Angry Joe, le controversie del 2013, il sessismo

Non sono io, è l'argomento

"Positivo" o "negativo" sono attributi qualitativi che tu assegni arbitrariamente alla cosa, non verità oggettive.
Chi ti dice che il fatto che le donne (in genere) non trovino quel tipo di percorso di studi e di carriera particolarmente attraenti sia necessariamente un "problema" da risolvere?
Chi ti dice che scenari alternativi in cui questi (presunti) condizionamenti culturali che infuenzano la scelta di percorso professionale venissero sostituiti da altri "genderless"e in cui le specificità di genere venissero meno,sarebbero necessariamente migliori per la società?"
Magari l'alternativa potrebbe rivelarsi di gran lunga meno soddisfacente per le parti coivolte.
Senza contare che le pressioni sociali funzionano in ambo i sensi e non sono necessariamente a favore o a sfavore di una parte sola.

Ecco per esempio una donna, femminista in senso lato e di buona istruzione, che tocca l'argomento con un'ottica un filo meno manichea e più lucida su quanto siano distribuiti in parti uguali oneri e onori:



Le verità oggettive difficilmente esistono nelle costruzioni umane ed il valore positivo è attribuito su base etica, non arbitraria.
A me sta benissimo che possano non trovare attraente un determinato percorso di studi.

Gradirei che fosse però una scelta libera e non condizionata, e trovo difficile che possa essere desiderabile il contrario.
Tra l'altro, non mi pare di aver esposto posizioni manichee sull'argomento, tutt'altro.


Non ce l'ha come una grandissima percentuale di video con protagoniste donne che quando tentano di fare un qualcosa di simpatico si riduce spesso al solo mostrare bocce e culo.


Purtroppo...

Ste menate sui videogiochi sono ridicole, il prodotto e' fatto per il pubblico che lo usufruisce, punto.

E come lamentarsi che in un racconto erotico etero scritto per un pubblico etero non ce un personaggio gay profondo con problemi causa diritti non riconosciuti alle coppie di fatto...

Poi sta tizia anche me sa tanto di "che lavoro inventarmi? non ci sono femministe specializzate in videogiochi, potrei inserirmi io e guadagnarmi da vivere cosi... di videogiochi non so un cazzo, ma sti cazzi!!!"...


E il pubblico sono.. tutti pensa un po? Che strano.


e se provi a dire che una qualunque delle tizie che i media americani ci propongono (specialmente le cantanti) è brutta o non ti piace ti prendi del frocio/ti piace il cazzo

per il discorso del sessismo penso che quella dei videogiochi sia solo l'ultima industria dei media che si deve confrontare con questo problema... creato tra l'altro anche imitando il cinema e la tv.
E come per il cinema e la tv se ne sbatterà le balle per i prossimi secoli

senza considerare che se non ti piace un prodotto basta non comprarlo e nel caso ti preoccupassi per i tuoi figli, non comprarglielo


Boh, al massimo ribalto il discorso, non vedo perché un'industria se ne dovrebbe preoccupare meno delle altre - se è un problema comune, che se ne occupino tutte.
Tra l'altro, se si tratta di un problema comune a maggior ragione merita attenzione.



e..? Se il problema è di carattere sociale, oltre a non foraggiare determinati prodotti, è opportuno anche che diventi argomento di discussione.
Non è questione di un prodotto che non mi piace, si tratta di un discorso su scala completamente diversa.
il punto è che se per te e la tizia si tratta di un problema di carattere sociale per me non lo è.
il vero problema di carattere sociale è la reazione assurda sottolineata dal tizio nel video.
se vogliamo parlare di femminismo e industria VIDEO/LUDICA, guardate (come ampiamente discusso in CINEMA) cosa hanno fatto quelle due rincoglionite femministe a LOTR e lo hobbit (i film)


praticamente ogni singola puttanata che c'è un lotr e nello hobbit si deve a loro
ne lo hobbit, in nome di un femminismo, si introduce un personaggio che non c'entra un cazzo (la elfa interpretata da quella di lost), in totale contrasto con quello che è l'intero universo tolkeniano, al grido di "SHE IS OUR FEMINIST RED HEAD"


una femminista che entra in un ambito da lei ritenuto "ostile" (come quello del cinema o quello videoludico) fa esattamente disastri al contrario

ci vogliono donne, al massimo, nell'industria videoludica, non femministe


Mi starebbe anche bene, ma gradirei mi spiegassi per quale motivo e su quali basi secondo te non lo dovrebbe essere.
sei pesante anche quando fai domande da una riga
Aho, e basta, il pandoro fa ingrassare, contenti?

guarda, diventa un problema solo quando qualcuno lo pone come tale.
Fin'ora mi sembra che sia stato posto come tale solo da una pseudoblogger in cerca di fama in un campo che non le appartiene e da te .
Inoltre, se davvero vogliamo parlare di un problema di sessismo nei videogiochi dobbiamo confinarlo nei personaggi e nei contenuti di certi prodotti, e non nella possibilità di potere usufruire di tali videogiochi, giusto?

e qui entra in ballo il discorso della scelta del consumatore. Non ti piace come dead or alive rappresenta le donne? non lo compri. e via così.

Problema sociale mi pare una parola quantomeno fuori contesto in questo caso.
Restando nella realtà americana possiamo definire veri problemi sociali il knockout, l'abuso di droghe sintetiche, la facilità nel reperire ed usare armi da fuoco ecc ecc, cose che riguardano appunto tutta la società e non parte dei contenuti di un media di intrattenimento.

Vedo idee di stereotipi femminili rappresentati in maniera oscena su mtv, su agorà , su studia aperto ecc ecc e bene o male tutti se ne sbattono. Se non ti piace non lo guardi e via cosi


No Ugo, c'è un preciso target per ogni gioco che non è per niente "tutti". Ad esempio il target di Football Manager è il maschio sulla trentina appassionato di calcio, questo perchè i fan di calcio sono sostanzialmente maschi e la profondità della simulazione è principalmente apprezzata da chi ha a cuore la simulazione a tutto tondo, che principalmente non sono i quindicenni. Ma ci sono tanti altri esempi validi, semplicemente il target di mercato è una variabile fondamentale nei franchise contemporanei.


Apposto



Già, sembra anche a me, però hai ragione, siccome "bene o male tutti se ne sbattono" allora non può essere un problema.
Lo diventerà quando qualcun'altro si prenderà la briga di porlo, ma fino a quel momento sticazzi, mi pare anche giusto.



Il preciso target per ogni gioco è una cosa, il target dei videogiochi in generale è un'altra.
Che poi parliamoci chiaro, non è che all'industria dei videogiochi creerebbe particolari problemi vedere il proprio mercato ampliarsi, eh?
la metto giù con una sintesi un pò brutale e di effetto visto che vedo post su due direttive differenti

ma in sostanza il problema cos'è, che non ci sono protagoniste ciccione di videogame ma solo fighe come lara croft?
o che non ci sono donne che esprimono la loro nell'industria del gaming?

perchè sono due temi profondamente differenti e io non ho ancora capito bene di quale dei due parlate
Hai letto il resto della discussione?
Perché ci sono un paio di passaggi in cui credo si capisca piuttosto bene qual'è il nocciolo del problema.

Il problema non è nessuno dei due che hai esposto in realtà, almeno per come la vedo io.
si l'ho letta tutta, e se ho dubbi è perchè evidentemente, rispetto al punto di partenza, nel seguirsi dei diversi post mi trovo alla fine un pò spaesato


perché alla fine ci siamo ridotti a parlare di un non problema :ads:



mi ricorda molto la questione della violenza nei videogiochi, un altro non-problema dal mio punto di vista. Ridi pure se non sei d'accordo con me, ma permetti che io non lo sia con te.