Angry Joe, le controversie del 2013, il sessismo



Son d'accordo, ma infatti io credo che il punto non stia tanto nel fatto che i pg femminili abbiano un bel culo, quanto nel fatto che venga costantemente ripreso in primo piano, che quando indossi un pezzo in armatura di piastre stranamente ci sia una parte non protetta proprio in sua corrispondenza o che debba essere evidente anche quando non ha senso che lo sia, vedi l'articolo di RPS coi culi di Starcraft che dai, voglio dire

Come al solito, quando esce una controversia ci sono gli estremi da una parte e dall'altra: vanno tagliati via dalla discussione.
La speranza è che questo rumore serva a dare un limite e una definizione al problema, a promuovere argomenti utili e interessanti e via dicendo.



eh, pensa un po' che bello dev'essere vergognarsi di giocare ad un gioco che ti piace!


Temo che la causa sia molto complessa e in buona parte derivi dal fatto che una cultura del videogame le donne se la sono fatta negli ultimi dieci anni se va bene, questo riduce parecchio la forbice di età delle giocatrici. Se vai a vedere una coppia cinquantenne dove l'uomo è probabile che abbia giocato o abbia sentito parlare di Super Mario la controparte femminile molto probabilmente non l'ha fatto, perchè culturalmente trent'anni fa donne e videogiochi erano su due pianeti diversi.

Che poi è anche una conseguenza del monopolio maschile in questa industria, dove pochissime donne hanno davvero sentito di poter appassionarsi a una cosa del genere, e ancora meno riescono a sfondare perchè quarant'anni del suddetto monopolio maschile ha reso l'industria quasi un club privato. E' un circolo vizioso.
Un post sul sessismo nei videogiochi in una community ampia come all gamez è un segnale importante.
Vorrei tantissimo tempo per poter portare anche la mia opinione, parlare di un tema così delicato sicuramente richiede una buona dose di scrittura e rilettura e purtroppo ho il timore che nel tempo di vita di questo Topic non riuscirò a trovarlo.
Sono ampiamente d'accordo con le posizioni difese da nym. Voglio comunque scrivere qualcosa di mio a riguardo:
- il sessismo non è un problema delle donne o un problema inventato da alcune donne, il sessismo è un problema della popolazione tutta, anche nel caso della popolazione videloudica. Soprattutto nel caso della popolazione videludica, alla luce dei progressi in altri campi sulla parità dei sessi e il crescente gap che il mondo dei videogiochi accumula.
- l'oggettificazione della donna e più in generale i personaggi femminili nell'ambiente videoludico sono a un livello così basso che ben pochi media possono fregiarsi di un tale primato negativo. Specificamente riguardo l'argomento dell'oggettificazione, se dovessimo paragonarne il livello a quello di un'altra media il primo esempio che mi viene in mente è la televisione di stato italiana. Ben pochi di noi penso ne difendano la qualità.
- reiteriamo il mondo attuale se non facciamo lo sforzo di vedere il problema da un punto di vista che non ci appartiene, così fortemente inseriti (tutti) in un contesto culturale maschio-centrico. Se reiteriamo il mondo non potremo pretendere cambiamento e la società in generale sarà più povera.
- il punto precedente è particolarmente rilevante alla luce dell'importanza che il mondo dei videogiochi ha, oggi più di ieri e probabilmente domani più di oggi, nello sviluppo sociale degli adolescenti. Se non facciamo leva sulla socializzazione, anche i cittadini di domani perpetreranno una proiezione errata del genere femminile e noi saremo colpevoli di non aver fatto passi avanti rispetto alla generazione che ci precede.

Spero di poter partecipare di più alla discussione e di potermi meglio inserire nel discorso invece che entrare a gamba tesa con le mie idee. Vorrei scrivere di più di ogni punto. Vorrei aggiungere più punti. Ma mi ero dato del tempo e l'ho ampiamente sforato. E son da cellulare: non è una bella vita per scrivere.
Ma non mi sarei mai perdonato di non partecipare a un thread particolarmente utile rispetto ai mille commenti inutili su random-dota-like o cose così


Blizzard, ci lavorano i peggio tamarri.

Comunque non vedo troppo da meravigliarsi in uno studio dove la maggior parte dello staff sono uomini sulla trentina. Poi chiaramente c'è chi è in grado di fare meglio e si accorge che sta dipingendo più il puttanone del vicolo all'angolo più che una raffinata controparte femminile e cerca di metterci del buono (alla Quantic Dream), e c'è chi se ne sbatte altamente, in fondo tette yeeeeeh (EA, o i Vanzina).



Sì ma se uno ha problemi a giocare a un picchiaduro per la presenza dell'altro sesso al punto da scappare preso dalla vergogna ha problemi ben più gravi delle discriminazioni sessuali, eh.
Il punto tre. Hungry Joe colpisce ancora.


Questo è vero, ma gettare la spugna non è mai la soluzione, inserirsi in un sistema avverso e creare un proprio spazio è un'inizio anche se assai doloroso.
Ma tale aspetto colpisce qualsiasi sistema appartenente alla società odierna, voglio dire che spesso si assiste all'evoluzione che permette un cambiamento radicale (vuoi che sia simbolico o necessario).

Basta guardare i gruppi LGBT: All'origine venivano aggrediti da tutti i fronti, ma la loro persistenza gli ha permesso di conquistare la loro rivelanza sociale (seppur ancora instabile).

Oppure ad esempio tutto ciò che riguarda il giappone ? Che guarda caso è il maggior esportatore di questi esempi sessisti di cui stiamo discutendo.
Per il resto nel cinema, serie tv e via dicendo ci sono rappresentanti negativi quasi di pari entità. Semplicemente, quanto più è trash la parte narrativa, tanto più si scade in questi stereotipici e i videogiochi non sono certo scritti da sceneggiatori e scrittori professionisti (perlomeno non tutti, vedi Avallone).

Si ma qui è anche e soprattuto un problema culturale di alcuni paesi, prima che mediatico.

In ogni caso la discussione era virata su, quanto influisce questa situazione nel rendere partecipe l'altro sesso ai videogiochi?

Se come dice Nyimiae è uno dei principali motivi per cui le donne costituiscono la minoranza, allora vorrei capire perchè se, come hai fatto notare anche tu, la tv italiana (e simili) propongono le stesse cose, siano cosi tanto seguite dal pubblico femminile. Sarà che sono gia abituate a questa strumentalizzazione ?
Ovviamente non dovete citarmi la ragazza che legge delitto e castigo, vede solo documentari in tv e parla 3 lingue.

Il problema come aveva accennato Radical imho è proprio che è un hobby a monopolio maschile. Quando si costituisce la minoranza viene sempre più difficile integrarsi o interessarsi all'hobby in questione, senza dover andare a cercare problemi etici e sessisti.
Poi è anche un problema di preferenze forse genetiche o boh, non saprei. Altrimenti non si spiega perchè alle facoltà di programmazione ci siano praticamente 4 donne in croce.
Mah.


Mi domando se qualcuno ha già dato la soluzione riguardo al sessismo nei videogiochi semplicemente rispondendo con un bel "ESTICAZZI? " al problema.


fap

Sì, ok, topa e fap e tutto il resto, ma mi sfugge vagamente il senso del video.


Un sacco di gente! Non funziona, però.


non si capisce
almeno se la tipa pornizzasse


Beh sono d'accordo, comprendo comunque che inserirsi in un industria prettamente maschile sia frustrante.

Eh, snì.
Il mio problema principale, quello che onestamente tende un po' ad irritarmi, con molte delle lamentele riguardo lo scarso numero di donne che lavora nell'industria, è che si va chissà come a dare per implicito che questo avvenga perché le donne sono *ostracizzate*, quando la realtà è che statisticamente la percentuale di donne che va a occupare incarichi lavorativi in quel settore eguaglia quasi perfettamente la percentuale di donne che prendono questo tipo di materie come indirizzo di studi.

"AH BEH, MA CI SARà UN MOTIVO SE LE DONNE STANNO ALLA LARGA DA CERTI PERCORSI DI STUDI, NO?"
Uhm, beh, sì. Solo che dubito che quel motivo sia "sessismo" o "discriminazione" o "ostracizzazione" nei loro confronti e sospetto che in realtà abbiam olto più a che fare con il fatto che molte donne non considerino l'argomento particolarmente attraente.

Ancora una volta, difficile dire se per indole innata o per condizionamento culturale... Ma fa davvero questa gran differenza? Resta il fatto che sia più dovuto a loro scelte che non a imposizioni esterne.
Ma è possibilissimo un insieme di cose, che sia il lavoro poco attraente alle donne (e anche lì bisognerebbe fare mille distinguo, perchè per esempio tra modeler e animatori le donne sono più o meno in numero uguale agli uomini, bisogna vedere se poi vanno verso cinematografia o che), che sia la barriera d'ingresso (che è alta, guardati i requisiti per un junior ) o che sia diffidenza generale verso l'unica donna che va a fare l'interview in uno studio AAA. Ma perlopiù non sta lì il sessismo e a meno di trovare maschilisti da film anni '50 non c'è un ostacolo enorme al lavoro.

Comunque lo stereotipo sta in quello che riflette lo studio, mica altro.


Imho sì, perché nel secondo caso è lecito pensare che le cose possano cambiare in senso positivo, e perché include la possibilità che le loro scelte siano condizionate da motivazioni prive di sostanza.
Non è questione di una generalizzata ostracizzazione. Quello è soltanto il caso più grave (e più facile da condannare / debellare, tra l'altro) - la difficoltà del problema sta proprio nella sua impronta sociale, molto più problematica da identificare e gestire.
Riesci a risultare pesante in quattro righe ugo, ma come fai?