Discriminazione di genere: un problema anche maschile



Serissimo.

Gli uomini che si depilano/curano ti fanno ridere?


E' una stronzata.


Guarda che e' una forma di maschilismo anche quella, perche' quello che si critica degli uomini sono caratteristiche per cosi' dire femminili nell'immaginario collettivo.
Sì nella misura in cui pensano che sei gay forse ci sono ripercussioni sostanziali.

Uomini che perché si sono depilati perdono il lavoro? Vengono esclusi dalla famiglia? Picchiati?

Cioè boh siamo al ridicolo con l'op


Non ho seguito tutta l'evoluzione del discorso, ma io non parlo di perdere il lavoro o quant'altro.

Quando si parla di discriminazione, non c'e' solo il pericolo di perdere il lavoro o per la propria incolumita' fisica di cui si parla.

Si tratterebbe beh... di microagressioni, che ovviamente sono ridicole quando le tirano fuori le femministe, ma nel caso degli uomini e' qualcosa di cui bisogna discutere con serieta' apparentemente.


L'articolo sottolinea come le cause di violenza domestica non riguardino mai il genere ma il possesso. Gli uomini non picchiano le donne in quanto donne ma perché vi esercitano un possesso. E viceversa.

Inoltre va constatato come i dati a disposizione delle violenze subite dagli uomini siano molto pochi, sia perché vi è una scarsa attenzione mediatica e politica e sia per la scarsa propensione a denunciare (solito discorso dell'uomo forte che non può permettersi di comunicare la sua debolezza).

Sugli esempi precedenti non concordi con me perché parti da un presupposto errato (a mio avviso) e cioè che le discriminazioni di genere femminile derivino dal partriarcato e dalla figura dell'uomo oppressore e donna oppressa.

Hai letto questo?

https://arrampicatoreasociale.wordpress.com/2017/10/22/perche-il-femminismo-non-persegue-luguaglianza-tra-i-generi-e-non-puo-farlo/


Sì concordo, in sostanza il thread è "femminista senza accorgersene".

Però non concordo con i discorsi sulle microaggressioni, almeno come vengono inquadrati di solito, quindi neanche quando riguardano gli uomini.


La sensazione che traspare molto netta da quello che dici è che il tuo pensiero sia rivolto principalmente al metterti di traverso ad un altro pensiero - vuoi perché ti manda sulla difensiva, vuoi perché ti senti attaccato. Ma è ridicolo.

Ed è ridicolo perché in generale appartieni ad una categoria che sicuramente non è in condizione di svantaggio. Ci sono cose che non vanno bene? Certo, ovvio.
E' giusto parlarne? Chiaro! Ha senso farlo a discapito di qualcuno in una posizione peggiore della tua, ostacolandone i progressi? Per una sega.

Ma allora perché una parte enorme delle cose che dici (e i momenti in cui le dici) non sono semplicemente attività di promozione della tua posizione, e invece sono una critica ad un altra che - al netto di indubbie differenze ideologiche - combatte dal tuo lato della barricata? Che te ne strafotte del femminismo? Perché è un argomento costante in tutto quel che dici?

E' questo che mi fa ridere tantissimo di questa posizione.
Non che manchi di merito, ma che sembra fortissimamente (per modi, modalità e tempi) una scusa per criticarne un altra molto più che un qualcosa di portato avanti sinceramente.

Poi magari mi sbaglio.


perché i centri antiviolenza sono ora diventati un business, sapevo che questo governo aveva tagliato un po' di fondi appunto perché era diventato l'ennesimo magna magna.

aggiungo un intervento che ad alcuni può interessare, non credo a tutti, lo inserisco ugualmente.


Femminismo e centri antiviolenza: frode e false accuse

agosto 7, 2016 By Erin Pizzey

Vedo il femminismo come una patologia sociale che attacca tutti gli uomini come oppressori di tutte le donne. Il femminismo è un movimento deviante che non solo demonizza gli uomini, ma anche distrugge le famiglie che sono la base di ogni civiltà. Il femminismo è dannoso e viola uno dei più elementari diritti umani: il diritto degli uomini ad essere considerati innocenti fino a prova contraria. Il femminismo decreta che tutti gli uomini nascono colpevoli.

Non esiste nessun “patriarcato”, è solo una parola come “matriarcato”: è stato usato per demonizzare e distruggere. Nel 1969 alcune donne in America decisero di fondare un movimento di donne che avrebbe escluso gli uomini, con una semplice ideologia: tutti gli uomini bianchi sono violenti, picchiatori, stupratori. Queste non erano donne che si preoccupavano per altre donne, sono donne interessate al business che hanno creato un dei più grandi movimenti fraudolenti mai visti.

Ho chiesto agli storici: c’è mai stata un’epoca in cui le donne hanno attaccato gli uomini fino al punto di privarli dei diritti umani? Oggi un uomo può essere in ogni momento escluso, accusato falsamente di stupro, di violenza domestica, allontanato dai suoi figli in quanto potenzialmente pedofilo. […]

È straordinario come gli uomini si sacrificano per i loro paesi, per le loro famiglie, per i loro bambini. Ma quando sono loro stessi attaccati, nelle loro case, non hanno voce, è così catastrofico per un uomo che crede di essere felicemente sposato tornare a casa una sera, e la casa è vuota e i bambini sono stati portati via e non avere diritto di sapere dove sono, chiusi in un centro anti-violenza femminista. Una volta che la donna è lì, è indotta a pensare che l’accusa di violenza domestica facilita la causa di separazione. E se non basta c’è quella che chiamano “pallottola d’argento”: l’uomo viene accusato dalla donna di aver abusato dei bambini.

Dal momento in cui un uomo viene accusato, non ha diritti umani. Tutte le accuse fatte contro gli uomini, in tutto il mondo occidentale, devono essere credute. Gli uomini vengono buttati per strada, e la sedicente vittima rimane anonima, anche quando l’uomo è assolto. L’opinione pubblica non sa di tutto questo, perché le cose vengono fatte in segreto.

Quando fondai il primo centro anti-violenza, ero consapevole che anche le donne sono violente, perché mia madre era violenta, era una alienatrice.

Oggi ci sono 500 centri anti-violenza in questo paese, e sono tutti per donne. Niente per gli uomini. Come è possibile che questo sia accaduto? Quando aprii il primo centro per donne picchiate riconobbi che il 62% di loro erano violente, spesso più degli uomini. Dopo 45 anni, questo è oggi riconosciuto: la violenza domestica è operata in maniera eguale da uomini e donne. Gli uomini erano i benvenuti nel centro anti-violenza, ed aprii un centro per uomini vittime di violenza. Ma nessuno voleva finanziarli, e questo accade ancora oggi. […]

La violenza domestica è inter-generazionale, le radici della violenza si formano nell’infanzia se i bambini sono esposti alla violenza.

Il punto di vista femminista (secondo cui la violenza domestica sarebbe violenza di genere) è fraudolento, accumulano soldi in maniera fraudolenta, i soldi non vanno alle donne rifugiate, c’è un’organizzazione chiamata “Fiocco Bianco”: tutti i soldi che ricevono vanno a pagare stipendi, staff, e pubbliche relazioni. Una montagna di soldi vengono investiti nel tenere le donne come vittime.

Per fortuna si inizia a riconoscere che il femminismo è un cancro che distrugge le famiglie, distrugge le relazioni, soprattutto distrugge i bambini. All’epoca dello schiavismo gli uomini venivano separati dalle famiglie, i bambini messi con le madri. Oggi accade lo stesso. Serve un cambiamento. Dobbiamo combattere, non possiamo permettere che questo continui.

Il femminismo un giorno verrà visto per quello che è: la più grande frode.


http://it.avoiceformen.com/suggerito/centri-antiviolenza-false-accuse/


prima di dare giudizi sull'intervento, vorrei lasciare anche la pagina biografica della persona che l'ha rilasciato

https://it.wikipedia.org/wiki/Erin_Pizzey


Esattamente, solo che non si tratta di maschilismo ma di sessismo.



Fai ragionamenti circolari.


A me sembra un pacchetto preconfezionato da qualche gruppo su internet, quindi con la solità della carta velina diciamo, ma è serio nella misura in cui è una dichiarazione di intenti e non un'analisi.


Invece sotto certi aspetti il discorso sulle microaggressioni e' importante, se non fosse stato dirottato da dei maschilisti di merda che fanno risuonare nel dibattito pubblico le idee da ritardate di minoranze cretine del femminismo, con tutti che si son fatti l'idea che sono una cazzata perche' non c'e' la sbatta di informarsi criticamente un minimo (non dico che e' il tuo caso eh, tu mi sembra che l'impegno ce lo metti).

Anche perche' nel mondo occidentale ormai molte forme di discriminazione avvengono attraverso microaggressioni. Perche' pensi che non ci sono donne in STEM? Perche' i datori di lavoro le discriminano? Perche' le stuprano con una torre calorimetrica dietro l'angolo quando escono dagli scritti?
Per carita', ci sono anche i maiali, ma il grosso e' l'ambiente ostile alle donne in tanti aspetti, e le microaggressioni sono una componente assolutamente non trascurabile.


Quello entra nel novero del perdere il lavoro, o del mobbing... Forse non ci intendiamo su cosa siano le microaggressioni, io ho capito che siano automatismi del linguaggio o borderline lapsus. Il modo in cui vengono discussi è nel proporre una gentrificazione del linguaggio.


Ah questo è sicuro, nella misura in cui redpill e puttanate del genere, tipo quello schifo vergognoso che si è mostrato essere il gamergate, sono l'ennesimo riflesso del movimento alt-right e tutto quel che lo circonda.


Il movimento anti sessista è di derivazione femminista.
Che poi onestamente Kar, è un po' imbarazzante parlare di questi argomenti e vedere il tuo avatar ad ogni post che fai
L'avatar è bellissimo


Sto parlando proprio di quello.
Ci sono un sacco di ambienti dove ormai il maschilismo esplicito e' diventato secondario, ma vi e' un sistema di linguaggio e comportamenti che ancora rendono l'ambiente ostile alle donne.
La sensazione che ho io e' che per lo piu' qui le donne devono diventare degli uomini per vivere in maniera serena il posto di lavoro.


Ok, per me gentrificare il linguaggio peggiora la situazione perché reprime ancora di più l'osceno mettendo in risalto la facciata individuale (quindi finisci per validare i fatti come quelli di Weinstein, perché diventiamo tutti qund che basta dire di no e sei a posto).