Cosa stai leggendo adesso? (Part 1)

Avevo letto tempo fa "Il supplizio del legno di sandalo" e non mi aveva fatto una brutta impressione; Sorgo Rosso poi, è considerato credo il suo capolavoro, ma a me non ha convinto del tutto.
Mo Yan ha uno stile estremamente diverso da quanto sono abituato: è pieno di descrizioni bellissime, colorate, vive, che creano un impatto visivo fortissimo.
E poi si respira tantissimo (e poteva non essere scontato), quella che era la Cina rurale degli anni 20-40, con un legame fortissimo con la natura, gli animali, le superstizioni, e questo sorgo, quasi il vero protagonista del romanzo, sempre presente, nei momenti di gioia, nel dolore, nella vita, nella morte.
Il problema è che questo stride, nella mia personale visione, con gli avvenimenti del libro. C'è la fame, c'è il freddo, c'è la violenza, c'è la guerra, anche civile, c'è la morte, c'è la povertà.
E' chiaro che non c'è solo questo, ma sicuramente per scelta dell'autore, non mi è arrivato molto la sofferenza, l'approfondimento psicologico dei personaggi.


E' in ogni caso un autore che vale la pena provare


Confermo che il saggio è terribile, o quantomeno invecchiato malissimo. Ad una certa dice una roba tipo che l'Est (inteso come blocco sovietico) ha diseguaglianze economiche tra ricchi e poveri pure più grandi degli Usa, se escludiamo alcune migliaia di multimilionari

A termine del saggio c'è un'intervista di approfondimento che conferma le posizioni ultra-Usa e classiste della Arendt, i.e. i negri (chiamati sempre Negroes e non black people, nonostante sia un saggio del '70) non dovrebbero protestare per un maggiore accesso alle università perché sennò abbassano il livello delle università.

Terribile a leggersi


Lulz
Ho ripreso per la terza volta in mano quel benedetto The Narrator, bellissimo ma Madonna se è pesante la prosa, io sono modestamente molto bravo in Inglese ma Cisco usa termini ed aggettivi desueti o atipici ed in modi non convenzionali e devo aprire il dizionario ogni due minuti
Ho finito un paio di settimane SOLARIS

BELLISSIMO, madonna che atmosfera.
Solaris mi prese tantissimo, lo cominciai una mattina e non mi staccai più finché non l'ho finito a pomeriggio inoltrato.
Ho letto una raccolta di saggi di Gadamer con un'intervista a seguito. Non lo conoscevo, alcuni punti sono interessanti ma è un autore un po' scivoloso perché se non stai attento rischi di rotolare in mille direzioni diverse e tutte sbagliate.

Se vi interessa la filosofia del linguaggio e siete già abbastanza ferrati potete darci un occhio, non lo consiglierei come primo approccio perché poi probabilmente finireste a cadere nel "questo lo dice lei" o altre posizioni sbagliate (tipo immaterialismo, postmodernismo naif ecc...).
Ho iniziato Transit di Anna Seghers ed è molto bello
ho iniziato "il manifesto accelerazionista" di Williams. l'ho anche finito

voglio leggere il programma attuativo perche sembra interessante ma molto campata per aria come proposta "filosofica"....

vediamo un po


Hai accelerato la lettura.



C'è qualche titolo di riferimento?


Questo era il libro https://www.amazon.it/gp/product/8849834314/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o00_s00?ie=UTF8&psc=1

O chiedevi altro?



Stolto io, "una raccolta di saggi" ed ho pensato volesse dire "alcuni saggi"... non raccolti.
Grazie
Critica alla modernità di Alain Touraine.
Mi son letto La serie di Oxford di Guillermo Martìnez. Lui è un matematico quindi letterariamente il libro è meh anche se ho letto di peggio, però sono interessanti gli excursus logici che escono fuori durante un'indagine che riguarda una serie di delitti. E' anche un giallo leggermente atipico, però allo stesso tempo ha tutti i difetti del giallo. Alla fine manco mi è piaciuto però ha qualcosa che lo salva un minimo dalla mediocrità del genere.
Sto leggendo il terzo libro della serie "La terra spezzata" di J.K. Jemisin.

https://it.wikipedia.org/wiki/N._K._Jemisin

3 volte di fila, con il primo, secondo e terzo libro vincitrice del premio Hugo come miglior romanzo.

Non saprei dirvi se è più un fantasy, come sembra all'inizio o un libro di fantascienza, come pare alla fine

Ho preso il primo un po' così e sono veramente veramente belli, li sto divorando.

Ve li consiglio.

Libro super politicizzato senza però farlo trasparire "forzatamente".

Consigliatissimi.
Allora, il primo ha il suo perché, davvero affascinante l'ambientazione. Un po' di teen dramah ma ci sta.

Il secondo invece mette in primo piano il.... mmm non so, potrei spoilerare evito.

Ma diciamo che sottopelle cambia genere. Sempre bella l'ambientazione ma l'ho trovato troppo lento. Davvero troppo. Non leggerò il terzo


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Oggi ho iniziato Il Colore della Tempesta, libro scritto da un ex utente del forum Nebo/Nicolò Zuliani.
Mi sta piacendo parecchio.

Vi lascio la sinossi:

"Trieste, estate 1979. Domenico Nguyen-Hun-Phuoc è uno studente italo-vietnamita che sta cercando di convincere la ragazza di cui è innamorato a mangiare una pizza insieme. Peccato lei vorrebbe un Domenico diverso – meno educato, meno pacato, più pronto all’azione politica – e in effetti, tra tanti ventenni che sembrano aver già deciso il proprio ruolo nel mondo, lui si sente un pesce fuor d’acqua. Mezz’ora dopo si trova su un aereo della Marina militare, seduto di fronte a un agente dei Servizi. Dall’altra parte del mondo, gli spiegano, alcune imbarcazioni di fortuna sono alla deriva nel Mar Cinese Meridionale, con centinaia di profughi a bordo in fuga dalle persecuzioni di Ho Chi Minh. Nessuna nazione intende fare niente, e così l’Italia ha deciso di intervenire inviando tre navi per un’operazione di salvataggio senza precedenti. Ma su quelle navi nessuno parla l’inglese, figuriamoci il vietnamita, perciò lo Stato ha bisogno di lui. La sua grande occasione di essere speciale è l’inizio di un’avventura incredibile – eppure vera – che appartiene a un’estate non così lontana e che oggi ci spinge a guardarci allo specchio. Zuliani la ricostruisce grazie a un solido lavoro di ricerca e auna scrittura che respinge ogni tentazione retorica per descrivere ciò che siamo da sempre: un popolo diverso da ogni altro, allegro e rumoroso, capace di bassezze ed eroismi impossibili."
Sto tornando dall'Irlanda e, figa, quanto ci tengono gli irlandesi alla propria tradizione letteraria Mi porto a casa a prezzo popolare l'edizione Cambridge per i 100 anni dell'Ulysses che sembra una figata (riedizione della prima edizione con gli errata di Joyce, note di corredo al testo e introduzione ad ogni capitolo), poi tale Nobber di un certo Oisin Fagan, che sembra un Don Chisciotte ambientato nella peste irlandese del 1300, e The Green Fool di Kavanagh, che mi ha fatto ridere perché sembra che l'autore stesso a suo tempo si sia incazzato perché la libreria non l'aveva esposto in primo piano, e adesso ovviamente è in primo piano

Ah en passant oggi è il Blooomsday e c'era gente vestita strana dappertutto, manco fosse il 25 aprile al Pratello
Agevolo foto:


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