Cosa stai leggendo adesso? (Part 1)

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log log(x) ^ sqrt( log log(x) ) è importante.


E' una sorta di viaggio al termine della notte borghese, semi autobiografico, molto amaro, che rimbalza tra dramma e qualche pretesa di lirismo. M'è piaciuto molto e lo consiglio.

Al di là di questo, prendendo spunto anche da una considerazione che ho letto nell'introduzione, stavo pensando alla peculiare posizione degli artisti giapponesi e (sud)coreani (ho di recente letto anche un romanzo coreano, La vegetariana, di cui ho parlato qualche pagine indietro) nel XX-XXI sec. In un certo senso post WWII si sono trovati catapultati in occidente e sono rimasti intrappolati in questo limbo, tra non-più-asiatici, scollegati dal loro classico, e non ancora occidentali, incapaci di cogliere a pieno la nostra cultura e allo stesso modo obbligati e affascinati a recepirla.

Questo fenomeno spazia in diversi ambiti e con intensità e risultati differenti, da Mishima profondo conoscitore del classicismo occidentale e di Shakespeare, a Murakami che poppeggia coi Beatles, a Dozai che cita esplicitamente Dostoevskij e tira dentro implicitamente Celìne e Kafka per poi lasciarsi andare a più di un riferimento al cristianesimo, fino agli stilemi USA. Anche nel cinema (ne ho parlato nell'altro forum a proposito di Burning e Love Exposure) troviamo fraintendimenti del cristianesimo, di Fitzgerrald e una disperata necessità di trovare una qualche identità che definisca l'arte giapponese e coreana, a differenza di quello che succede ad esempio in Cina; se leggi Mo Yan lo riconosci strettamente legato al suo paese, se vedi un film di Zhangke ti accorgi subito che trasuda "cinesità" da ogni fotogramma.
Sto leggendo la biografia di Adriano Olivetti
Sto continuando con la seconda raccolta dei Racconti di Pavese, ma sant'iddio che depressione leggerli la mattina in metro mi fan completamente passare quella gia' poca voglia di fare che ho.

Ho letto Works di Trevisan. L'autore, non so perché, ma mi sta abbastanza sul cazzo. Il libro non é neanche male ma veramente troppo dispersivo in certe sue parti. Ci saran qualcosa come 150 pagine su come disegnare comodini e cucine, che sticazzi anche dopo un po'
Qualcuno conosce altri scrittori veneti (ie che scrivono di veneto) che meritano?
Ho finito Il Conformista di Moravia, non so non mi ha esaltato


Meneghello

Libera nos a Malo è un capolavoro, e pure I piccoli maestri


uhm Meneghini chi? hai un titolo?

edit: ah Meneghello. Sisi, in realtà è proprio Libera nos a Malo che mi ha aperto al "genere". Insieme a Rigoni stern.
A me e' piaciuto molto Cartongesso di Maino, veneto 100%

seguo che mi interessa comunque
Si scusa, avevo cannato cognome e poi ho ricontrollato
Sto leggendo su Libera nos a malo, ma perche' tutti i veneti devono scrivere mezzo in dialetto?
Io ho finito di leggere Prima di Piazza Fontana. La prova generale di Paolo Morando, che ripercorre le vicende della pista anarchica delle indagini in riferimento alle bombe del 25 aprile 1969 (in realtà messe dagli ordinovisti).

Mi è piaciuto molto, davvero appassionante come scrittura nonostante la densa mole di nomi e di fatti.


è piaciuto anche a me. Ha scritto anche altro?



Cose in dialetto ancora più apprezzate! Fin che è vicentino ben venga

Vabbe' ma in Meneghello è un plus

Tra l'altro non mi ricordo parti così impegnative, non è certo Tolstoj che ti sbatte mezzo capitolo in francese
Pare abbia pubblicato questo: https://www.amazon.it/Ra-ta-tu-ja-Parole-prova-Francesco-Maino-ebook/dp/B077PY48QC

non e' proprio un romanzo ma una collezione di "cose", mah


ah ma per me non e' assolutamente un problema, solo mi fa abbastanza specie che quando scrive un veneto c'e' sempre il dialetto in mezzo
Comunque Meneghello si vede che è uno che è innamorato delle parole, dote importante per uno scrittore, poi è onesto.
Finito Le particelle elementari. Mi è piaciuto, il modo in cui sono raccontati Michel e Bruno mi ha veramente affascinato. Per il resto, la parte scientifica/fantascientifica del libro fa più che altro da cornice, magari da companatico, al racconto dei protagonisti. Almeno questa è l'impressione che ho avuto, motivo per il quale l'epilogo mi ha lasciato abbastanza indifferente.
Mentre aspetto degli amici per andare al cinema ho letto in libreria "Il Fascismo Eterno" di Eco.

Libricino carino, penso possa essere utile renderlo lettura obbligatoria alle medie/superiori, tanto è brevissimo.
Ho iniziato Memorie di Adriano. Aspettative altissime