Beh, questo è finito con Icarium che cede alla collera e tutti i superstiti (due) che inorridiscono al prospetto di ri-scatenarlo, e con Karsa che dice "ah, ma dove siamo diretti mi incontrerò di nuovo con Icarium? ALLORA DIAMOCI UNA MOSSA"
In queste settimane ho, ahimé, letto poco, però ho finito "Sillogismi dell'amarezza" di Cioran, che mi ha fatto schiantare dal ridere, sa essere molto divertente seppur fortemente pessimista.
Ora sto leggendo "Il cigno nero", e mi sta prendendo moltissimo.
Sono arrivato a pagina 190, e mi sta iniziando a dare sui nervi Taleb, presuntuoso ed arrogante come pochi, il contenuto merita, ma lui dev'essere davvero odioso da avere come vicino.
Ho saltato le ultime 50 pagine perché ripeteva sempre la stessa tiritera ma aggiungendo tecnicismi inutili.
Alla fine dei conti è un libro carino, ma non mi sento di dargli più di 7/10, probabilmente se non l'avesse scritto Nicholas Nassim Taleb ma Pincopallo dell'Azzurra Egida gli avrei dato un 8.
Allora, dopo aver finito Il Cigno Nero ho letto in mezza giornata Realismo Capitalista, ora sto provando (senza successo) a leggere La Società dello Spettacolo, nel mentre ho ordinato Ghosts of My Life sempre di Mark Fisher e Essere Una Macchina di McConnell.
Realismo Capitalista mi è piaciuto abbastanza, non ne sono rimasto sconvolto come diversi amici che me lo hanno consigliato, ma è un bel libricino molto fruibile che critica in maniera intelligente il capitalismo, per giunta ora che sto leggendo Debord mi sembra un po' "Debordiano" nei temi.
So che non è molto bello da chiedere, ma ad un certo punto in L'educazione Sentimentale succede qualcosa di vagamente interessante? Sono a 1/3 del libro e sono pronto a fucilarmi i coglioni se continua così. :
Per capirci : per alleggerire quando sono al limite, leggo il libro di Barbero su Lepanto, che non è esattamente un crime coinvolgente.
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A una certa gli muore il figlio e siccome deve andare a scopare dice alla madre di suo figlio "dai non mi rompere il cazzo con il morto, ti faccio fare un quadro di lui così non ti mancherà troppo". Non so se è interessante.
Io sto tirando avanti con 2666, dopo aver fatto una fatica boia con la parte dei delitti che è lunghissima e sostanzialmente boh? saranno una cinquantina di delitti tutti uguali raccontati nella stessa maniera con veramente poco filo logico intorno
La parte di Arcimboldi invece sembra tornata a buoni livelli, tutta la sequenza del castello è una goduria, la storia
Il filo logico è che sono "killed by society", fa riferimento alla storia delle lavoratrici nelle maquilladoras che puntualmente venivano ammazzate, violentate, mutilate ecc... per lo più era un mix di donne che finalmente lavorano e rivendicavano un posto nella società, cosa che era mal vista, più bullismo antisindacale, più violenza di genere. Sono casi irrisolvibili al di là dell'assegnazione di questo o quel singolo delitto a un killer o a un amante geloso in un mare di casi irrisolti, trascurati o insabbiati, secondo me un modo brillante per rendere quel tipo di violenza sistemica. Il tema compare in nuce anche ne la Pista di Ghiaccio, la sua opera prima, ma qui è sviluppato in modo completo e organico.
Vabbe' comunque ci può stare, Proust è un viaggio lento, non ha senso rusharlo Prenditi qualche settimana e poi riattacca, non staccare troppo sennò non ricominci più
Ho finito Febbre, uno dei candidati allo Strega del 2020. Il libro in sé è così così, ma mi ha fatto venire un paio di dubbi.
In pratica è la storia autobiografica di come lo scrittore ha scoperto di avere l'HIV, da un lato, e una storia della sua infanzia nei quartieri poveri di Rozzano dall'altra.
Quello che mi ha fatto specie è che l'autore parla dell'omosessualità descrivendo una realtà che pensavo fosse legata a stereotipi del passato. In pratica le relazioni descritte quando non sono sentimentali sono estreme e spesso degradanti, su Grindr ci si manda la foto del cazzo al primo reply, nelle chat si mettono le proprie dimensioni ecc. Vero che non ho girato granché nelle chat etero e quindi magari da quella parte c'è lo stesso disagio Non so, non capisco quanto sia romanzo e quanto sia realtà
Ma insomma, com'è la comunità gay italiana? C'è qualche libro che ne parli per avere un confronto? Mi piacerebbe approfondire
Mi son letto Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey, romanzo da cui è tratto il pluripremiato film e l'ho trovato veramente bello. Ottima la scelta del narratore interno che permette una serie di escamotage narrativi interessantissimi che rimangono coerenti perché si tratta di un pazzo, compresa la visione dell'istituzione psichiatrica come "macchina" fatta di chip, meccanismi, pulegge, dispositivi e via dicendo.
Ora ho preso un altro Balzac (Eugenia Grandet) e uno Steinbeck (L'inverno del nostro scontento).