C.L.N - Circolo letterario di NGI

uff però sono tentata
ma pardon, bisogna scrivere cose nuove o vanno bene racconti nel cassetto?
e dove si pubblicano? ( se rimane tra di noi ok ma non posso metterli online che ho un contratto con casa editrice in corso :spy
Beh anche cose nel cassetto penso che vadano bene, alla fine è sempre produzione propria.

Noi a sto giro l'abbiamo messo pubblico, ma se hai esigenze particolari credo non ci siano problemi a far circolare il tuo racconto solo tra noi
ecco, se si può far circolare racconto solo tra di voi sono dentro
limiti di pagine? tipologia? consentito tutto?
Per la mole di lavoro c'eravamo dati due mesi di tempo con un massimo indicativo di 5 pagine. Di tipologia io avevo proposto qualche idea (tipo il racconto attorno ad un tema comune), ma per il primo giro abbiamo optato per un racconto libero. Potremmo farlo pure adesso oppure optare per qualcos'altro, boh

Comunque per ora siamo:
- Attela
- licher
- VVisp
- almost

Vediamo se anche Kilgore si ripropone e poi direi che possiamo partire
Quindi?
(Lol Wisp, sei la persona che penso che tu sia? anche qui?)

Abbiamo perso Kilgore? Mo gli mando un pm


non ci posso credere.


Cari scusate il ritardo, direi che sono dentro anche per il prossimo giro

Ah, grazie per le critiche a quelle robe che ho scritto. Sul finale melenso son d'accordo, forse mi sono fatto un po' prendere la mano
Dajeeeeee e allora diamo ufficialmente il via alla

Seconda consegna
- inizio lavori: 23/05;
- termine di consegna: 23/07;
- racconti attesi: licher, Attela, Kilgore Trout, \/\/isp, almost

Buon lavoro Facciamo ancora un racconto libero?

Ho aggiornato il post principale; adesso, come d'accordo, ci metto pure il link ad un file .zip con la prima tornata di racconti che metterò sul mio dropbox pubblico, in modo da salvarli dalla polvere dei tempi.
Messo il link allo zip nel post principale, date un occhio che funzioni (click!)
Io credo che vada bene il racconto libero che ci permette di spaziare maggiormente e essere più liberi
Se posso permettervi di darvi un consiglio, dopo questo racconto libero, provate a farne uno a tema, in cui ci siano diverse limitazioni.
Vi assicuro che, per quanto possa sembrare strano, l'avere dei paletti imposti non è un ostacolo alla creatività, ma un propulsore.

Anche secondo me ci dovrebbe essere un tema di fondo, sempre se non è troppo difficile essere concordi.
A me un racconto a tema va benissimo, mi pare una sfida interessante.

Sentiamo gli altri che dicono
Per me va benissimo un racconto anche con dei paletti dobbiamo metterci d'accordo però su quali siano questi paletti e stilarli alla svelta in modo da lasciar tempo poi di sviluppare il racconto

Ma io farei solo un tema tipo "amore" o al massimo due parole tipo "amore malinconico", e poi ognuno fa quello che vuole.
Non abbiate timore di essere più costrittivi di così. Per paletti intendo due cose: a) uno o più elementi che devono essere presenti, b) uno o più elementi che devono essere evitati.

Per esempio (e, davvero, consideratelo solo come esempio fittizio e come amichevole suggerimento; non facendo parte del gruppo, sono solo un esterno e non voglio dare l'impressione di fare "la lezioncina" a nessuno, né dire come dovreste o non dovreste gestire la vostra iniziativa - prendete il mio come semplice entusiasmo per una cosa che reputo valida e interessante), in una storia d'amore, come proposto da \/\/isp, potremmo mettere alcuni paletti, tipo:
1) inserire, in maniera che sia significativo e determinante (dunque non solo menzionato di passaggio) un oggetto di colore rosso;
2) evitare la situazione Romeo&Giulietta;
3) evitare di menzionare, in qualunque momento o modo, la parola "amore".

Questi tre paletti non limitano in alcun modo la direzione che si può far prendere al racconto, ma ci fornisce alcuni interessanti limiti attorno ai quali farlo evolvere.
Si usa spesso questo modello (o molto simile) negli esercizi stilistici. E lo trovo, oltre che un esercizio utile, un divertente modo di misurarsi con i problemi che si incontrano durante il processo creativo.
A me l'idea dei paletti stretti piacciono, perché penso che alla fine non siano una limitazione ma, anzi, una spinta creativa