[Jim Carrey] Ritratto di Mussolini

intendevo dei capi d'accusa sorry.


penso intendesse che non sei mai realmente sicuro al 100% che il tizio che uccidi sia realmente colpevole, quindi ok, nel caso è brutto anche averlo tenuto in prigione 20 anni se non era colpevole, ma ucciderlo è decisamente peggio


Ah, sì, quello lo ricordo, forse qualcuno in più.
Mi riferivo a questo post io:



@Shpongle: Ah ok, c'era qualcosa che non mi tornava
Secondo me nella discussione vi state perdendo in due arrocchi principali: i giustizialisti intransigenti che vedono nella difesa della petacci del revisionismo fascista (perché non demonizza a priori il personaggio) e quelli che vorrebbero lo stato di diritto in una situazione del genere.

Lo stato di diritto non c'era, ma vigeva la convenzione di ginevra, sistematicamente violata da entrambe le parti: dal regio esercito e dalle brigate fasciste in etiopia prima, dalle brigate della rsi a supporto delle ss durante, e dalle brigate partigiane dopo. Quindi tanti saluti.

Anche, come letto sopra, appendere qualsiasi elemento fascista di rilievo per il collo, è un'attività a cui non si sarebbero prestate neanche le brigate garibaldine, e dove in qualche caso lo hanno fatto hanno semplicemente fatto stragi nel mucchio come tutti, perdonate nel dopoguerra dall'amnistia togliatti

E' normale provare pietà o tristezza per la fine della petacci, senza essere intaccati dal virus dell'ideologia fascista revisionista. E' morta semplicemente per il fatto di trovarsi lì, e perché amante di mussolini. Sorte ancora peggiore per il fratello, disprezzato dagli stessi gerarchi che da li a poco sarebbero stati fucilati, i quali non lo volevano tra di loro, fuggì e fu ammazzato mentre nuotava. E' una storia abbastanza patetica.


No, mi pare che i partigiani fossero stati lasciati a marcire al sole, e non furono appesi.

Nota però che la versione ufficiale è che i cadaveri furono appesi per proteggerli e evitare i movimenti di folla.


marcire al sole e vilipesi (si può dire?) in ogni modo



quale versione ufficiale?


Concordo con quasi tutto, solo non dipingerei la Petacci come non parte in causa e rea soltanto d'essere malata d'amore. Aveva interessi politici ed economici nella faccenda, come è stato detto.
L'alternativa è che era una povera cretina che non si rendeva minimamente conto di cosa faceva il suo grande amore.
Se vabbè
Comunque e' bello vedere certa gente adoperarsi per una definizione larga e elastica di femminicidio, mentre le femministe stesse ne hanno una piuttosto stretta e limitata

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Come avevo già scritto, poteva avere interessi economici e politici, specialmente in famiglia. Ma non c'entra niente con la sua morte inutile.


Qualcuno qui è definition fluid


E' chiaro che era un'arrampicatrice sociale cinica e senza scrupoli che faceva la bella vita mentre il paese andava verso il barato e tantissime persone morivano, lei fu complice di tutto questo, ne trasse vantaggio e si è ampiamente meritata la fine che ha fatto ma, se vogliamo prendere per buona la versione: "poverina era li per caso la sua unica colpa era l'ammmoreee!"...beh allora era una povera cretina o non si spiega


Se si trovava lì in quanto amante di Mussolini, si trovava lì in quanto detentrice di interessi, ovviamente. Non puoi scindere le due cose.

La violazione della convenzione di Ginevra, vilipendio delle salme ecc (non ne so molto su questo onestamente) ha senso come osservazione. Facevo solo notare che non abbia a che fare con il "fascismo dei partigiani".


I corpi dei partigiani vennero lasciati sul marciapiede, gettati come fossero immondizia e vilipesi.

I corpi di Mussolini, la Petacci e gli altri, furono appesi per evitare ulteriori deturpazioni e accanimento da parte della folla che si era raggruppata - oltre che funzionale alla loro esposizione come simbolo e fine del regime -.

Rispondo solo su questo punto, mentre sul resto è inutile riavvolgere per l'ennesima volta il nastro.

Se mi dici che faccio puntinismo dialettico, che i miei ragionamenti stanno assieme col nastro adesivo, e che, probabilmente, non sto dicendo nulla, che io ti dica che magari unisci i puntini a cazzo mi sembra il minimo sindacale. Non ho detto che tu sei una capra ignorante e che io ho il dottorato. Tu mi hai detto che faccio puntinismo dialettico, e io ti ho detto che magari sei tu che unisci "male" i puntini. C'è equilibrio.

Comunque ok, non siete d'accordo sul femminicidio della Petacci. Amen.
Ma, sul punto del mio commento a Carrey, qualcuno ha qualcos'altro di interessante da dire?



Ci tengo a commentare su questo punto perché la pena di morte è un tema importante, che mi sta a cuore, e non da trattare alla leggera.

Quella imperniata intorno all'impossibilità della certezza è la critica sette-ottocentesca alla pena di morte, peraltro elaborata in un contesto in cui gli errori giudiziari erano molto più frequenti di oggi (non che oggi siano spariti o si avviino a sparire, anzi...).

Quanto alla natura essenzialmente retributiva della pena di morte, non sono neanche del tutto d'accordo. Da un lato, mentre la pena di morte sicuramente non può avere funzione rieducativa, può tranquillamente avere funzione generalpreventiva e specialpreventiva. Secondo te l'elemento retributivo risulta comunque preponderante? Non so... Perché? Se l'elemento retributivo non va bene, e sicuramente non va bene, potrebbe comunque applicarsi la pena per ragioni di prevenzione generale e/o speciale.

Perciò, la mia critica alla pena di morte, e una critica radicata nel pensiero giusfilosofico contemporaneo, è che la pena di morte è sempre inerentemente ingiusta. Non ci sono condizioni di certezza o di utilità capaci di renderla giusta. E questo è collegato al fatto che una certa etica odierna tende a riconoscere alla persona il possesso di un nucleo di beni assolutamente inviolabili, fra i quali il bene della vita. I diritti aventi per oggetto questi beni fondamentali possono essere bilanciati, ma non annullati. Evidentemente, la pena di morte è un annullamento, non un bilanciamento.
Secondo me questo è un punto importante da difendere. Certe cose non dovrebbero mai e poi mai essere negoziabili. Le eccezioni si troveranno sempre. No alle eccezioni.
In ogni caso, la Petacci è andata incontro alla sorte, sicuramente più violenta visto l'amante, toccata in tutta l'Europa liberata (penso alla Francia, al Belgio, ai Paesi Bassi e anche lungo la penisola italiana) alle donne che avevano avuto relazioni - d'interesse o meno, visto che avevano privilegi derivanti da "farsela con il nemico" - con soldati e ufficiali tedeschi, o comunque con i nazisti invasori.
Se ne trovano una marea di foto a riguardo.


appunto son due cose distinte, non capivo


Questo è il punto che forma la mia stessa opinione. Perchè alla fine qualcuno che troverà qualcosa che giustifichi, secondo lui, la giustezza della pena c'è sempre. Sia che si tratti di Benito o di Maria Antonietta, come qualcuno qui sostiene, anche se personalmente non trovo analogie che consentano di mettere i due eventi nello stesso ragionamento.


Ma io stavo anticipando questa obiezione, uniscili tu fin dall'inizio così il problema del non poter essere nella tua testa non si pone.



Per pura osservazione a posteriori di ciò che chiedono i forcaioli a gran voce, se vuoi.



Se ti riferisci alla questione sulla violenza come valore, è già stato detto, parli di nuovo di contesti normali e non di guerra civile/rivoluzione/resistenza ecc.

In un regime democratico ha senso che la violenza sia interamente svalutata, ma non è così per quanto riguarda il percorso necessario a instaurare tale regime. Il dittatore non si depone a parole. Peraltro nemmeno qui la violenza è un valore fine a se stesso. Non hai bisogno di dire "facciamo un'eccezione", perché non è un'eccezione al diritto, è un contesto estraneo al diritto.

Peraltro, come già detto, quando invece la questione si interseca effettivamente con il diritto, come nel caso dei processi di Norimberga, lo scenario contemporaneo come quello di allora non è certo risolto come sembri lasciar intendere.