FIRE, ovvero rendite da Lord ottocentesco



Ma che discorsi sono.

Ovvio che poteva andare peggio, se sei un negro che raccoglie i pomodori in Calabria stai peggio, grazie al cazzo.

Rimane il fatto che passi gran parte della tua vita a fare robe inutili per colpa di un sistema assurdo, il tutto per permettere a pochi di roteare il cazzo.
9-5 è un termine anglosassone per un orario da ufficio.

Tanto con un bullshit job diventi matto anche facendo meno ore mi sa.

O se non è bullshit job è torture job https://www.theverge.com/2019/2/25/18229714/cognizant-facebook-content-moderator-interviews-trauma-working-conditions-arizona


9-18 precisamente, perche avevo due ore di pausa pranzo. Ah e la possibilita di fare homeoffice praticamente ogni giorno. Ma ho mollato comunque



Mega *

E' proprio che fare questi lavori e' da coglionazzi, piuttosto vado a vivere in un monastero

Tra l'altro mi ritrovo nella situazione in cui i miei hanno asset, sono figlio unico e non penso di figliare, felicemente single.. quindi stica di lavorare per "lo stipendio"


Va bene, chi dice niente, ma mica indicherei le 7 ore di lavoro al giorno come il top della merda da "col cazzo che tornerei a farlo".
Sarà che penso a quando facevo il panettiere 1.30 - 9/10 del mattino (perché i vecchidimmerda volevano il pane alle 7:30 precise cascasse il mondo).

Poi fosse per me abbasserei anche a 4-5 ore al giorno se fossero sufficienti per fare quello che si deve fare, dando libertà di lavoro da casa o lasciando il dipendente gestire i propri orari.


Allora perché scassi i coglioni con i ceo?


Perché probabilmente è insoddisfatto.



Ah ok, vedi, mica lo sapevo fosse un termine anglosassone.



Se un lavoro non piace, non piace manco con gli orari e le condizioni migliori del mondo.


Perche e' un meme che vi siete creati voi, a me onestamente di quello non frega assolutamente nulla



Ecco.
Ma non vivevi in Messico nome? O confondo?


banalmente il panettiere non e' un bullshit job, vedi il senso di quello che hai, il prodotto del tuo lavoro eccc

quando fai slide per una settimana per qualche divisione aziendale per il progetto x che e' solo una mossa politica del tuo superiore per avere una promozione dov'e' il senso?


mai sentito questa?



Ah sì, su questo d'accordo, era una roba spacca-schiena e ti sballava completamente la vita sociale, però era soddisfacente produrre e vedere concretamente - e subito - il risultato del tuo lavoro.

Su quello dei progetti e riguardo i bullshit jobs sono d'accordo, mica detto niente.
Infatti sono comunque in un ambito lavorativo dove c'è della produzione, vedo i risultati e il prodotto, senza star lì a dover farmi le pippe mentali su slide inutili o progetti campati per aria.


Si, vivo ancora qui


La voce di protesta per tutte le femmine dell'universo della guerriera terriana (cit.)


Anche il capitalismo è in conflitto con i principi fondamentali di uno stato democratico.


Chiaro, ci sono lavori peggiori. Moltissima gente sarebbe felice di avere il mio posto di lavoro. A me lo stress dal sentirmi costantemente monitorato, l'avere orari e regole molto rigide, e' arrivato al punto da causarmi problemi di ansia e insonnia.


Ammetto la mia ignoranza, no, non l'ho mai sentita e anche quell'espressione non la conoscevo.
Altrimenti non avrei scritto quello che ho scritto



Ma infatti quella roba non piace neanche a me, non metti nelle condizioni di star bene una persona, ci sono realtà dove quei concetti sono spinti al massimo e diventa tutto uno schifo.
A maggior ragione quando non vedi o percepisci di fare qualcosa di realmente concreto ma solo lavori del cazzo.


Mettiti in fila, entro il 2030 la depressione, in termini di incidenza, supererà le malattie cardio vascolari
Ieri mi son letto l'introduzione a una raccolta di racconti brevi di fantascienza sull'evoluzione delle città. Roba datata anni 70 su Urania quindi forse anche anni 60 in USA e mi ha fatto pensare che se già a quell'epoca qualcuno si era accorto dell'inutilità sempre maggiore dei centri urbani ma non è cambiato un cazzo allora per la questione del lavoro non basteranno neanche 200 anni e un mondo completamente automatizzato per smettere di lavorare . Se vi interessa è l'introduzione a "Le citta che aspettano" di Clifford D. Simak.