Buongiorno a tutti,
sono il creatore del thread, quello che ha dato le dimissioni.
Da una piccola impresa ad una multinazionale…
Ormai sono 3 mesi ed il dispiacere è passato.
Colaboro ancora (poco) con la vecchia azienda per aiutarli in piccoli task che piano piano abbandonerò.
Dopo il dispiacere iniziale l’impressione è ottima (anche per lo stipendio maggiore).
Passato dai ritmi di lavoro normali/pressanti (non molto pressanti, li chiamerei ‘normali plus’) a ritmi veramente molto blandi.
Vado in sede 1 volta a settimana e nessuno è dietro al collo a farmi pressioni.
Mi sento davvero di lavorare poco, di non fare abbastanza.
La colpa ovviamente non è mia ma la pochezza di progetti su cui sono ‘BILLED’.
Molti mi hnno detto, che dipende anche dal progetto su cui sto.
Infatti ci sono progetti leggeri e progetti stressanti.
Però non lo so, quando vego in sede la maggior parte delle persone cazzeggia per pareccho tempo…
Goditi i progetti leggeri che quando capitano quelli stressanti e’ un cazzo di inferno.
Source: passato di recente da uno stressante (aka cliente che non sa che cazzo vuole e ha un rapporto manager-engineer 10:1) a uno rilassante (aka abbiamo deadline ma il management e’ gestito in collaborazione con gli engineers e le stime sono realistiche cosi come le richieste)
Ma infatti, o lavori da poco tempo nel settore o ancora non hai capito nulla senza offesa
GODITI i periodi blandi, perchè poi sai che cagherai fuoco dal buco del culo a breve.
La mia vita è un’altalena nella quale passo da progetti dove non ho neanche tempo di respirare a quelli in cui ti gratti e ogni tanto fai qualcosa.
Quando succede così, mi godo ogni singolo attimo consapevole che non durerà
Puoi approfondire skill che ti interessano, inerenti il tuo lavoro, in orario di lavoro ed eventualmente sfruttarle altrove quando ti sentirai pronto e troverai qualcosa di interessante.
Puoi dedicarti ad un altro interesse extra-lavoro.
In passato mi è capitato di stare in posti dove 2 ore le impiegavo per sbrigare il lavoro e le restanti le dedicavo a studiare un settore diverso e che oggi è il mio lavoro principale.
Inoltre non invidio chi si misura la lunghezza del cazzo in base al numero di ore in cui si ferma oltre l’orario previsto.
Come diceva un detto che ho letto da qualche parte:
“Quando smetterai di lavorare, le uniche persone che ricorderanno quanto lavoravi duramente saranno quelle che ti aspettavano a casa”
Anni fa si è iniziato a capire che nel mondo della telefonia prima e dell’energia poi il modo migliore è sempre stato cambiare fornitore invece che chiedere sconti all’attuale.
Al massimo chiedere il codice di migrazione per ottenere controfferte.
Funziona così anche nel mondo del lavoro.
Avete un OPEX interessante dalle vostre parti, immagino azienda di servizi informatici dedicati a funzioni contabili od amministrative ma non per il mercato retail, suppongo in qualche modo sottopagati rispetto alle performance dell’impresa.
ma perchè come sempre il “libero mercato” va bene solo se serve per giocare al ribasso sui poveracci e al rialzo per chi detiene il potere, se per caso le poche volte che succede, la cosa si inverte, non va più bene
Eh che strano, cercano di arrampicarsi sugli specchi cercando il disperato
Qualche tempo prima del covid mi cercarono 2 aziende più o meno in contemporanea.
Ai tempi ero indeterminato in $isp quindi forza contrattuale degna.
Una, quando dissi “faccio le mie valutazioni e vi faccio sapere” il titolare s’infastidi dicendo che era incredibile che si fossero ribaltati i ruoli, era estremamente stizzito.
“Io un lavoro lo ho, voi avere una carenza in organico quindi non sono io ad avere fretta, non io.
Prima di chiudere un accordo vincolante, da professionista, voglio capire se è un’offerta soddisfacente. In ogni caso, vista la vostra reazione credo che mi infilerei in un ambiente poco professionale e quindi la mia risposta è no.”
L’altra sapendo la mia ral mi offrì DECISAMENTE meno “eh ma gli altri li pago meno non posso faredifferenze” “non mi interessa, io voglio almeno x, se non volete fare differenze è un problema vostro, al massimo alzate gli altri” ovviamente non se ne fece nulla.
In ogni caso ora, a meno di offerte senza logica, non mollo dove sono.
Un collega mi aveva proposto di avviare un’azienda di consulenza per supportare la mia azienda attuale, sfruttando lavoratori dal suo paese natale (Vietnam).
Ma la famosa chiacchierata con l’attuale datore di lavoro (avendo in mano un’offerta migliore) per ottenere una controfferta è davvero qualcosa di potenzialmente vantaggioso?
A mio modo di vedere sono poche le condizioni in cui penserei di accettare, tant’è che nei miei numerosi cambi lavorativi non ci ho mai nemmeno provato.
Da una parte inizi con un certo valore in una nuova azienda, con un blank slate davanti. Dopo un paio d’anni a meno di un rendimento tragico penso sia sensato iniziare una discussione per un aumento.
Dall’altra avresti la tua vecchi azienda che (per mia esperienza, ma magari è la PMI italiana che fa cagare. Anzi, togliamo il “magari”) ti vedrebbe come quello che li ha ricattati e che li sta dissanguando per fare sempre la stessa cosa. Hai voglia a chiedere altri extra in futuro, perché “guarda, abbiamo già fatto uno sforzo nei tuoi confronti l’anno scorso, ora baciati i gomiti e fila”.
In sostanza la vedo sensata solo se l’offerta ricevuta altrove è uno specchietto per le allodole (tipo devi lavorare su Marte e gli spostamenti sono a carico tuo).
C’è qualcuno che invece ha fatto questa scelta e ne è contento?
Io quando ho rifiutato l’ultima offerta ero profondamente in crisi, della serie che per 2 mesi ogni giorno cambiavo idea. Alla fine l’azienda dove lavoro ha rilanciato senza che io chiedessi, ed è stata la mossa che mi ha fatto restare.
Per me se chiedi tu l’aumento, rischi quello che hai scritto. Se te lo danno loro, significa che dovevano darteli prima, e il futuro è tutto da vedere…
Edit: nel mio caso il rilancio ha significato 5000/7000€/anno in meno dell’altra offerta, ma 8 ore e quasi mai straordinari, contro un lavoro che avrebbe richiesto reperibilità 7/7 H24 e tanti fuori orario.
Uno sbatti del genere per +5k all’anno (lordi), anche no
Eh, appunto: se dall’altra parte hai issoldi, ma lo scotto è una vita d’inferno capisco che la controfferta sia la soluzione migliore.
Io dico a parità di mansioni, che penso sia il caso più comune. Faccio il tecnico commerciale per X e da Y mi chiamano offrendo RAL*1.15 (ipotizzando il classico +15% sotto cui non penso valuterei nulla in ogni caso).
A quel punto X ti offre di portare il salario allo stesso livello per farti restare.
Io ringraziando sentitamente non mi sentirei di restare, anche se la sbatta sarebbe sicuramente inferiore.
allora secondo me il metodo “corretto” se la realtà in cui sei ti piace, è provare a parlare dell’aumento con chi di dovere senza partire subito con minacce o offerte alterantive da rilanciare.
se poi vengono fatte orecchie da mercante, ovviamente una alternativa valida è quella, al netto che ti piaccia ancora a quel punto il posto dove lavori
se invece non ti piace dove stai, ha poco senso parlare per avere offerte alternative.