Di sessismo ingenuo e/o consapevole



Non è un punto di vista.


Eh, sbagli.
Come il gatto che arriva alla porta, gratta, gli viene aperta, guarda dentro e torna indietro

Tra l'altro, se vogliamo parlare di sfumature, non riconoscere questo problema poi ti porta implicitamente ad essere parte dello stesso.
Ad esempio, una donna che non raggiunge i tuoi stessi risultati magari finisci per considerarla meno, se non valuti gli ostacoli diversi che ha dovuto affrontare.
Questo è tre volte vero per te che sei così legato alle questioni di merito/impegno, per allacciarci anche solo tangenzialmente al discorso fatto in precedenza.

Ed è anche il motivo per cui, ad esempio, i post di Maui erano così terribili, collegando i risultati ottenuti dalle minoranze all'impegno che avevano profuso nell'ottenerli.
Perché nel momento in cui fai affermazioni di un certo tipo poi sei responsabile di tutti i corollari, etc. etc.

Facts don't care about your feelings etc
Come sarebbe che non sono privilegiate, con tutte le cene che si fanno offrire e manco la danno, le botthane


Come se un pensiero tossico di questo tipo mi riguardasse in qualche modo



Eh ma secondo me quel legame e` importantissimo e forse addirittura un punto chiave del discorso. Alla fine il merito c'e` quando viene comodo e sparisce quando conviene, cosi` come i privilegi e tutto il resto.


Punti di vista.


Gli 8 uomini più ricchi hanno più soldi di tutte le donne in Africa, però si sta a parlare di manspreading


Questo può essere vero, te lo riconosco.

Cioè io se dovessi essere chiamato a valutare un risultato individuale so che sarei del tutto imparziale, il che significa anche non valutare eventuali difficoltà personali che hanno influenzato tale risultato, ma valutare solo ed esclusivamente il risultato.

Eticamente non so cosa sarebbe meglio fare in questi casi. Mediterò.


No guarda lascia perdere.


Ci penso perché è altamente possibile che mi competerà (non da solo ma in concorso con altri decisori) nel futuro prossimo


Il problema primario è che le difficoltà non sono soltanto personali (quindi dovute a specifiche del singolo individuo) ma anche più "settoriali" - dovute ad istanze come classe sociale, genere, etc.

E' la differenza tra uguaglianza ed equità, è il motivo per cui l'affirmative action ha senso (anche se non sempre ottiene i risultati che dovrebbe, e non è sufficiente), ed è soprattutto il motivo per cui in ultima istanza quello che è opportuno è agire sui meccanismi che generano le disequità a monte, e non soltanto sulle distanze verificabili in calce. Insomma, se provi fastidio per le quote rosa non devi combattere contro le quote rosa, perché quelle non sono il nemico, sono il cerotto che tampona in maniera insufficiente una ferita che andrebbe ricucita. Devi combattere contro il patriarcato che ti porta ad avere le quote rosa per provare a rettificare una diseguaglianza indotta.

Tutto il discorso, in ultima istanza, si fonda sul riconoscere e comprendere le forme di privilegio che regolano la società, ed agire di conseguenza.
Nel mondo contemporaneo, classe sociale, etnia e sesso/genere sono le tre più centrali, spesso profondamente intrecciate tra loro.


Stavo per risponderti ma ho notato che hai integrato. Beh che dire, dici bene e mi ritrovo molto in ciò che scrivi.

Il problema è ancora il transitorio: fintanto che sarà necessario il cerotto della affirmative action perché le politiche che intervengono a monte non avranno dato i loro frutti (si parla di decine di anni), a prenderla nel culo sarò (potenzialmente) io o comunque qualcuno che ha il tag "privilegiato" senza alcuna colpa diretta.


Ebbene sì, ti aspettano ben altri divani.


Quindi, again, dovrei lottare per un senso di giustizia più ampio, ma contro i miei interessi a breve e medio periodo.

Siamo sempre lì eh.
Ma hai detto giusto poco fa che non senti i vantaggi, quindi come stanno le cose, agiresti per rinunciare a vantaggi che non hai o ora li hai?


Per questo è necessario riconoscere il privilegio: perché se non riconosci il privilegio vedi "la prendo nel culo" e basta. Se lo riconosci, invece, capisci che non la stai davvero prendendo nel culo, stai solo cedendo un po' dello spazio che tu hai sempre avuto a disposizione e che altri hanno sempre dovuto elemosinare da te. Indirettamente, sei sempre stato implicitamente in condizioni migliori di altri, anche quando non hai avuto modo di accorgertene.
Può essere difficile da immaginare, ma è il motivo per cui non devi picchiare a chi questo spazio lo sta lentamente guadagnando e piuttosto porti come suo alleato e pretendere che abbia tutto lo spazio che gli spetta.

Insomma, la lotta per la giustizia / equità, personalmente può impattarti?
Certo, ma non quanto impatta le categorie vessate, e nel complesso se si facesse una valutazione oggettiva della tua esistenza sarebbe improbabile configurarti come persona che ha ottenuto svantaggi dalle sue categorie di appartenenza.

E' per questo che c'è il richiamo al senso di giustizia, ed è per questo che la reazione aggressiva è, appunto, reazionaria.


A parte gli scherzi, dipende dai tuoi interessi, ne ho parlato qui: https://netgamers.it/showpost.php?p=20002992&postcount=208


Non sento vantaggi diretti, ma se mi metti un cap legislativo alle posizioni accessibili dai maschi allora quello che arriva (per me) è uno svantaggio potenziale.


Sì ma così è barare, non puoi usare la carta del socialmente costruito quando si parla degli svantaggi delle donne e rifugiarti nel volontarismo quando di svantaggi maschili e di come i maschi tendono ad autodistruggersi (e distruggersi a vicenda).



Io mi sono sempre considerato femminista, ma ultimamente penso di riclassificarmi come feminist-allied.

Prima di tutto perché per quanto mi possa sforzare ci sono aspetti del modo di vivere femminile che non posso fare miei per il semplice fatto di avere un diverso set di genitali e cromosomi.

Secondo perché penso che siano le donne in primis a dover portare avanti le giuste battaglie, io da maschietto posso riconoscere certi privilegi che ho rispetto a quello che ceteris paribus se fossi nato donna.


Inoltre trovo molti maschi femministi estremamente stucchevoli nella loro retorica, pronti a vedere nella donna un fiore innocente privo di malizia e/o un essere che sa essere smaliziata solo in quanto costretta da un mondo crudele e ingiusto nei loro confronti. In realtà le donne sanno essere stronze quanto e se non più degli uomini, così come molte sono pienamente capaci di rigirare la retorica del "sesso debole" a loro favore