Facciamo la conta

Il 99.99% delle risposte (quindi tutte a parte la mia) dichiarano l'uso di arti marziali orientali.
Fra queste qualcuna (un 3-4%) parla di krav maga o simili, che sono un insieme di tecniche militari/da strada che possiamo dire di "concezione moderna".

Nessuno ha interesse per le arti marziali occidentali antiche? (medievali o di epoca romana)
Wushu qualche annetto, poi ho smesso!


ero interessato io qualche tempo fa, ma organizzavano corsi troppo lontano da casa.
2 anni di judo e 7 di karate
quinto anno di Jeet Kune Do, uno a livello agonistico.

ora in fase di riabilitazione post incidente in moto.
karate da PamPino, iniziato l'anno scorso cn krav, poi mi sn stufato e mi sn dato alla kick!
Ma il Krav Maga lo insegnano davvero come è stato concepito o quello che viene diffuso è più "umano" ?
io vorrei iniziare il krav maga!
io voglio inziare a girare il mondo e a picchiare i più grandi lottatori e strombazzarmi chun li.

krav maga


Se per caso ti ricapita l'occasione, occhio, che l'ambiente è pieno di esaltati che per aver imparato le poste di un manoscritto, pretendono di insegnarti chissà cosa.........e c'e' molto egocentrismo......ma credo che la cosa in misura differente esista anche nei corsi di arti marziali orientali.

Io lo faccio a 60 km da casa, una volta a settimana. E' uno sbatti, ma lo faccio assieme ad un mio amico, percui la "spesa" di viaggio non si fa sentire.

Ho la fortuna di avere come maestro una persona che prima ha fatto arti marziali orientali per anni, percui il metodo di insegnamento, le posizioni, il respiro, insomma, l'approccio si vede che è fatto con cognizione di causa e cervello (per la questione sicurezza); è davvero un piacere imparare.


mah quando l'ho fatto mi sembrava + un corso sull'autodifesa, se ti prendono così te fai cosà ecc ecc...
basato sui colpi alle balls, occhi & company...
noioso dopo un po'...



grazie per il consiglio, se dovessero ricapitare occasioni presterò attenzione e ti contatterò


JKD agonistico? Questa mi giunge completamente nuova, spiega per favore.

Vorrei che illustrassi le differenze tra i vari stili e i punti deboli in termini di scontro.
Avevo un amico che praticava Kung Fu da anni e diceva di spaccare il culo ai passeri ma non l'ho mai visto in azione.
Molto affascinante il KF.


Non dimenticare che boxe, kick box, vale tudo e lotta in genere sono di origine occidentale.
A parte ció, stai parlando di arti che richiedono l'uso di spade se non erro, poco praticabile e spesso poco viabile nella pratica.
Imho non é una questione di interesse ma di prioritá dunque.


Fondamentalmente c'é il KM militare, per uso militre, e quello civile che si concentra di meno su armi da fuoco ed antiterrorismo (scenari con esplosivi o ostaggi).
Ad ogni modo il KM é moderno ed in sviluppo con la conseguenza che ci sono diverse associazioni ed addirittura singoli che ne propongono l'insegnamento.
Ne avevo parlato diffusamente in un topic, io sono dell'opinione che convenga rimanere il piú vicino possibile alla fonte, per mantenere la fedeltá ai dettami originali.
Essendo la fonte del KM Imi Sde Or (Lichtenfeld) ed essendo che egli ha fondato assieme al suo allievo principale la IMI ( http://www.krav-maga.com/founder.html ) chi voglia imparare il KM dovrebbe rivoilgersi ad istruttori tesserati IMI. Tanti insegnano accozzaglie di corsi di difesa sotto il nome di "Krav Maga", che con il KM ci capano poco, che e'poi il rovescio della medaglia quando una disciplina diventa famosa.


Pure io avevo toccato Kali e Silat facendo JKD, mai approfondito peró. Quante arti e quanto poco tempo
mauer di dove 6?


Prendo l'iniziativa di incominciare a risponderti io, poi chi vorrà aggiungerà/correggerà ciò che ritiene inesatto.
Considerando che vi sono centinaia di stili è un po' difficile, anche se poi alla fine i fondamentali si possono sintetizzare in una quindicina.

Le grandi distinzioni possibili da fare sono due, ovvero stili del nord e del sud oppure scuola interna e scuola esterna.

Stili del nord: piu acrobatici e ricchi di tecniche di gamba, piu' legati a una ricerca espressiva ed estetica nel movimento. Sono generalmente interpretazioni piu' raffinate e dunque spesso anche meno intuitive nel combattimento dei corrispettivi stili del sud. Sono anche decisamente piu' colti e vari però.

Stili del sud: piu' legati a un'ambiente contadino e pratico, dove quindi lo stile doveva dare risultati piu' velocemente e dove il praticante si poteva trovare piu' spesso a dover usare ciò che aveva studiato. Hanno contenuti estetici e filosofici decisamente piu poveri degli stili del nord(se non del tutto assenti, come nel wing chun). Mediamente piu' duri nel movimento e legati alla potenza muscolare, privilegiano le tecniche di braccia e degli spostamenti semplici e lineari.

Passiamo all'altra distinzione, di piu' difficile comprensione.

Scuola esterna: annovera tutti gli stili in cui si lavora principalmente con la potenza muscolare, il sudore e un lavoro atletico canonico. Possono essere presenti pratiche interne/respiratorie/chi kung ma tendono comunque a comportare un lavoro muscolare molto pesante. La stessa potenza delle tecniche viene data dalla forza muscolare che il praticante è in grado di esprimere.

Scuola interna: è presente un lavoro atletico, ovviamente, ma si parte fin da subito ricercando quello che i cinesi definiscono "energia interna" o "chi". Concetto estremamente fumoso e di difficile comprensione, si può iniziare a capire di cosa si sta parlando solo con la pratica. Trasportare poi la cosa nel combattimento è quanto di piu' difficile esista. Banalizzando la questione potrei dire che è un insieme di concentrazione,controllo della respirazione,rilassamento e capacità di muovere armoniasamente tutto il corpo in ogni tecnica. Se si è capaci si riesce a esprimere una grande forza nelle tecniche con una "fatica" tutto sommato decisamente esigua.

Parlando dei vari stili mi esprimerò solo su quelli che conosco abbastanza da poter capire come vi si combatte, lascio poi la palla ad altri.

Wing Chun: se n'è parlato fino alla nausea, aggiungo solo che lo trovo molto bello ma anche molto limitativo. E' per altro uno stile plasmato su chi l'ha creato, ovvero una donna, ed è difficile che funzioni bene con qualcuno che esca molto da un fenotipo simile. Fail su avversari piu' bassi o decisamente piu' veloci ad esempio.

Tang Lang: stile molto bello e molto completo, per interci è lo stile della mantide religiosa. In un combattimento "da ring" non funzionerebbe per niente, visto che anche solo coi guantini non si riesce a fare piu' nulla e che è basato quasi tutto sulle rotture intenzionali. Ha un ricco lavoro di gambe con tecniche anche non banali derivate dalla scimmia. Diciamo che se lo si sa usare trovo sia decisamente efficace, richiede però un grosso allenamento specifico sulla forza delle mani e dell'avambraccio, può venire messo in crisi da un avversario molto morbido e dinoccolato.

Hung Gar: duro, schematico, potenza muscolare ai massimi livelli. Riprende i movimenti fondamentalmente della tigre(e qualcosa di gru del sud e altri 4 animali, vabbeh). E' quindi evidente come punti ad attaccare sempre con la massima potenza cercando di rendere ogni tecnica definitiva. Usa fondamentalmente le braccia, che vengono allenate e condizionate in tutti i modi possibili. Trovo sia uno stile un po' grebano, molto legato alla possenza del praticante(se si è 2 metri per 110kg è sicuramente efficace) ed è tutto sommato poco affascinante. Ha fatto furore in passato per semplicità di apprendimento e per l'uso dei bracciali. E' un ottimo stile per allenarsi. Soffre avversari veloci e tecnici di gambe.

Tai Chi famiglia Yang: tutti sanno cos'è, molti non sanno che è uno stile marziale al pari degli altri. Nel combattimento risulta molto abbozzato, tutto si basa sul rimanere morbidi e riuscire a usare gli spostamenti e le tecniche altrui per ritorcergli contro la forza che ha espresso, principalmente con proiezioni e leve. Sono comunque presenti anche tecniche di scherma di braccia e di gambe. Le gambe sono spesso usate per effettuare deviazioni piu' che calci. Molto molto difficile da applicare, molto efficace nel caso in cui vi si riesca. I suoi limiti sono legati solo alla capacità del praticante di rimanere aderente allo stile (vedi cicli dei 5 elementi).

Lascio perdere Pa Kua e Shaolin perchè non mi sento francamente in grado di dire qualcosa di interessante sull'argomento, non ostante li stia studiando.
Prendo in prestito qualche "pezzo" del post di Bliz per rispondere Concordo.
Al di là dei "principali", dei più praticati e diffusi o semplicemente dei più famosi, esistono o sono esistiti stili propri anche soltanto di una famiglia.
Più avanti magari tornerò nel dettaglio sulle differenze tra famiglie dello stesso stile (con un esempio pratico, se viene bene).

edit: non mi è possibile fare esempi di differenze tra famiglie dello stesso stile poiché dovrei quantomeno uppare roba sul tubo e confrontarla con altri tubi già presenti; limitiamoci a dire che la stessa forma può essere eseguita in maniera diversa pur essendo dello stesso stile (la stessa forma praticata da stili diversi è già un'altra questione). Il "padre" dello shaolin del nord (detto anche "shaolin tradizionale" in opposizione allo "shaolin moderno" dei monaci), il gran maestro Koo di cui parlo più avanti, ebbe tre allievi dei quali uno decise di non insegnare, mentre gli altri due insegnarono rispettivamente in Cina e in occidente. Oggi le differenze tra lo shaolin europeo/cinese e quello americano sono da rintracciare appunto nelle diverse sfumature colte dai due allievi del maestro Koo.

Ho riletto sto pezzetto e mi sono reso conto che è un casino se serve ci torno con più semplicità e più chiarezza.Concordo, gli stili del Nord erano praticati soprattutto da gente nobile, quindi era presente anche la ricerca del "bello" oltre che dell' "utile".
Per fare un esempio, alcune forme del Nord iniziano con un movimento particolare delle braccia atto a scoprire le mani (i nobili indossavano camicie con maniche lunghe oltre le mani, che avevano anche la funzione di "guanti")(lo stesso movimento può essere interpretato come attacco/presa alla colonna vertebrale).
I praticanti degli stili del Sud erano più spesso contadini, che per evitare di sporcare i vestiti erano soliti lavorare con le maniche rimboccate sino al gomito, caratteristica che è rimasta in molte divise odierne.Il discorso è estremamente lungo e anche piuttosto difficile, mi limiterò a descrivere per sommi capi "come girano le cose", dando qualche riferimento sul mio "lignaggio".
La distinzione tra "kung fu" e "tai chi", e successivamente tra "tai chi" e "chi gong" o meditazione, è spesse volte molto fumosa e labile.
D'altra parte, per la tradizione cinese la pratica dell'arte marziale era legata tanto alle pratiche mediche quanto alla pratica meditativa.
In altre parole, nell'ottica cinese manca un po' questa distinzione netta che invece applichiamo noi occidentali.
La loro visione è più di una "scala" di colori, sulla quale il praticante può variare a proprio piacimento privilegiando di volta in volta l'aspetto marziale, quello medico o quello meditativo, pur mantenendo le tre cose NON scindibili l'una dalle altre.
Spiego meglio separando i tre casi:

- scopo marziale: si pratica l'esercizio della forma con l'idea di combattere avversari immaginari, ma allo stesso tempo non è possibile trascurare la respirazione e, in parte minore, la concentrazione è una sorta di meditazione

- scopo medico: si pratica l'esercizio della forma con l'idea di regolarizzare le funzioni respiratorie, migliorare la capacità polmonare, eccetera; la concentrazione è maggiore e siamo più vicini all'idea di chi gong, mentre l'aspetto marziale viene meno

- scopo meditativo: si pratica a scopo meditativo (non l'avreste mai detto, eh? ), la concentrazione si sposta dalla respirazione al sé, mentre dell'aspetto marziale rimane l'idea

In ogni caso, le tre componenti sono SEMPRE PRESENTI ed è impossibile scinderle del tutto.
Passare dal kung fu al tai chi e dal tai chi al chi gong (mi accorgo solo ora che probabilmente è conosciuto maggiormente come "qi" gong, ma tanto a traslitterare il cinese non ci si azzecca mai) è spesse volte molto più naturale di quanto si pensi.

Il mio caso è particolarmente "fortunato", nel senso che il mio shaolin del nord (bei shaolin in lingua mandarina, pak siulam in cantonese) e il mio tai chi discendono dalla stessa persona.



Lo shaolin del nord che si studia ora è stato "riassunto" e standardizzato da un uomo conosciuto come Koo Yu Cheung (qui ho tagliato una supercazzola sulla storia del personaggio in questione ).
Koo ha tramandato anche una "sua" versione del taichi Yang, al quale ha apportato piccole modifiche.
Il risultato è che moltissime tecniche dello shaolin (anche quelle di base) sono facilmente riconoscibili all'interno del taichi stile Koo:
un esempio lampante è l'accoppiata tra la prima linea della "Tan Tui" e la figura "accarezzare un ginocchio e spingere" del taichi.

Per quanto riguarda le caratteristiche e i limiti dello shaolin del nord, è sufficiente considerare che si tratta di uno stile che in origine era mirato a mettere fuori combattimento avversari dotati di armatura: i colpi sono solitamente portati alla gola o sotto al braccio (le uniche zone non coperte), mentre i movimenti sono rapidi e più improntati alla schivata e al deviare l'attacco piuttosto che al bloccarlo di forza. Lo shaolin primordiale era uno stile armato, ovvero presupponeva la presenza di una lancia o di una spada corta in mano al praticante: questa caratteristica è ancora evidente nello stile, in moltissime posizioni di base. In pratica, eseguendo le forme a mano nuda con un coltello o una lancia molto spesso non modifica l'efficacia dell'esercizio.
I limiti di questo stile risiedono soprattutto nella poca propensione a gestire distanze corte e spazi ristretti.
Lo shaolin è uno stile che tendenzialmente fallirebbe in un ascensore (già meglio in un corridoio) e che è antitetico a stili corti o cortissimi come il wing tsun. La presenza di molte tecniche di calcio, ereditate da stili precedenti come ad esempio il chuo jiao (l'equivalente del palmo d'acciaio per gli arti inferiori) rende lo shaolin particolarmente insidioso su distanze superiori a quelle da afferramento tipo judo.

edit: cercando "shaolin" non esce praticamente niente di fruibile, su wiki la pagina dello stile è: http://it.wikipedia.org/wiki/Bei_Shaolin

edit (sì, un altro): per quanto riguarda gli altri stili che ho studiato, mi pronuncio brevissimamente perché non sento di conoscerli a sufficienza:

- choy li fat (e pseudonimi )
basato sulla rotazione del tronco, porta colpi essenzialmente di braccia, caricati appunto facendo torcere il tronco sulle gambe ben piazzate, per poi srotolare la colonna come una molla ed imprimere forza alle braccia che colpiscono in linea retta o circolarmente

- mi zong
una versione ancora più "leggera" ed elegante dello shaolin, il nome significa letteralmente "la traccia perduta", dai movimenti delle gambe rapidissimi e incessanti, difficili da seguire e da anticipare (appunto, un praticante di mi zong lascerebbe a terra una "traccia" difficile da non perdere)