[BCB - libro 1] Dazai Osamu, Lo squalificato

Sai che io più che una storia personale sulla depressione l’ho vista come una storia di incapacità di adeguarsi alla società?

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Sto ancora leggendo ma per ora pare cosi anche a me.
Con un tocco di autismo probabilmente che ovviamente al tempo non era una roba che “esisteva”, figurarsi in giappone.

Sono ancora in mezzo alla part 2 per capirsi. Ma la part 1 e’ abbastanza illuminante.

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Attela, come ci comportiamo con gli spoiler? Vale tudo oramai?

Il commento che viene fatto in terza persona su Yozo è come la società lo vedeva: un bravo ragazzo con qualche problema di alcool.

Lui però si sente un mostro incapace di connettere col resto della società, anche se non è minimamente sociopatico - fa cose orribili alle altre persone, sentendosi in colpa.

Finisci la p3 :sad:

Sulla neurodivergenza, molto probabile. Il tema della p1 è “ho l’aspetto di un essere umano, quindi devo agire come fossi umano”.

Vero, la sua parabola è che all’inizio è un bambino con difficoltà in un ambiente complesso, poi da adolescente si circonda di brutte persone e inizia a diventare anche lui una brutta persona (il tentato suicidio in cui ci rimette la ragazza), poi da adulto cerca il riscatto con l’innocenza della moglie ma senza avere gli strumenti per reggere la redenzione. Insomma, il problema sta da entrambe le parti, e questo per inciso è imho il bello del libro

Per gli spoiler, per ora teniamoli :sisi:

Ho finito il libro, mi è piaciuto molto.

Il rischio di queste letture è fare con i tratti del protagonista il “ce l’ho, ce l’ho, mi manca” tipo con le figurine :asd:

Comunque in ogni thread di engagement finiamo sempre sui giapponesi con problemi psichiatrici, fateci caso.

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Inb4 link YouTube dei Gerocosi che musicano il libro

Ho iniziato a leggerlo.

Per ora c’è un tizio che ti spiega perchè la vita fa schifo (e questo si sapeva) con una TREMENDA sindrome del main character che chiagne e fotte urlando “NESSUNO SOFFRE COME ME, NESSUNO CAPISCE IL MIO DOLOREH!!!”

Mabaffanculo va. Se il prossimo libro è su sta falsariga perchè bisogna far finta di essere acculturati e leggere roba simile ditemelo che mi ejecto così violentemente che entro in orbita :sisi:

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Non è questione di “far finta di essere acculturati”, è che sensibilità diverse portano a suggerire libri diversi e la lettura serve anche a capire cosa piace, cosa no e perché. E mi fermo qui perché sennò divento antipatico.

Detto questo, ci sta che non vi piaccia ma, per dire, il take OMG COME SONO TRISTE io ad esempio non l’ho percepito in questo libro. Il protagonista non si piange addosso, semplicemente cerca di adattarsi ad una realtà che non sente sua, fallendo miseramente.

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Si, il protagonista ha anche delle uscite incredibilmente estreme come il ripetersi piu’ volte che non si sente “umano” che boh, ci sta pure se me lo dici una volta per farmi capire come ti senti alieno rispetto a quello che per altri e’ la normalita’, ma non se me lo spigni in gola ogni 3x2 perche’ inizio a pensare che la vedi come una figata. Che ok quando hai 14 anni, poi anche basta.

edit: pensavo di averlo scritto di qua

Vabbè ci sta anche non finirlo imho, mica van lette a forza le cose

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È il terzo diritto del lettore secondo Pennac.

Al massimo pescate qualche altro libro dal poll, io mi sa che inizio Good Omens.

Finito anche io e condivido per la maggior parte il commento di char: ha toccato alcune corde anche in me e sinceramente l’ho finito in un pomeriggio.

Ho convinto anche la mia ragazza a leggerlo, ma lei, a differenza mia, lo sta odiando, specialmente il protagonista e il suo rapporto/descrizione delle donne :asd:

Finirlo lo finisco, lo sto leggendo da un’ora e sono quasi a metà :asd:

Ok finito.

Premetto che la mia opinione è (leggermente) migliorata rispetto all’inizio: la lagna resta ma non c’è più la sensazione di “solo io al mondo soffro”.

Detto questo: è un libro che non mi ha lasciato assolutamente niente. La cronaca di sto tizio a cui, per carità, succedono un sacco di cose brutte, ma sembra più una descrizione degli eventi che un tentativo di discuterci qualcosa di interessante sopra. I pochi tentativi di fare introspezione o analisi sono di una banalità sconcertante.

Mi dà proprio l’impressione di un “La Coscienza di Zeno” che non ce l’ha fatta: dove Svevo usava la vita di sto poveraccio come framing narrativo per fare una analisi della condizione umana, qua il tentativo è incredibilmente flebile, se non addirittura assente in certi passaggi; non c’è niente di nulla che mi abbia effettivamente portato a riflettere a riguardo. Pur avendo sofferto di depressione pure io, poi, non sono riuscito a identificarmi in quasi nessuna delle situazioni o dei pensieri esposti nello scritto.

Tralasciamo le posizioni aberranti che ha riguardo certi temi, ma quelle immagino siano figlie dei loro tempi e quindi vabbè.

Passando ora a quello che mi è piaciuto:

in due ore si finisce.

Edit: mi ha ricordato pure Stoner, libro che tutti amano e a me ha fatto CAGARISSIMO.

Questo non mi ha fatto cagarissimo, ma mi ha lasciato completamente indifferente

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Lol è esattamente quello che sto facendo :asd:

Oggi finalmente l’ho ripreso, sono a metà e ho sensazioni contrastanti.

La parte iniziale mi ha colpito di più emotivamente, forse perché il numero dei “ce l’ho” era alto. Nella seconda parte, ho iniziato ad avvertire un po’ di disagio, nel senso che il personaggio mi provoca fastidio per la totale assenza di empatia.

Non l’ho ancora finito, però basandomi su quanto letto finora credo che la difficoltà nell’’identificarsi possa dipendere dal fatto che si tratta di un personaggio con spiccati tratti autistici. Percepisce il mondo in modo diverso dalla norma, non è così intuitivo mettersi nei suoi panni. Inoltre, la depressione a me sembra essere una conseguenza della sua neurodiversità più che degli eventi, almeno inizialmente, perciò anche il suo umore non è facilmente comprensibile, imho.

Mi fermo qui perché voglio prima finirlo e non ho ancora capito se mi fa cagare o diventerà il mio libro preferito :asd:

Pure la mia, yay!

Sicuramente non ho quello che ha lui ma la mia situazione era decisamente simile. Eppure non sono riuscito ad empatizzare granchè.

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Finito.

Dunque, mi ha distrutto psicologicamente :asd:

Ho più che empatizzato, mi è sembrato di leggere i miei pensieri e ho detestato il personaggio così come detesto me stessa. Come lui, l’ansia, la difficoltà nell’’interagire e nel capire la società, la paura delle persone, il continuo tentativo di riscatto che poi fallisce: è un circolo da cui non riesco a uscire. Mi ha messo molto a disagio, perché mi rendo conto che se non sono finita in un vortice autodistruttivo di questo tipo è soltanto perché sono stata fortunata.

Ho trovato banale la parte che riguarda il tentato suicidio, troppo superficiale.

Mi è piaciuto molto il gioco che fanno sul tetto.Devo rileggerlo a freddo.

Una delle ultime frasi mi ha mandato in tilt: “Adesso non sono né infelice né felice”. Quindi che cos’è? Non è nulla, è in un limbo ed è una delle cose che mi fa sbarellare. Spesso preferisco stare male all’essere “neutra” perché è come non sentire niente. È come non avere un’identità, una definizione, è come non essere più un essere umano (ciò che afferma quando lo portano nel manicomio).

È terribilmente triste che lui si senta un mostro e finisca per agire in quanto tale, mentre le persone vedono in lui una gentilezza che probabilmente non riesce nemmeno a percepire di mettere in atto.

“la fiducia può costituire una colpa?” è una domanda incredibilmente attuale se si parla di victim blaming. Solo che poi arriva alla risposta sbagliata, ma quello è un problema dell’epoca.

Queste sono cose che ho scritto di getto per liberarmi dall’angoscia. A freddo magari potrei pensarci meglio e ribaltare il risultato, ma mi è piaciuto, nonostante mi resti una sensazione di inquietudine.

A costo di dire un’ovvietà, come contraltare alla conta celo celo manca ricordatevi sempre che i libri sono finzione, e io ad esempio non ho dubbi che l’autore abbia calcato la mano su alcuni aspetti del protagonista per favorire reazioni da parte del lettore. Che poi siano di compassione, fastidio o orrore, quello dipende dal lettore

Ma è un libro autobiografico questo eh :vface:
Ok, semi- perché è tutto sotto un velo di finzione, ma narra degli eventi della vita dell’autore

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