Gli adattamenti fatti bene e quelli fatti male [videogiochi edition]

Qui ci starebbe uno split, ma lo scopo della traduzione e dell’adattamento è di rendere un lavoro fruibile anche ad uno che lo vede a random senza avere nessuna idea di chi l’ha scritto e della cultura che ci sta dietro. E soprattutto, il lavoro di traduzione e di adattamento deve essere invisibile; ma ciò non vuol dire tradurre 1:1 l’originale, se no ti viene fuori una Cannarsiata, bisogna anche adattare i testi facendo alcune modifiche ma lasciando il significato generale dell’opera inalterato.

Esempio classico nel campo degli anime è One Piece con il termine “nakama” che è origine di numerosi dibattiti sulle sfumature di rapporti ed emozioni che la parola ha nell’originale giapponese, tanto che c’è una fetta non indifferente dei lettori che sono pronti al linciaggio quando non viene riportata pari pari nelle edizioni estere… e che però nella maggior parte dei casi è tradotta semplicemente come “ciurma” :asd:

Oppure quando un film fa un riferimento alla cultura popolare parlando di una cosa molto specifica e di nicchia nel paese di origine, si prende quel riferimento e lo si sostituisce con un’altra cosa molto specifica e di nicchia, ma nel paese di destinazione.

Da questo punto di vista ad esempio Le Follie dell’Imperatore ha un adattamento fenomenale.

Comunque si siamo OT lol

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Lì è anche una questione di “sfiga”. L’adattamento di Ace Attorney (che è un signor adattamento) è stato fatto quando la serie aveva tre giochi, che non contenevano nessun riferimento esplicito al fatto che fossero ambientati in Giappone, quindi traslocare il tutto in America sembrava una scelta a colpo sicuro. Poi però sono venuti i giochi seguenti che di cultura giapponese hanno un sacco, ed a quel punto hanno dovuto scegliere se mantenere la continuità dell’ adattamento all’interno della serie o cambiare tutto da un gioco all’ altro. Qualsiasi scelta avrebbe avuto pro e contro.

qui penso si entri in una discussione che non ha soluzione: personalmente, se guardo opere che vengono da un altro paese sono interessato ANCHE alla cultura da cui provengono; ricordo infinite discussioni 20 anni fa su adattamenti (di 15 anni prima) di halloween → carnevale.

per noi halloween non esisteva, 40 anni fa, ma oggi nessuno si inventerebbe di adattare “costume per halloween” come “costume di carnevale”, e dovessero farlo avrebbero l’effetto “festa del grazie” di boris.

tantissimi riferimenti culturali americani per noi avevano 0 (nessuna, nada, nulla) collegamento con la nostra cultura, ma son stati trasposti e quindi oggi sappiamo tutti cos’é la festa del ringraziamento.
fatico veramente ad accettare traduzioni ed adattamenti che stravolgono un’opera perché i fruitori sono ritenuti troppo ignoranti o pigri per capirla. Per dire, un adattamento di way of the husbando dove la yakuza diventa la mafia, e tutto viene traslato in ottica mafia italiana, lo troverei completamente folle, per quanto ad uno spettatore italiano sia più digeribile rispetto a parlare di yakuza e di tutte le cose giapponesi quali “zietti” “fratelloni” etc che a noi suonano strambi.

lasciamo perdere cannarsi che neanche google translate usa, perché è troppo scemo.

Qualcosa è sempre perso nella traduzione (adattamento)

Ovviamente non si può prescindere dalla qualità dell’adattamento :asd:

avoglia, quante panzane ho letto in sottotitoli da quando capisco l’inglese :asd:

ma vabbeh, qua si scende in altre problematiche ancora, che non sono nemmeno necessariamente legate alle capacità o la volontà del traduttore/adattatore…

incidentalmente, sbaglio o quelle scene in lost in translation NON sono sottotitolate proprio per creare lo stesso tipo di spaesamento nello spettatore?
non credo di averli mai letti i sottotitoli

Io, da (ex) traduttore, una volta verificato (con gente che parla il giapponese) il dialogo originale, posso dirlo: è un adattamento di merda.

Sì, anche se l’autore “voleva dire quello”, perché in quella specifica frase non l’ha detto.

Tra il “voleva dire” e “scrivo fanfiction” il passo è brevissimo.

Su questo ci tenevo a commentare visto che ho una posizione “professionale” sull’argomento :asd:

Pure quelli che fanno gli adattamenti “brutti” o comunque che a voi non fanno impazzire però hanno una posizione professionale sull’argomento :asd:

E infatti mica intendevo “e quindi ho ragione”

Partendo dal fatto che non si potrà mai avere una traduzione fedele al 100% (e grazie al cazzo aggiungerei :asd:), io sono dell’idea che il contenuto finale dato in pasto al lettore è spesso mediato anche dal filtro di conoscenze e culturale del traduttore che plasma ed adatta il contenuto di partenza, se si da il medesimo testo a 10 traduttori diversi si avranno 10 versioni diverse del testo di partenza.

Io ho studiato Traduzione e sono sempre stato della scuola per la quale è importante mantenere l’intenzionalità ed il tono del testo di partenza anche a scapito della fruibilità e non adattandolo al gusto contemporaneo, vi è un termine specifico per descrivere questa scelta che attua il traduttore ma mi sfugge ora come ora (ovviamente si certa di trovare un compromesso, ma è un lavoro difficile), l’esempio citato di quell’anime per me è onestamente una merda nella traduzione a destra, non centra un cazzo con il contesto da cui deriva l’opera.

transcreazione

L’auto-che-era di futurama anyone? :asd:

Ma anche in Spider-Man per PS4 quando uno ti aiuta a ritrovare una chiavetta coi dati vicino a una pizzeria e Peter Parker commenta “grazie, la prossima volta ti offro una torta”. Inizialmente mi ha confuso ma poi mi è venuto in mente “pizza PIE” e son rimasto così :vface: son piccole cose che mi mandano in bestia però

E sospetto la fallacia della contestualizzazione dell’adattamento possa essere solamente aggravata quando la trasposizione subisca più livelli di interpretazione, insomma quante opere di lingue non particolarmente diffuse possano passare attraverso una mediazione intermedia prima di arrivare al prodotto commercializzato conclusivo ? Magari un testo indiano in hindi tradotto prima in inglese e poi il risultato nuovamente elaborato per avere una versione italiana per esempio.

La è colpa di chi fornisce le linee senza contesto però, non tanto del traduttore (per quanto anche questi ultimi possano fare errori eh, chiaro)

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Ah può essere. Non avevo pensato all’evenienza. Però se gli han dato da tradurre tutto il dialogo scritto di fila non ci sono giustificazioni se quello è il tuo mestiere. E penso che werecar = auto-che-era invece sia ingiustificabile.

No vabbè, quello di were-car è ovviamente un errore, così come è un errore quella volta che in Shadowrun Returns ho trovato un “debuff” tradotto come “smuscolatura” :asd: però per esempio quando in The Last of Us 1 Ellie indica una scacchiera e chiede a Joel “la sai suonare quella”, ecco lì è palesemente il traduttore che aveva la frase ma non la scena davanti e s’è dovuto arrangiare in qualche modo

avoglia, quasi mai hai video e testo da tradurre, 90% hai solo la trascrizione e magari non hai neanche confidenza con i personaggi, quindi traduci…a sentimento.

però è una roba fatta male (per colpa di chi fa fare gli adattamenti così, bada bene, non tanto del singolo traduttore), non è che ci sia nessun che vuol dare dignità a sta roba

Sì, un esempio lampante è “Lo Squalificato” di Osamu Dazai, il libro è stato tradotto dalla versione Inglese in Italiano e solo di molto recente dal Giapponese, i paragoni sono impietosi :asd:, anche solo leggere la versione in Inglese (ben tradotta) è un abisso di differenza.

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ho visto aoi bungaku.

minchia che mazzata.