Mha, non c’è una gara “iconica” per il ciclismo su strada, non che sia espertissimo nel merito sia ben chiaro, ma non esistono distanze codificate come per la corsa.
Nel ciclismo di endurance esistono le randonee e i relativi brevetti e le distanze “comuni” sono 200/400/600/1000 e 1200 km.
Penso sia la cosa più vicina ad una maratona, anche se il concetto è capovolto, tanto che per evitare che si intrufolino i ciclisti professionisti esistono dei tempi minimi per ottenere con successo un brevetto.
Se invece parliamo di ciclismo “prestazionale” (passatemi il termine) molti ciclisti amatoriali partecipano alle granfondo e là l’obiettivo è fare il tempo…è la cosa più vicina al ciclismo che vedi in TV ma ovviamente su una sola tappa.
Quelle famose in Italia - che conosco anche io - sono la Nove Colli o la GF strade Bianche, per dirne due dove partecipano anche pro e ex-pro.
Io adesso mi sto preparando per il mio primo brevetto da randonee, il 24 marzo partecipo alla Randonee del Garda, 200 km e 2400+ tempo massimo 13 ore mi pare, dovrei finirla in 10 se tutto va bene .
Uscito di casa alle 6:30 e tornato alle 19:20, il tempo di mangiare due porcherie e via a correre sotto la pioggia 1h40’, vediamo se domani mi sveglio elegante
Stasera di nuovo ripetute, sempre 5x800 con recupero dinamico.
C’era un grado e un nebbione che al parco non si vedeva a trenta metri di distanza, @whitetiger ti ho pensata
Io sto convivendo con un fastidio al muscolo che collega la.coscia al culo (non so come si chiama ) non è insopportabile ma ogni volta alo sento dopo pochi km e me lo porto dietro, non so che fare
Ho cercato in giro potrebbe essere il leggendario piriforme, fa ciò stretching per quello e mi sembra passi un po’ il fastidio ma non smette di perseguitarmi
Hicks per curiosita’, come fai a far passare il tempo in queste sessioni di corsa indoor?
Io ogni tanto in palestra mi butto sulla cyclette per una mezz’oretta, ma marun che palle andare in bici indoor.
Ogni tanto penso di comprarmi il set-up per casa un po’ come il tuo e unirci un Oculus, ma non so quanto sia realistico
La sessione più lunga che ho fatto al momento è di 1h15 minuti l’altra sera, “pedalata libera” lungo un circuito, mi ero dato l’obiettivo di fare 2 giri.
La gamification permessa da Zwift aiuta molto: se segui un allenamento hai delle cose “da seguire” o banalmente, in una pedalata libera avere il rullo smart che simula le pendenze aiuta.
Di solito ascolto la musica e scrivo cazzate su whatsapp con gli amici ciclisti comunque per far passare il tempo.
Sto pomeriggio invece cerco di fare una bella salitona, là tempo per fare altro non ce n’è
oggi sono andato al mio negozio di corsa della zona, in cui sono molto competenti e ho preso le scarpe da trail (avevo un buono da 50 euro dei suoceri che mi han dato per natale + saldi)
Ho preso queste Saucony Peregrine 13 con il 25% di sconto, alla fine ho pagato tipo 55 euro.
Alla prova in negozio sul tapis roulant mi sono sembrate molto comode, davanti il toe box è spazioso e hanno solo 4 mm di drop, oggi ho ripetute e visto che ancora c’è la neve sicuramente avrò modo di provarle.
In negozio il tizio mi ha fatto provare un boato di modelli, mi ricordo particolarmente negative le Mizuno strettissime in punta, le Scott dure come il legno tutti e 3 i modelli che ho provato e le NNormal come cazzo si chiamano quelle di Kilian Jornet che non sono male ma sentivo che mi spingevano sull’arco plantare come se fossero anti pronazione di 10 anni fa.
Alla fine il primo modello che ho provato erano queste Saucony e sono risultate le più comode.
Ero tentato dal comprare roba a caso online ma poi visto il buono e visto che alla fine fanno da consulenti sono andato in negozio.
Se hai il piede largo in punta la scelta delle scarpe è molto bassa, dei 4 o 5 marchi che ho provato le uniche dove infilo comodamente il piede sono le Hoka e le Saucony.
Io da trail avevo le Xodus 5.0 ma non le fanno più, un cazzo di carroarmato, hanno 8 anni e quando vado a passeggiare in montagna le uso ancora, si aggrappano alla roccia come fossero una gomma di una MTB, ci ho fatto i numeri in discesa
Il pregio delle Saucony è che per le scarpe da trail partono da una scarpa e non da uno scarpone, quindi sono relativamente morbide rispetto alle Salomon, per esempio, che sono un po’ il punto di riferimento.
Attento che se hanno la conchiglia sul tallone in salita te li distruggi finchè non si molla un po’, ma è abbastanza comune da quel che leggevo all’epoca. Ho fatto due vesciche che me le ricordo ancora
si io devo dire che le brooks che uso per le corse lunghe hanno il toe box largo, le altra pure e queste saucony anche
le hoka mi pare di aver provato oggi le speed goat ma mi sembrava di stare sui cazzo di trampoli
e per sentieri sconnessi diciamo non mi sembrava un’idea super brillante stare così lontano dal suolo
comunque queste saucony le trovo più “flessibili” rispetto alle scott che ho provato (ho fatto la prova prendendo punta e tallone e facendo una piccola torsione), ma meno flessibili dalle scarpe per corsa su strada (che però ha senso)