Non credevo avrei mai aperto un thread su questo argomento, però eccoci qua
A ottobre ho iniziato a praticare Qwan Ki Do (kung fu vietnamita, ha una bella presenza dalle mie parti), che è anche il mio debutto nel mondo delle arti marziali e mi sta piacendo davvero parecchio! Il 27 parteciperò anche a una gara, per cinture bianche ovviamente. Mi ha convinto il fatto che dovrò fare solo un Quyen (progressione di tecniche) quindi nel giro di un minuto farò la mia figura barbina e poi potrò fare il tifo per gli altri :asd:
E voi? Quante cinture nere abbiamo su NGI? La tiriamo su una squadra per l’All Valley Tournament?
Sempre avuto poca attrazione per le arti marziali, le lotte, il pugilato e discipline affini (sì, non c'entrano un cazzo l'una con l'altra ma una cosa in comune ce l'hanno: non c'è una palla )
Blu in BJJ (noob tier, in pratica) perché dopo la seconda volta che mi si incrina una costola durante il cambio di guardia dell'avversario, capisco che la natura non mi ha progettato per combattere. L'unica strada per me è quella delle armi da fuoco. Poi sono anche a rischio glaucoma quindi probabilmente è bene che lasci perdere.
Peccato perché era MOLTO più divertente di fare wingtsun o MMA in generale (che son le uniche altre due esperienze che abbia avuto).
Fatto un anno e mezzo di wing tsun e escrima, poi per una serie di casini che non sto a spiegare ho dovuto interrompere.
E' stata una delle attività che più mi ha entusiasmato nella vita, il giusto connubio fra kung fu e difesa personale, anche grazie a un istruttore particolarmente in gamba, paziente e per nulla fanatico.
Comunque provocheró già il flame: è vero che come ho spesso sentito dire, a livello di "miglior resa" nel combattimento al top ci stanno boxe, kick boxe e judo (o sambo)? Miglior resa intendo efficacia nel combattimento, non so come spiegarlo. Lascio agli esperti la parola
boxe a livello di forma fisica funziona tantissimo e so anche di egregio funzionamento in autodifesa, solo che non devi avere la mia schiena se no esplode
infatti volevo provare a fare qualche "mini" allenamento a casa super basic di pugilato per entrare nel mood e vedere poi se ho sbatta di proseguire con un corso "vero"
Pure il mio maestro di qwan ki do durante una delle lezioni ha detto la stessa cosa, cioè che menarsi deve proprio essere l'ultima spiaggia, molto più furbo levarsi di torno
Tra l'altro qualche giorno fa stavo guardando uno di quei video dove professionisti vengono invitati a valutare quanto sono realistiche le scene nei film o nelle serie TV, in questa il soggetto erano le arti marziali e il tizio era uno che ha fatto più tornei di MMA e aveva anche le sue scuole in giro per gli States. In una scena salta fuori un coltello, e il tizio fa "ecco se io vedo un coltello scappo"
sì comunque non intendevo proprio una rapina in strada, lì ovvio, intendo tra le arti marziali stesse. quello che si fa nell'MMA insomma, ricordo qualcuno che ne aveva parlato proprio in riferimento a questo ambito (dove appunto si "incontrano" arti diverse) vedendo quali "funzionavano meglio" diciamo
Vale relativamente quel tipo di considerazione perché le regole di ingaggio sono il punto di partenza: i morsi sono consentiti? i colpi alle parti basse? calci nella testa a chi è a terra? in generale ogni arte marziale nasce funzionale al contesto di applicazione, l'unica differenza immediatamente evincibile è che il regolamento degli sport è molto più rigido ed universalmente applicato, altrimenti non esisterebbero le condizioni per definire una pratica "sport".
Comunque per certe altre cose, ogni arte marziale, circa, rispetta una serie di concetti fondamentali di posizionamento, di biomeccanica, di cinetica e di psicologia. il jab sul naso è una roba che sta nel taekwondo, nella capoeira e nella scherma medievale, per dire; far rimbalzare il cervello a giro per la scatola cranica, anche; oppure, in generale, ogni movimento che convogli la massima potenza esercitabile dal corpo umano chiama in causa i glutei, i muscoli di core e la schiena, generalmente con un movimento rotazionale, che sia il gancio nel pugilato, che sia il rabo de arraya nella capoeira. Son generalizzazioni ma il senso è che comunque si lavora con i limiti e le caratteristiche del corpo umano in qualsiasi caso.