Cosa stai leggendo adesso? (Part 1)



* sorgo rosso

Frog ha molte cose in comune con il resto che ho letto ma ha meno continuità — poi è anti-abortista lol

Life and death are wearing me out è pure molto bello. Ma non più di sorgo rosso. Lo consiglio vivamente come secondo libro, anche se per me è stato il primo.

Sto leggendo il nuovo franzen
Ultimamente mi sono letto Romolo il grande che è una commedia storica di Durrenmatt che prende di mira certi aspetti della società contemporanea, e niente, è sempre un piacere leggere gli scrittori intelligenti.
Nell'ultimo mese mi sono letto
La Steppa, di Cechov. mezzo capolavoro. Anche solo per l'inizio del sesto capitolo. (vabbè sono un fanboy di Cechov, probabilmente mi farebbero impazzire anche le sue liste della spesa )

1984 & La Fattoria degli animali. Netta preferenza per il secondo.

La peste
Cronaca di una morte annunciata. proprio non ce la faccio a farmi piacere Garcia Marquez


idem, non mi manca molto alla fine.

Son curioso di sapere cosa ne pensi!
Finito Crossroad di Franzen.

Seppure non ai livello di "Le correzioni" o "Libertà", si conferma il miglior scrittore vivente.
Ho letto La trilogia di New York di Paul Auster. Tre storie newyorkesi (ma manco tanto, mi aspettavo un affresco cittadino ma questa New York potrebbe essere qualsiasi posto) non-gialle che, ovviamente, si legano nel finale dell'ultima. E' un libro che ha avuto un certo successo e posso capire anche perché possa risultare interessante, il fatto è che è brutto purtroppo. E' un gioco di prestigio letterario dal punto di vista degli avvenimenti ma al di là di questo è una reprise dei temi della grande letteratura continentale. Visto però che l'america è il posto dove le idee vanno a diventare stupide *cit Iroel anche lo strutturalismo e la filosofia del linguaggio lacaniana si istupidisce in giochi di specchi, scambi di personalità e via dicendo: come negli anni '70 gli scrittori di fantascienza si interessavano di Einstein e dopo non aver capito la relatività scrivevano racconti brutti coi viaggi nel tempo, qui Auster ha letto Lacan, non l'ha capito, e scrive di gente che si scambia il nome nel tentativo di fare filosofia del linguaggio, poi se la prende con Hegel cercando di tirarsi dietro Chesterton (il secondo racconto è un po' L'uomo che fu giovedì) in salsa kafkiana (l'impossibilità di concludere una storia, di morire ecc...). C'è anche un sentire di quel senso di caduta, di straniamento che è stato proprio di certi classici moderni, ma risulta artefatto al contrario dei casi in cui, almeno per quanto mi riguarda, certi autori (Camus, Kristof...) avevano avuto la capacità di trasportarti "alla fine del mondo"; per questa mancanza finisce anche a cadere un po' nel surreale.

Ho finalmente terminato anche La donna giusta di Marai che invece è un libro molto bello, una sorta di Rashomon in cui diversi personaggi si "confessano" riguardo la loro vita in comune tra la fine della prima e la fine della seconda guerra mondiale. La storia, le posizioni estetiche e politiche dell'autore si formano come un puzzle nei contrappunti tra i vari racconti dei protagonisti toccando mille temi con diversi toni e sfumature. Purtroppo è veramente troppo reazionario per le mie corde, e pensare che molti dei miei autori di riferimento sono reazionari, ma qui siamo a un livello veramente eccessivo per me.


come è rispetto a "le braci" o "la recita di bolzano"?


La recita di Bolzano non l'ho letto. Il livello di letteratura è quello di Le braci ma è un tipo di romanzo differente, più grosso, tocca più temi, più universale diciamo.


lo metto in wish list, le braci per me è capolavoro!
Si è veramente un libro bellissimo.
sto leggendo snow crash di cui avevo sentito parlare in quanto "geniale" anticipatore del metaverso, che cagata oh
A me snow crash ha fatto schifo


Di cosa tratta?


Hacker samurai, mondi virtuali immaginati dai cyberofili etc.

Praticamente Neuromante fatto male (chiedo scusa a chi ha apprezzato Snowcrash, ma è una cagata e scritta pure male).
Sto leggendo "Manuale di autodistruzione".

Praticamente un libro self-help contro i libri self-help, riprende un po' Fisher, un po' Byung Chul-Han, un po' McLuhan ed un po' Russell.

Simpatico, niente di fantastico, ma è carino per chi magari non si interessa affatto al mondo in cui viviamo e vuole una "wake up call".



Non il mio genere ma ogni tanto ci sta spaziare.
Sto rileggendo I volenterosi carnefici di Hitler di Daniel Goldhagen. Un'indagine sulle basi di uno dei fenomeni più oscuri dell'epoca moderna (e pre-moderna): l'antisemitismo.
e' tremendo l'ultima parte l'ho schimmata leggendo una pagina ogni 20, raramente ho letto qualcosa di peggiore

l'idea ci sta anche ma e' proprio scritto male, l'azione non fila, non c'e' nessuna caratterizzazione dei personaggi

sto leggendo the disaster tourist adesso, molto meglio
Mi sono letto questo libro fiume su Ibsen https://www.goodreads.com/book/show/9737640-i-capolavori che oltre ad avere i testi delle opere maggiori per ognuna ha una lunga introduzione e il commento alle varie messe in scena nei vari paesi e nei vari periodi oltre che alle reazioni della critica.

Al di là del valore dei testi di un classico moderno è stato interessante proprio capire come si è mossa la critica nel recepire Ibsen e come i vari registi lo hanno reinterpretato.
Letto Brevi vite di idioti di Ermanno Cavazzoni che è un libricino divertentissimo e scritto benissimo. Si legge in un pomeriggio e lo raccomando veramente a tutti