Avrebbe senso ristabilire una leva militare? E se ben pagato lavoreresti in un esercito professionale ben strutturato?

In questo modo susciti il mio interesse però; quando mi fosse capitato di scambiare un paio di convenevoli in genere non ho riscontrato particolare entusiasmo, erano consapevoli dei limiti della loro funzione e parecchio demotivati, anche perchè da quanto ho capito provenivano da una miriade di unità differenti, alcune anche piuttosto specialistiche, e lamentavano quindi una distanza enorme tra quanto prevedesse il loro addestramento e cosa effettivamente erano portati a fare.

A me pare uno spreco notevole.

L’unico elemento di vantaggio nell’averne normalizzato la presenza sociale in uniforme forse è proprio relativo alla pacificazione del loro ruolo di fronte alla società

Ma che c’entra, difendere la libertà di navigazione o fare una missione di interposizione tra belligeranti è “guerra offensiva”?

Addirittura “contro la costituzione”?

Tecnicamente in acque internazionali, una nave commerciale italiana è “territorio” italiano.

Se spari per difendere (v. Houthi) lo fai legittimamente.

Vabbè solito rimando passivo aggressivo, no non sono agitato tranquillo, solo non vedo l’utilità di continuare a cozzare tra due opinioni ben chiare e spiegate, anche perche continui a portare come giustificazione che sia ridicolo preoccuparsi della tenuta democratica consegnando ulteriori poteri ai militari portando come giustificazione la situazione odierna che appunto, come gia spiegato, non e’ preoccupante di per se visto che la preoccupazione nasce da un cambiamento potenziale degli attuali equilibri. A scrivere la stessa cosa venti volte viene la nausea, e la discussione può tranquillamente andare avanti senza, di spunti ce ne sono.

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Allora tu dimmi quella qui sotto nel tuo esempio come non sarebbe una guerra offensiva per difendere i nostri interessi economici.
Perche’ sai com’e’, dopo l’ultima guerra in cui le forze militari italiane sono andate a farsi prendere a calci in culo da letteralmente qualsiasi altro popolo si trovassero davanti inclusi gli aluba-aluba che cuociono gli occidentali nel pentolone, diventando lo zimbello del mondo intero, col risultato di trovarsi il paese in macerie per altro, lo abbiamo scritto in costituzione che l’Italia ripudia la guerra e non possiamo invadere altri paesi per risolvere le controversie internazionali.

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Ok

Guarda mi ripeto, io personalmente non parlo di tagli ma semplicemente di utilizzare i giusti fondi per mantenere efficienti i vcari settori dello stato come la sanità e una forza armata in grado di difendere la nazione contro un qualsiasi ipotetico nemico.

Ribadisco anche che nel mondo bucolico privo di armi ci metto anche io la firma ma non è questo il mondo in cui viviamo (e non lo è mai stato dalla storia dell’uomo), quindi fino a che ci saranno fazioni nel mondo più o meno velatamente nemiche che si contrastato anche solamente a parole ma che hanno una forza militare atta ad offendere, è giusto investire nella difesa, punto, ma nella giusta maniera, come nella sanità del resto.

Che poi ci sia gente che sicuramente si fa i voli pindarici sull “armiamoci e partiamo” è un altro discorso.

Ma per forza che sono demoralizzati, fanno la parte peggiore del lavoro altrui
I carabinieri a fare le vigilanze fisse ci mettevano i militari di leva, ora la leva non c’è più e ci mettono l’esercito.
Solo che ora abbiamo l’esercito di professionisti e mettere un paracadutista che hai addestrato a saltare dagli aerei o un trasmissionista specializzato in guerra elettronica a fare la guardia giurata statica, boh, non so, è un impiego razionale delle risorse? In assenza di altro da fare immagino di si, ma se si devono preparare a un ipotetico conflitto in africa, nel baltico o in moldavia che ci fanno alla stazione a guardare in cagnesco la gente?

Poi certo come dice Amon, tra avere una divisa e non averla in un punto sensibile (ferrovia, ambasciata, piazza centrale) è meglio averla, ma non sarebbe meglio averci poliziotti o carabinieri veri in quel ruolo?
Si, ma il problema è che di quelli non ce ne è mai abbastanza e ne mancano 20.000+ dall’organico, quindi ecco che compensiamo distogliendo quei 15.000 militari dai loro compiti
Alla fine è sempre un discorso di soldi e di quanti ne vuoi spendere

beh si in effetti quelli che avevano 18 anni negli anni 80 e 90, e hanno presumibilmente fatto “la gavetta” sotto leva, stanno facendo un lavoro ottimo nella gestione del mondo.

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Basterebbe che i miei colleghi ed il sottoscritto si arruolassero in marina/esercito/aereonautica.

In un colpo risolveresti due problemi: la crisi della professione forense e il deficit di organico nell’EI :sisi:

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Io non sarei aprioristicamente contrario ad un incremento delle risorse finanziarie destinate alle Forze Armate, ma queste devono essere concettualizate a finalità specifiche, e poichè non vedo da parte di nessuna delle istituzioni nazionali un’ideazione chiare di cosa volerne fare ed a quale fine, a tali condizioni non mi reputo favorevole. No, l’argomento NATO non lo trovo convincente, ma al tempo stesso dubito pure dell’opportunità di rispettarne i parametri di spesa.

Però mi pare che anche negli USA in cui se vogliamo la carriera militare può (poteva) essere considerata una “svolta” per certe tipologie di persone e/o certi territori, ed in cui il budget almeno sulla carta non dovrebbe essere un problema, non sia più ambita come un tempo, considerando che il rapporto costo/benefici inizia ad essere schiacciato verso il basso e magari il pensare di perdere - nella migliori delle ipotesi - un arto in qualche operazione in culonia a 8000 km di distanza dalla propria cittadina dell’Arkansas, non sia proprio il massimo. Al netto di tutti i sacrifici (a livello famigliare) che comunque una carriera di questo tipo comporterebbe, anche in tempo di pace…

Ah vedo che ci siamo spostati qui per il “Isonzo: 2024 edition”

io concordo col fatto che sia da dare priorità ad un esercito comune EU rispetto agli eserciti nazionali.
C’è anche da considerare il fatto che essendo membri NATO il nostro esercito ci serve fino a un certo punto. penso che il do ut des sia stato “ti/vi diamo posti dove fare basi sul nostro territorio che è fondamentalmente un enorme porto nel mediterraneo e in cambio mi guardate le spalle”. il putin di turno sa perfettamente che nel caso in cui attaccasse un membro NATO la sua capitale diventerebbe nel giro di pochi minuti il nuovo spazioso parcheggio dell’eurospin.

Affermazione errata. La nato è formata dall operatività di reparti delle forze armate dei membri che ne fanno parte nella misura di una serie di parametri che sarebbe inutile specificare.

Senza le forze armate nazionali, non c’è forza militare nato.

E far parte della Nato “senza mettere nulla” non è possibile e vorrei ben vedere. Che fai ti crogioli sul fatto che ti difendono gli altri?

C’è un problema con l’art. 11
Il problema è che si legge sempre solo " l’Italia ripudia la guerra"

Mentre l’articolo dice “ripudia la guerra come mezzo di offesa alla libertà di altri popoli e mezzo di soluzione delle controversie internazionali” (e tante altre cose)

Attenzione intanto ai popoli e alle controversie internazionali, perché per esempio nulla si dice della guerra a organizzazioni terroristiche o non statali

Inoltre, mi pare evidente, non ripudia la guerra difensiva.
Guerra difensiva che nell’attuale contesto (cyber, globale, interconnesso) potrebbe prendere anche la forma di difesa di interessi vitali come boh, non so, la sicurezza informatica del SSN o la sicurezza energetica

Guerra difensiva che potrebbe anche prendere la la forma della difesa di un alleato attaccato, anche alla luce degli altri commi dell’art. 11 che parlano delle “limitazioni di sovranità derivanti da organizzazioni internazionalI” nelle quali siamo dentro fino al collo (ONU e ancor più UE, NATO)

O operazioni militari molto simili alla guerra che potrebbero essere volte alla “promozione di un ordinamento che assicuri pace e giustizia tra le nazioni”, cosa che in effetti è già successa decine di volte nella nostra storia repubblicana

Però in tal senso dovremmo quindi interrogarci molto concretamente su quali scenari focalizzarci, quali minacce confrontarsi, come intervenire ed eventualmente se vi sia l’impulso e la determinazione politica di farlo; perchè l’ultima occasione in cui si è verificato un piccolo inconveniente nell’area teorica d’importanza cruciale per l’Italia, vedasi Libia, ecco, non posso effettivamente affermare si sia stati in grado di far molto sotto ogni aspetto, anzi finendo piuttosto per essere ricattati più o meno esplicitamente ed osservare la discussione politica nazionale interna venirne manipolata da fazioni paramilitari.

Quindi, OK, maggiori risorse, ma a quale scopo ?

Sulla libia fare riferimento ai cugini francesi che hanno creato casini inenarrabili nel tempo.

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Già se copri cyber security e rotte commerciali (da parte nostra Mediterraneo e Suez) direi che sei ok. Senza dimenticare la guerra ibrida che è un po’ un insieme di cose ma che possono rientrare tra le prime due (che ancora qualcuno si chiede cosa sia, quando siamo sotto attacco da oltre un decennio).

Ad esempio già solo il fatto di essere meno dipendenti energeticamente dalla russia è se vogliamo una vittoria “strategica/militare”.

Se poi lo fossimo di più e da qualunque paese che venda commodity, nel limite del possibile andrebbe ancora meglio.

Sulla Libia mi pare che dimentichi qualche premessa. I nomi e cognomi da fare sono altre e si pronunciano con accento francese :sisi:

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Mah? :asd:

Ah ok beh allora tutto a posto.
Facciamo anche il ponte sullo stretto già che ci siamo :asd:

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