[LSC] Late Stage Capitalism: thread lollino, depressino e rageino (Part 3)

Stavo per chiedertelo, perche’ alla fine, la vera linea di demarcazione degli US e’ pop or soda :asd:

Che poi c’e’ traveller’s rest che e’ tipo il gioco piu’ chill dell’universo :dunnasd:

Questo no, si usa sempre per dare fastidio a Brom!

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Dovrebbero metterci disco elisium

Eh no, critica troppi i ricchi. :frust: Adesso comprami il panettone @CrazyWildhog

Certo, con o senza canditi?

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E voi stronzi lavorare 8 ore al giorno, tutti i giorni e con orari del cazzo perché si :madsaw:

Ma porcaccio cristo :rotfl:
Più da repubblica delle banane lol, i 5s che su ste robe c’hanno sempre marciato che dicono? Anche loro a vedere il derby :asd: ?

A maggica :love:

Infatti il mercato è saturo e per giunta di gente che non ha mai avuto la minima competenza e i lavori li fa con il culo :dunnasd:

Chi è che parla male dell’Iowa?
Non osate! :mad:
C’ho il collega originario dell’Iowa ed è una persona fantastica!

:rotfl:

paywall :cry:

Tutto verrà rivelato

Vita da corriere Amazon, la denuncia dei sindacati: “Costretti a violare il codice della strada per rispettare i tempi delle consegne”

di Alessio Di Sauro

Vita da corriere Amazon, la denuncia dei sindacati: “Costretti a violare il codice della strada per rispettare i tempi delle consegne”

(fotogramma)

Il settore della logistica e dei trasporti conta 250 mila dipendenti al servizio di 18 mila aziende. E di questi quasi uno su dieci è al volante

11 Gennaio 2024 alle 01:00 2 minuti di lettura

Lo stress causato dal loro lavoro è difficile da stimare; più semplice calcolare quanti corrieri affollino ogni giorno le strade della Lombardia. Qui settore della logistica e dei trasporti conta 250 mila dipendenti al servizio di 18 mila aziende. E di questi quasi uno su dieci è al volante, impegnato a vario titolo nella consegna degli ordini online. Ventimila lavoratori talvolta alle prese con una contrattualizzazione precaria e una pianificazione resa difficoltosa dalle esigenze produttive, come nel caso del corriere che ieri Repubblica ha affiancato durante una giornata di lavoro.

La maggior parte di loro è alle dipendenze di aziende che hanno siglato con i committenti contratti di appalto di esternalizzazione del servizio di consegna. Di queste, 27 mettono a disposizione i loro dipendenti per recapitare ordini Amazon, con il colosso di Seattle che annovera 2.500 lavoratori assunti a tempo indeterminato: «A questi bisogna aggiungere tutti i lavoratori precari che vengono reclutati nei periodi dell’anno di maggiore necessità — spiega il segretario generale della Filt Cgil Emanuele Barosselli –, durante i mesi del picco natalizio e in prossimità dei black Friday la forza lavoro aumenta anche del 70 per cento. A quel punto si oscilla tra le 3.500 e le 4 mila unità, tra contratti a tempo determinato e lavoratori interinali. Questi ultimi sono la maggior parte».

Sicurezza dei driver, la denuncia: “Chiesto confronto ad Amazon, nessuna risposta”

Tra i principali temi sul tavolo c’è quello della sicurezza, con molti corrieri che denunciano volumi di consegne che renderebbero arduo rispettare i codici di condotta imposti dalle stesse imprese. Un falso problema, secondo le aziende committenti, con l’algoritmo pianificatore che sarebbe stato progettato proprio per tutelare gli addetti alle consegne: «Per noi la sicurezza è al primo posto — fanno sapere da Amazon — utilizziamo una tecnologia che determina il numero di consegne che un autista può effettuare in sicurezza durante il turno. Questo comporta che l’80 per cento delle rotte venga completato in anticipo o entro i tempi previsti». Una ricostruzione che i sindacati contestano: «Le tratte vengono concluse in anticipo perché vengono valutati in base alla loro produttività — continua Baroncelli — e questo spesso conduce a infrazioni alla guida. Con i rappresentanti del lavoro delle 27 società abbiamo da mesi chiesto un confronto al committente, non abbiamo avuto riscontro».

«È inverosimile terminare prima del previsto le consegne del giorno, quando i sistemi informatici prevedono una pianificazione nell’ordine di secondi che non tiene conto di possibili imprevisti — rincara Fabio Marani, segretario regionale Fit Cisl –. Chi lo fa o non lavora seguendo le procedure o viola il codice della strada». Sul tavolo anche il tema delle franchigie assicurative in caso di danneggiamento del mezzo: «Sono sempre a carico del driver, anche qualora il veicolo venga danneggiato da altri — conclude Marani –. È inammissibile che i rischi di impresa delle aziende debbano ricadere sui lavoratori».

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Vabbè se è per questo gli andrei anche a chiedere quanto nero fanno, se hanno collaboratori in nero, che regime fiscale hanno etc etc. Ma vabbè. :asd: