Beh quello sicuramente.
Se ci fai caso, quando viene accompagnata dal poliziotto al colloquio, quel colloquio viene presentato come ultimo (se ricordo bene e’ il quinto).
Ora è chiaro che non sappiamo come sono andati gli altri 4 ma e’evidente che la svolta avviene a metà di quell’ultimo incontro, quando lei esce, va a studiarselo ancora una volta attraverso le telecamere del penitenziario per poi entrare e cambiare totalmente startegia.
Non so, a me e’ sembrato di vederla cosi’ e come dicevo nell’altro post, mi e’ sembrata proprio una linea generale della serie.
Mi sono messo a guardare Bosch.
Ho finito la prima stagione (prima puntata c’ha na fotografia della madonna), ma non ho ben capito come si dipana.
Si basa su un caso principale a stagione? Ho iniziato la seconda e mi pare il focus sia su un secondo caso dopo averne chiusi un paio nella prima.
O c’è una trama che si manifesta nel corso di tutte le stagioni?
Io invece sto guardando Landman, sono giusto a metà stagione e devo ancora metterla a fuoco del tutto.
Ha un potenziale enorme, un cast di grande livello ed uno stile accattivante, ciò nonostante Sheridan continua a non convincermi completamente (soprattutto su alcune scelte narrative)
Comunque, al momento, la serie si lascia guardare molto volentieri; vediamo come procede.
ecco non guardarte invece il film che hanno fatto con millie bobby scazz 13, The Electric State
che si base sempre sulle opere di Simon Stålenhag e sono riusciti ad annullare completamente tutto il setting che era riuscito a ricreare e che tales from the loop ripropone da paura
Non so se propriamente serie comunque l’ultima di takeshi’s castle, bel tuffo nel passato, kitano tenuto insieme con le graffette
Vero neo è che quasi tutte le prove sono semplicemente troppo difficili
Scoperto che c’è uno show che si chiama sasuke perché quasi tutti i partecipanti più skilled venivano da lì, dato un’occhiata a qualche video ma è molto “tecnico” e manca tutta la parte ludica e cazzarona di takeshi
Non era un colloquio diagnostico, era un colloquio volto all’insight. Il colloquio clinico probabilmente l’ha fatto lo psicologo prima. Abbiamo info: lo psicologo era uomo, è durato poco, c’è stata collaborazione e il risultato non è piaciuto ai genitori tanto da voler interpellare una seconda opinione più dettagliata da presentare al giudice.
La psicologa ha subito emotivamente diverse botte e il ragazzino ha incalzato quando ha sentito di prendere una posizione dominante, non è stata proprio impassibile ed in ogni caso non le è richiesto di esserlo.
Quello che voleva ottenere la psicologa è capire quanto lui fosse consapevole dell’omicidio ed in diversi punti è chiaro che il ragazzino non avesse alcun concetto delle conseguenze delle sue azioni. Quello che ha chiuso il colloquio, quello che è stato importante per lei, è stato per lo più l’attribuzione che lui dava alle sue azioni. Quando dice che volendo poteva stuprare la ragazzina ma non l’ha fatto + quando la prega di essere considerato.
La fine del colloquio è la prima volta che allo spettatore emerge uno dei punti cardine del fenomeno degli incel\redpillati, cioè l’oggettificazione totale della donna. Il ragazzino, senza rendersi conto di aver ammazzato la compagna, è più preoccupato che la psicologa, in quanto donna, lo caghi. La donna quindi esiste come oggetto che riflette il valore dell’uomo, senza la quale l’uomo non è un vero uomo > collezionarne o non averne è l’unico metro attraverso il quale gli uomini, tra di loro, si pesano tra uomini. Lui porta la cosa solo all’estremo (oggetto = vivo o meno sticazzi) ma la riflessione della serie tv vuole essere che non abbiamo strumenti efficaci per osservare il fenomeno, per capirlo, per educare e per prevenirlo
Vista anche io, si fa guardare con attori discreti e trama sufficiente. È un whodunit standard non particolarmente eccellente, thriller quanto basta, un pizzico di sci molto retrò, sinceramente la parte migliore è che, con l’eccezione delle musiche, non pretende neppure un po’ di essere speciale, tutti fanno il loro lavoro senza pretendere di ridefinire alcunché.
Una nota a parte sulle musiche: hanno speso un botto, ma secondo me non sono riusciti ad usarle bene e sinceramente anche se volevano farmi entrare il tarlo in testa, son riusciti solo ad infastidirmi. Forse a voi prenderanno invece, dipende se avete ricordi legati a quei moti etti o se il tema principale vi prende.
Fa passare bene il tempo in generale, voto 6 1/2 tendente al 7…
La mazzata è data dal modo in cui è stato girato.
Essendo lunghi piani sequenza con tante inquadrature in primo piano, tu che visioni non ti senti spettatore, ti pare di essere dentro la scena a vivere gli accadimenti assieme ai personaggi… quindi in un momento sei un poliziotto che accompagna i detective del caso, un altro momento sei un familiare della famiglia del ragazzo, il momento successivo sei una persona che assiste alla seduta psicologica etc…
L’immedesimazione è potente e di conseguenza anche le emozioni che provi
…io nemmeno me ne sono reso conto. me ne sono reso conto solo quando ho visto il making of
tanto che continuavo a ripetermi “ma no dai qualche taglio lo han fatto sicuro me lo ricordo!”
l’unica altra cosa che ho visto in unico pianosequenza è russian ark, ma li “sei” un personaggio e risulta molto strano e pesante da guardare, alla fine della visione ero spossato. qui assolutamente no…