Angry Joe, le controversie del 2013, il sessismo



Che più precisamente è il maschio da 15 a 45 anni in tutti i casi escluso Plant vs. Zombies e Farmville.

Non prendiamoci per il culo, il target primario di un videogame AAA (ma anche indie) non è mai il pubblico femminile.



E al contempo non vuoi perdere la fetta più grande attualmente, rappresentata dal pubblico maschile. Questo può anche essere fatto con personaggi femminili appealing e al contempo realistici, d'accordo. Ma chi lo sa fare?



Ecco.


Mica prendo nessuno per il culo, è parte del problema Ma nemmeno si sta parlando di renderlo il target "primario", tra l'altro.
Comunque non è vero, da parte Indie ci sono vari movimenti in proposito.

Tipo? Nei suoi video comunque Anita colpevolizza proprio una vasta quantità di titoli indie di aver riportato in auge il filone della damsel in distress.

Certo di riassumertelo visto la discussione è partita da me, seppure quando ci si discute con Niymiae è facile che si dirama in tutt'altro.

Inizialmente era sulla considerazione di Anita, che ora che ne ho visto i video, confermo la mia scarsa opinione, non tanto sull'argomento espresso ma sul tipo di persona. Tra l'altro è ridicolo che abbia pure cercato 6k per fare una ricerca simile.
Chiariamo che io non ho mai colpevolizzato AJ di condannare i 13nni di 4chan, ma di prendere le parti di questa blogger che vuol far credere che il problema la tocchi sul serio, quando è chiaro il suo intento.

Poi è virata su...
Se le donne fossero trattate con dignità dall'industria di videogiochi, sta sicuro che avremmo molte più appassionate a questo o altri hobby tipicamente maschili. Seguono varie congetture in cui secondo Niymiae alla fine dei conti le conseguenze sono da ricercare nella nostra chiusura mentale e quindi deve partire da noi (maschi) questa rivoluzione perchè tutto cambi, cosi che tutto il mondo può cambiare.

Io poi mi chiedo perchè se questo è un problema culturale, allora questa rivoluzione debba partire dall'industria di videogame. Non è che se domani la cd projekt o la bioware limita la sensualità dei propri personaggi femminili, i titoli che vengono dal giappone, korea o puta caso iniziano a sfornare vg in estremo oriente, la discrimazione sulle donne scompare.

Ma secondo Niymiae nonostante tutti i media strumentalizzano la donna, si debba iniziare proprio da quello in cui hanno un ruolo minore e in cui imho questo problema ha un peso superfluo, i videogiochi. Ma secondo lui da qualche parte si deve pur iniziare... si a creare problemi futili.


Uh, il problema è di carattere decisamente diverso, ma anche riguardo quello c'era un bell'articolo su RPS, però è di parecchio tempo fa.
Comunque non rido perché non sono d'accordo, rido perché quell'affermazione fa ridere.



Strawman, suvvia.
Non mi va di tornare indietro ogni volta di tre passi per farne uno avanti.
Se argomentate son lieto di rispondere e di mandare avanti la discussione perché la ritengo produttiva.
Se devo stare qui a ripetere quel che ho già detto, anche no


Sarebbe una cosa più che normale a dire il vero. In qualsiasi media "classico" c'è sempre qualcosa che abbia un target femminile.



Fammi degli esempi, perchè a me non sembra.


Sì, ok. Sarebbe anche un passo successivo, probabilmente - e da solo non lo considererei una soluzione.



Eh, adesso è dura andarli a ritrovare, ma se sei solito leggerti RPS, hanno una rubrica settimanale in cui inseriscono tot titoli indie che secondo loro meritano di essere giocati.
Mi è capitato più di qualche volta di trovarne che fossero anche direttamente legati all'argomento.

Chiaro che non parlo di titoli che hanno sfondato, ma la scena Indie mica son solo quelli - anzi.
Mi pare la rubrica sia "Live Free, Play Hard".


Cioè cioè, mi state dicendo che se le donne venissero trattate con dignità nel mondo del wargaming tridimensionale (che è tipico di quel mondo maltrattare le donne e raffigurarle come puttanoni sotto forma di miniatura, soprattutto in quelli storici ), ci sarebbero più patate a giocare ai giuochi di miniature?


Ma suvvia, ma di che cavolo stiamo parlando.
La realtà è che a loro per prime (non tutte eh, ma sicuramente una bella fetta) non interessano e non si interessano a certi tipi di attività ricreative e hobbistiche.


Ma la domanda è:
Non interessano perchè?

Perchè è intrinseco nel dna di donna che non debbano piacere i vg e i pupazzetti? O perchè il genere fa di tutto per allontanarle con stereotipi al limite del grottesco salvo rari casi?

Il problema è proprio quello alla fine.

Poi io per primo sono dell'idea che bisognerebbe dare il giusto peso a queste cose, però siccome molta gente non è come me, che sorvola tranquillamente su stereotipi e offese generiche, e siccome può avere un peso culturale, per quanto minimo (e sul minimo ho qualche riserva) è giusto che ci si muova per cambiare qualcosa, e SI, anche partendo dai VG visto che per natura degli stessi, toccano l'individuo in periodi molto delicati della propria vita (adolescenza)
O almeno questo è quello che penso io.
le donne hanno intrinsico nel dna il rompere i coglioni


magari non gliene frega un cazzo
come tu non capirai mai erchè loro debbano avere 40 paie di scarpe, ci hai pensato ?

sono semplicemente interessi non collimanti

che poi tutte le mie amiche nerd o che giocano a videogiochi anche senza essere nerd (p.e. la fidanzata di uno dei miei migliori amici, zero nerd ma gioca a mortal combat e ad altro sulla ps3) sono in realtà stra attratte dall'immaginario delle donne dei videogame esattamente come gli uomini (piacciono le tettone, le cyberpunk, etc etc)

Ho sentito più volte commenti come "è troppo figo questo personaggio"


Vabbè, lol.



Non è facile stabilire un confine preciso tra propensione innata e condizionamento culturale.
Per quanto mi riguarda sono propenso a pensare che ad avere maggiore influsso, soprattutto nei particolari, sia il secondo.

Quindi il fatto che ci sia una percentuale minore di donne impiegate nella tecnologia, i gusti in fatto di videogiochi e le 40 paia di scarpe ritengo sia più un fatto culturale che di indole, retaggio di un'epoca che pur avendo perso quasi totalmente la componente di ostilità (per fortuna) mantiene però ancora alcune componenti tradizionali nel rapporto tra sessi che non avrebbero motivo di essere.


non so che lolli
sto parlando delle donne che conosco e che già giocano a videogame (e non sono tante, anzi)

non stavo facendo un ragionamento su come allargare la potenziale platea ricettiva di donne che giocano ai videogame, parlavo di quelle che conosco e che già giocano per i fatti loro

e per rispondere a fallout: è ovvio che si tratti di un fattore ANCHE di condizionamento culturale (per quanto rimane di fondo un tema di propensione innata, ma quello c'è anche nell'uomo. la % di bambini che continuano a giocare ai videogame da adolescenti e adulti come noi che postiamo su queste pagine è estremamente bassa anche nel sesso maschile)

ma in quel caso onestamente mi pare che l'immaginario dei videogame sia probabilmente l'elemento più lontano e meno influente in termini di modelli offerti se comparato a televisione/cinema/moda/pubblicità
Il problema è che lo dici come se fosse un'argomentazione.
Comunque, per quanto mi riguarda è piuttosto vero il contrario.
no, lo dico come fosse una testimonianza
Comunque Void, come fai a distinguere dove inizia la propensione innata?
Anche se parli di noi uomini, il discorso di Fallout resta corretto - ti ricordo che noi abbiamo dovuto, vent'anni fa, "difenderci" solo perché giocatori di ruolo e di videogiochi, da attacchi di stampo sociale che tutt'ora hanno strascichi.

Io è proprio sul "non avrebbero motivo di essere" che ho qualche perplessità.
Non tanto perché io senta personalmente la necessità che certe distinzioni esistano, ma perché non sono affatto così sicuro che un'eventuale perdita d'identità dei generi sarebbe necessariamente un miglioramento per entrambe le parti coinvolte.

Questo senza contare che ci stiamo comunque basando sulla premessa (ancora non dimostrata) che la differenza sia esclusivamente culturale.
Dovesse saltare fuori che non lo è, che è innata (i.e. "il cervello maschile e femminile tendono naturalmente a trovare eccitanti stimoli diversi") a quel punto si potrebbe perfino argomentare che voler a tutti i costi appianare le diversità sarebbe perfino una (blanda) forma di violazione/castrazione dell'individualità.
Ma veramente il punto non è la perdita d'identità dei generi, quanto una maggiore varietà nella loro rappresentazione.
Intendiamoci, se qualcuno dice "uomini e donne sono uguali", io dissento. Sarebbe un peccato se l'immagine standard diventasse quella.



Io credo che sia in buona parte culturale, ma non escludo la presenza di fattori innati.


Ma in realtà il rapporto sui sessi che si avviano a un determinato tipo di carriera, preponderante anche nel campo dei vg (artistico, modeling, texturing ecc.), è assolutamente bilanciato.

Poi ci sono lavori come il Game Director per cui non fai un corso di studi e di base ci arrivi per meriti, che è un altro discorso.


Sta cambiando anche questo, per fortuna