Purtroppo certi giochi vengono ben più penalizzati di quanto dovrebbero, sugli attuali monitor. Certe volte conviene vedere se c’è la versione PSX e usare quella con l’emulatore che offre varie opzioni succose per risoluzione, filtraggio, fps, wide screen e certe volte pure texture pack HD
Minchia che razza di pischelli…
Tralasciando il discorso videogiochi da bar dove già spendevo tutte le 100 lire che mi capitavano a tiro su space invaders, asteroids e moon cresta, il primo gioco che mi ha tenuto incollato (ricordo una 2gg a casa di mio cugino in cui abbiamo passato tutto il tempo a giocare a questo gioco e digitare listati da riviste) per parecchio tempo è stato:
Ricordo tornai a casa da quella due giorni intenzionato a farmi prendere il computer (vic 20) e finalmente nel 1982 riuscii a convincere i miei che il computer era un hobby istruttivo
Il gioco a cui forse ho giocato di più su vic 20 credo sia stato questo:
E questo
Poi (1984) è arrivato il Commodore 64 e addio sanità mentale. Ricordo in particolare:
Poi saltai la generazione Amiga perché nella stupidità giovanile mi ero convinto mi interessasse più la fi*a dei videogiochi ma poi pochi anni dopo rinsavii grazie al gaming pc (monkey island, gp2, etc ) ma ne avete già parlato voi.
Per me fu una storia simile.
Se ben ricordo, un mio vicino di casa aveva l’intellevision, un giorno mi invitò a entrare e provare qualche gioco, ricordo un ottimo Burger Time.
Va detto che i miei mi portavano in sala giochi sin dall’asilo (i miei poveri polmoni hanno filtrato più di una ciminiera industriale, fortuna che poi non ho mai fumato).
Li convinsi a comprarmi il Vic20, ma il vero shock fu tempo dopo, quando andai da mio cugino e aveva il mitico C64 color caffelatte
Provai un sacco di giochi e decisi che dovevo averlo pure io.
Bruce Lee era tra quelli, divertentissimo e tra l’altro uno dei primi giochi che non solo aveva 2 giocatori, ma joinava pure la cpu come terzo e ci si menava in allegria, ignorando ovviamente lo scopo del gioco.
Soprattutto ricorderò sempre quando caricò Ghostbusters e partì la sigla con la voce campionata che diceva il nome del gioco, faceva la risata malefica e poi partiva il karaoke della song.
Fantascienza.
Col senno di poi non era sto grandissimo gioco ma mi rimase molto impresso.
Da lì partì l’odissea col C64, anche se in realtà io avevo il C128 bianco e il C64 marroncino è sempre stato l’apice della bellezza computeristica.
Ehi, io giocavo a Ghostbuster a casa di un amico che aveva il C128! Non è che sei di Bologna?
No, sono di Forlì.
ammazza, l’atari è veramente insalvabile oggigiorno.
Ma Ghostbusters non si giocava, si caricava solo per sentirsi la intro :D
Che ricordi!
Tra poco ti faccio un rant sul perche l atari 2600 fu una console meravigliosa e campo cosi a lungo
https://www.youtube.com/watch?v=1uYzVsjybK8
Ci giocavo le ore senza capire cosa cazzo si dovesse fare
mentre non ho problemi anche con la grafica cga, o col tandy…sta roba è proprio inguardabile
e si che un po’ ci ho giocato.
Pork, hai riassunto gli anni della mia preadolescenza videoludica in una singola carrellata di immagini
@mbiu A proposito di Dig-Dug
@Marcos a proposito di Raiders of the Lost Ark e più in generale i giochi di H.S.Warshaw
@Drest Per quanto rudimentale di grafica ed effetti sonori, il 2600 rimane una delle console più interessanti della storia, grazie a un design geniale e fortunato allo stesso tempo.
Cerco di riassumere velocemente, ma alcuni passaggi saranno davvero tanto frettolosi e potrebbero sembrare poco chiari. Nel 1975-76 Cyan Engineering, sussidiaria di Atari, inizia a lavorare su un prototipo di console a cartucce programmabili. Le intenzioni, sin dall’inizio, sono quelle di offrire i giochi della sala gioco al pubblico domestico e il vincolo principale è il costo della console che deve essere basso per poi fare i soldi grossi sulle cartucce.
La RAM costava un botto quindi chi si occupa del design dell’architettura - principalmente Jay Miner, poi padre dell’Amiga, giusto per intendersi - si inventa un barbatrucco geniale per far funzionare la macchina con pochissima RAM. Niente buffer video, pochissimi chip e la CPU (un banale 6502 depotenziato, quindi siamo ai livelli di un Apple II o di un Commodore 64, grossomodo) deve fare praticamente tutto con un paio di piccoli ed economici chip di supporto.
Come funziona? La CPU usa 1 ciclo di clock per feedare i registri del TIA (Il chip grafico) e ha 3 cicli liberi per fare il gioco vero e proprio. Il TIA ha queste due dozzine di bit di registro che definiscono: colore del background, 2 palette (cosiddetti sprites dei due giocatori), 2 missili (cosiddetti sprites associati al fuoco dei due giocatori) e una palla (cosiddetto sprites associato al gioco). Già dai nomi si capisce che il design ruota attorno al creare una piattaforma che possa far giocare pong.
Come funzionano i registri? La CPU carica i registri nel TIA e il TIA li usa per controllare il raggio del tubo catodico, facendogli cambiare colore al momento giusto. Il tutto con una precisione dell’ordine del milionesimo di secondo. L’implementazione è semplice e geniale allo stesso tempo perché manipolando i registri puoi creare uno sfondo simmetrico (vedi alberi di pifall),
oppure, invece di fare un gioco del pong, puoi usare gli sprites di palla, missili e palette per creare i mostri di qbert
E anche se c’è il limite di 6 oggetti diversi per scanline, basta inventarsi trucchetti come le tendine veneziane degli scacchi di Larry Wagner e Bob Whitehead per andare oltre e mettere orizzontalmente più di 6 sprites.
Altre macchine successive, come per esempio la serie Signetics 2650 (Interton VC 4000, 1292 Advanced Programmable Video System, Voltmace Database etc) sulla carta sono migliori perché hanno nativamente un supporto hardware 2d degli sprites. Ma poi nei fatti la loro architettura è meno flessibile e finisce per avere più limiti di quella del 2600.
Poi arriva il colpo di culo. Inizialmente il 2600 doveva avere schede magnetiche o nastro magnetico come media. Si va sulle cartucce ROM che costano di più solo per la questione della pirateria. Ma diventa una botta di culo enorme perché quando la RAM e la ROM crollano di prezzo, tramite bank switching le cartucce danno una nuova vita alla console. Oppure arriva robetta come lo Starpath Supercharger (la ditta poi diventerà Epyx, quella di Summer games e Impossible Mission) che permette di caricare nella RAM della cartuccia (che è bella grossa) i giochi direttamente da nastro magnetico. E il risultato è che la stessa cpu finisce per fare giochi incredibilmente più belli e impensabili nel 1977 quando la macchina era stata progettata.
E così il 2600 finisce per rimanere sul mercato troppo a lungo e causa direttamente il crollo del mercato del 1983 e l’arrivo di Nintendo
addendum: la tecnica di usare correttamente il registro del TIA con operazioni precise al milionesimo di secondo per continuare a feedare il raggio catodico si chiamava amichevolmente “racing the beam”. Era una cosa non documentata perché si pensava che solo programmatori Atari avrebbero sviluppato su macchine Atari. Poi c’è l’esodo di Activision e il resto immagino lo sappiate
Dire che ra una macchina unfriendly è dire poco.
Pitfall regge
Altrimenti Pitfall the Mayan Adventure
La versione SegaCD ha il miglior audio anche se la palette è limitata nei colori rispetto alla versione Jaguar però è tutto scuro te ne accorgi poco
Pitfall! è un cazzo di capolavoro frutto della mente geniale del più grande programmatore dell’Atari 2600, david crane.
2 ore sull’argomento
Dopo me la guardo ma immagino ci sia molta della lecture che David Crane tenne sull’argomento qualche anno fa ? Quella dove a un certo punto si alza pure un tizio a fare domande dicendo che sta lavorando a un gioco, era l’autore di Retrocity Rampage
Si certo la parte tecnica. Poi ce la parte biografica e altre cosette
Nuovo giorno, nuovo memorabilia.
Blitz che io giocai su Commodore 16 ed era pure scritto in basic
E’ una sorta di space invaders al contrario: tu sei il biplano che scorre da sinistra a destra e scende una riga alla volta. Devi sganciare la bomba per distruggere i palazzi prima di schiantarti addosso.
Ispirato a Canyon Bomber (sempre di David Crane… ah come adoro questo programmatore), Blitz è il mio primo gioco per computer :)
Ce l’avevo per Vic20.
Mi ricordo pure che la città o una delle città era Baltimore.
Era per caso della Mastertronic?
Per qualche motivo mi fa venire in mente una cassetta con quel marchio.
Erano quasi sempre cagate la roba mastertronic, ma daltronde si può dire lo stesso della maggior parte dei giochi su vic20, dove la grafica tendeva ad essere un miscuglio di caratteri della tastiera
Esatto! prima versione Mastertronic. Poi l’ha comprato Commodore (quando ancora faceva publisher di software)
Bhe la Mastertronic era famosa per i giochi budget che spesso erano cloni non autorizzati :D