Cologne sex attacks: Protest against gang assaults on women

Per quanto riguarda i centri sociali, non è che siano orribili anzi, ma se parliamo di chi assuma posizioni totalmente non ponderate di "peace and love" sono alcuni stereotipi che provengono da lì (poi ci sono anche i punkabestia bellicosi che girano col coltello), come certe posizioni diffuse da indymedia: non so se le hai mai lette ma non sono molto realistiche. Infine non ho detto che chi frequenti i centri sociali sia uno stereotipo; è come se parlassi di "stereotipo da palestra" e tu lo intendessi come "chi va in palestra è un pompato steroideo con problemi di machismo": è travisare il concetto.
Si ok, è solo che a leggerti non è che le tue posizioni nella pratica siano così lontane dalle mie, e io non ho mai detto w l'islam, ho solo contestato la pretesa superiorità culturale e sociale delle altre religioni, la mia opinione sulla religione in quanto tale ce l'ho in sign e il mondo sarà un posto migliore quanta più gente si libererà del fardello della fede.


Ma io ti stavo difendendo.
ok allora non ci ho capito un acca, ci sta
I got Shpongled

Questa è una ignoratio elenchi grossa quanto un elefante
Che cazzo dimostra che con l'Islam ci facciamo affari?
spe spe spe spe


spe spe


Ma quindi Shpongle è Kalidor?
No, è solo uno che argomenta come lui, quindi lo chiamiamo Kalidor per ragioni di concentrazione drammatica.
Comunque riprendendo la domanda di N6 su cosa sia la religione, per me è un modo in cui il soggetto si iscrive (viene iscritto) nell'ordine simbolico. Il problema di tutte quelle opinioni che fondano certi problemi nella religione è che non si rendono conto che la religione non è l'unico modo in cui il soggetto si struttura nel simbolico e che il processo stesso è problematico.
Se veramente il problema della poca felicità ( ) fosse una o la religione avremmo già le soluzioni adeguate, potremmo ripetere lo stalinismo o la rivoluzione culturale, peccato però che poi vai a vedere e non c'era tutta questa felicità.
Il paradosso è ancora maggiore mano a mano che si aumenta la radicalità di queste posizioni, ad esempio dicendo che il problema non è solo la religione ma l'ordine simbolico in generale; ma cosa succede quando si prova a farne a meno? Si, si è già percorsa questa strada, c'ha provato il Fratello N1, che dopo aver studiato Foucault in Francia ha ben pensato che un'applicazione letterale fosse una buona idea. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, infatti quando sento i decostruzionisti anglosassoni dire "we should get rid of the symbolic order" la mia risposta è precisamente " pls "

Quindi da una parte bisogna capire che la religione è un mezzo come un altro per la simbolizzazione del soggetto e dall'altra che questo processo è problematico in sé (è il reale del conflitto nel mondo), non è il sonno della ragione che genera mostri, ma la costruzione dei valori. Qui non bisogna cadere nella trappola dell'allora facciamone a meno, se no finiamo come i Cambogiani, ma allo stesso tempo non bisogna creare una rappresentazione fantasmatica che possa accogliere tutte le perplessità dei rapporti conflittuali in sé, perché l'islam è il nuovo ebreo, infatti l'islam di cui parlano doug e N6 non esiste affatto in definitiva, proprio come l'ebreo del nazista non era nient'altro che una fantasia.

Concludendo, l'islam, la religione, il riduzionismo scientifico capitalista, il socialismo reale non sono la causa dei problemi, sono suoi sintomi, sono tentativi (falliti) di dare una risposta alla conflittualità del moderno, per questo identificare il problema con uno essi è fuorviante.


Sì sono Salviati di Galileo praticamente.


ma l'islam e la religione precedono l'epoca moderna


Certamente, ma il ritorno a una presunta autencità dell'islam delle origini è un movimento recente.
avrà inteso qualsiasi moderno rispetto all'esistente


L'islam di cui si parla no, il problema mica è Maometto. Sai come si dice, Maometto passato non macina più. Invece la monarchia saudita, Al Baghdadi e l'immigrato Azziz macinano ancora

In sostanza è come far risalire i Tea party a San Paolo
Infatti il fondamentalismo di oggi snatura totalmente la tradizione (mettiamo medievale e pre-moderna, parlare di origini mi sembra quantomeno fuori luogo se non si contestualizza seriamente il discorso), come ho spiegato prima.


Infatti ho parlato di presunta autenticità. E forse avrei dovuto mettere origini tra virgolette
Non ti stavo criticando, il "presunta" era sufficiente per far capire a cosa ti riferissi. Stavo pensando a Nomeacaso


Non avevo l'intenzione di dimostrare alcunche'.
E' una presa d'atto dell'incongruenza che viene perpetrata quotidianamente. Se un sistema ti e' incompatibile perche' assumi che tou court sia tale, allora poi non si capisce il motivo per cui esistono invece dei punti di contatto e dei tavoli attorno cui sedersi.
Ergo ne deduci che la sintesi "L'Islam e' il problema" diviene una stronzata per dato di fatto oltre a dover tener conto che insospettabili esempi sono disponibili a favore di argomentazione. Nel nome sia del pragmatismo che del buon senso vedi gli Israeliani che fanno comunque affari con i Palestinesi nel campo edile e non solo.

Pero' e' piu' semplice linkare una mappa e trarre una conclusione.
Insomma un po' come avere una nuvola di punti, tracciarvi una retta et voila' y = a*x + b ca$$ofiguata!!111


*all'interno della società occidentale

Sono d'accordo con la tua definizione di religione, ma con due precisazioni. [1] In primo luogo, la tua è una definizione ancora molto generica; come dici anche te, è un modo – uno dei modi – con cui il soggetto si iscrive nell'ordine simbolico, quindi così non abbiamo ancora definito la specificità della religione, che cosa fa esattamente la religione e cosa la distingue dagli altri modi di iscriversi nell'ordine simbolico (non è un mezzo come un altro, o almeno non possiamo dirlo prima di avere provato a definirla meglio); e questo – capirai – è un passaggio importante ai fini del nostro discorso.

[2] In secondo luogo, il problema dei discorsi tuoi o di Chimay o di chiunque altro qua dentro (con la differenza che tu sei infinitamente più attrezzato di Chimay), è che partite da un paradigma discutibile (e storicamente un po' vecchiotto) nel quale la religione appartiene alla dimensione simbolica e la realtà 'in sé' può evidentemente essere spiegata a prescindere dal simbolo. Ma non è così. [2.a] Anzitutto, la religione è un modo simbolico molto specifico di fare le cose, e questo ci riporta un po' alla mia prima obiezione, ma qui voglio svilupparla da un altro punto di vista. Se la religione è un modo simbolico molto specifico di fare le cose, non è che tolta la religione rimane la cosa in sé, uguale a prima e solo senza copertura simbolica: tolta la religione, è tolto un modo reale di fare le cose, cioè sono tolte le cose. [2.b] In secondo luogo, e anche come conseguenza della sua specificità, il simbolo è già 'la cosa in sé': il simbolo struttura la realtà, il simbolo è la realtà, il simbolo è il concreto atteggiarsi dei rapporti reali. Ecco, qualcuno mi chiedeva quali sono i libri da leggere, e io ho risposto che non mi occupo di Islam: però mi occupo un poco di religione e di religioni dal punto di vista teorico, quindi leggetevi Clifford Geertz, e poi naturalmente la sua critica, cioè Asad, e poi magari Catherine Bell (che purtroppo non è questa), per capire come la religione fa le cose che fa.

Detto questo, lo stalinismo e la rivoluzione culturale avevano tanti problemi e non voglio mettermi qui a discuterne perché la mia idea non è quella di ripeterli. Io mi limito a combattere le storture, mica ho una soluzione di lungo periodo per rimpiazzare la religione per tutti gli abitanti del pianeta. In linea di massima tendo a favorire i procedimenti critico-discorsivi di strutturazione della realtà e del reale, rispetto a quelli simbolici, e mi pare che essi abbiano un certo successo nel regolare le nostre vite senza dipendere troppo dai simboli. L'Occidente nel suo complesso è lungi dall'essersi liberato dei procedimenti simbolici di strutturazione della realtà e del reale, però ci sono stati tanti piccoli successi in ambiti più circoscritti. E se questo può servire ad alleviare le sofferenze di qualcuno, ben venga.

Parliamo di piani diversi e di soggetti diversi.
Piani diversi: se io compro le scarpe da uno scarpificio che sfrutta il lavoro minorile, io sarò anche stronzo, ma questo non rende morale lo sfruttamento dei minori. Quindi, discorsivamente, il fatto che io compri quelle scarpe non contraddice un enunciato del tipo che 'il lavoro minorile è sbagliato'.
Soggetti diversi: continui a fare l'errore di identificare me o chi per me con i Governi occidentali. Non sono io che stringo la mano ai vari califfi e militanti vari.