[Jim Carrey] Ritratto di Mussolini



lo quoto pure io così sei contento, mica edito i miei post per vergogna, quello magari dovrai farlo tu se un giorno ti rileggerai tra qualche anno.

Ma quindi t elo ripeto che magari ti era sfuggito, che cosa vorresti dimostrare con i link alle accuse di genocidio alle brigate partigiane? qual è la tua tesi che vale la pena discutere?

"gli altri hanno capito" is the new "torna quando prendi una laurea in qualcosa di serio"?


Invece sarebbe interessante.
Spara!


Ma insultare mica fa di qualcuno un fascista.

Il fascismo è la violenza contro i deboli.


Lo farò io per te, visto che il mio bisnonno è stato ucciso a sassate. Alle spalle, ovviamente*, e una pietra l'ha colpito in testa lasciandolo stecchito.

* https://www.lercio.it/casapound-propone-pugilato-fascista-si-combatte-in-15-contro-1/


che poi e' l'equivalente di dire che LVI ha fatto anche cose buone.
Considerazioni che non servono ad un cazzo, per cercare di ripulire l'immagine squallida del fascismo e gettare fango sui veri patrioti.

Se il fascismo è violenza contro i deboli, allora anche insultare qualcuno può essere fascista


Dipende, se ad insultare è qualcuno di potente, ad esempio un ministro, che si mette ad insultare dei poveri stronzi, allora si è fascismo.

Vedi ad esempio il caro vecchio "bamboccioni" o qualsiasi Tweet di Salvini
The humanitarian quest is survival, the fascist quest is to be the only survivor (semicit.)

il mio dovette scappare dalla sua vita di contadino/boscaiolo/carbonaio/ragazzinonormaleefelice, rimanere 3 giorni sotto i rovi(cespugli di more, non so se fuori dalla toscana si chiamano rovi) perchè il gerarchetto locale gli fece capire che non era aria di essere comunista. il far capire era "ti ammazziamo" con conseguenti visite a casa.



una storia lunga come un libro, giassapete se avete un nonno resistente o fuggito per simpatiche angherie d'epoca.




edit:
a chi interessasse la Storia la ricerca da fare su gogol è "fascismo pistoiese"


Come detto prima dello split mio nonno era partigiano a bologna.
Mesi nelle fogne perchè se tornava a casa ammazzavano lui e la famiglia.
E nelle fogne si mangiava di tutto.
Se qualcuno avesse il coraggio di leggere "se questo è un uomo" di Primo Levi, forse, ci sarebbe meno ignoranza.
Mio nonno fece il partigiano prima nel novarese, catturato dopo qualche mese, tradotto nel castello di Novara dove ogni giorno fucilavano un prigioniero politico.

Dopo un po' decisero di mandarli in Germania, e fortunatamente riuscì a fuggire assieme ad un suo amico mentre attraversavano le Alpi, saltando giù dal camion e salvandosi per un pelo.

Lì si unì ai partigiani locali in Veneto, dove rimase fino al termine della guerra. Ferito da un cecchino durante la liberazione di Vicenza, aveva la gamba completamente spappolata.


Kiantati di sicuro!


Chissà che bestemmioni





Mio nonno materno invece era nel gruppo di partigiani del feltrino/bellunese.

Anche lui ferito alla gamba e ricoverato di nascosto nell'ospedale di Belluno all'insaputa delle milizie tedesche
Il discrimine qui è se su questi temi certi utenti abbiano mai dedicato energie a qualsiasi cosa che non fosse recriminare i crimini dei partigiani etc. Alcuni, è matematico, stan sempre là.
Sì comunque visto che si è citato Croce... io non sono un profondo conoscitore del suo pensiero, ma da quello che so del periodo mi ha sempre dato l'idea di essere quel tipo di intellettuale dissidente che è utile a un regime totalitario: famoso internazionalmente, non fascista ma di orientamento liberal-conservatore, la figura perfetta per dare all'estero l'impressione di facciata che quello fascista fosse un sistema repressivo solo nei confronti della minaccia rossa (e più genericamente dei dissidenti "pericolosi per la sicurezza nazionale"), ma non repressivo a prescindere verso la divergenza di opinioni.

Poi de Gasperi fu socialmente annullato, Amendola morì per il pestaggio ricevuto, i fratelli Rosselli ricevettero la visita di sicari fascisti, ma intanto Croce, il famoso intellettuale redattore e firmatario del manifesto degli intellettuali antifascisti, era libero di professare il suo pensiero senza venire perseguito (o comunque in maniera molto minore rispetto ad altri).


Ci sono diversi profili psicologici che portano ad una naturale attrazione verso i fascismi. In termini stronzi, quelli che si identificano in un regime violento per scaricare la rabbia (omosessualità repressa, isolamento, frustrazioni), oppure colore che invece sono attratti da un regime che possa usare violenza su di loro. L'accomunante solitamente è una caratteristica tipica dei bambini, una scarsa abilità nel concepire "l'altro" o il mondo al di fuori dalla propria sfera esperenziale, ad esempio quelli che gridano "buonista" per sottolineare che i sinistrini sono sognatori e poco concreti, o quelli che non pensano alle conseguenze estreme globali di una scelta egoistica come i novax.

In sociologia ci sono altre teorie ma si appoggiano benissimo a quelle psicologiche. Una di queste dice che se sostanzialmente sei isolate e non riesci a costruire una tua identità perché sei escluso da qualsiasi cerchia sociale, tendi a declinare come unico elemento identificato una caratteristica innata come l'appartenenza etnoculturale. Ecco i bianchi che puntano alla razza e alla patria, dove poi su internet riescono ad esercitare questo unico elemento identificativo, trovano altri nella stessa condizione, ed esaltano poi certe credenze in maniera assolutamente acritica es. le board neonazi.

Bottom line, i fascisti sono tutti intrinsecamente sfigati e\o cuck.


Chiisà qual è la loro motivazione?
Dipende dai punti di vista.
Da una certa prospettiva gli anti-fascisti sono i fascisti, mentre i fascisti sono gli anti-anti-fascisti.
Non riuscite a vederla? Provate a mettervi una divisa: https://www.theguardian.com/world/2019/apr/01/intelligence-law-enforcement-report-leftwing-terrorists-charlottesville


Io che rientro sul forum ieri sera e mi ritrovo la paternità di questo thread .

Vedendo come si è evoluta la discussione mi ritrovo d'accordo con Kurtz@@ che nel suo post n°364 analizza efficacemente cosa spinge i vari campi a schiararsi sull'esecuzione/esposizione dei due amanti fatali.

Per quanto riguarda il rapportarsi di violenza e diritto in un contesto non democratico Sphongle ha esposto meglio di quanto potrei fare il mio pensiero a riguardo.

Ora, per chi si scaglia contro i crimini dei partigiani mi permetto un aneddoto personale, il mio bisnonno materno era quadro nella resistenza nel direttivo propagandistico, fu rastellato e internato a Dachau dove mori.

Questo per dire che i partigiani al netto dei loro limiti ed errori si battevono contro le camere a gas non a favore come il fascismo.

Fate le vostre scelte.