[chronicles] IL GIGADANNO

Le tendine sborrate è inarrivabile.
Comunque anche quello che caga sulle scalette del pullman non scherza

Aprile.
Con tutti gli altri bambini del cortile, propongo un’idea fantastica. Si prende un palloncino (non un gavettone ma un palloncino, di quelli belli robusti però, e di dimensioni considerevoli) e lo si riempie d’acqua. Pesantissimo, lo si porta al pianerottolo sopra al quarto piano. Si apre il finestrone che dà sulla strada.
Si sceglie il bersaglio da lontano, lo si vede arrivare da 40 metri. Siamo negli anni 80, stiloso wannabe cumenda vestito tutto a puntino, giacchetta, cravatta, valigetta, cammina impettito. Si triangola velocità del vento, distanza, si stima la velocità di caduta. E si lascia andare.
FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII tipo bombardamento su Nagasaki, l’ordigno di plastica impatta con sublime precisione esattamente sulla sua testa. THUBB!-SPRLAAAAAASHH! Fradicio, completo. Non è un gavettone, è un cataclisma, fra il colpo sulla sommità della capoccia e la bomba d’acqua che si è rovesciata, tipo damigiana. Annaspa per un po’ cercando aria. Anche noi. Non capisce cosa diavolo sia appena successo. Guarda a destra, guarda a sinistra.
Guarda su.

E mentre ci dileguiamo ognuno in casa propria in scale diverse, entra nel cortile gridando come un ossessionato, lo si sente gridare e correre da dietro le porte, è un momento fantastico, la vita è bella. :asd:

a me così mi hanno quasi ammazzato mentre ero nel passeggino
eri tu? abitavo in Pellizza da Volpedo :look:

Noi si defecò in gruppo nel pentolone della credenza dell’antipaticissima padrona di casa in Croazia, e si ripartì tutti sorrisi e ringraziamenti.

Naaah, non avremmo mai colpito un bambino.

Beh c’era chi cagava nei cassetti negli alberghi quando rimaneva poco soddisfatto della camera eh, molti in realtà

A proposito di cagodrago…

Prima gravidanza, bimbouno non vuole uscire, mi fanno l’induzione alle 7 di mattina.
L’ostetrica mi fa: “ci vorrà qualche ora prima che faccia effetto, ma non è nemmeno detto che funzioni, comunque hai tutto il tempo di fare una bella colazione”.

Ok allora mi alzo, mangio un bel cornetto e non ricordo che altro.

Alle 7:30 iniziano le cazzo di contrazioni. A bomba. Fortissime, senza pausa.

Mi portano nella saletta travaglio che confinava con la sala in cui le gravide facevano i tracciati. A un certo punto, il dolore è così forte che devo evacuare. Evacuare fortissimo. È naturale perché in previsione del parto il corpo si svuota.
Solo che tra la mia stanzetta e il bagno c’era la stanza dei tracciati con 3 o 4 ragazze. Ma io non lo sapevo ancora.

Inizio a urlare disperata “il bagnooo dov’è il bagnooo devo andare in bagno ORA”. Le ostetriche mi indicano la direzione e poi tipo vigili urlano “fate passareeee” mentre io con la panza in mano, la camicia da notte quasi tutta aperta sul davanti, avanzo tipo troll di caverna senza pudore davanti a queste poverine che saranno rimaste allibite. E poi traumatizzate.

Traumatizzate perché quando sono arrivata in bagno, non ho avuto il tempo di chiudere la porta ma solo di sedermi, cagare a spruzzo e contemporaneamente iniziare a vomitare. Il cornetto. E tutta la colazione. Davanti a 4 ragazze e due ostetriche che mi guardavano.

Non so quale angelo abbia lasciato il cestino per la carta a davanti al water, così ci ho potuto vomitare dentro mantenendo una parvenza di controllo sulla situazione.

Ero sicura che o sarei morta o avrei fatto finire sto bimbo con la testa nel water.
Invece tutto è bene quel che finisce bene, non ho partorito il bimbo nello sciacquone :asd:

comunque i pro riescono a gestire queste situazioni senza perdere l’aplomb: io per esempio :sisi:

Tanti anni fa, a bordo della mia Fiat Uno a metano, mi ero avviato per Bologna dalla natia Romagna per fare un colloquio di lavoro. Giacca e cravatta e tutto il corollario.

Gia’ in autostrada avevo cominciato ad avere qualche contrazione, ma a differenza di Nakiami sono uomo per cui mi stavo abbastanza preoccupando. Pensavo di farcela ad arrivare a destinazione, trovare un bar o qualcosa del genere, fare quello che dovevo fare e andare al colloquio ed invece, in tangenziale, coda. Nel frattempo ero entrato anche io in pieno travaglio e stavo lentamente morendo, per cui senza sapere minimamente dove fossi decido di prendere l’uscita piu’ vicina e cercare un posto con un bagno.

Purtroppo sono uscito alle roveri, che all’epoca era zona morta: disperato giro e giro senza trovare nulla fino a quando vedo un palazzo con del via vai e mi butto. Parcheggio un po’ alla Ace Ventura e faccio per entrare quando l’occhio mi cade su una targa e capisco di essere al Palazzo della Polizia Locale di Bologna.

Mi sistemo la cravatta e mi abbottono la giacca, con grande sforzo maschero la sofferenza dietro un sorriso alla James Bond, mi avvicino alla reception con la segretaria che mi fa un bel sorrisone di rimando e le chiedo “mi scusi (pausa), dove e’ il bagno?” Quella smette di sorridere e comincia a sgranare gli occhi e mi indica una porta poco lontana: sempre sorridendo rispondo “grazie mille” e senza altri indugi mi ci dirigo a passo bello spedito. Appena in tempo. Esco dopo una mezzora e sempre con un affabile sorriso saluto la segretaria con “Arrivederci!” ed esco senza guardarmi indietro, metto in moto e me ne vado.

Il colloquio e’ andato bene, mi sentivo leggero :asd:

Questo penso di averla già raccontata.

Pomeriggio di quasi una decina di anni fa. A lavoro col mio collega incontriamo un consulente e ci fermiamo a parlare 10min. É visibilmente sofferente tanto che il mio collega gli chiede se va tutto bene. Ci salutiamo e via.

La sera c’è il calcetto aziendale, in un club a circa una 30ina di minuti da casa mia.

Arriviamo e la prima mezz’ora fila liscia, finché non sento una fitta alla pancia. Chiedo timeout (e vengo sostituito dal figlio 10enne di un mio collega brasiliano che verrà messo in porta e subirà una sassaiola di bombe da ogni dove, compreso da sua padre :rotfl:) e scappo in bagno con idromerda andante.

Finisco e sono un po’ scombussolato. Nel dubbio evito di ritornare in campo, aspetto gli ultimi 5min e ritorno negli spogliatoi con i colleghi.

Lì mi rendo conto di non essere ancora al 100%, quindi decido di non perdere tempo con la doccia e mi dirigo alla macchina in divisa da calcetto, tutto bello sudato.

Salgo in macchina e dopo 10min mi rendo conto che non arriverò mai a casa vivo. Fitta oscena alla pancia e panico: mi devo fermare da qualche parte. Peccato che la strada per casa è una vietta di campagna senza nemmeno spazio per accostare e che attraversa tre o quattro paesi.

Stringendo le chiappa come mai in vita mia e dopo avermi sfiorato l’idea di lasciare la macchina li dov’era e cagare in mezzo alla strada, raggiungo uno di questi paesi. Parcheggio non so dove e mi fiondo verso un bar che stava chiudendo.

Corro fortissimo e vedo questa signora che mi guarda spaventata: un ragazzo vestito di merda, tutto zozzo e sudato che corre verso di lei esagitato e urla ‘aspetti aspetti’.

Entro, vedo il bagno e mi fiondo senza chiedere il permesso. Dopo 10 min esco con la coda tra le gambe, chiedo scusa, le compro almeno 15€ di caramelle per farmi perdonare e scappo via.

:asd:

Io metto sul tavolo un cestino della carta dentro una sala dati.
Non è mia, fu un ospite ma fu fatto.

ma è passata la zanzara che ha morso cercatore e vi ha infettato? queste storie :vface:

Ricordo un post FANTASTICO su Agorà di un tizio che si inculava una ma ogni volta uscivano pezzetti di merda che facevano una puzza incredibile che però lei non se ne curava mentre lui stava male con la mano marrone a sventolarla dal finestrino, ritrovatelo.

Hai presente la legge di Godwin?
Ecco noi invece che nominare Hitler nominiamo la merda.

(ora provo il filtro bestemmie, sono curioso)
Edit appena si sfora un attimo è fatto.
A chi segnalo le bestemmie da inserire nel filtro?

Ninja edit.

@brom Sant'Isidoro di Siviglia preserva indenne il forum :asd:

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Ma perché? :sad:

Free bestemmie! :free:

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Mi hai acceso un ricordo :rotfl:

santa barbara dammi la forza, possa un angelo biblicamente accurato farmi visita se mento

Anni tra il 1990 e il 1995. Non avevo un pc recente e andavo a scrocco a casa di un mio amico perché il pc di mio padre era disponibile solo nei weekend e in limitate fasce orarie. Compravo giochi copiati su floppy disk e li installavo sul pc del mio amico che, il più delle volte, appena andavo via li cancellava.
Erano gli anni del dos per cui l’uninstall era del *.* nella directory di “installazione”.
Un giorno dopo una accalorata discussione su un gioco che non gli piaceva proprio e che voleva che togliessi subito dal pc, io stizzito mi metto alla tastiera e vado di del *.*

ma ero nella root.