Tra l’altro, se non sbaglio, in California hanno anche una enorme batteria “virtuale” grazie ai Tesla Powerwall, ma non so se sia una cosa per la quale il proprietario del PW deve dare l’autorizzazione o meno.
California experienced an unprecedented heat wave starting Labor Day weekend in 2022 that caused record levels of electricity demand and grid stress. Thanks to participating Powerwall owners, the Tesla Virtual Power Plant proved to be a growing and consistent resource for California during this time.
Below is a summary of fleet-level values based on the peak recorded discharge. On average, customers received about $20 per event in 2022. Your compensation will be calculated based on your Powerwall’s individual contribution.
Ma è da più di un decennio che si parla di fare leva sulle vetture elettriche per gestire questi carichi, come sta procedendo su quel fronte?
Se si conta che una vettura elettrica monta normalmente batterie da 40-50kw, che in linea teorica potrebbero soddisfare il consumo complessivo di una casa per due/quattro giorni, e che le vetture rimangono ferme grossa parte del tempo, si potrebbero facilmente implementare discorsi di scala del genere
Secondo me è più interessante vedere le batterie delle auto - non più adatte all’autotrazione - diventare parte integrante dei futuri impianti di storage a supporto della rete elettrica.
Più che altro perchè essendo - al momento attuale - la parte “delicata” di una auto elettrica sarebbe generalmente mal visto che la stessa subisca dei cicli di carica / scarica a supporto della rete e non per spostare il proprietario dell’auto
Se invece pensi di prendere la batteria di una macchina dopo 10 anni di utilizzo per autotrazione e spostarla in un accumulo per altri 20, prima di mandarla al riciclo, ha più senso secondo me.
Detto questo sempre più vetture hanno la possibilità di usare l’elettricità della batteria tramite prese varie all’interno dell’auto.
le auto con funzione power to grid esistono (mi viene in mente la ioniq 5 su cui Valenza ha fatto un video in cui la usa per alimentare un grill elettrico ed altra roba mentre è in campeggio)
Beh, not really. A me risulta che le centrali a gas (che alzavano la media delle emissioni) + la povera bistrattata diablo canyon (che abbassava la media delle emissioni) erano sempre accesi in the background in California.
Guardando ai numeri, la grid californiana non si comporta tanto meglio di quella italiana
Perche’ quello che conta alla fine e’ decarbonizzare, o sbaglio?
Comunque accumuli elettrochimici vanno bene e serviranno in ogni caso, il punto e’ piu’ l’ostinazione ad avere una grid 100%RE (che in certi paesi/grids puo’ funzionare, in altri no)
Ad esempio, mi quoto:
quanto overbuilding di solare (l’LCA del solare e’ 30 gCO₂/kWh - senza contare le batterie) perche’ abbia senso in termini di emissioni di CO2 avere gas + capacity market?
Sempre ottimo fact checking di Bandk, ogni volta che per miracolo qualche comunità riesce nell’impresa di andare 100% rinnovabili ecco che spuntano gli articoli della fattibilità di questa visione. Peccato che se analizzi archi temporali più lunghi casca sempre il palco.
Di seguito la percentuale di tempo negli ultimi 5 anni in cui vari Paesi hanno emesso <100g CO2/Kwh:
Norvegia 100%
Svezia 100%
Francia 90.72%
Finlandia 28.93%
Belgio 17.67%
Austria15.24%
Portogallo 12.81%
Danimarca 11.26%
Spagna 9.17%
UK 2.32%
Olanda 1.71%
Irlanda 0.06%
Italia 0%
Germania 0%
Polonia 0%
Notare il Portogallo e la Germania spesso osannati dalla stampa “green” che ottimi risultati.
Possiamo rigirarla in mille modi ma il 100% rinnovabili è una chimera ed il nucleare dovrebbe far parte di qualsiasi mix energetico che punta seriamente alla decarbonizzazione.
Si ma il punto e’ che ormai puoi in molte regioni coprire la stragrande maggioranza delle necessita’ con le rinnovabili, se ci spendi.
Ovvio che non sara’ mai al 100%, ma ti permette di costruire meno centrali di altro, incluso il nucleare, e per quanto io sia a favore del nucleare penso che sia ragionevole pensare che meno ne hai meglio e’.
Quello che cercavo di aggiungere e’ che il punto di ottimo che non dipende solo dai $, ma che oltre un certo livello l’overbuilding per raggiungere penetrazioni annuali sopra, non so, l’85%/90% potrebbe “pesare” in termini di CO2 piu’ di un backup a gas.
Questo pero’, oltre ad essere un po’ un ossimoro, non e’ net-0 imho, almeno senza CCS.
Detto questo, magari la california con geotermico/idroelettrico/importazioni riuscira’ lo stesso a spegnere tutto il resto. Poi ci sarebbe il discorso dei $ totali spesi e dell’ “efficenza” per $ speso nel combattere il GW.
A me farà immenso piacere quando si inizierà a discutere del fatto che il gw è una minaccia esistenziale e dovremmo investire tutto invece di fare i calcoli sui troppi euro spesi.
Quando il mondo sarà collassato, il PIL conterà molto poco.
Oh ma io concordo con te. Semplicemente ritengo irrazionale, con la minaccia esistenziale che abbiamo di fronte (e la poca probabilita’ di riuscire a raggiungere i nostri obiettivi di decarbonizzazione a livello globale), spendere x milardi addizionali* per provare a forzare uno scenario 100%RE ostinandosi ad escludere il nucleare, ad esempio.
-* Less nuclear power would make net zero ambitions harder and more expensive. The Low Nuclear Case variant of the NZE considers the impact of failing to accelerate nuclear construction and extend lifetimes. In this case, nuclear’s share of total generation declines from 10% in 2020 to 3% in 2050.
Nota, da un paio di settimane la Francia è >99% low carbon ad ogni ora/minuto del giorno e della notte, con esportazioni sistematiche e spesso superiori a 10GW
Altro che Germania o Portogallo.
(il mese precedente era >95%, con del gas residuale dovuto a impianti di cogenerazione, ovvero caldaie pubbliche centralizzate che producono anche elettricità, e che girano solo in invenro).