Cosa stai leggendo adesso? (Part 1)

Critica alla modernità di Alain Touraine.
Mi son letto La serie di Oxford di Guillermo Martìnez. Lui è un matematico quindi letterariamente il libro è meh anche se ho letto di peggio, però sono interessanti gli excursus logici che escono fuori durante un'indagine che riguarda una serie di delitti. E' anche un giallo leggermente atipico, però allo stesso tempo ha tutti i difetti del giallo. Alla fine manco mi è piaciuto però ha qualcosa che lo salva un minimo dalla mediocrità del genere.
Sto leggendo il terzo libro della serie "La terra spezzata" di J.K. Jemisin.

https://it.wikipedia.org/wiki/N._K._Jemisin

3 volte di fila, con il primo, secondo e terzo libro vincitrice del premio Hugo come miglior romanzo.

Non saprei dirvi se è più un fantasy, come sembra all'inizio o un libro di fantascienza, come pare alla fine

Ho preso il primo un po' così e sono veramente veramente belli, li sto divorando.

Ve li consiglio.

Libro super politicizzato senza però farlo trasparire "forzatamente".

Consigliatissimi.
Allora, il primo ha il suo perché, davvero affascinante l'ambientazione. Un po' di teen dramah ma ci sta.

Il secondo invece mette in primo piano il.... mmm non so, potrei spoilerare evito.

Ma diciamo che sottopelle cambia genere. Sempre bella l'ambientazione ma l'ho trovato troppo lento. Davvero troppo. Non leggerò il terzo


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Oggi ho iniziato Il Colore della Tempesta, libro scritto da un ex utente del forum Nebo/Nicolò Zuliani.
Mi sta piacendo parecchio.

Vi lascio la sinossi:

"Trieste, estate 1979. Domenico Nguyen-Hun-Phuoc è uno studente italo-vietnamita che sta cercando di convincere la ragazza di cui è innamorato a mangiare una pizza insieme. Peccato lei vorrebbe un Domenico diverso – meno educato, meno pacato, più pronto all’azione politica – e in effetti, tra tanti ventenni che sembrano aver già deciso il proprio ruolo nel mondo, lui si sente un pesce fuor d’acqua. Mezz’ora dopo si trova su un aereo della Marina militare, seduto di fronte a un agente dei Servizi. Dall’altra parte del mondo, gli spiegano, alcune imbarcazioni di fortuna sono alla deriva nel Mar Cinese Meridionale, con centinaia di profughi a bordo in fuga dalle persecuzioni di Ho Chi Minh. Nessuna nazione intende fare niente, e così l’Italia ha deciso di intervenire inviando tre navi per un’operazione di salvataggio senza precedenti. Ma su quelle navi nessuno parla l’inglese, figuriamoci il vietnamita, perciò lo Stato ha bisogno di lui. La sua grande occasione di essere speciale è l’inizio di un’avventura incredibile – eppure vera – che appartiene a un’estate non così lontana e che oggi ci spinge a guardarci allo specchio. Zuliani la ricostruisce grazie a un solido lavoro di ricerca e auna scrittura che respinge ogni tentazione retorica per descrivere ciò che siamo da sempre: un popolo diverso da ogni altro, allegro e rumoroso, capace di bassezze ed eroismi impossibili."
Sto tornando dall'Irlanda e, figa, quanto ci tengono gli irlandesi alla propria tradizione letteraria Mi porto a casa a prezzo popolare l'edizione Cambridge per i 100 anni dell'Ulysses che sembra una figata (riedizione della prima edizione con gli errata di Joyce, note di corredo al testo e introduzione ad ogni capitolo), poi tale Nobber di un certo Oisin Fagan, che sembra un Don Chisciotte ambientato nella peste irlandese del 1300, e The Green Fool di Kavanagh, che mi ha fatto ridere perché sembra che l'autore stesso a suo tempo si sia incazzato perché la libreria non l'aveva esposto in primo piano, e adesso ovviamente è in primo piano

Ah en passant oggi è il Blooomsday e c'era gente vestita strana dappertutto, manco fosse il 25 aprile al Pratello
Agevolo foto:


Spoiler






Ma è bellissima
Confermo! Adesso che ho avuto tempo di spulciarla un po' meglio penso che abbiano davvero fatto un lavorone. Tra l'altro, giustamente, il primo consiglio che la curatrice dà è di leggere l'Ulysses fregandotene delle note e dei saggi introduttivi

La trovi anche online, non costa nemmeno tantissimo (sui 50 euri direi)
Io invece ho letto Nanà di Zolà e all'inizio ero abbastanza indifferente, quasi deluso, perché mentre ho trovato Germinale perfetto accordo tra stile e soggetto, qui quando l'autore si occupa dei fasti della grande società e dell'accapigliarsi della borghesia manca totalmente di uno strumento fondamentale, cioè il sarcasmo. Insomma mi aspettavo qualcosa tipo i pranzi proustiani dei Guermantes o le soiree di Flubert e invece nulla. Con l'andare del romanzo invece, quando torna a pascolare in acque a lui più consone, si trova molto meglio e colpisce molti punti importanti, un po' stonato un certo positivismo biologista di moda all'epoca tra i progressisti

Poi Tokyo. Stazione Ueno di Miri Yu, un'immigrata coreana che pubblica in Giappone un romanzo in giapponese in cui spiega alcune regioni per le quali il paese del sol levante fa così schifo. Poi ho ritrovato temi classici della letteratura nippo\coereana, l'incompiutezza della loro cultura, il senso di colpa, la rinuncia alle proprie radici ecc...
Si capisce immediatamente che è un romanzo (come la gran parte della letteratura moderna di quelle parti) scritto per stranieri e occidentali, a prescindere da chi poi lo leggerà, l'autrice vuole l'approvazione o il contatto con quel pubblico lì, si capisce da come descrive la società giapponese, lo fa come se il lettore non ne sapesse nulla o necessitasse un quadro generale per capire. Questo è proprio dei paesi e degli scrittori senza una identità culturale nazionale. Esempio per spiegare, ci sono lunghi escursus sul buddismo, sulle varie scuole, sui rituali come per spiegarli. Questo non succederebbe mai ad un autore "al centro" della propria cultura. Se leggi Balzac dice "era la sera del venerdì santo", ma mica ti spiega che cos'è il venerdì santo, perché lui è in Francia, scrive per la Francia e in Francia tutti sanno cosa sia il venerdì santo, come funziona il cattolicesimo ecc...
Stessa impressione che ho avuto a suo tempo con l'unico Murakami che abbia letto
Ah, e sto ottobre esce un nuovo McCarthy, anzi, due

Sixteen Years After ‘The Road,’ Cormac McCarthy Is Publishing Two New Novels
This fall, Knopf will publish two interlinked books that are a thematic and stylistic departure for the Pulitzer Prize-winning novelist.

https://www.nytimes.com/2022/03/08/books/cormac-mccarthy-new-novels.html



Il quadro che ne emerge? Una società di sociopatici schizzati workhaolic?


Gente che nell'anonimato lavora per tutta la vita, a stento conosce i propri familiari, poi perde il lavoro da vecchia, si vergogna troppo e va a fare il barbone nei parchi, a una certa gli viene meno la voglia e si butta sotto un treno nell'indifferenza generale.
La Peste di Camus

mi sembrava una buona idea per celebrare la "fine" della pandemia
mo' ho cominciato Al faro di Virginia Woolf e lo sto trovando veramente difficile e poco scorrevole

cioè il flusso di pensieri è veramente ingarbugliato per come scrive, mi sembra di non avere proprio i riferimenti a ciò di cui parla

qualcun altro ha letto virginia e mi sa dire se devo tornare a scuola oppure è tutto normale?
Mai letta la Wolf, sry

Però sono in una fase di noia letteraria e quindi ho accannato i due libri che stavo leggendo e ho iniziato una raccolta di Lord Dunsany e I Malavoglia
Cercavo un nuovo romanzo di fantascienza e sotto consiglio di un amico che segue un po' il panorama indipendente ho letto un libro che si intitola "Tecnosfera". L'autore è italiano, ma sconosciutissimo e la casa editrice è davvero piccola, ho fatto un po' di ricerche, neonata direi.
E' un commento a caldo, l'ho appena finito, se vi piace la fantascienza lo consiglio davvero, è una boccata d'aria fresca. Tratta il tema del libero arbitrio immaginando l'esistenza di un demone di Laplace che sta manipolando gli eventi nel nostro universo. Il plot twist finale poi è impressionante... penso lo rileggerò alla luce dei fatti.
Interessante anche per chi gioca a D&D, il world building è molto originale. Purtroppo la rilegatura e la copertina non sono gran ché (mio parere personale), si vede che la casa editrice è piccola. Avevo fatto fatica a trovarlo, ma ora vedo che c' è anche su Amazon. Lascio il link della pagina dell'editore se a qualcuno interessa.

https://lektonedizioni.it/product/tecnosfera-2/
Ho letto un saggio di Filoni su Kojeve ( https://www.goodreads.com/book/show/59359410-l-azione-politica-del-filosofo-la-vita-e-il-pensiero-di-alexandre-koj-v ), non che sia un brutto lavoro, ma vuoi un po' perché c'è più gossip che sostanza, vuoi perché sono venuto a conoscenza di roba cringe che ha scritto uno dei miei filosofi di riferimento non l'ho apprezzato molto.


Ho poi finito Aspettando il voto delle bestie selvagge di Ahmadou Kourama ed è uno dei libri più belli e interessanti che ho letto negli ultimi anni, veramente notevole, sia stilisticamente (praticamente è un donsomana, cioè un racconto epico-magico rituale orale della tradizione africana) che dal punto di vista del contenuto. Attraverso la biografia mitica del dittatore del Togo Gnassingbé Eyadema l'autore spiega la colonizzazione e decolonizzazione africana in uno stile grottesco-giocoso.
Immaginate Ubu roi in Africa, ma anziché un dramma, in forma di racconto orale messo per iscritto in un simil romanzo diviso in parti (veglie), potreste avere un'idea del libro.