Gone Home



Perché? A me è piaciuta

Ha un sacco di citazioni e parti musicali ottime. Per certi versi penso che il creatore (o creatori) abbiano circa la mia età, ed alcune parti (ovviamente con le dovute differenze rispetto alla protagonista ), mi hanno ricordato di quando ero un pivello ai tempi della scuola.
no sono ispirate da una fiaba vera

no, più che altro

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del perchè i ragazzi a scuola erano terrorizzati da quella casa e quindi tutta la storia che sta dietro ai padroni precedenti





Perchè?

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Immaginati, torni a casa dopo un anno che sei fuori, non c'è nessuno solo un messaggio da tuo fratello che ti dice di non guardarti troppo in giro nella nuova casa. Te entri e scopri che tuo fratello ti ha lasciato una caccia al tesoro. Giri per questa casa nuova per 2 ore e scopri che è gay ed è scappato da casa con il suo ragazzo




WTF fratello, potevi risparmiarti benissimo la caccia al tesoro!

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neanche fosse morto qualcuno


Ecco, magari una ragazza avrebbe gradito di più questo gioco.
Credo se pensate per esempio a "To the Moon" allora capirete subito perché giustamente sto gioco è odiato.
L'ho scritto sopra, non è tanto come è la storia, la parte bella...ma come viene raccontata ed in che modo lo scopri tu.

Poi oh, i gusti son gusti. Capisco che sarebbe stato molto meglio metterci uno slanderman e guardare qualche minchione come pie salcazzo che grida dall'inizio alla fine. O un Uzi e sparare ai muri


Beh il tizio biondo che urla con lo Slender mi ha fatto lollare per un pomeriggio intero. I milioni di view che ha su YT se li merita tutti

Diciamo che presentare Gone Home in vetrina steam con Amnesia nella pagina accanto, forse cambia le aspettative di qualcuno.
No ma più che altro è il prezzo che è ingiustificato, perché ripeto per quello che ho visto io il gioco in sè merita. Ovvio è di nicchia, è come leggere un bel libro, ma che dura poco e costa tanto.

No, un gioco del genere deve darmi emozioni, come "To the moon" o "Dear Esther".
Questo gioco mi ha dato emozioni all'inizio alla fine ed un WTF gigantesco durante i titoli di coda

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Non provi niente per una ragazza innamorata, non ti può fare pena che sia scappata di casa con la sua amante.

I 4 stati del gioco:

- Provi emozioni quando ancora non sai niente della storia e cerchi tutti i pezzi.
- Mandi a cagare il gioco quando metti tutti i pezzi insieme
- Emozioni quando apri il libro (per un milisecondo)
- Rimandi a cagare il gioco durante i titoli di coda.



Un gioco così deve darti emozioni, specialmente alla fine, non è come è stato raccontato. Il come è stato raccontato è una caccia al tesoro, ma il gioco, il cuore del gioco, è la storia, non la caccia al tesoro.
Incomincia bene ma da metà in poi è tutto in discesa.
Sono punti di vista, a me ha emozionato

E non stavo nemmeno giocando io, eppure ero attacco allo schermo per sentire la registrazione successiva di Sam e sapere che cazzo sarebbe successo.

Questo perché il modo in cui viene narrato il tutto è fatto ottimamente, le registrazioni, le lettere, i vari appunti, le "sotto-storie" e le musiche, mi sono sembrate tutte estremamente "reali", come potrebbero essere in una situazione simile nella realtà.

Ed il finale, se il viaggio per arrivarci è bello, non è tutto ciò che conta.

Quindi, come vedi, non è che se non emoziona te, non emoziona nessuno


Questo senza considerare che trovo molto più interessante ed adulto un tema come quello che tratta Gone Home, piuttosto che le solite menate che si vedono nei videogiochi da anni.
Questo... gioco, potrebbe essere tutto quello che volete, però i votoni sono ingiustificati: la critica videoludica ormai è matura, dovrebbe avere degli standard, dei canoni per valutare qualcosa. Non è possibile che arriva la prima robetta di un'ora e piglia voti al pari, se non superiori, di alcuni capolavori in circolazione. Questo è forse l'unico aspetto negativo che ha portato il panorama indie al mondo dei videogiochi.

Oh, ovviamente per quanto possa fregarmene dei voti, ma è giusto per parlare.
ma infatti, votoni sto par di palle.
Poi sto tutto il tempo a immaginarmi cosa succede:

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ora vo in cantina e trovo il babbo (scrittore fallito) impiccato con la famiglia squartata con l'ascia... certo che c'e' pure un libro di stephen king in biblioteca (fanno pure un riferimento a shining), sara' qualcosa di simile... vo in cantina e non c'e' un cazzo a parte qualche lettera di mi' sorella che spiega quant'e' bello toccare le poppe...
Mi dico, saranno tutti appesi in solaio con qualche fantasma da cardiopalma... vo in solaio e trovo n'altra lettera di sta lesbica di mi' sorella che se ne' andata via di casa a leccare passere (ottimo hobby d'accordo ma che cazzo)... mbe'? mi finisce cosi... mavaffanculooooo




*




un gioco sulla figa...

cmq tizio


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lo spiega nell'ultima/penultima entry del diario della sorella cita salem



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lol, ecco come finire il gioco in 5 minuti



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A me sembra sia proprio questa una delle cose migliori del gioco: il clima d'attesa viene tremendamente disilluso, per lasciare spazio a una storia toccante nella sua relativa semplicità. Siamo abituati nei videogiochi a una narrativa drogata, fatta di colpi di scena e storie inverosimili: per questo gioco invece non esiterei a utilizzare l'etichetta di realismo, nel significato che assume nel cinema o, per esempio, nella letteratura.
Si è parlato di maturità dell'industria e della critica nei post precedenti: ebbene, io credo si inizino finalmente a vedere le prime pubblicazioni scientemente volte a un superamento della concezione standard di videogioco alla quale siamo abituati. Credo possa essere un esperimento interessante, e sono altrettanto convinto il connubio tra resa visiva, narrazione e interattività possa portare a nuovi, validi metodi di comunicazione anche di carattere eminentemente estetico.

Comunque, ma qui potrei sbagliarmi, mi è sembrato di capire che le pagine del diario (non lettere) siano solamente un espediente narrativo: insomma, non esistono nella loro fisicità. O perlomeno non vengono rinvenute dal personaggio che il giocatore interpreta - sicuramente non in quei punti. Non è quindi, come è stata definita in post precedenti, una "caccia al tesoro", ché non ci sono indizi sparsi per la casa, se non oggetti, fogli e lettere che si scovano esplorando la villa, ma assolutamente non disposti così da qualcuno - se non dal programmatore/narratore stesso, va da sé.



Quotone. Sono d'accordo con chi dice che non vale €20, non perché "è corto," che cazzo vuol dire che è corto, anche le Memorie Dal Sottosuolo son corte, piuttosto perché è abbastanza povero di contenuti rispetto a quello che ti vogliono far pagare. La casa è curatissima, la recitazione per Sam è molto buona, la storia ha una sua dignità e i personaggi sono abbastanza ben studiati:

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La madre mezza in carriera con l'amante, il padre che fa lo scrittore per seguire le orme di suo padre, da cui riceve però giudizi molto poco incoraggianti: carino leggere il "You can do better" nella lettera e nei post-it nello studio. Naturalmente poi, la sorella, che si deve confrontare con Katie che è mezza secchiona (la parodia del compito sul mestruo ) ed ovviamente col fatto che le piace la patata.



Però sicuramente non è nulla da stracciarsi le vesti e tutto quel poco gameplay che c'è è orribilmente lineare e cade nello stesso errore di Amnesia, cioè di farti seguire una caccia al tesoro che non ha assolutamente senso:

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La maniera in cui si trovano i due pezzi della combinazione del locker è una cosa da punta e clicca di serie Z



E' sicuramente molto pretenzioso e, forse a lieve giustificazione del prezzo, ambisce a più di quello che riesca effettivamente ad offire.

Con tutto questo, Gone Home vale un casino. Averne, di roba così.
E' tipo Spec Ops, nel senso che si cimenta nella pratica assai masturbatoria di voler formulare un commento sul suo stesso medium di appartenenza. La tesi è evidentemente che anche i videogiochi siano in grado di raccontare storie semplici con personaggi semplici e, proprio per questo, storie appassionanti, perché vicine alla vita di una persona qualsiasi. L'idea è che non ci sia necessariamente bisogno di mettere in ballo scenari di zombie e fantasia, ma che si sia giunti finalmente al punto in cui possiamo anche abbandonare l'astrazione che ci portiamo dietro dall'infanzia del videogioco e trattare argomenti umani e realistici in maniera umana e realistica.

Molto cervellotico, senz'altro, ma lo trovo anche molto salutare.