Il fascismo non esiste più. Invece...

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Lo avevo già scritto nel thread ma in Inghilterra si celebra la guy fawkes night in cui si bruciano fantocci di guy fawkes ma nessuno prende quella festa per un invito a bruciar persone

Per me Mussolini rimane comunque una persona. Anche Hitler. E come tali li immagino e immagino i miei rapporti ideali con questo genere di soggetti. A inizio Ottocento, Victor Hugo scriveva Le Dernier Jour d'un condamné contro la pena di morte e, per trasmettere l'idea che la pena di morte fosse ingiusta, ti raffigurava un brav'uomo: chi vuole mettere a morte un brav'uomo? Cazzo, nessuno. Nel 1962, Burgess scrive A Clockwork Orange, e afferma l'ingiustizia di un trattamento inumano nonostante chi lo subisce, Alex, sia una persona di merda. Il fascista non fa eccezione a questo discorso.

Detto questo, un Mussolini disarmato e giustiziabile non è semplicemente uno che sta ricaricando la pistola: in questo modo la pretesa dichiarazione di guerra del fascismo diviene un velo che copre quelle che, in realtà, sono situazioni concrete e specifiche, e uccidere un fascista disarmato – cioè uno che in quel momento non è funzionalmente fascista, non è prevaricatore, ma è soltanto persona e vittima – non è del tutto diverso dal picchiare i neri perché potenzialmente criminali e sovvertitori di un'idea generale e astratta di bene (anche se non in quel momento specifico in cui li picchi), o dal mettere i medio-scuri a Guantanamo.
Questo è un salto importante da compiere: non si è prevaricatori e vittime così, in astratto, ma lo si è in situazioni concrete. Il debole non è solo quello ch'è debole in un'ottica marxista, ma è colui ch'è debole nella situazione concreta, nel concreto atteggiarsi dell'individuale e circostanziale relazione di potere.

Per me la negazione di questi valori è quantomeno definibile protofascista.


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L'uccisione è stata in gran parte motivata dalla paura di un colpo di mano dei nazifascisti per liberare Mussolini, l'esposizione del cadavere è stata motivata dal contingente desiderio di vendicare simbolicamente i martiri di Piazzale Loreto.

http://anpi-lissone.over-blog.com/article-11669404.html

E secondo me hanno comunque fatto bene in entrambi i casi o meglio, nel caso dell'affissione di Mussolini avrebbero potuto evitarlo ma è andata comunque bene così.

L'unico punto indubbiamente moralmente questionabile di tutta questa vicenda è l'esecuzione della Petacci, e non mi meraviglia affatto che la massa indistinta di scandalizzati concubini di Putin, moralisti a corrente alternata, benaltristi al cachemere questo argomento non l'abbiano accennato proprio, gettando una fosca ombra sulle reali motivazioni dell'indignazione sul tema.
Per me protofascista è attaccarsi alla pignatta del ducie per gridare allo scandalo, non a caso ricevi il consenso per i tuoi sproloqui da chi non vede l'ora di togliere il proto, quegli stessi che non sono tanto contenti di vedere il loro beniamino celebrato in quel modo.


Ma quindi il punto adesso qual è?
Non è piu chi ride per una foto ma una rilettura storica dei fatti storici di piazzale loreto?
Riguardo piazzale loreto (ma per analogia possiamo anche citare il processo di Norimberga) non ha senso sottolineare la mancanza di un giusto processo quando non puo esistere la deposizione di un dittatore in modo democratico.

Ma io non sto parlando dell'episodio storico in sé, bensì della sua discorsivizzazione odierna e dei valori che quella discorsivizzazione costruisce e presuppone. Ripeto che non capisci quello che scrivo, e non me ne meraviglio. Nessun problema, ma almeno smettila di lanciarmi frecciatine idiote, perché hai anche rotto un po' il cazzo.
Per favore, tornatene a giocare nell'angolo.



Ripeto, io sto discutendo sul modo in cui quei fatti sono rielaborati nel discorso politico odierno. Non mi interessa fare il tribunale della storia, ha poco senso. Rievoco i fatti solo per definire il complesso di significati che l'immagine del duce appeso racchiude, e quindi i valori presupposti e definiti da chi ci si fa le seghe sopra. E' l'immagine di una vittima.


Il punto é questo. Non è l'immagine di una vittima ma di un carnefice.
E la simbologia associata alla sua morte è per demonizzare e personficare il male che l'ideologia di quel carnefice ha generato.
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E', il punto, ridotto all'osso, è proprio questo
Bisogna riuscire a vedere, accanto al carnefice, anche la vittima. Bisogna fare questo salto. Non significa negare che Mussolini fosse carnefice, ma bisogna vederci anche la persona e la vittima. Chi non riesce a fare questo salto, per me è un protofascista, per le ragioni che ho argomentato finora.


Per vedere questa ambivalenza del personaggio dovremmo però scindere la persona dal suo operato. Il che è impossibile perchè significherebbe fare il tribunale della storia che riscrive ciò che mussolini è stato per il nostro paese.
In ogni caso chi tu definisci protofascista non si scaglia contro un essere umano in quanto tale ma per ciò che esso rappresenta. Ed è per questo che ad inizio della nostra discussione ti invitavo a non tralasciare l'aspetto politico-ideologico che c'è dietro all'immagine di mussolini appeso.


No, questa non te la si puo' far passare, gli abomini intellettuali ad un certo punto devono trovare dei limiti.
In pratica stai sostenendo che un nero e' potenzialmente criminale o un arabo e' potenzialmente terrorista in quanto tali, ma non lo e' in quel momento, cosi' come non lo e' il fascista nel momento dell'uccisione.

Per cui forse vale la pena di ricordarti che devi rimanere in character se vuoi sperare di darla a bere a qualcuno, perche' se dici cose cosi' diventa evidente che ti stai appigliando ad una stupidaggine per fare apologia del fascismo.

O hai detto una cosa priva di senso, o stai facendo questa equivalenza. Tertium non datur.

Ma io non sto giudicando il fatto in sé dell'uccisione di Mussolini nel 1945, bensì il modo in cui quell'uccisione possa divenire un elemento definitore dei nostri valori e delle nostre norme di comportamento nel 2018. Non è chiaro? L'ho spiegato a iosa, nell'ultima pagina.
Il fatto storico è un mero fatto. Mussolini è stato ucciso, ok. Ma il "farcisi le seghe sopra" lo costruisce come norma e come valore nel presente. Se critico il "farcisi le seghe sopra" è perché in quelle seghe non ci vedo solo un giudizio "scientifico" sul fatto storico, bensì una premessa e una costituzione di norme di comportamento, cioè un passaggio dal fatto alle norme e ai valori. Ci vedo i disvalori che ho descritto nelle risposte a Iroel.


N6 ci vedi disvalori nel momento in cui svuoti quel gesto (di ridere o farsi le seghe) da tutti i suoi connotati politico-storici.
Mussolini non è uno qualunque. Ma un carnefice ideatore e promotore di una dottrina violenta. Contro quello ci si scaglia. Non con mussolini padre, lavoratore, romagnolo o salcazzo che vuoi metterci e di cui frega a nessuno
Ma il fatto e' che in pratica nessuno si mette a suonare le trombette di capodanno davanti al cadavere di Mussolini, le esternazioni fatte sono per lo piu' goliardiche, nell'ottica di triggerare i vari fascistelli da quattro soldi che ci sono qui dentro e fuori. Ed e' bene farlo il 25 aprile come in qualsiasi altro giorno.

Siamo ben lungi dall'essere nella situazione in cui piazzale Loreto e' il cardine fondamentale dell'ideologia antifascista, che ti si e' fatto passare nonostante tu non abbia portato nessun tipo di fatto in difesa di questa affermazione.
Ti stai solo attaccando ad una serie di fatti o estremamente minori o irrilevanti per discutere il caso specifico. Perche' tu lo faccia e' piuttosto ovvio ormai.
E comunque sta cosa di non dar pace ad un morto per ciò che esso ha rappresentato, la si puo ritrovare in un certo senso già 2000 anni fa con la damnatio memoriae romana che non nasceva per colpire il personaggio in quanto semplice essere umano ma per ciò che aveva compiuto e rappresentato storicamente e politicamente.
Si vabbeh ma smettete di discuterci, sta sostenendo che un nero e' equivalente ad un fascista perche' l'unica cosa che gli manca per essere un criminale e' una pistola, sta facendo un apologia su base razziale, discuterci anche no.