C.L.N - Circolo letterario di NGI

Ma va, mica questionavo il nome. Semplicemente, mi è venuta in mente la ben nota sigla, tutto lì.


Si` King e` un imbrattacarte. Ma proprio merda fumante.

Se mi dicevi Joyce Carol Oates, che a me non piace manco per il cazzo, ma che pubblica un libro di 500 pagine all'anno sarebbe stato un esempio migliore. Ma che vuoi tu quando parli di letteratura parli di paperback da aereoporto.



1) Franzen non e` uno staff writer del New Yorker (tra l'altro io sono abbonato al New Yorker, tu? Ogni quanto lo leggi?). Scrive free lance ed infatti se guardi nell'archivio ha raramente piu` di due interventi all'anno. Alcuni dei quali riciclati poi nelle sue collezioni di saggi. Collezioni di saggi che ho contato come produzione e poi ho dimezzato in due per fare il signore (e prendere conto infatti di ulteriori saggi/racconti che avra` scritto tra il 2008 e il 2010).

2) Franzen e` considerato discretamente prolifico per il campo. La maggior parte degli scrittori sfornano 250 pagine ogni quattro anni (tipo Jennifer Egan). Zadie Smith per esempio ne sforna 400 ogni 2 anni. De Lillo sulle 200 - 300 ogni due anni (e lui non fa altro), Pynchon ci ha messo 7 anni per scrivere Gravity's Rainbow, e gli altri suoi libri escono a distanza variabile che va dai 3 ai 10 anni (e lui non fa altro). Poi vabbeh comparati a Lucy Gordon, autrice di The Venetian's Playboy's Wife sono dei scansafatiche.


Poi guarda non mi addentro nel tu non sai chi sono io, ma non e` che mi sono svegliato stamattina ed ho deciso di dire la mia, l'editoria e` un po' che me la studio.
Ehi Stendhal ha scritto la Certosa di Parma in due mesi due. Ora torno a Brunetta e Goffredo Bettini.


E la studi male, viste le castronerie che scrivi.
Ma se già prendi il mio "lavoro in editoria da 6 anni" come un lei non sa chi sono io, guarda, parti proprio dal presupposto sbagliato per una discussione equilibrata con me.
Pensala come vuoi.
Tanto, credo che chi legga questo breve e infruttuoso scambio possa benissimo capire chi sia l'arrogantello hipster che vuole avere ragione a tutti i costi.

PS: complimenti per l'aver studiato l'editoria da un bel po'. Fossi in te, ricomincerei, chiedendomi perché non ne capisco un cazzo.


Io credo che la gente veda chi ha postato numeri e nomi e chi ha menzionato stephen king per poi dire incorrettamente che Franzen lavora al New Yorker prima di fare una ritirata super-strategica.

Poi non so, prima di chiedermi perche` non ne capisco dovresti indicarmi dove non ne capisco.



Stendhal non va bene perche` non era uno scrittore professionista.
Davvero, Iroel, io non mi capacito... Da dove ti viene tutta quest'arroganza?
Ti viene mai il dubbio di aver sbagliato?
Per esempio, quando qualcuno che dal piccolo della sua esperienza decennale (ed è poco, davvero) nel settore ti viene a dire che stai dicendo cose campate per aria, non ti viene il dubbio di essere tu quello in errore?
O quanto meno, che dietro alle mie affermazioni possa esserci qualche motivo sensato?

Poi vabbe, il fatto che tu consideri King merda liquida, squalifica per intero la tua competenza, senza bisogno di altre argomentazioni. Rivela la tua concezione elitarista della letteratura e, ancora una volta, denota arroganza nel giudicare il lavoro altrui, oltre a una discreta mancanza di conoscenza del vasto panorama letterario mondiale, che non comprende solo i Joyce e Palahniuk, ma tutta un'intera pletora di autori che possono essere eccellenti senza per forza dover indossare gli occhialetti da hipster dai quali, sono convinto, non ti separi mai.

Potrei continuare a spiegarti perché e dove sbagli nel tuo dedurre e inventare dati partendo da una divisione di pagine di romanzo per mesi (probabilmente) impiegati per scriverlo.
Ma non ne ho voglia.
So già che, qualunque cosa io possa dire, partirai già dal presupposto che io sbagli perché non sia mai che il torto stia dalla tua parte.


Ma numeri e nomi stabiliti da chi? Sono dati di cui non fornisci uno straccio di riferimento.
Qui siamo al peggior grillinismo, "Prendimi in parola perché te lo dico io".

Comunque: "Franzen writes for The New Yorker magazine" l'ho trovata sulla sua pagina wiki. Vero, non esente da errori, questo lo posso ammettere senza problemi.

E mi pare di averti ampiamente indicato dove riveli di non capire. Se poi vuoi far finta di non aver letto, fai pure, ma non accusare me di ritirate "superstrategiche"...
Anzi, basta.
Attela ha creato questo thread per ben altri scopi.
Pensala un po' come ti pare.
Dai ragazzi, dai, su, dai


A parte che non sono io quello che ha l'arroganza di dire a qualcuno se e` o non e` uno scrittore professionista a secondo del numero di lavori che ha.

La mia arroganza viene dal fatto che io ho offerto delle ragioni per cui concordo con quella affermazione mentre tu non mi hai dato nessuna informazione oltre al fatto che mi dovrei fidare di te.




Naturalmente poi quando non si hanno argomenti si va con gli ad-hominem.

Guarda che poi la magggior parte degli autori che ho nominato (da Franzen a De Lillo) nemmeno mi piacciono. Franzen lo considero tutto sommato un autore mediocre. Ho semplicemente raccattato gente nel campo della literary fiction, selezionato perche` e` un genere dove non vieni pagato a pagina e dove il lavoro di lima e l'innovazione sono essenziali -- qualita` desiderabili nei partecipanti di un circolo di scrittori. Perche` devo leggere uno scritto dell'utente voglio una pagina scritta con i controcoglioni e non 30 pagine scritte in un giorno perche` c'e` una deadline editoriale o perche` stai cercando di rispondere ad una particolare domanda di mercato.



Guarda che la discussione e` andata cosi`: Tu te ne sei uscito fuori che un professionista che produce cosi` poco non camperebbe, io ti ho tirato fuori alcuni dei professionisti piu` affermati che producono anche di meno.
Al che tu hai inziato a dirmi che devo tacere e che non capisco un cazzo.


L'OT e` partito dal tuo errore, sono cose che e` bene tu capisca se vuoi far funzionare il gruppo.

Comunque il mio consiglio che partono dalla mia esperienza dei gruppi di scrittura e`:

1) Non piu` di 10 persone.
2) Si leggono al massimo un N di scritti pari ad 1/3 dei membri. Se siete in 3 ne leggete uno. Se siete in 10 ne leggete 3.
3) E` meglio leggere meno scritti per settimana ogni settimana che tanti scritti in una settimana e poi niente. Quindi se quando iniziate avete tre scritti, fatene uno per settimana per tre settimane.
4) Datevi scadenze. I membri se vogliono restare nel gruppo devono produrre qualcosa ogni tot tempo. Se non sono produttivi devono essere espulsi.
5) Correggete i testi degli altri riga per riga come farebbe un professore. Tutti i membri devono sempre offrire revisioni riga per riga (con un possibile commento finale) per ogni testo.
6) Obbligate i membri ad inviare i testi rivisti in luce delle correzione. Non lasciate che alcuni continuino a sfornare scritti su scritti senza mai mettere mano a quelli vecchi.

Se fate cosi` la gente migliorera`, se no sara` un casino
Tutto molto bellissimo, ma credo che intanto sia meglio aspettare di vedere se noi quattro pirla riusciamo effettivamente a scrivere qualcosa
Quella e` la parte piu` difficile. La seconda parte e` trovare gente che scriva cosa sufficientemente interessante.

Molti di quelli che scrivono anche se tecnicamente perfetti semplicemente non sono intelligenti/interessanti abbastanza per scrivere cosi` degne di esser lette e quello non c'e` modo di migliorarlo. Saranno persone che settimana dopo settimana mandano pagine noiosissime.
Ieri mattina, sotto l'effetto di tartufi allucinogeni ho scritto una specie di poema. Però vorrei valorizzarlo, a chi mi posso rivolgere? Cioè, cerco un critico mentalmente aperto.


Questo è lo spirito giusto


Io probabilmente appartengo alla categoria inversa

Ho tante idee da scrivere e le so ben sviluppare, ma mi manca quello che potremmo definire il "tecnicismo letterario" cioè la tecnica.
Utilizzerò questa esperienza anche per farmi le spalle
Ma come procede?
Avete già iniziato a buttar giù qualcosa?
Tutto tace?
I partecipanti che dicono?
E' spenta ogni altra face.