Allora, ultimamente ho letto questo:
Corni è uno storico di cui ho letto un po’ di libri e che conosco anche di persona
so che fa ottimi lavori e così è anche per questo libro, che parla di quello che successe in quella parte d’Italia che dopo la disfatta di Caporetto fu invasa dalle truppe austriache e tedesche, che imposero una stringente occupazione soprattutto dal punto di vista della requisizione delle risorse (l’Austria specialmente stava soffrendo molto a causa del blocco commerciale dell’Intesa).
Il libro si basa parecchio sulla ricerca d’archivio e su diari e memorie, le cui citazioni costellano le pagine di questo libro. Il quadro che viene dipinto è quello di un anno difficilissimo per la popolazione civile, soprattutto per coloro che si trovarono a ricoprire il ruolo degli amministratori (il ceto amministrativo, in larghissima parte, fuggì prima dell’arrivo delle truppe austriache), costretti a dover trovare un difficile equilibrio fra le necessità della popolazione e le dure richieste delle forze armate. Per quanto sia ottimo, come gli altri libri di Corni soffre di una leggera tendenza all’essere didascalico, che è una cosa che mi ha sempre stranito perché invece quando parla Corni è un sacco coinvolgente 
Poi ho letto questo, della stessa autrice di Hamas, di cui avevo parlato qui:
https://www.feltrinellieditore.it/opera/il-gelso-di-gerusalemme/
Anche questo parla della storia della Palestina e di Israele ma non solo, visto che parla anche del Libano e dell’Egitto, e lo fa concentrandosi in particolare sugli alberi, raccontando come la storia di queste terre (salta un po’ in giro, dal Libano ottocentesco all’Egitto della primavera araba) abbia finito per influenzare tanto anche come sono cambiati gli alberi. Mi è piaciuto, ma non lo consiglierei a chi vuole qualcosa di più “corposo”: è interessante più per la prospettiva che offre che non per quanto si addentra nel dettaglio negli eventi.
Adesso invece sto leggendo The Hundred Years’ War on Palestine. Rashid Khalidi è un accademico di origini palestinesi molto famoso, fino a poche settimane fa insegnava alla Columbia University. Curiosità: quando ha lasciato il posto ha criticato cos’è diventata l’università americana, dicendo che è più roba da affaristi che da studiosi e docenti… che non sono cose troppo lontane da quelle che ha detto Barbero giusto due giorni fa 
https://us.macmillan.com/books/9781627798556/thehundredyearswaronpalestine
Il libro parla della storia della Palestina soffermandosi su alcune “dichiarazioni di guerra” all’indipendenza palestinese: la dichiarazione di Balfour, la guerra del 1947-48, la guerra dei Sei Giorni, l’invasione del Libano dell’82, la Prima Intifada, e il periodo dalla Seconda Intifada al 2014. Lo fa interlacciando il racconto degli eventi con l’esperienza della sua famiglia, parte dei ceti più agiati della Palestina e spesso direttamente coinvolti negli intrecci politici che hanno deciso il destino di quella terra (due suoi antenati furono sindaci di Gerusalemme, suo padre lavorò per la Nazioni Unite e partecipò alle sedute del Consiglio di Sicurezza che si tennero intorno e durante la Guerra dei Sei Giorni).
È un libro snello e molto scorrevole, ho letto la prima sessantina di pagine e per ora lo sto apprezzando molto.