decrescita

? doppio..
back to the future (cit)


perche ho più controllo sull'erogazione e sulle utilità di scala, inoltre azzero il problema dell evasione fiscale

Mi sembra una giustificazione debole, non trovi?

La comunita', la societa', lo stato fanno fatica ad allocare risorse in maniera efficiente. L'unica vera giustificazione del mercato, della libera competizione, e' l'eleganza nel distribuire prodotti a chi ne ha piu' bisogno.
Il grande asterisco alla frase precedente e' che "chi ne ha piu' bisogno" e' limitato a chi ha i soldi per dimostrarlo. Un senzatetto ha una grande necessita' di cibo e casa ma non conta nel mercato perche' non ha i soldi per entarci e far valere la sua voce.
Il reddito minimo garantito e' in larga parte il tentativo di rimpicciolire il problema dando un filo di voce a tutti.

Nota che il reddito minimo garantito funziona (o si spera) proprio perche' lavora attraverso il mercato piuttosto che bypassarlo. Non smantella il sistema dei prezzi con cui coordiniamo l'attivita' economica, invece cerca di dare lo strumento ai meno abbienti per influenzarlo. Creando una societa' piu' equa, si spera.

Questo post non vuole essere una serenata al capitalismo o al reddito minimo garantito. E' solo la mia frustrazione con tante critiche anti-capitalistiche che assumono evidenti certe contraddizioni nel sistema che evidenti non sono.
sul reddito universale e le shorter hours concordo con questo articolo

http://jacobinmag.com/2012/05/the-work-of-anti-work-a-response-to-peter-frase/

Insomma io non ci credo che non esista soluzione migliore per arginare la piaga della disoccupazione che pagare una larga fetta della popolazione(che potrebbe usare le proprie energie e la propria creatività per i motivi più disparati al servizio di tutti) letteralmene per starsene a casa, con tutto quello che comporta(rischio di dipendenza psicologica dal welfare,depressione,rischio di social-shunning)

Il problema di questa analisi, IMHO, e' che considera il lavoro uguale per tutti.
La proposta "se la produttivita' aumenta del 2%, abbassiamo le ore di lavoro a tutti del 2%", quella che il blog definisce la soluzione intensiva, e' una chimera.
La produttivita' non aumenta per tutti i lavori del 2%. La famosa malattia di Baumol. Se lavori nell'analisi dati la tua produttivita' cresce del 10% l'anno, se lavori come casalinga la tua produttivita' e' fissa dall'invenzione dell'aspirapolvere.

Questo non deve essere un problema. Una fetta della popolazione non potra' trovare impiego nel futuro prossimo, mentre una sempre piu' esigua minoranza verra' pagata oro colato. Il reddito minimo garantito e' un modo per assicurare la sopravvivenza dei dislocati.
Io non la vedo come bandire gran parte della popolazione dall'usare le proprie energie, anzi! Alle persone senza lavoro e con tanto tempo libero, le arti creative, il volontariato, la filosofia sarebbero possibili scelte di vita. Ma anche tutta la kudos economy che esiste in rete sarebbe possibile. E chi lavora invece guadagna un sacco di soldi.

Piu' una chiarificazione quindi, per il resto siamo d'accordo, Shenlong.


allora, stiamo discutendo un po di lana caprina anche perche a mio avviso non si pone un contrasto fra il reddito minimo garantito e il suo superamento in qualcosa di più. in ogni caso può essere utile discuterne.
tu prendi la definizione da manuale (o se preferisci 'da economista' ) di mercato ma il problema di questa definizione è che, sulla carta fila tutto liscio come su un tavolo da bliliardo, in pratica non è cosi. Da sociologo la vedo più in 'concreto' esiste un feedback fra sistema economico e sistema politico che distorce sistematicamente l'allocazione delle risorse.
partiamo da due presupposti: in primo luogo con la maturazione del capitalismo c'è un incentivo alla cattura di utilità di scala maggiori e quindi ad una fusione fra attori economici privati. queste utilita di scala non stanno solo nell utilizzo dei macchinari produttivi ma, soprattutto nella cattura e nella capacità di influenzare il decisore pubblico. in secondo luogo c'è il problema della costante espansione della sfera di mercato, per continuare ad esistere ed assicurarsi un profitto che sfugga (almeno temporaneamente) alla caduta tendenziale del saggio di profitto c'è la perenne necessità di trovare 'pascoli verdi', aree fino a ieri al di fuori del mercato che oggi devono essere ricondotte al suo interno.
in passato si era risolto questo problema con l'espansione geografica. oggi diventa difficile prendere ancora questa strada, tuttavia esiste un "pascolo verde" proprio vicino casa, tutta quell'area di vita che fino a ieri era coperta dal welfare e che oggi si presenta come nuovo terreno di conquista che è possibile catturare anche grazie ai legami incestuosi con il potere pubblico.


Non sono totalmente contrario alla critica che porti al capitalismo (con delle differenze pero'). Il problema e' che i punti che porti sono a favore del reddito minimo garantito all'alternativa dello stato che distribuisce beni direttamente.

Se lo stato e' cosi' permeabile all'attaco di interessi privati che lo dirottano possiamo mai credere che sia in grado di distribuire beni generici in modo efficiente?
E' ironico perche' odio questa posizione che gli economisti prendono: il mercato come difesa dal corporatismo. E' nel 99% dei casi una stronzata. Ma questa volta calza a pennello.
Dai 400/500 euro ad ogni persona, uomo, donna, bambino. E loro lo spenderanno come meglio credono. Sceglieranno in maniere piu' indipendente di uno stato pilotato dai poteri forti, no?

Andando OT: la legge della caduta dei profitti secondo me e' meno ovvia di quanto sembri.
Il motivo per cui il capitale da' un reddito economico e' lo stesso per cui sociologicamente genera potere: e' raro. Ed in particolare e' raro rispetto all'uso che se ne vorrebbe fare. Il capitale aumenta esponenzialmente dal 1500, ma a quanto pare la nostra domanda per i suoi usi cresce ancora piu' velocemente.
Un mondo dove i profitti sono lo 0% e' un mondo dove lo stato/il cittadino/l'impresa non vuole un altro miliardo perche' non esiste nessun investimento/consumo di cui ha bisogno.
Campa cavallo.


Questa e' solo rapina coloniale.
L'idea del reddito minimo garantito è così ferocemente osteggiata, non tanto per ragioni economiche (gli argomenti a favore secondo me sono più solidi di quelli contrari, anche se è lungi dall'essere la panacea a problemi più radicati), quanto per motivi politici (distinzione accademica, alla fine si sovrappongono lo sappiamo ecc...). La fame è il miglior manganello mai inventato


aspe, non son sicuro di seguirti bene. scusami ma ho passato una giornata a macinare statistiche sul mercato dei mutui e sono un po cotto ...

partiamo dal presupposto che io sono favorevole al reddito di cittadinanza
quindi
da quello che ho capito mi fai due obiezioni
1)la gente conosce meglio le proprie preferenze dello stato e quest' ultimo è permeabile agli interessi privati
2) legge di caduta tendenziale del saggio di profitto, qui non ho capito bene ma mi pare di comprendere che il ragionamento funziona cosi. a crescenti domande corrispondono crescenti profitti e quindi crescenti concentrazioni di capitale.

allora
per quanto riguarda 1) sono d'accordo anche io, cio che ci tengo a precisare e che io non sono un fan della centralizzazione proprio per questa ragione imho la risposta quindi passa sia dall uscita dal capitalismo SIA dall uscita dallo stato centralizzato. va senza dire che si necessita di una nuova architettura istituzionale che riduca al minimo la democrazia rappresentativa per ampliare il piu possibile la democrazia diretta, o quanto meno il controllo da parte dei "rappresentati"
2) secondo me fai un po di casino fra valore di scambio e valore d'uso. una questione è la crescita infinita del valore di scambio che effettivamente non ha limite. altra questione riguarda il valore d'uso, i bisogni umani non sono infiniti, una volta soddisfatti bisogni primari e secondari non è che c'è piu molto da fare. e non e che sto parlando di vivere nelle grotte ma di tranciare via la produzione che serve esclusivamente a scopo di accumulaizone di profitto. perche cementificare un area grossa come milano ogni tre mesi se abbiamo un gozziliardo di case sfitte ?
quello che ci tengo a dire e che la soddisfazione dei bisogni reali (valore d'uso) non deve necessariamente passare attraverso l'accumulazione di profitto
La vera domanda è chi sia Teeteto e chi Socrate.


Eh no, da sociologo non mi puoi trattare il concetto di bisogno come uno psicologo :P (stesso errore della teoria Marxiana, tra l'altro).

I bisogni sono socialmente costruiti, la domanda e' in continua espansione. Basta che consideri un prodotto ragionevolmente semplice come un' automobile, che bisogno esogeno c'e' di continuare a sfornare apparecchi piu' complessi e con nuove caratteristiche sostanzialmente inutili ai fini dell' uso principale (andare da A a B)?

O considera il concetto stesso di "moda".

Bentornato 9mm

E' un po' come Keynes che negli anni 30 diceva: tra un paio di generazioni il problema economico sara' estinto.
Io spero sempre sia vero, ma non lo e' mai.


Apposo


qui secondo me c'è un iper-generalizzazione, non ha senso maslow ma nemmeno ha senso l'uscita da sociologo quadratico medio percui tutto è una costruzione sociale, pure la quantità di pioggia caduta in un anno.
i bisogni sono in parte socialmente costruiti ed in parte sono frutto della biologia più elementare (puoi costruire socialmente finche vuoi ma senza un tetto sulla testa la tua vita sarà decisamente difficile).
è una posizione non di marx (che onestamente non è che si ponga proprio il problema) ma dell economia classica, se hai fatto economia ti ricorderai forse gli esemi delle utilita marginali decrescenti.


Detto questo non voglio dire che i primi sono inutili ed i secondi sono tutto cio che ci serve (come ogni tanto scappa fuori fra i decrescisti), nemmeno voglio dire che dobbiamo definire un 'paniere' di bisogni e con quelli restare per i secoli a venire (una delle cose piu stupide che si possa fare imho).
sto solo dicendo che si dovrebbe fare un conto collettivo sul costo dei bisogni. Se l iphone seimila è bello bello bello ma ha dei costi ambientali-sociali spropositati per la collettività ci dovrebbe essere un meccanismo che ne impedisce la produzione: si può fare attraverso il mercato (es tassando in maniera draconiana le esternalità negative) o si puo fare trovando un altro modo di allocare le risorse.
il primo imho ha il diefetto di promuovere la concentrazione di capitali e quindi la corruttibilità del sistema politico.
3-4 anni fa avevo letto che la apple aveva brevettato la fabbrica solo di robot.
direi che si fanno passi avanti.
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_settembre_27/foxconn-pensa-a-usare-robot-al-posto-degli-operai_aebc2ce8-08b6-11e2-b109-0c446f94a4e2.shtml

adesso se io sapevo che c'era in progetto sta fabbrica, possibile che il corriere della sera lo scopra oggi ?
ci rendiamo conto che l'informazione sta negando ai cittadini la presa di coscienza che il lavoro manuale sta per finire e va ridisegnato il ruolo che ha il proletariato ?
sfruttamento fino all'osso del knowledge acquisito.
lo sai che non fanno le auto elettriche perchè dovrebbero buttare via 50 anni di brevetti sul motore a scoppio ?
un motore elettrico è composto da solo 5 parti meccaniche molto semplici ( e non ha bisogno del cambio... ).

per essere competitivi dal punto di vista motoristico le case costruttrici danno lavoro a centinaia di ingegneri, senza motore a scoppio ci sarebbe disoccupazione, migliaia di meccanici diventerebbero inutili, tutte le apparecchiature per rilevare fumi ed inquinamento, tutto l'indotto insomma.
quando penso al progresso penso sempre quale nuovo mercato si apre e quale vecchio mercato si chiude, per come la vedo io dato che il progresso è efficenza il nuovo mercato richiede sempre meno forza lavoro del precedente.
Disclaimer : PROBABILMENTE OT (ma neanche troppo - altrimenti Toi mi vaporizza)

Nel seguente link è spiegato in modo neanche troppo velato le piccolerrime differenze tra evasione in Italia e quella in Germania. Che c'azzecca? Beh, se l'evasione non c'azzecca con la decrescita...

http://media.hotnews.ro/media_server1/document-2011-05-8-8602544-0-shadow.pdf

Prima di aprire questo link (son poche pagine dai!), provate a scrivere qua sotto quanto pensate sia, in percentuale di PIL, la differenza tra la percentuale di economia sommersa in Italia e in Germania. Provate con lo stesso esercizio anche per la Polonia.

Non voglio essere sarcastico, davvero, però penso che qualcuno dovrà rivedere i alcuni pregiudizi.
In tutta onestà ho rinunciato a capire il genere di collegamento che fai tra i concetti.
L'evasione non c'entra una mazza con una teoria economica quale la decrescita.

In particolar modo tutte le stime che si fanno su quelle belle pagine virtualmente patinate sono soltanto seghe mentali. L'evasione fiscale è una stima.
Difficile da quantificare, impossibile da tracciare a meno che non si introducano sistemi di controllo strettissimi, tipo usare il bancomat per ogni genere di pagamento.

In Italia è ancora più far west perché il nero che la gente evade viene tranquillamente "ripulito" dalle banche che spesso fanno poche domande.
Il resto sono tutte pugnette mentali.
non me lo sono letto tutto perche sono cotto tuttavia vorrei capire come ha stimato il sommerso perche non è un problema da nulla ...

mah il nero lo fanno ovunque, in italia lo fai nel settore delle costruzioni e nel mercato informale, ma se ti vai a vedere cosa sono i mercati otc ti rendi conto che il problema si ripresenta in altri termini ad altri livelli in altri paesi