Sopratutto quando produci più cibo di quanto ne serva alla popolazione planetaria, eh?
A me sembra proposta ragionevole, sopratutto se si fanno grandi passi verso l’economia pianificata.
Non esiste che il costo individuale dell’evitare di cuocere il pianeta sia distribuito linearmente sulla popolazione.
Vabbè se non c’è da fare un calcolo etico nel come distribuire i peggioramenti materiali che tutta la popolazione planetaria dovrà subire per venire incontro alle esigenze della termodinamica, allora tanto vale sperare in biocupole a clima stabilizzato per chi possa permettersi il costo di viverci dentro, il resto si arrangerà
Non esistono pasti gratis perché quel che sovraproduco, se lo regalo, faccio cosa sgradevole.
vabbè almeno crepiamo “provandoci” e quando viene approvata una politica nella “giusta direzione” , andrebbe fatta la hola, invece che piangere per i soldi come un capitalista random
anzi ripeto, qui ci sarebbe da essere incazzati che non è abbastanza, non che è “troppo”
mi parete i boomer random che fanno il sorrisetto quando si parla di auto-elettriche che sono cmq un passo nella giusta direzione anche se non sono risolutive di niente. Ma anche banalmente se producessimo tutta l’energia elettrica per le auto elettriche con centrali a gas, sarebbe cmq più efficente di avere in giro milioni di motori endotermici ognuno con il suo rendimento.
Mettere nell’equazione i soldi significa non voler accettare che il profitto come indicatore di valore è incompatibile con il contenere gli effetti del GW.
Per fare quel che serve è necessario che le misure siano materialmente implementabili. Se bisogna pagare con soldi chi faccia il lavoro di produzione materiali e manodopera per le conversioni, serve che questi soldi escano dal net worth di qualcuno.
A chi non ce l’ha che si dice? “Non esistono pasti gratis”?
Se questa è la risposta, la rotta è la stessa che stiamo seguendo da 30 anni.
questo discorso si faceva anche per i pannelli solari, per le pale eoliche ecc ecc
si è passati dal “visionario” che si metteva i pannelli sulla casa 30/40 anni fa magari perchè c’erano i primi incentivi
ad adesso dove vengono messi AOE ovunque e costano un deciomo di 30/40 anni fa con prospettive di costare sempre meno
inoltre quando si fanno i ragionamenti con i soldi si fa sempre il conto “quanto costa ristrutturare casa X” e mai “quanto ci costa ricostruire mezza emiglia romagna perchè il GW l’ha infilata sotto 3 metri d’acqua”
inoltre ragionare con i valori “generati” dal superbonus per numerosi motivi, ed inoltre guarda solo in casa nostra visto che nel resto dell’europa mica c’era il super bonus e hanno cmq deciso che efficentare
-edifici pubblici di nuova costruzione
-edifici pubblici esistenti
-edifici privati di nuova costruzione
-edifici privati vecchi quando vengono venduti
sia una priorità per l’EU, io “festeggerei”, no invece tocca “piangere” non si capisce bene perchè
Ma come fai a festeggiare quando viene proposta una misura di tale stampo?
È troppo poco, troppo tardi e per ora paventato per chi possa permetterselo.
E poi mi tocca leggere “non ci sono pasti gratis”, come se questo non fosse uno sforzo che richiede una filosofia, dal pensiero all’implementazione, collettivista.
Contribuiresti al lavoro manuale di conversione e ricostruzione in cambio di acqua, una doccia e cibo, intrattenimento quel che viene? È questa la reale domanda da porre eh.
Io non so quanto sia evidente che le previsioni di peggioramento paventate gli anni scorsi stiano venendo disattese più velocemente del previsto.
bo ma infatti io sono il primo che ha scritto sopra che bisognerebbe lamentarsi che è “troppo poco” , ma per ora invece ho solo ricevuto obbiezioni (sopra di te) che invece questionavano un “eh ma costerà troppo” , facendo paragoni assurdi con il superbonus che era più una manovra economica di “rilancio” vista la crisi pandemica che un qualcoa di studiato per ottimizzare le risorse sia economiche che materaile per efficentare più edifici possibili al minor costo possibile
quindi se l’obbiezione è “non è abbastanza” “troppo tardi” posso anche essere dalla tua, anche se è preferibile sempre “qualcosa” al “nulla”
se invece l’obbiezione è “eh ma non ci sono i soldi” , abbiamo già visto mille volte che è solo una scusa e i soldi se si vuole ci sono
No, parte della mia osservazione è che non viene calcolato l’aspetto materiale dell’operazione.
O meglio, viene calcolato sì, con le stesse logiche che ti portano a materializzare il GW. Ed allora non c’è alcuna differenza tra una misura del genere e la The Line saudita.
Non potrà essere l’individuo a farsi carico dei costi di transizione e non potrà linearmente.
Certo con una radicale critica del profitto come indice di valore e il ribaltamento totale dell’attuale sistema economico capitalista potremmo forse ottenere risultati migliori nella lotta al GW
Però sinceramente anche io penso che qualcosa sia meglio di niente e mi piacerebbe rimanere nell’ambito del possibile, poi boh chi vuole è libero di sognare la rivoluzione eh, sarà mica il primo e non sarà l’ultimo
infatti non è l’individuo, ben 3 punti su 4 riguardano “la società”, li ho portati sopra:
-edifici pubblici di nuova costruzione
-edifici pubblici esistenti
-edifici privati di nuova costruzione
-edifici privati vecchi quando vengono venduti
a parte l’ultimo punto che riguarda il sciur brambilla che deve vendere la villetta da ristrututrare,
i primi 2 punti riguarda obblighi che stanno in capo allo stato, e il terzo riguarda “privati” ma nel senso di imprese, con lo stato che dovrà fare da controllore, oh però se volete continuare a strapparvi le vesti per Zio Gino che non potrà vendere l’appartamneto in classe G---- potete continuare a farlo