Mi mancano 20 pagine.
Allora, devo rimaneggiare l’opinione originale.
Il libro è fottuto nel cervello, è molto forte e crudo e tutto inizia a zampillare copiosamente da metà in poi, spiccano molto accesamente due temi imho.
La dicotomia tra bellezza/purezza e orrore/violenza, e il tema della manipolazione e di come gli adolescenti siano facilmente plasmabili.
C’è ad un certo punto un saggio di una studentessa che viene letto da Clara, e più o meno funziona come deus ex machina a dare una chiave di lettura (sebbene da parte di un narratore inaffidabile) al libro, non tanto per quello che il saggio espone, quanto per il sottotesto che porta a trarre determinate conclusioni su chi ha scritto il saggio.
Io penso che il tema della suggestione e della manipolazione sia il perno cardine del libro, e la mia tesi si rafforza prendendo anche come riferimento i comportamenti e le neurosi dell’unico personaggio con una voce “narrata” adulta adulta, e cioè Clara.
Il libro alterna 2 punti di vista (quasi sempre in 3a persona), quello di Fernanda, la ragazza rapita, e quello di Clara, con alcuni intermezzi che ossevano dall’esterno alcune situazioni.
Se il libro va a parare dove penso andrà a parare, non muterò la mia valutazione, che passa da un 10 ad un 8.5, ci sono alcune scene molto crude e quasi gratuite, probabilmente servono nell’economia del romanzo a voler dare quasi un imprinting di quanto l’abietto e la psicosi si annidino fin dalla tenera età, però a volte ho faticato a non saltare delle descrizioni prolisse, per lo meno la prosa di Ojeda è piacevole.
Finito, i temi affrontati sono davvero tanti, l’abuso e l’elaborazione del trauma sono anch’essi molto presenti (sebbene con una tinta di follia), per me una frase che è presente nel libro riassume bene il tutto: “Quando viene meno l’idea del bene e del male, l’unica cosa che rimane è la natura e la sua violenza”, è un libro molto violento e carnale in un certo senso, la prosa alterna momenti di delicatezza con sferzate in pieno viso, c’è un personaggio che è davvero abominevole ma tratteggiato con grande cura e che ho odiato con tutto me stesso (oltre alla madre di Clara), è un libro che mi ha disgustato, e come ho già detto in passato, per me i libri che lasciano emozioni forti sono libri scritti bene e concepiti meglio.
Sicuramente molto ambizioso, non ho nemmeno parlato di tutte le chiavi di lettura che si possono dare, è senza ombra di dubbi una fortissima invettiva contro i dogmi e le religioni, è ambientato in una scuola privata cattolica, e l’impronta giudeocristiana si sente parecchio stridere contro il comportamento anticonformista di alcuni personaggi, insomma, è pieno di roba e sicuramente a me è mancato qualche riferimento.