MEGLIO E PEGGIO 2021 - Federico Frusciante

[QUOTE=Drest;20545320]La roba di kon l’ho vista tutta, speravo il frusciante mi dicesse che ce ne fosse uno che m’ero mancato…

Troppo presto è morto, troppo presto…[/QUOTE]

:(

“Paranoia Agent” l’ho visto di recente, è del 2004 e riesce ad essere terribilmente attuale.

Penso possa interessare questo bel video di ‘storia del frusciante’ e interviste belle (c’è anche Terry Gilliam!)

[YT]D4XrYJ3ggP4[/YT]

Ma voi ce li avete questi ricordi romantici delle videoteche o delle librerie? Perché io son vecchio e mi ricordo le videoteche come posti squallidi con un commesso annoiato, entravi, prendevi qualcosa pagavi e bon, l'idea della videoteca di Frusciante coi registi che lo vanno a trovare, in cui si parla per ore di cinema, si conoscono nuove persone e via discorrendo mi sembra veramente marginale come numero dei posti. Anche in libreria, più spesso che no è come andare dal fruttivendolo o in un altro negozio, la tizia al bancone ti chiede "faccio un pacchetto o è per te?" e fine.
Si è vero pure io ho vissuto il periodo delle videoteche, prima ancora di quelle grandi tipo i blockbuster, ed era proprio così. Proprio come le librerie. I commessi ne sapevano ben poco di quello che vendevano.
Gli unici negozi in cui potevi fermarti a parlare per ore, erano (alcuni) negozi di dischi... dove si formava anche una certa clientela che "viveva" nel negozio
A me davano consigli ma abbastanza stringati e non di gran qualità, alla fine non cosi diversi dal "ti potrebbe piacere" di netflix.
Non ho mai avuto fruscianti in zona

assolutamente uguale, lui è chiaro che ha la Passione ma il 99% lo fa per portare a casa la pagnotta (e infatti han chiuso 20 anni fa).

frusciante finirà come “the last blockbuster

io gli auguro veramente di uscirne senza un’ulcera o peggio, che non se lo merita. avessi i soldi lo tirerei fuori io dal casino.

Comunque sarebbe stata/è una "buona pratica" incentivare quelle attività che portano qualcosa in piú oltre al prodotto e preferirle a quelle 'sterili' che assomigliano a un distributore automatico quando potrebbero esser qualcosa di più.

il fruttivendolo, come il libraio o il meccanico o il panettiere che sa davvero il fatto suo dovrebbe essere comunque un valore aggiunto al tessuto urbano rispetto alla grande catena o al negozio "senz'anima". Io avevo un panificio vicino casa che qualche chiacchera la facevo sempre volentieri e si era 'amici di vicinato' poi affitto del locale alle stelle han dovuto chiudere, ora ne ho trovato un altro, ed è comunque un 'rapporto' diverso rispetto ad andare all'ipermercato (oltre a tenere il centro città un pò più vivo di una zona dormitorio-banche-negozi di lusso)

Ma anche in tutte queste altre attività vedo che la gente va solo dietro allo sconto o al premio fedeltà, salvo poi lamentarsi dopo che "eeeh ma prima il fruttivendolo dove andavo mi dava sempre roba buona, ora però ha chiuso e prendo tutto all'esselunga e non sa di niente" . È brutto che anche una attività che l'anima l'avrebbe viene snobbata sempre in nome di 'qualche euro in meno' (perchè non credo che chi ha abbonamenti a più piattaforme le sfrutti davvero in un anno per quel che paga, specialmente in film, oltre ai problemi di 'non scelta' che dice Frusciante)
Le videoteche quando io ero adolescente, quindi anni 90, ti svoltavano le serate in tempi in cui non c'era internet.
Io sceglievo film a cazzo basandomi sulle copertine delle videocassette
A volte trovavi perle.
La rottura di palle era cmq dover riportarle poi le videocassette.

[QUOTE=illupi;20572565]Comunque sarebbe stata/è una “buona pratica” incentivare quelle attività che portano qualcosa in piú oltre al prodotto e preferirle a quelle ‘sterili’ che assomigliano a un distributore automatico quando potrebbero esser qualcosa di più.

il fruttivendolo, come il libraio o il meccanico o il panettiere che sa davvero il fatto suo dovrebbe essere comunque un valore aggiunto al tessuto urbano rispetto alla grande catena o al negozio “senz’anima”. Io avevo un panificio vicino casa che qualche chiacchera la facevo sempre volentieri e si era ‘amici di vicinato’ poi affitto del locale alle stelle han dovuto chiudere, ora ne ho trovato un altro, ed è comunque un ‘rapporto’ diverso rispetto ad andare all’ipermercato (oltre a tenere il centro città un pò più vivo di una zona dormitorio-banche-negozi di lusso)

Ma anche in tutte queste altre attività vedo che la gente va solo dietro allo sconto o al premio fedeltà, salvo poi lamentarsi dopo che “eeeh ma prima il fruttivendolo dove andavo mi dava sempre roba buona, ora però ha chiuso e prendo tutto all’esselunga e non sa di niente” . È brutto che anche una attività che l’anima l’avrebbe viene snobbata sempre in nome di ‘qualche euro in meno’ (perchè non credo che chi ha abbonamenti a più piattaforme le sfrutti davvero in un anno per quel che paga, specialmente in film, oltre ai problemi di ‘non scelta’ che dice Frusciante)[/QUOTE]

secondo me mischi le cose: qui non si tratta di un negozio che viene soppiantato dalle grandi catene, ma che funzionano ancora fondamentalmente che tu vai, pigli, paghi e ne torni a casa - le videoteche oggi come oggi (mah, fai pure da 10 anni a sta parte onestamente) sono praticamente inutili.
non avrei neanche dove farlo andare un supporto fisico per vederci un film, figurarsi avere la sbatta di andare a comprare/noleggiare qualcosa.

faccio addirittura fatica a trovare un altro esempio di categoria che ha perso così tanto e così velocemente il senso di esistere.
boh, dovrebbero trovare l’equivalente dei feticisti del vinile per i film, allora magari potrebbe avere quella nicchia - ma anche la, quanti negozi di dischi sono morti con l’avvento dei vari streaming e DD?

[QUOTE=Drest;20572654]secondo me mischi le cose: qui non si tratta di un negozio che viene soppiantato dalle grandi catene, ma che funzionano ancora fondamentalmente che tu vai, pigli, paghi e ne torni a casa - le videoteche oggi come oggi (mah, fai pure da 10 anni a sta parte onestamente) sono praticamente inutili.
non avrei neanche dove farlo andare un supporto fisico per vederci un film, figurarsi avere la sbatta di andare a comprare/noleggiare qualcosa.

faccio addirittura fatica a trovare un altro esempio di categoria che ha perso così tanto e così velocemente il senso di esistere.
boh, dovrebbero trovare l’equivalente dei feticisti del vinile per i film, allora magari potrebbe avere quella nicchia - ma anche la, quanti negozi di dischi sono morti con l’avvento dei vari streaming e DD?[/QUOTE]

Ti capisco, ma il discorso che spunta nel video non è “le videoteche dovrebbero essere il posto dove trovare film non più al cinema” certo basta per dire amazon o la feltrinelli se proprio vuoi il supporto fisico, il solo ‘usufrutto’ del film anche da digitale è equivalente, certo. E anche frusciante afferma infatti che sono morte, le videoteche.

Nel video però parlano del fatto che la videoteca (gestita bene) come può essere per altri la chiesa, o la scuola, o la piazza del mercato, sarebbe il ‘punto focale’ cittadino per trovarsi e parlare e scambiare opinioni franche e riflessioni meno ‘asettiche’ di quelle da tastiera, dedicato a quell’arte.
E vale un pò anche per i cinema, i musei, le gallerie d’arte e i luoghi di cultura in sè.
Il fatto è che non si riesce a far capire alla maggior parte delle persone che vanno più sull’intrattenimento pigro e spiccio, ma nonostante si/ci lamentiamo che le ‘città sono vuote’ ‘vivo solo per lavorare’ ‘c’è solo ristoranti kebbabari e boutique in centro’ ‘questi film io mai capito perchè li fanno, li brucerei tutti’…io certe volte provo a dirlo “guarda che se non c’è altro è anche colpa tua che non hai mai voluto fare altro”…

E’ una cosa che in italia non apprezziamo forse perchè ce l’abbiamo a ogni passo un museo (per dire) e ci siamo troppo abituati, ma i nostri musei sono luoghi vuoti e anaffettivi verso il pubblico e non lo coinvolgono (entri, guardi, spesso neanche capisci che guardi, esci…nel 99% dei casi, già oro colato se ti danno la pure asettica audioguida) così come andare su uno shop online e ordinare un film o guardarlo su piattaforma.

In altri paesi si punta a far capire al cliente-visitatore che lì non trova solo il ‘prodotto’ che cerca (film, opera d’arte, libro, fumetto) ma che si trova proprio in un ‘tempio laico’ dedicato a quella parte di cultura, dove trova gente competente, scoperte di cose che non sa di gradire o di poter capire, etc.

Frusciante (a parte il ‘personaggio youtube’ che alcuni pensano sia una montatura ed è per forza meno ‘vero’ essendo su video, di una persona che hai davanti dal vivo e reagisce e discute con quel che dici esattamente tu) quando entri e ci parli un pò ti fa venire voglia di vedere i gore, i porno, i film di Tarkovsky, quelli di bela tarr, stallone e pieraccioni allo stesso tempo (per motivi diversi), ed è quello che secondo me rende un ‘non luogo’ qualcosa di vivo. Io questo aspetto non lo trovo leggendo forum, libri stessi o analisi di trailer di film.
Sto anche in un paio di gruppi facebook e whatsapp di cinema, han senso più come ‘bacheca online’ di quel che esce, kickstarter, notizie varie che come vero luogo di discussione, ognuno solitamente resta piazzato sulle sue opinioni perchè dà sempre un senso di anonimato (“io scrivo quello che mi pare, poi non leggo se non ho voglia/non mi dan ragione/ neanche le risposte”…di persona non puoi evitare la discussione se vuoi essere educato).

Che nel mondo della produzione e consumo iperveloce che c’è adesso questo ‘modo di vivere la cultura’ non ha spazio lo vedo e lo so anche io, ma penso che sarebbe il modo giusto di vivere e crescere, rispetto al ‘entro, compro, capisco quel che posso e esco’. Si può anche pensare che non sia vero, per me lo è, e suppongo anche per altri insomma, come ogni cosa.
E ovviamente sarei contento che se un esercente-addetto fa così bene il suo lavoro ci guadagni anche.

[QUOTE=Drest;20572654]secondo me mischi le cose: qui non si tratta di un negozio che viene soppiantato dalle grandi catene, ma che funzionano ancora fondamentalmente che tu vai, pigli, paghi e ne torni a casa - le videoteche oggi come oggi (mah, fai pure da 10 anni a sta parte onestamente) sono praticamente inutili.
non avrei neanche dove farlo andare un supporto fisico per vederci un film, figurarsi avere la sbatta di andare a comprare/noleggiare qualcosa.

faccio addirittura fatica a trovare un altro esempio di categoria che ha perso così tanto e così velocemente il senso di esistere.
boh, dovrebbero trovare l’equivalente dei feticisti del vinile per i film, allora magari potrebbe avere quella nicchia - ma anche la, quanti negozi di dischi sono morti con l’avvento dei vari streaming e DD?[/QUOTE]

Io non noleggio dal frusciante anche perché non ho più modo di usare il supporto fisico, ma in realtà se proprio vogliamo il discorso musicale è ben diverso. I vari streamer di musica hanno letteralmente tutto e puoi usarli anche gratis.
I vari streaming per film e serie sono frammentatissimi e col cavolo che hanno tutto, con anche il catalogo che va a girare togliendo e aggiungendo roba periodicamente, e oltre a pagarti l’abbonamento c’è anche che tu debba pagare il noleggio del film esattamente come facevi in videoteca e costa pure di più. :asd:
Se sei un appassionato di cinema e film conviene quasi farsi l’abbonamento ad un cinema per andare a vedere quello che ti pare piuttosto che farsi 300 abbonamenti a 600 piattaforme diverse.

Per quanto riguarda i film io sono abbastanza sicuro che un catalogo come ce l’ha il frusciante (chiaramente si parla di un caso raro) non te lo offre nemmeno amazon e netflix messi insieme (parlo di film), soprattutto se vai su cose particolari.

Poi chiaro, anche io le videoteche dei tempi le ricordo per lo più come posti dove entravi e sapevi già cosa volevi o girellavi un po’ e sceglievi un film e bòna. :asd:

[QUOTE=illupi;20571914]Penso possa interessare questo bel video di ‘storia del frusciante’ e interviste belle (c’è anche Terry Gilliam!)

[YT]D4XrYJ3ggP4[/YT][/QUOTE]

Terry Gilliam :lode:
Però appare due secondi, un po’ clickbait eh. :asd:

Come esperienza visiva cinema > br 4K > br >= streaming, ci sta quindi che ci sia ancora una piccola fetta di cinefili rimasta sul supporto fisico, soprattutto sui br 4K che, tolta la sala, rimane il formato migliore. Poi le edizioni - ne ho prese alcune dai link suoi - son pure belline da collezionare.

[QUOTE=Ɍorschach;20573348]Per quanto riguarda i film io sono abbastanza sicuro che un catalogo come ce l’ha il frusciante (chiaramente si parla di un caso raro) non te lo offre nemmeno amazon e netflix messi insieme (parlo di film), soprattutto se vai su cose particolari.[/QUOTE]

Il catalogo di Netflix Italia sui film è molto carente, poi stan togliendo molti titoli di cui stan perdendo i diritti e di altri hanno un capitolo ma non il precedente/successivo (tipo Hunger Games c’è l’1 e il 4, mancano 2 e 3 - ma il 31 marzo tolgono tutto oppure Insidious/Conjuring hanno solo il 2).
In più l’algoritmo che ti crea una bolla in base alle ultime visualizzazioni ed è difficile trovare roba differente.

[QUOTE=illupi;20572691]Ti capisco, ma il discorso che spunta nel video non è “le videoteche dovrebbero essere il posto dove trovare film non più al cinema” certo basta per dire amazon o la feltrinelli se proprio vuoi il supporto fisico, il solo ‘usufrutto’ del film anche da digitale è equivalente, certo. E anche frusciante afferma infatti che sono morte, le videoteche.

Nel video però parlano del fatto che la videoteca (gestita bene) come può essere per altri la chiesa, o la scuola, o la piazza del mercato, sarebbe il ‘punto focale’ cittadino per trovarsi e parlare e scambiare opinioni franche e riflessioni meno ‘asettiche’ di quelle da tastiera, dedicato a quell’arte.
E vale un pò anche per i cinema, i musei, le gallerie d’arte e i luoghi di cultura in sè.
Il fatto è che non si riesce a far capire alla maggior parte delle persone che vanno più sull’intrattenimento pigro e spiccio, ma nonostante si/ci lamentiamo che le ‘città sono vuote’ ‘vivo solo per lavorare’ ‘c’è solo ristoranti kebbabari e boutique in centro’ ‘questi film io mai capito perchè li fanno, li brucerei tutti’…io certe volte provo a dirlo “guarda che se non c’è altro è anche colpa tua che non hai mai voluto fare altro”…

E’ una cosa che in italia non apprezziamo forse perchè ce l’abbiamo a ogni passo un museo (per dire) e ci siamo troppo abituati, ma i nostri musei sono luoghi vuoti e anaffettivi verso il pubblico e non lo coinvolgono (entri, guardi, spesso neanche capisci che guardi, esci…nel 99% dei casi, già oro colato se ti danno la pure asettica audioguida) così come andare su uno shop online e ordinare un film o guardarlo su piattaforma.

In altri paesi si punta a far capire al cliente-visitatore che lì non trova solo il ‘prodotto’ che cerca (film, opera d’arte, libro, fumetto) ma che si trova proprio in un ‘tempio laico’ dedicato a quella parte di cultura, dove trova gente competente, scoperte di cose che non sa di gradire o di poter capire, etc.

Frusciante (a parte il ‘personaggio youtube’ che alcuni pensano sia una montatura ed è per forza meno ‘vero’ essendo su video, di una persona che hai davanti dal vivo e reagisce e discute con quel che dici esattamente tu) quando entri e ci parli un pò ti fa venire voglia di vedere i gore, i porno, i film di Tarkovsky, quelli di bela tarr, stallone e pieraccioni allo stesso tempo (per motivi diversi), ed è quello che secondo me rende un ‘non luogo’ qualcosa di vivo. Io questo aspetto non lo trovo leggendo forum, libri stessi o analisi di trailer di film.
Sto anche in un paio di gruppi facebook e whatsapp di cinema, han senso più come ‘bacheca online’ di quel che esce, kickstarter, notizie varie che come vero luogo di discussione, ognuno solitamente resta piazzato sulle sue opinioni perchè dà sempre un senso di anonimato (“io scrivo quello che mi pare, poi non leggo se non ho voglia/non mi dan ragione/ neanche le risposte”…di persona non puoi evitare la discussione se vuoi essere educato).

Che nel mondo della produzione e consumo iperveloce che c’è adesso questo ‘modo di vivere la cultura’ non ha spazio lo vedo e lo so anche io, ma penso che sarebbe il modo giusto di vivere e crescere, rispetto al ‘entro, compro, capisco quel che posso e esco’. Si può anche pensare che non sia vero, per me lo è, e suppongo anche per altri insomma, come ogni cosa.
E ovviamente sarei contento che se un esercente-addetto fa così bene il suo lavoro ci guadagni anche.[/QUOTE]

Ho avuto solo ora tempo di guardare il video.

Secondo me i discorsi di frusciante sono per il 95% dovuti a frustrazione e dal fatto di esserci dentro: le videoteche, salvo rare occasioni, non sono mai state l’equivalente delle biblioteche.

forse è qui il punto, e lo tocca in un momento: dovrebbero esistere l’equivalente delle biblioteche per i film, ma, vuoi perché il cinema è nato ben dopo il “diritto d’autore”, vuoi perché era impossibile fino a “l’altro ieri” (rispetto ad un libro) di distribuire film, vuoi perché i film non sono considerati cultura da proteggere tanto quanto i libri (o forse, più facilmente, vuoi perché il cinema è nato sotto il capitalismo e quindi i soldi piangono se arriva qualcosa di “gratuito” alle persone) non sono mai state fatte.

Dove sbaglia lui…lui vuole fare il bibliotecario con i dvd. A lui non gliene fotte un cazzo né di vendere né di farci i soldi.
Il metodo “vado a noleggiare in negozio, poi il giorno dopo 3 giorni dopo lo devo riportare, mi raccomando riavvolgi la videocassetta” e sta roba qua…è morto e sepolto (e per fortuna pure, dico io :dunnasd: ), ma neanche da 10 anni, era morente 20 anni fa quando ha aperto. Prendersela con l’automazione (ma sai quanti operai farebbero a meno di lavorare in catena, se gli venisse garantito un reddito per vivere) è sbagliato e vagamente luddista. :dunnasd:
Più automazione c’è meno lavori di merda ci devono essere: si tratta solo di tassare anche il buco del culo a chi fa i soldi e redistribuirli a chi prima girava il bullone, con gran risparmio sia di articolazioni del gomito che di depressione per un lavoro di merda.

In definitiva…mi sento d’accordo nel dire che le biblioteche dovrebbero avere la sezione DVD (ma non la hanno già? me la sono inventata) e che frusciante dovrebbe lavorare dentro una di quelle.
Su tutto il resto…non concordo.

[QUOTE=Drest;20574082]dovrebbero esistere l’equivalente delle biblioteche per i film, ma, vuoi perché il cinema è nato ben dopo il “diritto d’autore”, vuoi perché era impossibile fino a “l’altro ieri” (rispetto ad un libro) di distribuire film, vuoi perché i film non sono considerati cultura da proteggere tanto quanto i libri (o forse, più facilmente, vuoi perché il cinema è nato sotto il capitalismo e quindi i soldi piangono se arriva qualcosa di “gratuito” alle persone) non sono mai state fatte.[/QUOTE] Guarda, non ho visto il video, ma in biblioteca ci trovi pure i film.
Almeno in questa centrale a Verona c’è tutta la parte di film in DVD da richidere allo stesso modo in cui fai con i libri.
Magari non c’è vacanze di natale '90, ma i film importanti per la storia del cinema li trovi.

Pure qui la biblioteca comunale ha dei film, poi vabé vivo in un paesino quindi la scelta è quella che è. Concordo che è poco utilizzata come cosa, un fiume in ogni casa non si batte come comodità.

[QUOTE=‘=]kBz[=suck;20574154’]Pure qui la biblioteca comunale ha dei film, poi vabé vivo in un paesino quindi la scelta è quella che è. Concordo che è poco utilizzata come cosa, un fiume in ogni casa non si batte come comodità.[/QUOTE] Eh ma infatti conta anche il tipo di media: il libro si fruisce in tempi più dilatati rispetto a quello che è un film.
Un film oramai si ha la possibilità di scaricarlo o guardarlo attraverso un servizio di streaming, ed è molto meno comodo andare in biblioteca a prenderlo e riportarlo (a meno che uno non abiti a 100 metri dalla stessa)

O anche ad esempio mi ricordo negli anni 90 c’erano stati un paio di negozi qui in città da me che noleggiavano i CD. Ma ebbero poco successo perchè la musica è un tipo di media che si fruisce più volte (rispetto ad appunto libri o film) e la gente preferisce avere la musica “per sempre”. Al massimo andava bene ai tempi per noleggiare il CD e passarselo in cassetta :asd:

[QUOTE=Drest;20574082]
Il metodo “vado a noleggiare in negozio, poi il giorno dopo 3 giorni dopo lo devo riportare, mi raccomando riavvolgi la videocassetta” e sta roba qua…è morto e sepolto (e per fortuna pure, dico io :dunnasd: ), ma neanche da 10 anni, era morente 20 anni fa quando ha aperto. [/QUOTE]

No infatti ora è meglio.
300 piattaforme ad abbonamento mensile da ricordarsi (sempre che siano presenti nel tuo paese) + eventuale costo noleggio film se c’è nel catalogo.
Il risultato è che la maggior parte della gente ovviamente non si fa 300 abbonamenti ne tantomeno noleggia film in streaming e semplicemente si accontenta di guardare quel che ti propone il catalogo della piattaforma che per i film è roba risicatissima e pure frammentata, tipo che trovi il secondo capitolo di un film ma non il primo e cose di questo tipo.
Mettici infine che le sale son morte e bona.

Ripeto, non vado a noleggiare e non nego la comodità dello straming perché anche a me piace mettermi a letto accendere la tv e guardare, ma non posso non riconoscere che il modello attuale di streaming per i film faccia veramente cagare la merda.
Si è comodo e antipigro, ma è talmente pigro che poco poco manco guardi più quello che vorresti vedere perché 99 su 100 non trovi mai il film che vorresti vedere.

Non vederci i lati negativi mi pare assurdo. Sarebbe diverso se fosse come uno spotify/deezer/salcazzo. Hai una piattaforma con TUTTI i film, allora vi darei ragione, ma cosi non è e probabilmente non sarà mai.

[QUOTE=Drest;20574082]
Prendersela con l’automazione (ma sai quanti operai farebbero a meno di lavorare in catena, se gli venisse garantito un reddito per vivere) è sbagliato e vagamente luddista. :dunnasd:
Più automazione c’è meno lavori di merda ci devono essere: si tratta solo di tassare anche il buco del culo a chi fa i soldi e redistribuirli a chi prima girava il bullone, con gran risparmio sia di articolazioni del gomito che di depressione per un lavoro di merda.[/QUOTE]

Peccato che quello che succede è che l’operaio non ha nessun reddito garantito e al massimo si perdono posti di lavoro e la gente finisce per fare i pompini sotto i ponti e nel mentre non tassano un cazzo e non redistribuiscono un cazzo + guerra tra poveri tra quelli con il reddito garantito fannulloni e gli altri che devono lavurà per mantenerli. Auguri. Guarda già quante storie per un merdosissimo reddito di cittadinanza di 500 euro scarsi che rotture di cazzo.

Anche la concezione di lavoro di merda è abbastanza fumosa. Ci sono i lavori di merda merda eh, ma nel mondo occidentale ormai qualsiasi cosa appena più faticosa di alzare una risma di fogli A4 è considerato lavoro di merda. :asd:

Frusciante lo disse già in un altro video, il suo metodo utopistico (da socialista) sarebbe che dopo un tot di tempo in distribuzione in sala (diceva 1 anno tipo) lo Stato stesso creasse una piattaforma (tipo raiplay, ma dedicata al cinema) con tutti i film per cui paga i diritti a un costo basato sul reddito, stile abbonamento (es a me 30 euro al mese, al poveraccio con isee basso 0 euro) e visione libera e totale. Ovvio che è utopico, ma fa capire il senso di quello che intende. Avendo lui quasi 50 anni ha vissuto (come me e tanti direi) quando se il film andava male stava comunque 3 mesi in sala e in tv lo vedevi circa 2 annetti dopo, e nessuno stava male, quindi lui pensa che 'ritornare a un'abitudine più lenta' per usufruire e riflettere sulle opere sarebbe meglio rispetto alla bulimia di adesso dove se non vedi immediatamente il nuovo film o scoppia subito la serie del momento non esisti per gli altri. Sono comportamenti a cui ci han forzato, non c'è una legge fisica per cui devi vedere subito tutto e deve essere tutto su una piattaforma dopo 5 giorni che esce, per dire.

E poi si, ovviamente ascolti qualcuno che considera il Cinema come forma di intrattenimento che può diventare arte specialmente nei film di genere che tutti posson guardare e non solo quelli d'essai, e non solo passatempo (appunto, alla stregua della letteratura) e quindi i suoi pensieri hanno quella base, se non condividi questa base di pensiero, non ti tornano certamente i suoi pareri.

Secondo me non è per nulla luddista il ragionamento, come dice Rorsch, in una società dove servono X anni a diventare bravi nel proprio lavoro e che a 30 sei snobbato da qualunque altro lavoro, se metti hai già 40 anni e nel tuo settore decidono di automatizzare (magari 10 anni prima neanche te lo potevi immaginare) sei solo fregato, e diciamo che a me viene solidarietà a quelle persone piuttosto che all'industriale che faceva 1 miliardo di guadagno e con l'automazione poverino passerà a 2 miliardi, ecco...se invece guadagnava meno lui e il consigli di amministrazione e faceva guadagnare stipendi decenti e salvaguardie ai propri operai era meglio.

Si fa per parlare, mi interessa la discussione, ovviamente la penso tendenzialmente come Fruscio ma apprezzo i ragionamenti che fate.

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