Fedez e Iovino: la rissa, i video che inchiodano il rapper, la «spedizione punitiva» e Ludovica Di Gresy. Cosa è successo, ora per ora
La rissa in discoteca, poi l’agguato al personal trainer Iovino, la fuga e la denuncia per rissa a Fedez. Ma cosa è successo davvero nel fine settimana tra il 21 e il 22 aprile? E su cosa sta indagando la procura di Milano?
Per chiarire un po’ i fatti occorre partire dalle prime ore della notte di domenica 21 aprile. Siamo alla discoteca The Club di largo La Foppa, storico locale glamour di Brera. Sono i giorni delle feste per la chiusura del Salone del Mobile e ospite d’onore c’è Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, impegnato in un dj set. Per i meno avvezzi alle discoteche, banalizzando, il rapper viene chiamato a gestire la selezione musicale della serata. Non si tratta di un concerto né di una ospitata in senso stretto. Sono le settimane che seguono la separazione tra lui e Chiara Ferragni, l’attenzione sul mondo degli ex Ferragnez è altissima.
Nel privé del locale c’è anche Cristiano Iovino, personal trainer dei vip, romano, diventato famoso alle cronache qualche mese prima per un caffè bevuto con Ilary Blasi, ex di Francesco Totti, tanto da essere chiamato in causa come testimone della causa di separazione.
Fedez quella sera è in compagnia dell’inseparabile bodyguard-ultrà Christian Rosiello, prima linea della Curva Sud milanista. C’è anche il rapper Taxi Bi, altri amici e altri ultrà del giro rossonero.
Ma soprattutto la bionda Ludovica Di Gresy, 22 anni, giovanissima amica del rapper dal gossip indicata come possibile nuova fiamma. È da un po’ di tempo che Fedez si accompagna la notte con qualche personaggio della curva rossonera. Lo fanno anche altri rapper della scena milanese. E sui social le immagini insieme in locali e ad eventi non mancano.
Intorno alle 2.50-3 di notte nel privé del locale scoppia il parapiglia. I testimoni raccontano di bicchieri lanciati in aria, bottiglie spaccate e di una scazzottata. La security interviene immediatamente, lo si vede anche nelle immagini di sorveglianza del locale poi acquisite dagli investigatori. I buttafuori prima allontanano Iovino e lo portano fuori dal locale (sembra essere solo), poco dopo è il turno di tutto il gruppo del rapper. Compresa Ludovica Di Gresy.
La scena viene vista da parecchie persone e visto il calibro dei personaggi crea un certo imbarazzo e la voce gira subito negli ambienti della notte milanese. Tanto che qualche giorno dopo la voce inizia a circolare sui social ma viene subito smentita. Per gli inquirenti la lite sarebbe nata da un commento di troppo di Iovino alla ragazza. Ma il sospetto è che ci sia dell’altro. Cosa, però, finora non lo ha detto nessuno.
Sono le 3.30 quando in via Traiano, a Citylife, le guardie del complesso di lusso «Parco della Vittoria» chiamano il 112 segnalando che una persona è stata aggredita selvaggiamente in strada da un gruppo di giovani. Almeno 8-9, dicono i vigilantes. Quella persona non è qualcuno di passaggio, ma un volto ben conosciuto perché abita nel complesso: si tratta di Iovino. Così quando arrivano ambulanza e carabinieri viene indicato l’appartamento in cui vive perché lui nel frattempo è salito a casa per medicarsi. Con lui c’è un ex tronista di Uomini e donne, Sasà Angelucci. Non è chiaro se fosse già con lui in strada al momento dell’aggressione, i vigilantes però parlano della presenza di due amici insieme a Iovino.
Da subito il personal trainer non è collaborativo, non vuole andare in ospedale, accetta solo di essere medicato sul posto dai soccorritori.
Ai carabinieri dice soltanto che prima dell’aggressione, quella stessa notte, c’era stata una lite al The Club. Conosce le persone che l’hanno aggredita?, chiedono i carabinieri. Lui risponde: «No, sono sconosciuti». Lo stesso dice per i partecipanti alla rissa nel locale. Qualcuno però già quella notte dice a verbale che ci sarebbe stato uno scambio di messaggi tra i litiganti prima dell’agguato. Iovino aggiunge solo che si riserverà di fare querela e di aggiungere altro dopo aver consultato il suo legale.
Ma finora da Iovino non è partita nessuna denuncia, nonostante sia stato ricontattato dalle forze dell’ordine più volte. Perché?
I due vigilantes della palazzina, sentiti subito dai carabinieri, mettono a verbale di aver visto un van nero fermarsi poco prima delle strisce pedonali davanti al palazzo, di aver visto scendere 8-9 persone, tra cui una ragazza bionda, e soprattutto di aver riconosciuto «il noto rapper Fedez». Anzi sarebbe stato il primo ad avvicinarsi a Iovino cercando di colpirlo con due pugni. In più mentre si sono allontanati, alcuni ragazzi si sono avvicinati alla guardiola minacciandoli.
Gli inquirenti acquisiscono anche i filmati delle telecamere di quella notte. Le immagini non sono nitidissime ma riprendono quasi tutta la scena. E confermano il racconto della guardie.
Senza una querela della vittima per lesioni, con le nuove norme, non si può procedere con le indagini. Ma la prima ipotesi degli inquirenti non è di lesioni ma di rissa. Un reato procedibile d’ufficio, quindi senza la necessità di una querela. È un punto dirimente, anche perché Fedez nel suo unico commento alla vicenda domenica dal Salone del libro di Torino ha insistito più volte sull’assenza di una querela e di un referto ospedaliero delle lesioni.
È ormai la mattina di lunedì 22 aprile quando dal comando dell’Arma di via della Moscova parte una Pec indirizzata alla procura. In allegato c’è una Comunicazione di notizia di reato (Cnr in gergo) con la ricostruzione di quella notte e soprattutto il «deferimento di Federico Leonardo Lucia all’autorità giudiziaria per il reato di rissa».
In buona sostanza il rapper viene denunciato dai carabinieri perché certamente identificato come partecipante ai fatti di via Traiano e al precedente parapiglia nella discoteca.
Si tratta di un provvedimento «coperto». Il rapper non viene identificato sul posto, né una pattuglia va a cercarlo a casa. Quindi Fedez non è a conoscenza del suo deferimento né finora sono stati comunicati atti ai suoi legali. In procura nel frattempo viene aperto un fascicolo per rissa e lesioni che il procuratore Marcello Viola assegna alla sostituta Michela Bordieri. È nell’ambito di quel procedimento che vengono acquisiti i filmati della sorveglianza del locale e altre immagini di via Traiano. C’è anche un indagato, e a questo punto potrebbe essere quasi scontato il suo nome.
In queste settimane negli ambienti della notte circola la voce di un «casino combinato da Fedez». Finora la sola notizia finita sui giornali aveva riguardato la misteriosa aggressione a Iovino, senza alcun collegamento con la rissa al The Club. Venerdì scorso, alla fine, iniziano ad emergere i dettagli di quella notte e quanto già cristallizzato dalle indagini finora. Domenica Fedez, dopo un lunghissimo silenzio, ha smentito di essere stato presente in via Traiano quella notte, ha minimizzato il pestaggio a Iovino («tre giorni dopo era ad Ibizia a ballare»), e ha insistito a lungo, come detto, sui limiti della procedibilità giudiziaria dei fatti. Il tutto con qualche frecciatina alla stampa che si occupa della vicenda «solo perché c’è il mio nome». In quel momento però ancora non sapeva di essere stato effettivamente denunciato.
Nell’entourage del rapper c’è però molta preoccupazione. Anche perché l’ipotesi degli inquirenti è che Fedez abbia organizzato una spedizione punitiva contro Iovino. Accusa ben più grave di una semplice rissa. E poi perché c’è il coinvolgimento di mezzo di ultrà rossoneri con un discreto pedigree criminale e già protagonisti di episodi violenti. Questa storia, insomma, sembra solo all’inizio.