Due dischi a testa finché non arriviamo al numero minimo per la battle
Per favore proponete dischi solo se avete voglia di partecipare alla battle (v. punto 4) → vorrei evitare situazioni in cui qualcuno propone e poi sparisce. Per favore
OMG MA CHE DISCO POSSO SCEGLIERE?? → di base, chiedetevi quale disco avreste piacere di far ascoltare agli altri. Non prendetevi troppo sul serio, il vostro disco potrebbe non piacere
Una volta che abbiamo la battle completa procediamo con l’ascolto dei dischi e la votazione settimanale per avanzare nella battle (prendete spunto da qui per capire come funziona: qui e qui
Dajene forte
King Crimson - Red
Who - Who’s Next
Keith Jarrett - Koln Concert
Popol Vuh - Hosianna Mantra
Jim Hall - Concierto
Pere Ubu - The Modern Dance
Miles Davis - Bitches Brew
Pink Floyd - Dark Side of the Moon
Fleetwood Mac - Rumours
Fabrizio De André - Storia di un impiegato
Yes - Close to the Edge
Gentle Giant - Gentle Giant
Cat Stevens - Tea for the Tillerman
Vangelis - Heaven & Hell
Patti Smith - Horses
Jimmy Cliff - The Harder They Come
Joni Mitchell - Blue
The Clash - London Calling
The Stooges - Fun House
David Bowie - Low
Supertramp - Breakfast in America
Genesis - Selling England by the Pound
Jean Michele Jarre - Oxygèn
Chic - C’est Chic
Steve Reich - Music for 18 Musicians
Funkadelic - Maggot Brain
Janis Joplin - Pearl
Sex Pistols - Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols
The Köln Concert (Keith Jarrett). Jarrett è un maniaco perfezionista, non suona se la situazione è meno che perfetta. Nel 1975, in Germania, una ragazza 18enne lo invita a suonare a un concerto organizzato da lei. Durante la preparazione VA TUTTO IN MERDA, a partire dallo strumento totalmente sbagliato, sbilanciatissimo e limitato. Jarrett arriva incazzato, insonne e senza aver potuto mangiare, dato che il ristorante italiano aveva dimenticato di servirlo. Non bisogna mai andare in Germania, Keith, tantomeno per mangiare italiano. Non si sa bene perché, ma quella sera Keith suona. Parte prendendo per il culo il jingle del teatro che segnala l’inizio dello spettacolo e improvvisa tutto il resto. In quest’opera, egli trasforma ira frustrazione e insoddisfazione in genio e intrattenimento. Nonostante sia stata concepita come l’epitome dell’opera effimera, diventa uno dei dischi di piano solista più venduti (e famosi) al mondo, in un incredibile controsenso: com’è stata un controsenso quella sera.
Hosianna Mantra (Popol Vuh). Gli hipsters musicali degli anni 70 erano quelli che facevano krautrock, un termine che vuol dire un po’ tutto e un po’ niente. Tanta psichedelia e primordi di musica elettronica. Rock, ma prendendo le distanze dalle radici blues americane. Hosianna Mantra (1972) è un’interpretazione lisergica di una messa sacra: la composizione ha la struttura familiare adottata dalla tradizione classica, ma gli strumenti sono apparentemente estranei, spesso dominati dal Tanpura indiano. Ma è il misticismo a gettare un ponte incredibile tra la spiritualità indiana e quella europea, creando un miscuglio unico e irripetibile, sorretto dalla voce angelica del soprano Djong Yun. Disco incredibile, hipster e anti-popolare a sufficienza da piacere al sempre sympaticissimo Scaruffi, che ogni tanto ci vede giusto.
Ok riecco i miei due scelti, il bello è che all’inizio volevo scegliere Out to Lunch! di Eric Dolphy e invece è degli anni 60 non ricordavo fosse così vecchio.
Lascio i classiconi agli altri e metto due album che palesemente sarebbero stati tralasciati (perché siete brutte persone) e che non voterà nessuno rispetto ai classici del rok (perché siete pzzi di mrda). Niente di personale ma come sempre mi segnerò i vostri nomi.
'70 senza Eno non sarebbe una giusta battaglia, quind il primo disco è:
Brian Eno - Ambient 1: Music for Airports
L’altro album è, per dio siamo italiani ho capito che vi fa cacare la musica italiana ma quest’album è comunque un pezzo di storia della nostra musica, oltre che un capolavoro.
“Horses” di Patti Smith (1975) come “cavallo da competizione”
“The Harder They Come” (1972) per quello che ha rappresentato nel mondo per la jamaican culture e affini (ah e ovviamente anche perche’ sono TUTTE delle hit!)
eh santa barbara dammi la forza è impossibile, quindi vigliaccamente aspetto che postate cose fighe (volevo mettere biatches brù).
Comunque la lady della accordature strambe, Joni Mitchell e l’album Blue perché quando lo ascoltai mi emozionò abbestia e poi altra banalità santa barbara dammi la forza rega London Calling non può mancare e mi sento obbligato a mettercelo