Cosa stai leggendo adesso? (Part 1)



Mi consiglieresti qualcosa di Cixous?


Ho letto poco di lei. Manhattan non mi ha entusiasmato. I saggi su Lispector erano molto belli. Per quel che ne so Terzo Corpo e` un buon punto di inizio.


Si tratta della vecchia edizione o della recente ristampa ? Nel primo caso concordo, iniziai a procurarmi i libri in lingua inglese a partire dal terzo volume proprio perche' fattualmente incomprensibili ed incapaci di rispettare e valorizzare l'enfasi e la lirica originali. Malazan un poco va capito, va interpretato, va conosciuto, non si puo' farne una trasposizione 1:1 sperando in un buon risultato contando sulla semplice traduzione letterale.

Piu' generalmente negli ultimi anni dalla mia esperienza ho l'impressione che la qualita' complessiva delle traduzioni delle case editrici italiane sia in caduta libera, con errori spesso banalmente grossolani e talvolta persino contestuali. Posso capire l'irritazione.
A 14 anni avevo letto il silmarillion. Oggi a 35 l'ho ripreso in mano e lo sto amando. Il mio piccolo nerd in me si e' risvegliato potente.
Ciao ragazzi, volevo dirvi che è possibile preordinare il libro della nostra pagina fb, che esce a maggio. Non è solo per gli appassionati di anni di piombo, ma anche per chi vuole farsi una idea dell'epoca conoscendo alcune delle storie più emblematiche, raccontate ovviamente in maniera neutrale, con fonti verificate e incrociate a tutti i livelli (giornali, atti giudiziari, documenti originali d'archivio ecc...).



Sulla lettura del momento sto ancora leggendo I Proscritti ma ho il cuore spezzato.
Pastorale Americana - Roth. Capolavoro.
Poi un Romanzo storico sul tema della fosse ardeatine.:
Al DI La Della Notte - Ivano Liberati. Cosi cosi. Preciso sui riferimenti storici ma forse poteva approfondire di piu i due personaggi principali.
Non conosco Ivano Liberati, il libro vuole essere un romanzo d'amore su sfondo storico?


c'è di meglio, anche se forse è roth al suo meglio.

In ogni caso ho appena finito di leggere papillon di Henri Charrière.

Che dire, sono stato accecato, almeno parzialmente, dalle tantissime recensioni entusiastiche che ho letto ("il miglior libro che ho letto", "il libro della vita" etc").
Sapevo però, almeno in parte il rischio a cui andavo in contro.

Il problema principale a mio avviso è che, Charrière, non è uno scrittore, ma semplicemente una persona che si ritrova una grande storia da raccontare, senza averne gli strumenti adatti.
Capisco che può sembrare un poco come scoprire l'acqua calda, ma non c'è comunicazione emotiva.
La sua tenacia, la sua sofferenza, non emergono, a mio avviso, a sufficienza. E' tutto troppo...piatto.
Sembra quasi tutto come...ridotto di importanza.

Altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è che certe cose, sembrano veramente poco plausibili.
E infatti, purtroppo, io che mi aspettavo una storia vera, tanto vera, questa storia, non è.
E queste due cose si intersecano anche tra loro.

In ogni caso, se questi due piccoli appunti non vi sembrano un problema, è comunque una storia affascinante che offre diversi spunti di riflessione.
Salve a tutti, sono sempre io, ultimamente mi ha preso un'incalzante voglia di leggere miti greci, quindi starei cercando una raccolta che sia veramente completa, tramite la quale possa fruire di tutti i miti conosciuti.

In precedenza ero arrivato a metà dei "Miti Greci" di Graves, ma il suo essere molto accademico nel presentare i contenuti mi scoraggiò dal continuarlo.

Io avevo in mente "Gli dei e gli eroi della Grecia'' di Karoly Kerenyi, oppure, tramite consiglio della mia ragazza, "Le Metamorfosi" di Ovidio, però mi rivolgo anche a voi in cerca di salvezza .
Ma poi li leggi quei libri? Lo dico perche anch'io avrei un'incalzante voglia di visitare lo spazio un giorno


Ma sì, e poi, ho un buono da 50 euro per la Feltrinelli da spendere, e non saprei veramente cos'altro prendere.

Comunque, piano piano, nei pochi momenti liberi che ho, leggo, ho circa 370 libri sul Kindle, e ne avrò letti 50, però sono sottilissimi dettagli questi .
50 in quanto tempo li leggi?


Li avrò letti nell'arco di un anno e mezzo, credo, forse poco più. Dipende molto da come mi sento, vi sono periodi in un cui riesco a leggere un libro o due a settimana, e periodi in un cui non leggo per settimane/mesi.

Per esempio, ho letto "Fame" di Knut Hamsun in due notti, poiché mi aveva affascinato moltissimo, mentre ho letto "Se una notte di inverno un viaggiatore" in circa un mese, perché non mi aveva affatto preso.

Per ragioni che non ti sto a spiegare in dettaglio, io non sono un grande estimatore dell'idea che abbia senso andarsi a leggere un elenco di 'miti', cioè di storie estrapolate dal loro contesto e ordinate come altrettante specificazioni di una categoria generica ben definita, quella del mito. Detto questo, di cui può fregartene assai poco, oltre a Kerényi, ti segnalo questo, in inglese, prima edizione del 1971 e giunto alla decima (2014), ma non mi risulta che sia stato tradotto in italiano.
Io preferisco il Morford-Lenardon-Sham, perché ha un approccio metodologicamente e scientificamente più fondato e condivisibile, cioè un approccio consapevolmente letterario al racconto mitico, senza troppe velleità di andare a ricostruire archetipi, tradizioni dei popoli, e altre stronzate simili.

L'idea di leggere Ovidio non è male. Potresti leggere Ovidio e la Biblioteca dello pseudo-Apollodoro, che peraltro c'è nell'edizione commentata della Fondazione Valla.
Ho iniziato a leggere, dopo più di un anno dal settimo volume, l'ottavo volume della saga di malazan, i segugi dell'ombra.
Ho appena terminato la lettura di Epepe, libro di uno scrittore Ungherese morto nel 1992, Ferenc Karinthy. Esso narra la storia di Budai, linguista che deve risiedere ad una conferenza ad Helsinki, e che, a causa di un ipotetico malinteso, prende il volo sbagliato e finisce in una metropoli dalla lingua impenetrabile, in una fiumana incessante di esseri umani. La genialità del romanzo risiede nello straniamento che noi stessi proviamo vivendo le disavventure del protagonista, che, seppur conoscendo innumerevoli idiomi, non riesce a desumere alcunché di ciò che lo circonda. Le atmosfere ricordano da vicino Kafka, personalmente vedo un forte parallelismo tra la storia di Budai, e dell'eroe senza nome del "Castello" di Kafka, entrambi tentano invano di comprendere i meccanismi di un sistema inutilmente, e assurdamente, complesso e irraggiungibile. Il libro vanta delle descrizioni estremamente evocative, e la figura di Epepe, ragazza addetta ad uno degli ascensori dell'hotel nel quale alloggia Budai, dona una dimensione velatamente romantica al racconto (Non lo definisco romanzo, raggiunge a stento le 200 pagine). Consiglio fortemente a chiunque la lettura, soprattutto se si apprezza Kafka.

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Finito Lo straniero misterioso di Twain, carino.
Riprendo L'uomo che ride di Hugo.

Per me è uno dei peggiori Hugo, quello in cui meno, fra i grandi romanzi della maturità, sia riuscito a trovare un buon equilibrio fra il romanzo e la storia.


Sono a poco più di metà libro, ma mi sento di dire che hai pienamente ragione.
Ho appena concluso la lettura di Uomini e topi di Steinbeck, molto bello, l'ho finito praticamente in una sera.
Ora passerò a Furore.
Un altro che ho letto in questo periodo è stato La verità sul caso Harry Quebert, di Dicker, lettura di intrattenimento e niente di più. Un libro da ombrellone.
Mi hanno anche regalato Il fascismo eterno di Eco, una cinquantina di pagine sull'Ur-Fascism (si trova anche online, non ho ancora capito se vi siano aggiunte o meno rispetto a quanto avevo già letto qui: http://www.nybooks.com/articles/1995/06/22/ur-fascism/).