È un articolo di ricerca nel campo della meccanica Bohmiana, in cui rispondono a una critica facendo un esperimento che, assumendo vera la meccanica Bohmiana, risolve tale critica. Però la meccanica Bohmiana ha il problema che non rispetta il principio di relatività (vedi thread EPR), quindi è una interpretazione di nicchia.
[QUOTE=Shpongle;18717307]È un articolo di ricerca nel campo della meccanica Bohmiana, in cui rispondono a una critica facendo un esperimento che, assumendo vera la meccanica Bohmiana, risolve tale critica. Però la meccanica Bohmiana ha il problema che non rispetta il principio di relatività (vedi thread EPR), quindi è una interpretazione di nicchia.[/QUOTE]
Per un secondo avevo pensato che avessero dimostrato l’esistenza delle variabili nascoste :v
Il problema del realismo non-locale è che ha bisogno di un tempo assoluto. Se devono esserci eventi causali fuori dal cono luce, nella relatività di Einstein hai sempre un sistema di riferimento in cui l'effetto viene prima della causa il che non ha senso, quindi devi tornare a qualcosa di simile all'etere di Lorentz (cioè un fogliettamento privilegiato dello spaziotempo). L'ho spiegato un po' nel thread sull'EPR.
non ci ho capito niente di quell articolo ma cmq non capisco riguardo l'esperimento doppia fenditura perche alcuni (articoli/documentari vari divulgativi, quindi magari c'e' ignoranza di fondo) dicono che quello che cambia lo stato degli elettroni e' l'osservazione cosciente, altri, la misurazione (come fosse appunto un problema tecnico, di interazione), c'e' una bella differenza, qual e' la realta' dei fatti?
Non è la coscienza, ma non è nemmeno l'interazione (se metti il rilevatore in una fenditura e la particella passa dall'altra, mica hanno interagito), è la disposizione materiale complessiva che conta. Però, siccome il problema ha a che fare con ciò che in linea di principio potremmo sapere da una disposizione materiale (tipo per quale fenditura passa), si creano questi miti. Per esempio, se verso una doppia fenditura ci mandi una particella entangled con un'altra che viaggia in un'altra direzione, non crea interferenza perché in linea di principio potresti capire da dove passa grazie all'altra; ma questo vale anche se non provi neanche a misurare l'altra e lasci che si disperda. Per me è abbastanza come evidenza che non sia la coscienza.
ma che ne so e’ questo che mi ha triggerato il fattore coscienza: “con ciò che in linea di principio potremmo sapere da una disposizione materiale”
[QUOTE=Shpongle;18727565] Per esempio, se verso una doppia fenditura ci mandi una particella entangled con un’altra che viaggia in un’altra direzione, non crea interferenza perché in linea di principio potresti capire[/QUOTE]
questo non implica coscienza? quello che sto capendo da quel che so e quel che dici e’: se puoi capirlo, la natura ti dice puppa!
Per me è solo una coincidenza: la m.q. è una teoria probabilistica non-locale. Queste due caratteristiche assieme comportano che:
- una preparazione fisica ti offre una probabilità per un esito, e una volta che hai l'esito hai la certezza che sia quello (scusa se è lapalissiano); - essendo un effetto non-locale, questo crea situazioni in cui tale certezza si manifesta "a distanza".
Quindi per esempio una fenditura senza niente lascia le probabilità inalterate, una fenditura con un materiale sensibile in mezzo no (anche se la particella non passa di lì, quella che prima era una probabilità diventa una certezza); nel primo caso la non-località porta all'interferenza e nell'altro no.
La stessa cosa avviene anche se non c'è nessuno a guardare. Le due fenditure sono un caso particolare: metti che crei una terza fenditura, poi una quarta ecc finché lo schermo è tutto bucherellato. È già meno artificiale e hai un comportamento simile. Ora continua finché non c'è più nessuno schermo il risultato è la propagazione di una particella nello spazio vuoto, che è data da un path integral in cui ogni possibile percorso ha un'ampiezza di probabilità che interferisce con le altre. Quindi è sempre la stessa storia anche senza apparati sperimentali artificiosi.
È la disposizione di materia globale (nonlocale) che determina il comportamento probabilistico. Non la coscienza.
se ho capito bene quel che dici sembra che l'esperimento sia impostato a posta per farlo sembrar strano, quindi non c'e' niente di misterioso o sconosciuto sul comportamento di ste particelle?
[QUOTE=Shpongle;18727953]No, l’esperimento è molto importante per evidenziare la nonlocalità. E’ la nonlocalità ad essere strana, non ha a che fare con l’intervento cosciente.[/QUOTE]
…perché forse lo è in prima persona!
E poi le due fessure se non son fesse sun chiaramente due punti di vista differenti (per una qualche qualità X-Men). Sono come due occhi che a un certo punto e secondo un qualche circuito, si connettono sincronizzando si.
[QUOTE=Shpongle;18727565]Non è la coscienza, ma non è nemmeno l’interazione (se metti il rilevatore in una fenditura e la particella passa dall’altra, mica hanno interagito), è la disposizione materiale complessiva che conta. [/QUOTE]
Non so da dove venga tutta questa “sicurezza” nel sapere qual’e’ la giusta interpretazione della mq… Questi sono problemi aperti e andrebbero presi con le pinze…
Cmq questo l’avevo gia’ postato? Secondo me e’ la migliore intro all’esp delle 2 fenditure:
[QUOTE=Llewlyn;18729124]Non so da dove venga tutta questa “sicurezza” nel sapere qual’e’ la giusta interpretazione della mq… Questi sono problemi aperti e andrebbero presi con le pinze…[/QUOTE]
Non esistono interpretazioni moderne in cui la coscienza umana causa un collasso della funzione d’onda. Per quanto riguarda l’interazione, non è necessaria al collasso anche quando lo prendiamo sul serio, vedi ancora: https://en.wikipedia.org/wiki/Elitzur–Vaidman_bomb_tester . Quindi quello che ho detto è vero per la maggior parte delle interpretazioni.
Pensa a quanto spesso parliamo di collasso quando è specifico a poche interpretazioni, al confronto il mio è un peccato minore soprattutto nello spiegare come funzioni la cosa ai profani.