ssssssssssst
feis ma poi l'hai fatta la telefonata?
ancora no. ma ho parlato di persona coi presidenti di tre associazioni. non è andata male, anzi... oggi e domani non lavoro, lunedì non avrò altro da fare che telefonare.
gg, è solo un piccolo blocco, trovarsi faccia a faccia con l'interlocutore forse te lo fa apparire non come un'entità astratta e imprevedibile ma come una persona comune
A parte il fatto che non mi sembri portato per fare il venditore immobiliare, oltre al fatto che richiede parecchia costanza e impegno se vuoi davvero lavorarci. Poi: se non vendi non guadagni quasi un cazzo, inoltre il giorno in cui hai i cazzi tuoi, magari hai due appartamenti da far vedere, insomma non è un lavoro che puoi stare a casa facilmente.
Ah senza contare che è un settore che definire in crisi è dire poco
lol, ho mandato il curriculum come acquisitore cmq
@kostenko: il blocco è ancora lì, sto bambino non vuole nascere urge un cesareo!
@kostenko: il blocco è ancora lì, sto bambino non vuole nascere urge un cesareo!
Urge qualcuno che ti prenda a calci in culo e fuoco ai capelli...
probabilmente hai ragione. forse lavorare in proprio senza orari nè vincoli non fa per me. forse ho bisogno dell'occhio del padrone
Più che altro il concetto è che a leggerti, uno non spenderebbe manco una parola per farti assumere sapendo che poi magari domani ti gira il cazzo e non ti presenti al lavoro "perchè non ti piace".
Ok che il lavoro per te può essere terapeutico, ma da che mondo e mondo nel mondo del lavoro si viene retribuiti a fronte di un lavoro, che ci sia da fare tanto o poco, che ci sia da fare rappresentanza che a litigare, che le cose siano entusiasmanti o meno, si viene pagati per quello.
Dato che hai detto più volte che la tua malattia ti condiziona, hai provato a fare domanda di invalidità in modo da essere assunto eventualmente come categoria protetta?
Poi vabbè se non c'entra un cazzo la tua condizione, ma è solo ed esclusivamente voglia di fare un cazzo beh, auguri. Oggi con la crisi che c'è, già è un miracolo trovare un posto di lavoro dove ti pagano e fuori c'è una fila che non immagini, disposta anche a lavorare sabato, domenica e di notte.
...e chi già lo fa, prendendo calci nel culo come stipendio
comunque è il crepuscolo della società "moderna", pretendere di andare avanti ancora così equivale a un suicidio, o allo schiavismo, c'è sempre gente che accetta questa condizione.
nell' 800 ricordo che la gente non aveva diritti e lavorava tantissimo per mantenere appena in vita la famiglia, dal punto di vista strettamente alimentare, tra l' altro.
infatti sto attendendo da chi dipenderà il mio oscuramento online, questo mese: arriverà prima la enel o fastweb a reclamare il dovuto?
E' un discorso molto complesso questo, facile che finisca ot.
Ad ogni modo una cosa è certa, comunque la si voglia vedere, che si detesti o che lo si apprezzi il modo di vivere moderno, anche volendo trovare l'alternativa ovverossia prendere un piccolo pezzo di terra in culo ai lupi dove mettersi a fare il contadino eremita allevatore anarco misantropo richiede forse ancora più impegno, diciamo che fare la vita di campagna è ben altro che alzare una cornetta del telefono.
parlando con la mia psichiatra abbiamo convenuto che non è il caso di fare domanda per essere assunto come categoria protetta. non credo che le mie difficoltà siano dovute strettamente alla malattia, al massimo si può dire che sono appena uscito da una depressione molto pesante e che fatico a ingranare in una specifica mansione (fare telefonate) che presenta delle difficoltà peculiari che chiunque non abbia mai fatto call center si trova ad incontrare (parola del mio superiore). ho infatti parlato delle mie difficoltà con il mio diretto responsabile, il quale mi ha tranquillizzato dicendomi che finora ho lavorato bene, e che a fare telefonate nessuno nasce imparato.
ho appena finito di parlare di questo con mio fratello ed è venuto fuori che lo sforzarmi a fare le cose che devo fare è un mio problema di sempre. quando non ero in cura era meno evidente, perchè cambiavo spesso attività o lavoro e in quella mi impegnavo per un determinato periodo di tempo. poi trovavo di meglio da fare, mi ci entusiasmavo, e riuscivo a fare bene quel che dovevo fare. ora, sarà che sono uscito da una depressione pesante, saranno i farmaci sarà quel che volete, io non riesco più ad entusiasmarmi per nulla, e questo mi impedisce di avere quella spinta morale che prima avevo e che mi portava a superare le difficoltà.... senza difficoltà. adesso vado in crisi per molto poco e non sono abituato (non lo sono mai stato) ad impegnarmi per sforzarmi e fare pressione su quei problemi che non si risolvono in modo razionale. perchè sul piano razionale non ho problemi, è il lato emotivo quello su cui sono molto carente.
non ho capito dove vuoi andare a parare
Che a mungere vacca matilda alle 5 del mattino ti farebbe entrare piu in crisi che fare un paio di telefonate...
vero, però son due tipi di fatica, chissà perchè siamo meno spaventati dallo svegliarci comunque all' alba, qualsiasi condizione climatica, auto, o mezzi, traffico, o noia del treno, in ballo tutto il giorno e a casa alla sera e rinse & repeat fino a venerdì, o sabato, o chi fa i turni. questo lo accettiamo di buon grado tutti, è diventata la "normalità". anzi: la sicura normalità.
ricavarci un buco per incastrare la spesa mentre si torna dalla palestra dopo il lavoro, per chi ce la fa. organizzare la propria vita in modo da avere organizzate le proprie azioni mese per mese perchè si sa, la vita è frenetica.
metto in conto anche le code di agosto, le offerte speciali limitate, la guerra dei saldi.
tutto ciò ci è famigliare e lo accettiamo di buon grado (come accettiamo ulcere e mille malesseri garantiti da questa vita sanissima), invece attenzione: lo spavento di perdere "tutto ciò".
ecco, io mi sto focalizzando su questo "tutto ciò", perchè non son sicuro che tutti abbiamo ben compreso cosa sia, in realtà. oltre al fatto che ormai per me i concetti di "si fa da sempre, lo fanno tutti", hanno perso di validità.
perchè tipo le guerre rientrano nella casistica. la fame. il razzismo. la violenza. meh.
sto cercando anch' io di capire perchè l' idea stessa di staccarsi da questa società porti come prima conseguenza una sensazione di disagio, come minimo, a fronte di cosa sia realmente, questa società. roba lunga...
un altro che vede il dito invece della luna
cosa c'è, prima di arrivare a fare quelle telefonate?
messa così, oltre che clamorosamente sbagliata, l' analisi della faccenda è anche fuorviante, sembra che debba scegliere tra "telefonista da casa, in pantofole, con donna che porge nettare e fa aria al bisogno con piume di animale raro" e "spala la merda e appena hai finito mungi la vacca e spremi le palle del toro che dobbiamo ingravidare, il tutto dalle 4 del mattino fino alle 8, poi si inizia a lavorare davvero", dimenticando per esempio che i trattori di oggi hanno la radio mp3 e l' aria condizionata... pare che l' evoluzione moderna sia arrivata solo negli uffici per voi. ("evoluzione" poi quando si parla di stare in ballo 10+ ore tra pendolarismo, traffico ecc... per farne 8, lol)
tornando it... le patologie di questo tipo sono "fluttuanti", e in tutto questo tempo è evidente anche dagli stati d' animo che si sono susseguiti... nel periodo giusto è tutto ok e spacchi il mondo, ma non è sempre così e come dice dance dance rev ( ) il lavoro non è fatto per reagire alla perfezione a questi inevitabili cambi di... disponibilità, diciamo, da parte tua. se non limitatamente, almeno.
appoggio l' idea dell 'invalidità a qualche livello, almeno si gioca a carte scoperte e se la riforma del lavoro non ha già fatto troppi danni forse c'è speranza... del resto uno stato civile mette le persone a fare quello che meglio riescono. guardiamo nel pubblico. una pletora di fannulloni e clientelismo e stipendi gonfiati. io i disabili li metterei tutti lì, renderebbero un servizio migliore alla società, avrebbero un' esistenza garantita e sicura, e tutti saremmo contenti.
appoggio l' idea dell 'invalidità a qualche livello, almeno si gioca a carte scoperte e se la riforma del lavoro non ha già fatto troppi danni forse c'è speranza... del resto uno stato civile mette le persone a fare quello che meglio riescono. guardiamo nel pubblico. una pletora di fannulloni e clientelismo e stipendi gonfiati. io i disabili li metterei tutti lì, renderebbero un servizio migliore alla società, avrebbero un' esistenza garantita e sicura, e tutti saremmo contenti.
E che al solito ti consideri l'illuminato e gli altri cazzoni che sono cecati come il "te stesso versione non illuminata"...
Che alcuni abbiano capito quello che hai capito te, prima di te e scelto in maniera diversa non ti sfiora eh!
resta comunque il fatto che ogni lavoro ha per ognuno delle difficoltà, motivo per cui è vero che mi sto già cercando altro ma sono anche consapevole che qualche rospo lo dovrò mandare giù anche con il lavoro a me più congeniale. sto cercando di analizzarmi per capire dove sbaglio e dove posso effettivamente fare qualcosa per risolvere i miei problemi, che più che lavorativi sono di carattere prettamente personale.
quanti lavori potrei cambiare infatti per ritrovarmi comunque nella situazione in cui mi trovo ora... se non riuscirò a fare telefonate non significherà aver perso una partita, significherà non aver nemmeno provato a giocarla. e darmi per vinto a priori è una cosa che da un certo punto di vista non posso e non voglio permettermi. ripeto, la malattia non c'entra nulla. sono difficoltà mie che devo affrontare e superare, se voglio crescere davvero. il problema nasce esclusivamente qui: per svariate ragioni, in fondo in fondo mi sta anche bene rimanere dove sono adesso, senza crescere e maturare. certi obiettivi molto condivisibili non hanno nessuna attrattiva per me, sono molto demotivato e francamente non so da dove iniziare per ricostruire la mia voglia di motivazione. ad esempio, sono tornato a vivere dai miei, dopo molte riflessioni, anche perchè per vivere da solo per me non c'erano motivaizoni sufficienti. io questo non lo vedo per forza come un atto di regressione, e sul piano lavorativo inizio a pensare che forse non sono del tutto tagliato per un ruolo comunque commerciale come quello che mi hanno proposto. è una cosa che ho scpoerto facendolo, questo lavoro, e se non riuscirò a superare lo scalino della telefonata potrebbe voler dire che questo lavoro io non lo devo fare.
c'è sempre nell'aria quel corso professionalizzante a cui mi ero iscritto prima di essere stato contattato da questa azienda, e posso sempre puntare a quello, se non mi va bene ciò che sto facendo.
perchè, in sostanza, ho comunque preso il primo lavoro che mi hanno offerto, non è che mi sono sposato con l'azienda promettendo fedeltà finchè morte non ci separi...
quanti lavori potrei cambiare infatti per ritrovarmi comunque nella situazione in cui mi trovo ora... se non riuscirò a fare telefonate non significherà aver perso una partita, significherà non aver nemmeno provato a giocarla. e darmi per vinto a priori è una cosa che da un certo punto di vista non posso e non voglio permettermi. ripeto, la malattia non c'entra nulla. sono difficoltà mie che devo affrontare e superare, se voglio crescere davvero. il problema nasce esclusivamente qui: per svariate ragioni, in fondo in fondo mi sta anche bene rimanere dove sono adesso, senza crescere e maturare. certi obiettivi molto condivisibili non hanno nessuna attrattiva per me, sono molto demotivato e francamente non so da dove iniziare per ricostruire la mia voglia di motivazione. ad esempio, sono tornato a vivere dai miei, dopo molte riflessioni, anche perchè per vivere da solo per me non c'erano motivaizoni sufficienti. io questo non lo vedo per forza come un atto di regressione, e sul piano lavorativo inizio a pensare che forse non sono del tutto tagliato per un ruolo comunque commerciale come quello che mi hanno proposto. è una cosa che ho scpoerto facendolo, questo lavoro, e se non riuscirò a superare lo scalino della telefonata potrebbe voler dire che questo lavoro io non lo devo fare.
c'è sempre nell'aria quel corso professionalizzante a cui mi ero iscritto prima di essere stato contattato da questa azienda, e posso sempre puntare a quello, se non mi va bene ciò che sto facendo.
perchè, in sostanza, ho comunque preso il primo lavoro che mi hanno offerto, non è che mi sono sposato con l'azienda promettendo fedeltà finchè morte non ci separi...
Maro face, basta seghe mentali, basta... e bene analizzarsi ma farlo troppo e fine a se stesso diventa negativo, alza quel cazzo di culo e fa ste cazzo di telefonate, punto e basta.