Il fascismo non esiste più. Invece...



Quelle sono dinamiche di discussione, adesso io poi non ho seguito tutti i battibecchi nello specifico e magari qualcuno si è giustamente risentito, tuttavia se uno ha apprezzato il gesto di quel manichino non credo si possa propriamente definire un fascista.


anche perche' stiamo parlando di macerata eh, dove un fascista ha sparato anche al portone del pd.

E' un bel grido quel manichino, un grido che dice che non si e' intimiditi dai fascisti.

10 e lode
Il manichino della situazione, serve per inculare la falsa idea a quelli li presenti di essere già vittima, e quindi questo gli conceda la possibilità di alzare la mano per muovere violenza.

Non è diverso da quello che succede probabilmente in Israele, dove con la scusa della violenza sugli ebrei nella seconda guerra mondiale, si cerca di inculare in testa a tutto il popolo di essere perennemente vittima, e quindi sia concesso tutto e qualsiasi tipo di violenza.

O come succede per gli americani, che gli va benissimo bombardare "il nemico", anche se non hanno nemmeno idea di chi sia e dove si trovi sul mondo.

Una volta che sei vittima, è facile farti credere che tutto ti sia concesso, basta tenerti dalla parte giusta/utile.



Si diciamo che il precedente di traini pesa tanto sulla vicenda.
In fin dei conti, in quel contesto, è una provocazione piu che comprensibile.


Se vabbeh ma che c'entra adesso sta cosa di israele e gli usa che bombardano a muzzo?
Stiamo parlando di un manichino a macerata eh. Eddaje host
Per favore, torna sulla terra un attimo.

Quello che sparano sulla folla, sono fascisti.

Quelli che fanno irruzzioni nelle sedi di associazioni di volontariato, sono fascisti.

Quelli che entrano nelle sedi dei giornali, sono fascisti.

Quelli che picchiano, quelli che incendiano, sono fascisti.

E tu vieni qua a dire che certe cose non si dovrebbero fare perché magari forse potresti causare violenza contro sta gente? Qua siamo molto oltre il limite del ridicolo.

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Pensa a tutti quei bambini, dove magari in tutti gli altri giorni gli si dice sempre di non andare in giro a raccogliere bastoni e pietre, ma ad un tratto, ogni regola simile sparisce.

"Perché picchiamo quel pupazzo? Perché lanciargli le pietre?" - "E' un cattivo, è un fascista"

Il bambino che non ne ha un idea di cosa sia un fascista tornerà bello contento a casa sapendo che contro i cattivi, definiti tali dall'autorità, sia un genitore o un maestro, la violenza viene immediatamente concessa.

Anche genitori, eventuali maestri, organizzatori e altri li presenti saranno poi ben contenti di aver dato sfogo alla loro fame di violenza.

Tutti questi saranno o sono già potenziali "fascisti".
Ognuno di loro deve essere punto secondo le leggi presenti nel luogo dove avviene il fatto.

Questo non vuol dire che si debba lasciar passare l'approvazione e l'incitamento alla violenza.


Si ma quindi in pratica è tutto un...

?
No.

Penso che ogni volta che un autorità, o percepita come tale, spinga o lasci fare nella promozione o incitamento alla violenza (perché stupida o in malafede), non possa che creare "proseliti".

I bambini penso semplicemente che siano i più facili da influenzare, e li ho citati perché erano indicati come presenti all'evento.
Si ma il problema di N6 è che il fascismo si auto-definisce il nemico perché l’unico modo in cui può intendere la politica è quello della guerra (v.Schmitt)

Quindi non ha senso di dare del fascista perché qualcuno risponde poi a quella dichiarazione di guerra. Infatti il fascists logicamente non può obbiettare alla fine dei fascisti, perché che ethos guerriero sarebbe se no. E infatti quando obbiettano lo fanno sempre definendosi liberali. Perché di nuovo per il fascismo dibattito è il nome che da’ al tempo che ci vuole per caricare la pistola.
Il problema è come definisci la risposta adeguata alla dichiarazione di guerra del fascismo. Se la tua risposta trascende gli standard di umanità e i meccanismi procedurali che sono coessenziali al pensiero e sistema liberaldemocratico, allora abbiamo un eccesso di risposta e un atteggiamento a propria volta potenzialmente fascista nel modo in cui tratti o configuri l'avversario. La dichiarazione di guerra del fascismo non è una carta in bianco per qualunque porcata, e non legittima alcuno stato di eccezione. Gli stati di eccezione sono tutti, inequivocabilmente, porcate.


Si ma la risposta antifascista in questo caso non è stata quella di impiccare realmente degli esseri umani. Si tratta solo di un manichino assunto ad elemento simbolico che non trascende gli standard umani e democratici che sono il limite entro cui agire.
Per me state dando troppo peso ad un gesto puramente figurativo sforzandovi di trovarne necessariamente implicazioni ed interpretazioni diverse da quelle storico/politiche che ha.
Ho detto più volte che non parlo del gesto in sé dell'impiccare il manichino, sebbene questo topic sia partito da quello. La mia critica è rivolta a quelli che, qui sul forum, "si fanno le seghe a due mani sulle foto di Mussolini appeso".
E' come la differenza fra [1.] il "picchiare ai negri" e [2.] il fare discorsi contro i neri. Non è che solo il n. 1 sia politico e censurabile. Politico e censurabile è anche il n. 2.
Ma non tutto cio` che non fa parte dei meccanismi procedurali della liberaldemocrazia sono parte dle fascismo. La liberal democrazia e` un ottimo modo di produrre istituzioni politiche a livello nazionale, ma non e` necessariamente cio` che funziona nel momento dello stato d'eccezione (per es. guerra civile).
La famiglia, la soiidarieta` con le vittime, il socialismo, la giustizia, sono tutti campi la cui estensione eccedono le istituzioni liberali.

La dichiarazione di guerra del fascismo non e` una carta bianca per qualunque porcata, ma una chiamata a prendersi sulle spalle la responsabilita` della vita attiva, col fatto che questa non e` mai perfettamente ri-inscrivibili nella formalita` del pensiero. Gli standard per essa sono nella materialita` della situazione.

Nel fatto che quello di cui si gioiesce la morte era il responsabile di innumerevoli morti, morti volute da lui per semplice convenienza di palazzo spesso, e la sua morte e` un monito per coloro che vogliano mettere in atto quei stessi valori.


È la stessa cosa del manichino eh. È una provocazione.
Per il resto non c'entra con il fare discorsi contro i neri che invece è un modo di diffondere odio verso una categoria ben precisa.
Nel caso della foto di Mussolini non si esulta per un cadavere in se ma per ciò che rappresenta, la fine del fascismo.
Se vuoi possiamo star qui a dirci che esultare su un cadavere sia un po macabro ma di sicuro non lo si puo definire come un gesto fascista che trascende gli standard umani e democratici.
Poi boh, i valori liberaldemocratici tanto osannati sono stati portati alla luce con moschetti e ghigliottine, per cui forse mi sembra un discorso un po' fine a se stesso
magari si potrebbe celebrare la rivoluzione francese facendo ghigliottinare ai bambini manichini ripieni di caramelle
,


Sisi ma infatti lascia il tempo che trova criticare chi ride per una foto o una pignatta di Mussolini, soprattutto poi quando questa critica la si avanza in un giorno particolare come il 25 aprile prendendo un solo singolo episodio (vedi la storia del manichino) al fine di sminuire tutta un'intera celebrazione. E finendo poi, alla ricerca di questa presunta necessaria sensibilità comune per tutti, per abbracciare le istanze fasciste che tendono a ridicolizzare il 25 aprile.