Cosa stai leggendo adesso? (Part 2)

Finito, molto bello, anche se la parte che ti prende di più è la prima metà, quando le cose per i nazisti non si sono ancora messe male male e quindi ti trasmette meglio la sensazione che le operazioni per sabotare le loro ricerche fossero una corsa contro il tempo.

Devo dire che ho trovato parecchio angosciante il paragrafo in cui Samuel Goudsmit torna nella casa dei genitori morti in campo di concentramento. Pensare che se si fosse attivato prima per far avere loro i visti per andarsene dai Paesi Bassi forse avrebbe potuto salvarli… terribile.

Adesso inizio questo, che a quanto ho capito parla della corte del Giappone imperiale nel decimo secolo

Mio fratello ha letto Il cucchiaino scomparso e gli è piaciuto molto. Lui poi è anche ingegnere dei materiali quindi sono cose con cui lui ci lavora :asd:

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ho iniziato a leggere Infinite jest di Wallace, madonna se è impegnativo, ma comunque stimolante, un libro che si svela un po’ alla volta, e che ogni tanto ha delle perle di humor che aiutano a alleggerire la tensione.

Spero di arrivare a finirlo

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Se ti può aiutare per chiarire qualche passaggio ostico o qualche simbologia, a suo tempo io mi sono appoggiato a questo sito fatto molto bene :sisi:

Sto provando a leggere Dhalgren nella traduzione Italiana più recente e non ci sto capendo letteralmente un cazzo :crasd:

sto leggendo la trilogia di New York di Paul Auster e mi sta piacendo un sacco

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Ho letto “Camere separate” di Tondelli (recentemente Guadagnino ha presentato la riduzione cinematografica a Venezia col titolo “Queer”) ed è un bel libro. Manco volevo leggerlo perché pensavo che visto che l’aveva scelto Guadagnino per farci un film probabilmente era una cacata e nella prima parte ancora pensavo di avere ragione, tipo la storia d’amore dei ricchioni specialini che non puoi capì ecc… invece completando la lettura devo ammettere che ha un suo valore, è un libro abbastanza proustiano, rimanda stilisticamente e tematicamente (oltre che con citazioni un po’ cringe) al ciclo di Albertine e propone delle take corrette, quindi promosso, pure senza esaltazione.

Poi ho letto “Rayuela” di Cortazar ed è un libro senza dubbio importante. Primo libro di Cortazar che leggo e scrive come gli altri latinos pieni di sensi di colpa per non essere dalla parte giusto del globo, pieno zeppo di citazioni e rimandi (non quanto Borges ma ci si avvicina pericolosamente) e affollato di discorsi intellettuali che poi grazie a dio scarica mettendole in contrasto con la brutalità del mondo (epiche le parti dell’incontro con la cantante Bertha e la morte del figlio dell’amante del protagonista). Stilisticamente ha questa particolarità di avere una seconda parte di aggiunte e parti staccate dalla prima sezione che il lettore può ricomporre, ignorare, aggiungere ecc… ai tempi probabilmente era scrittura d’avanguardia, non saprei. Una roba che mi ha lasciato piuttosto freddo, il succo (ed è un gran succo) è altrove.

Stupendo.

Io l’ho letto l’anno scorso e non me lo ricordo minimamente, sono dovuto andare a vedere su goodreads per immaginare cosa ne pensassi. Gli ho dato due stellette, meglio non indagare oltre su cosa avessi scritto ai tempi qui dentro :look:

tiè

troppo severo :sad:

Ah ora ricordo. Comunque il cazzo l’anno scorso, era il 21. Fermate il tempo please :(

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Alla ricerca del tempo succkiato

Mi ricordo che Mr Vertigo e La musica del caso mi piacquero di più.

Sto leggendo “I figli di dune” con molta fatica, mi sta annoiando e non so se riuscirò a finirlo. Apparte che in questa edizione non c’è il glossario alla fine, mi sembra tutto molto tirato per i capelli e manca proprio di mordente.

Sto leggendo “Mandibula” di Monica Ojeda.

Sono davvero scosso, un libro-fiume come non ne leggevo da anni, i temi affrontati sono pesantissimi, il rapporto madre-figlia, la nevrosi, la perdita dell’innocenza durante l’adolescenza, la scoperta del desiderio e come esso possa consumarti, la memoria, l’inconscio & altro.

Scritto e raccontato in un modo davvero particolare, lo stile della Ojeda deve piacere, viene peccata di essere pretenziosa (un po’ lo è, delle ragazzine che sono a fine liceo parlano come fossero Nietzsche a momenti) però WOW, è tutto così infuso di weird e di un horror psicologico che è molto compassato e ti cuoce man mano che procedi con la lettura.

E poi c’è il personaggio di Clara, la docente di letteratura, la descrizione delle sue ossessioni e dell’ansia che la divora è così vivida, così sanguinea.

L’incipit è semplicissimo, una ragazza si sveglia in una cabina fatiscente in mezzo alla foresta, è stata rapita dalla sua professoressa di letteratura.

Sono solo a metà libro, ma per ora è 1000/10, se non diventa una vaccata posso dire con tranquillità di reputarlo una delle migliori letture del '24.

La cosa migliore è che TUTTI i personaggi sono disfunzionali, e sono sia vittime che carnefici di loro stessi, mi rimarrà stampato nel cervello il nomignolo “Vitella” che da la madre di Clara (imho il personaggio più disgustoso del romanzo) alla figlia.

Davvero bello, non c’è che dire.

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mi hai convinto, me lo segno

Ti dirò, sono arrivato al 70% e sta diventando progressivamente più strano e sconnesso :asd: Devo finirlo per dare un parere oggettivo, resta sempre molto accattivante ma è un po’…ripetitivo, forse, le digressioni sulla psiche dei personaggi e le loro riflessioni iniziano ad essere pesanti (però c’è da dire che lo sto leggendo in un’unica tirata perché mi ha preso molto, forse leggerlo più con calma potrebbe stemperare queste sensazioni)

Mi mancano 20 pagine.

Allora, devo rimaneggiare l’opinione originale.

Il libro è fottuto nel cervello, è molto forte e crudo e tutto inizia a zampillare copiosamente da metà in poi, spiccano molto accesamente due temi imho.

La dicotomia tra bellezza/purezza e orrore/violenza, e il tema della manipolazione e di come gli adolescenti siano facilmente plasmabili.

C’è ad un certo punto un saggio di una studentessa che viene letto da Clara, e più o meno funziona come deus ex machina a dare una chiave di lettura (sebbene da parte di un narratore inaffidabile) al libro, non tanto per quello che il saggio espone, quanto per il sottotesto che porta a trarre determinate conclusioni su chi ha scritto il saggio.

Io penso che il tema della suggestione e della manipolazione sia il perno cardine del libro, e la mia tesi si rafforza prendendo anche come riferimento i comportamenti e le neurosi dell’unico personaggio con una voce “narrata” adulta adulta, e cioè Clara.

Il libro alterna 2 punti di vista (quasi sempre in 3a persona), quello di Fernanda, la ragazza rapita, e quello di Clara, con alcuni intermezzi che ossevano dall’esterno alcune situazioni.

Se il libro va a parare dove penso andrà a parare, non muterò la mia valutazione, che passa da un 10 ad un 8.5, ci sono alcune scene molto crude e quasi gratuite, probabilmente servono nell’economia del romanzo a voler dare quasi un imprinting di quanto l’abietto e la psicosi si annidino fin dalla tenera età, però a volte ho faticato a non saltare delle descrizioni prolisse, per lo meno la prosa di Ojeda è piacevole.

Finito, i temi affrontati sono davvero tanti, l’abuso e l’elaborazione del trauma sono anch’essi molto presenti (sebbene con una tinta di follia), per me una frase che è presente nel libro riassume bene il tutto: “Quando viene meno l’idea del bene e del male, l’unica cosa che rimane è la natura e la sua violenza”, è un libro molto violento e carnale in un certo senso, la prosa alterna momenti di delicatezza con sferzate in pieno viso, c’è un personaggio che è davvero abominevole ma tratteggiato con grande cura e che ho odiato con tutto me stesso (oltre alla madre di Clara), è un libro che mi ha disgustato, e come ho già detto in passato, per me i libri che lasciano emozioni forti sono libri scritti bene e concepiti meglio.

Sicuramente molto ambizioso, non ho nemmeno parlato di tutte le chiavi di lettura che si possono dare, è senza ombra di dubbi una fortissima invettiva contro i dogmi e le religioni, è ambientato in una scuola privata cattolica, e l’impronta giudeocristiana si sente parecchio stridere contro il comportamento anticonformista di alcuni personaggi, insomma, è pieno di roba e sicuramente a me è mancato qualche riferimento.

Chakra, molla reddit

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Ma cosa centra Reddit? L’ho trovato tramite i consigliati di goodreads :asd:

Figa, è un bel libro e mi sto sperticando per provare ad invogliare qualcuno a leggerlo :vface:

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Ho letto “La vita è uno schifo”, noir di Leo Malet, considerato il padre del noir Francese, è il primo di una trilogia detta “Nera”.

Non è lungo, saranno 150 pagine max, non avevo mai letto un noir od un giallo prima d’ora, mi è piaciuto molto, molto pulp, pieno di sangue e violenza, con personaggi disperatissimi e reietti, Jean (il protagonista) è caratterizzato davvero bene per giunta, pecca un po’ grossa è che il libro ha una spiccata vena “psicanalitica” di stampo Freudiano, si parla molto di complessi di inferiorità riguardanti il sesso, genitori assenti etc, però è davvero godibile e si legge in un bicchiere d’acqua, un onesto 7.5 imho.