[LSC] Late Stage Capitalism: thread lollino, depressino e rageino (Part 3)

E invece questo è una merda. Bisognerebbe calmierare gli affitti e permettere ai ragazzi di poter vivere l’università come esperienza sociale e non atomizzata

7 Likes

scusa, c’hai ragione, non so perché sono partito per un’altra tangente.

ma era comunque molto complesso anche negli anni 90 per uno stipendio medio, comprar casa da solo.

È ovvio che verrà fatto perché il real estate non può essere fermato, sarà solo questione di trovare le parole giuste per fare accettare la situazione, tipo togliamo spazio agli studenti slackers. Comunque sotto sotto ai liberali piace l’idea che l’università “analog” diventi una roba esclusiva solo per borghesi, quindi non servirà chissà che opera di convincimento

1 Like

Boh, mia mamma divorziata infermiera con un figlio a carico negli anni 90, eppure 0 problemi a farsi dare un mutuo.

Ora è estremamente più difficile sia farselo dare che riuscire a pagare le rate.

Questione di prospettive, tu vedi il periodo universitario come un’opportunità di espressione e sperimentazione, opinione che trovo assolutamente condivisibile, perché dovrebbe essere in primo luogo un’esperienza prolifica non tanto nell’acquisire nozioni quanto a sviluppare senso critico, curiosità, sfide concettuali per acquisire prospettive quanto più varie, ma più materialisticamente è sempre più considerata una sessione d’addestramento a funzione futura.

1 Like

quasi stessa situazione, il mutuo c’era già ma lo stipendio singolo è stato problematico.

Condivido che sia sempre piu’ cosi, ma e’ una prospettiva di merda che sminuisce il compito dell’universita’, che, non fa mai male ripeterlo, non e’ e non puo’ essere quela di sfornare lavoratori

1 Like

Non puoi ridurre l’esperienza sociale solo ad un parametro materiale di efficienza formativa. L’esperienza sociale può essere boh per dire prima esperienza completa di attivismo politico adulto, costruzione di network tra studenti, rimestamento di idee, imparare a campare e gestire le contingenze del mantenerti solo e organizzarti etc… per alcuni la partecipazione attiva alla vita universitaria è anche uno spazio dedicato di qualità allo studio che non si tratta solo di uno spazio geometrico da dedicarti online sulla scrivania tot ore al giorno tra Twitch e YouTube

1 Like

This, a maggior ragione vista la pervasività del precariato che rende impossibile offrire garanzie a sostegno della richiesta del mutuo

Non è che non puoi, solo non dovresti; ma in una società dove il modello culturale è stato soggiogato ad una prospettiva puramente economicista in cui ogni fattore è ridotto ad una mera tirannia della metrica fine a se stessa ed in cui l’individuo, paradossalmente tra l’altro, considerando il fulcro della società moderna rimane l’esaltazione del singolo e la responsabilizzazione, o colpevolizzazione anche, del proprio successo, subordina qualsiasi cosa per ottenerlo, l’armonia collettiva è trascurabile od anche lesiva, tutto ciò che venga richiesto è una quiete sufficiente ad agevolare le pratiche mercantili, e se viene riconosciuto e stabilito che una persona infelice possa essere più prona allo svolgere il proprio ruolo di consumo allora beh, è responsabilità del sistema economico dominante quello di rendere le persone quanto più infelici possibili il più in fretta possibile.

2 Likes

Certo, ma il problema oggi è che ormai pure con due stipendi sta diventando sempre più proibitivo gestire le spese specie se con figli in mezzo, all’epoca con due stipendi medi stavi abbastanza na crema :asd:

2 Likes

Questo pero’ non risolve nulla, perche’ per farti un esempio nei corsi di laurea Scienze MFN i laboratori sono sparpagliati durante i tre anni di triennale. Quindi se vuoi seguire devi comunque avere una soluzione di alloggio per tutti e tre gli anni.

In generale e’ meglio fare il possibile per obbligare gli studenti a seguire la lezione in presenza. E’ vero che alcuni si fanno i cazzi loro, ma in media meno che se stanno a casa e hanno la lezione online.
Per altro manca poi tutto l’aspetto di comunicazione e apprendimento anche con gli altri studenti, che almeno nelle facolta’ scientifiche e’ fondamentale.

Insomma e’ una pessima idea avere il materiale online.

Sì, ma mica tutti vogliono e possono prendere e andare via da casa per frequentare l’università, sempre e tutti i giorni.
E non è manco questione di calmierare gli affitti.
La mia ragazza è iscritta all’università del piemonte orientale, ma mica ci va o frequenta tutti i giorni, lavora e qualche lezione se l’è saltata (praticamente tutte, tranne quelle obbligatorie di laboratorio) perché non è manco possibile seguire da casa le lezioni.
Perché le hanno tolte del tutto, e non ha manco senso che si trasferisca lì a vivere.
La mia ex storica, stessa storia, lavorava e studiava, non riusciva a frequentare e ha dato tutto da non frequentante, poi vabbè, lì l’idea di lezioni in streaming manco esisteva proprio (c’era giusto l’università telematica, che era considerata tipo CEPU di aldo, giovanni e giacomo praticamente).
Sì, bello, la ricchezza, la cultura, la mente che si espande, gli scambi culturali, poi da me era cazzeggiare pienamente fumandosi le cannette nella vietta.
Già il master in frequenza aveva senso, ma per il network e le classi sono più ristrette, quindi hai più interazione con i docenti e i colleghi.

Dovrebbero dare sia l’una che l’altra possibilità, chi può frequenta e va, diventato probabilmente il top studente con mente aperta.
Altrimenti 100% possibilità di seguirla anche da remoto con le lezioni.
Perché è questo che io dico di fare, se per te è una merda mi sa che sei un po’ chiuso, perché non sottrae alcuna possibilità di crescita a chi può, ma aggiungi a chi ha più difficoltà nel frequentare per ennemila motivi :dunnasd:
Meglio un servizio in più, che uno in meno.

questa è solo una ragione in più per calmierare gli affitti e non spostare i poveri all’università da seguire online

No ma infatti. Io la mia compagna che fa il medico e comunque se lavorasse solo lei dovremmo fare una vita modestissima pure senza figli. (A meno che non si mettesse a passare 12h al gg a fare marchette da libera professionista, chiaramente).

Ma andrebbe studiato per facoltà, perché per me ci sono facoltà che si prestano di più e altre di meno.
Poi, tra l’altro - a parte che il post iniziale l’ho buttato lì -, non stiamo parlando di soluzioni mutualmente esclusive.
Bisognerebbe agire sia sul fronte degli affitti calmierati per gli studenti, con alloggi e case degli studenti a disposizione.
Nelle facoltà con lezioni\laboratori da fare in presenza, beh, è ovvio che devi essere in presenza (mica puoi avere il laboratorio a casa), ma dove puoi, consentire di seguire le lezioni anche da casa.
Perché tanto al momento ti si formano le schiere di: frequentanti e non frequentanti.
Che di solito hanno anche esami distinti, con agevolazioni per i primi e per i secondi sberle.

non si capiva questo dal primo post comunque, dubito trovi gente in disaccordo se la metti così

inb4 eikata “eh no ma intendevo così lo capisci dal punto e virgola leggibile a 0:36,2 secondi partendo dalla lettera maiuscola A”

1 Like

lo so che è old ma ogni volta mi ammazza. e ancora di piu mi ammazzano i commenti

2 Likes

No, si capiva dal secondo paragrafo :teach:
Vabbè, mi sarò spiegato male se avete frainteso almeno in due :dunnasd:

Vabbè, volevo obbligare ad avere le lezioni (tutte) trasmesse in streaming, mica obbligare le università a non farle più in presenza dal vivo :asd:
Poi sì, ho scritto rapido e un po’ ad minchiam, ma il concetto era quello sopra.

Io me le sarei fatte tutte online, ma perché ho apprezzato giusto il primo e secondo anno, poi mi ero rotto il cazzo di fare il pendolare universitario (45 ad andare e 45 a tornare, in metro, col casino; ed ero pure fortunato rispetto altri colleghi) e ho seguito solo quelle importantissime che levati.
Perché poi paradossalmente non avevo più tempo per studiare :asd: