La Spagna ad un passo dal baratro?

Con il sistema ripartitivo hai ben poco da investire.


A questo punto meglio se privatizzano l'inps. Troppi soldi buttati in pensioni di reversibilità, indennità, prepensionamenti e tutto il resto. E se fallisce chissene.


Nelle modalità mi pare sempre la stessa: giocare con capitali che non esistono.


beh si potrebbe sempre andare a bussare a quelli cui abbiamo regalato le case e farsi dare la differenza


Non so cosa intendi con questa definizione.
Ma la crisi del 29 è stata una crisi di fiducia del sistema bancario che non godeva di molte delle garanzie e della regolamentazione di oggi per via di un eccessivo indebitamento del sistema (anche per via dello scoppio di una bolla speculativa in borsa).
Peraltro fu gestita in maniera pessima, pensate solo che si aumentarono i tassi di interesse, probabilmente con le metodologie sviluppate dopo sarebbe durata pochissimo.
La crisi del 2009 è dovuta anche lì ad una crisi di fiducia del sistema bancario dovuto però a problemi ad un sistema bancario secondario, non tanto le banche e i primary dealers i quali erano regolamentati adeguatamente.
Giocarono un gran ruolo anche le nuove ingegnerizzazioni finanziarie che causarono un gran numero di asimmetrie informative con prodotti poco trasparenti come CDO, ABS di varia natura, le auction rate security.
Tutto ovviamente in conseguenza dello scoppio della bolla immobiliare su cui si era costruita una serie di attività finanziarie.
La politica economica conseguente però è stata di buon livello, sopratutto dopo l'uso delle armi convenzionali si sono sperimentate ottime armi di politica monetaria non convenzionale.
La crisi di oggi è se vuoi una conseguenza anche delle politiche economiche utilizzare per uscire dalla crisi del 2009, in europa si è speso un po' troppo e le cadute del pil hanno aumentato le dimensioni di deficit e debiti, sopratutto poi l'ammissione dei veri dati della grecia ha innescato seri dubbi sulla sua capacità di sostenersi.
Insomma il problema è legato ad una dimensione pubblica e non privata.



Intendo che ci sono testimonianze di gente che entrava senza un cazzo a Wall Street, speculava con soldi che non esistevano, alla mattina, e alla sera se ne potevano tornare a casa con l'ultima automobile della Ford, da quanti soldi avevano fatto in una giornata.

Nello specifico non mi è mai interessato computare su queste cose (l'economia mi sta in culo ), certo è che fa un po' girare i coglioni che si continui a dire che sul pianeta non ce n'è abbastanza per tutti (di risorse), quando invece, io, da esterno, vedo solo la crisi di un "linguaggio" - e per linguaggio intendo dire che le risorse fisiche sono rappresentate dal denaro che è il mezzo di scambio.

Sarà una visione ristretta della realtà, ma già sai come la penso riguardo l'economia.


Il mio discorso era riferito al fatto che si e arrivati alla situazione che pur evadendo uno magari paga cmq il 55% di tasse.
Quindi uno che si ritrova una tassazione del 65% e per andare avanti evade quel 10% io farei molta attenzione a chiamarlo evasore.
La lotta al evasione deve essere mirata dopo aver calato il livello di tassazione , senò andiamo sempre a colpire gli onesti che in un momento di difficolta sono stati un pò meno onesti del solito.



Riprendendo anche il tuo reply precendente la mia opinione e che non abbiamo settore primario e secondario sia a causa del innovazione tecnologia che colmava il gap tra la skill degli operai , sia perchè tutti si son mossi nel terziario e nel terziario avanzato ..
E secondo me il terziario è il settore più a rischio durante le crisi ..

Poi troppi diritti agli operai hanno comportato la sconvenienza dei primi settori .. che si sono geograficamente spostati.
Certo abbiamo le eccellenze , ma quelle danno lavoro a una minoranza ..



Prova andare a parlare di politica sul forum del accademia della crusca.



Dipende , se si ripartisse da 0 forse si , ma si sta parlando di un saved-game dove i buchi gli ha fatti il giocatore precedente pensando che al limite avrebbe usato i cheats , cheats che poi sono stati tolti con la nuova patch , e il babbeo ha dovuto ragequittare.




A me fan incazzare le strutture che vendono per poi diventarne affituari .. foraggiando prima il compratore con prezzi al ribasso , e riforaggiandolo di nuovo con affitti al rialto .. per una situazione che di fatto non muta , se non per i buchi di bilancio che creano.


Dai, Dino. Lo spread a 500 non ha niente a che vedere con la dichiarazione del ministro spagnolo. Ci si era arrivati anche nei giorni prima... ok non si erano toccati i 504, ci si era fermati a 492, grande differenza? Non mi sembra.

E sai BENISSIMO che se Berlusconi avesse fatto le manovre di Monti, lo spread sarebbe identico a quello che abbiamo adesso (anzi forse sarebbe più basso in quanto ci sarebbe meno incertezza politica), ai mercati non frega niente di ruby. In Italia abbiamo avuto un colpo di stato legalizzato, con la scusa dello spread è stato fatto dimettere un primo ministro. Il bello è che perfino a sinistra adesso lo ammettono. Adesso che si rendono conto che il vero nemico non è più B, ma di fatto i mercati che decidono la politica dei governi, ammettono che B avrebbe potuto tranquillamente continuare a governare e che è stata fatta una forzatura senza precedenti (il bello è che quando lo scrivevo io e riportato articoli di giornali inglesi e americani che parlavano di mancanza di democrazia da noi... venivo deriso... dopo 9 mesi è la stessa sinistra che se ne lamenta... ma guarda che strano...).

E che dire delle agenzie di rating! Quando si lamentava Berlusconi veniva tacciato di ridicolaggine, adesso la sinistra dice anche peggio e vuole metterle sotto processo.

Alle prossime elezioni ci sarà da ridere (o da piangere).
Lo spread secondo me centra poco , perchè se fossi uno speculatore, pur fidandomi della direzione che sta prendendo l' Italia , cercherei il mio massimo profitto ..
L' Italia ha tanti debiti e ogni giorno scadono titoli di stato che lo stato italiano dovrà pagare affidandosi a nuovo debito .. va da se che i creditori che hanno in mano lo stato , cercano di far salire lo spread piafinicando assieme di non acquistare sotto un certo tasso di interesse.

Una volta c'era piu mentalità di risparmio , e forse restavano piu soldi in tasca , quindi ai tempi cèrano molti più cittadini italiani che investivano in titoli statali senza intenzioni speculative, creando un freno alle speculazioni.

Se c'era Berlusconi io sono convinto che saremmo falliti , perchè da buon politico avrebbe pensato ai suoi interessi piuttosto che alla stabilità del paese ..
Cece non dire cazzate su, ci vuole poco a scrivere un "c'è" così invece che "secondo ce un problema" e andare avanti senza punti e virgole. Sono molto flessibile, ma pure fare fatica a leggere un wall of text, faccio prima a ignorarlo.

Il problema è che berlusconi non avrebbe fatto questo tipo di manovre perchè è un politico e deve misurarsi con il consenso oltre al fatto che aveva dei ministri evidentemente incompetenti.
Sul rating è abbastanza normale che la politica sia in contrasto con il loro giudizio (quando non gli piace) è una cosa tipica delle autorità indipendenti.

Per quanto riguarda lo spread c'è sempre da tener presente che riflette le manovre di speculazione che ci sono dietro il debito. La speculazione aumenta nel momento in cui aumentano le probabilità di un crollo dei titoli (o della moneta in altri casi).
È logico che una tensione maggiore nei confronti del debito spagnolo (piuttosto comprensibile nel momento in cui un ministro dichiara che erano falliti se non era per la bce) il rischio italiano è considerato abbastanza correlato.



Sì ma in soldoni, dove stiamo andando? Verso la depressione economica oppure una merda costante così per i prossimi anni?


Qual'è la differenza?
Dipende da come agiranno gli organismi di regolazione, dipende dalle persone come prenderanno e se accetteranno le necessarie riforme.
Questa crisi non riguarda tanto il mondo finanziario per lo meno non nell'origine, la politica monetaria da sola non può risolverla.
Questa crisi riguarda il debito pubblico dei paesi dell'area euro, o si mettono i bilanci in equilibrio oppure il default e tutte le implicazioni che ne derivano saranno inevitabili.
Pesano moltissime variabili tra cui una evitabile necessità di maggiore integrazione europea dal punto di vista fiscale (e qui sempre pesa l'incognita del fatto che nelle democrazia decisioni simili passano anche per il consenso).


Che in depressione economica se hai fortuna compri un chilo di pane con 10 milioni di euro. Se no non mangi.



Premesso che viviamo in un mondo dove la moneta E' un debito, mi sembra logico che un paese possa andare in default.

Il meccanismo di creazione della moneta tramite l'emissione dei titoli del debito pubblico non prevede che si ragioni nel breve termine, ma prevede un gioco senza fine dove i cittadini dello Stato sovrano, coperti di debiti (di cui i debiti da interessi sono solo moneta virtuale), con una capacità di risparmio sempre più piccola, e con bilanci pubblici in perenne rosso non ripianabili, perdano la loro sovranità monetaria, fiscale e politica a favore dei grandi creditori internazionali.
A quel punto la politica diventa tutta un A B C mentre governano i non eletti.

Questa ipotesi si realizza quando il debito pubblico è in mano a persone non residenti nello Stato (stranieri).
Situazione dissimile è quando il debito pubblico è tutto nelle mani dei cittadini dello Stato sovrano indebitato (=vedi Giappone).


Qualora qualche grande creditore internazionale voglia oggi stesso il denaro prestato con tutti gli interessi, questo atto lo vedo come un atto di guerra, perchè quando presti denaro ad uno Stato sovrano i soldi li stai dando alla sua popolazione per le sue esigenze di vita.
Come fai a pretendere la restituzione ?
Ti metti d'accordo con le banche dello Stato sovrano indebitato e fai sparire i soldi con i derivati ?

Ripeto, il default provocato da richieste di pagamento a breve termine dei creditori internazionali equivale ad una dichiarazione di guerra.


Che menata, la moneta è la moneta e il debito è il debito, chi ti ha messo in testa che la moneta e il debito sono equivalenti. Sono gli stati che decidono di emettere debito per far girare la loro economia.



Esiste una via d'uscita rapida che e si chiama default.



Questa poi mi mancava.. Quindi se un'azienda fa debiti per le sue esigenze un creditore come può pretenderne la restituzione? Il meccasimo è lo stesso eh.
Ah e poi dubito fortemente che i soldi ottenuti dai titoli pubblici siano serviti per le esigenze della popolazione. Per foraggiare i privilegi o gli sprechi, casomai.



Ah-ha.


Dove le hai lette queste cose?
1. la moneta non è debito, la moneta è emessa in contropartita a debito (debito generato per motivi totalmente estranei) la cosa è COMPLETAMENTE diversa.
Qualora si verifichi che il debito emesso sia monetizzato direttamente allora siamo davanti ad una forma particolare di signoraggio, solitamente è un extrema ratio di economie in preda ad una spesa pubblica incontrollabile e con banche centrali troppo politicizzate.
In realtà quel debito viene pagato da tutti i detentori di liquidità nella forma di inflazione (con ovvie ricadute devastanti sul tasso di cambio e la credibilità di stato, moneta e titoli di debito pubblico).
notare che le banche centrali hanno un controllo settimanale della liquidità con pronti contro termine a brevissima scadenza, addirittura la BE fa fine tuning giornaliero, la BCE settimanale per via di alti livelli di riserve che stabilizzano la domanda, la fed è una via di mezzo.
Quindi un particolare titolo di debito rimane "moneta" per pochissimo tempo.
2. nessuno può pretendere la restituzione di alcun titolo prima della scadenza naturale, come logico che sia.
Al massimo possono andare deserte le aste ovvero magari anche gli investitori esteri che prima si fidavano non si fidano più ma si tratta di scelte di privati (non sempre, vedasi i fondi sovrani).
3. esiste una regola che si chiama greenspan-guidotti, la quale per evitare che un eventuale mancanza di capitali stranieri porti al fallimento dello stato prevede che sia logico detenere una quantità di riserve maggiore uguale al debito a breve detenuto all'estero

E' comunque capitato che investitori stranieri mollassero i titoli di debito di un paese, e capita pure oggi anche nei nostri confronti, ma non c'è nessuna guerra: si tratta di scelte dei mercati.
Sei tu stato che ti devi impegnare a mantenere la reputazione del tuo debito.


Sì ma detta così, sembra un po' troppo mondo delle fiabe con happy ending .

Siamo ancora pesantemente nella merda, ora mi chiedo, se il paese fallisce ... cosa succede?
mica tanto happy ending perchè io sinceramente la vedo abbastanza grigia, in caso di default mah siamo nell'ignoto, bisogna vedere le condizioni politiche, quello che viene prima.
Certo all'italia mancano tutti quegli elementi che hanno permesso a tanti paesi di riprendersi in tempi decenti (argentina, russia)