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Ed è stato ottimistico, per Leopardi la china iniziava dopo i venticinque. E qui dentro l'elasticità mentale di Leopardi possiamo sognarcela anche dopo aver preso a sommare i nostri rispettivi quozienti intellettivi (sì, ok, alcuni rialzano di poco il punteggio).
Leopardi viveva anche in un periodo storico dove la qualita della vita, metodi di insegnamento, etc era ben diversa eh!
Vero, infatti ha imparato il greco, l'ebraico ed il sanscrito alla stessa età in cui io leggevo i libri di Rodari.
E quindi? cambia in qualche modo le aspettative di vita media, la qualita della vita e di come si studiava al tempo?
Guarda che l'allungamento delle aspettative di vita corrisponde più che altro ad un prolungamento della senilità; dignitosa senilità, magari passata facendo le parole crociate piuttosto che sbavandosi addosso, ma pur sempre senilità.
Non è che se passi dal campare quarant'anni al camparne ottanta, automaticamente inizi anche a perdere smalto non già a venticinque ma a cinquant'anni. Verso i venticinque lo smalto lo perdi lo stesso.
La ponevo dal punto di vista delle causa dell'aumento della vita media, se si viveva una merda al tempo, si mangiava una merda in gioventu e cosi via, non solo la gente era piu piccola di altezza per esempio, rispetto adesso, ma ne risentiva anche lo sviluppo intellettuale, che dici?

Andare a dire che ne pensava salcazzo in un periodo storico differente lascia il tempo che trova.
Per me ha funzionato come per Leopardi, e io ho sempre mangiato benissimo e sono discretamente sano

Comunque, fare riferimento ad altra epoca storica come ha fatto Qfwfq, lascia meno 'il tempo che trova' di un'affermazione tanto generica e apodittica:


Poi ti si potrebbe rispondere meglio nel merito, ma non credo sia necessario mettersi a dimostrare, quando possiamo continuare a chiacchierare. E comunque non ho tempo
Vabbe sti cazzi, fate finta che non abbia postato.
Ma non hai tutti i torti: la migliore qualità della vita influisce anche sulle capacità mentali. Quanto poi possa determinare lo scarto tra un Leopardi che inizia a 'invecchiare' mentalmente dopo i 25 e un uomo 'moderno' che, secondo te, inizierebbe a invecchiare mentalmente verso i 40... Be', è tutto da vedere, non trovi?


Sì, la gente che era "più piccola" in altezza e ciò dipendeva soprattutto dalla diffusa malnutrizione, ma qui non stiamo parlando di rachitismo e cretinismo; nel senso che si dava per assodata, nel discorso, un'alimentazione capace, ora come allora, di sostenere un corretto sviluppo fisico ed intellettivo. Insomma, non stiamo snocciolando casi limite come quello di un qualche contadino gozzuto della val Brembana, che ai venticinque anni arrivava già con le pesanti tare di un ipertiroidismo conseguente alla carenza di iodio e delle avitaminosi legate ad una dieta basata sul granturco. A quel punto il declino delle proprie facoltà intellettive era difficilmente percepibile, date le basi di partenza.

Nel caso di Leopardi parliamo di un soggetto affetto presumibilmente da tubercolosi ossea, sì, ma comunque di elevati natali e quindi in grado di imbandire convenientemente la propria tavola; al massimo, complice anche l'immobilità, avrà potuto rischiare i classici inconvenienti derivanti da quella dieta ricca di carni che era propria delle classi elevante (i.e. gotta); evitando però altre malattie del benessere - oramai sempre più tipiche della nostra epoca - quali diabete e patologie cardiovascolari che, se infantili od adolescenziali, hanno un certo impatto nello sviluppo delle capacità intellettive dell'individuo.

Certo, lo stadio rudimentale della scienza medica del tempo implicava che il recupero - od anche la stessa guarigione - da certe malattie fosse estremamente problematica se non impossibile (già il ricorso diffuso ad enteroclismi e salassi era più dannoso che giovevole), ma parlando di un soggetto sano ed economicamente in grado di nutrirsi bene non ha senso presumere un precoce scadimento delle facoltà intellettive proprio a causa delle avverse condizioni di vita. In generale, già il solo potersi dedicare ad un impegno di carattere intellettuale implicava il disporre - in proprio o grazie ad un potente patrono - del tempo, degli agi e delle risorse economiche necessarie, dal momento che la figura dell'intellettuale che riesce a sostentarsi col proprio lavoro è un'invenzione eminentemente moderna.
vedere come scrive Qfwfq e lo stile di cavallo è bellissimo
Anche per me ha funzionato come Leopardi, forse il declino è iniziato pure prima
Parlo sopratutto a livello di studio, a 20 anni hai molta più freschezza mentale, riesci ad assimilare meglio e prima, hai tendenzialmente più resistenza agli sforzi, oltre ad un fisico che generalmente ti supporta a dovere.

Tornando alle cose serie: cosa diavolo hai combinato madian?
Ma chi è il biNbo di tre anni che ha messo la tag "wiz ama qfwfq"?
Sitting in a tree.
Old Democritus? Ah, no, quello era under a tree...
Già, "in" è sbagliato ma la frase del kindergarten è quella
e mentre voi disquisite midian non posta dalle 4 di stamattina
,
è durata poco la seconda esperienza londinese di mandrian


Sì, alla fine ho googlato e scoperto la fantastica canzoncina, inizialmente pensavo avesse a che fare coi bonobo.