Angry Joe, le controversie del 2013, il sessismo


Hai dimenticato la bambola con passeggino o la cucina con lavello, per ricordarle che sarà un'ottima madre e moglie. Oppure il set da parrucchiera o il finto trucco per bambine.
Invece mio nipote per questo natale voleva che gli regalassi il transformer di predaking.

Alla fine le donne sono più preoccupate nel creare la polemica che nell'offrire alternative valide, perchè in fondo non gl'interessa nulla. Per questo sono contro persone come Anita.

PS: il topic è svaccato, però si potrebbe anche splittare.
bandite niymiae da sto cazzo di topic lo svacca sempre in OT clamorosi ... prima dota2 , adesso femminismo e stronzate varie ... lol

pls


Non capisco se ti ci impegni e lo fai apposta, oppure se ti viene naturale.
L'argomento è interessante. Se splittate, come da regola, muore dopo 5 post.
Quindi rinominate il thread e poi splittate tutto quello che c'era prima.



Ad ogni modo quello che dice Tuco ha perfettamente senso ma imho non servirebbe neanche arrivare a tanto (donne dev come se piovesse) quanto che le donne fossero più attive nelle community di videogame in modo da poter avere una voce che esprime le loro preferenze.

Voglio dire, è ridicolo che stiamo a parlare di una cosa che principalmente tange il pubblico femminile e siamo tutti uomini.

Inviato dal mio GT-P5100

Esattamente quello che volevo dire.

È ridicolo che queste giornaliste finte appassionati di videogame, saltano fuori solo quando c'è da fare discriminazioni, mentre se andiamo a cercare articoli come RPS, youtubers come AJ o TB o streamer/gameplay interessanti sui videogiochi, c'è il deserto in ambito femminile.

Anche solo in questa sezione, quante sono le ragazze che postano regolarmente (e no il mio nick non vale )?

Insomma si vuole dimostrare ogni volta di quanto il sesso femminile sia a disagio nel mondo videoludico, però quando si tratta di rappresentarlo c'è il vuoto, però è colpa nostra che non siamo capaci di farlo per loro.
E' altrettanto interessante come RPS, AJ e TB siano comunque voci discordanti rispetto all'atteggiamento standard della community e anzi (specialmente RPS) facciano spesso il punto del problema e ne discutano attivamente

State confondendo cause con conseguenze.
Il fatto che siamo tra uomini a discuterne è anche una conseguenza dello stato attuale delle cose.

E' necessario che se ne parli tra uomini, perché al momento l'ambiente è a dominio maschile.


caso strano, più o meno pensiamo la stessa cosa di te.
Lo specchio riflesso col plurale, alto livello.
Dai, hai tirato giù più puttanate tu in un post soltanto di quante ne abbia scritte Alanesh in un mese, mettitela via.
Possibilmente lasciandola lì.

Beh, io in generale condivido l'idea.
Se però parliamo specificamente di NGI non aiuta il fatto che qui appena salta fuori che la persona dietro un nick sia di sesso femminile venga considerato audace e simpaticissimo approcciarla con i vari "Tits or GTFO" o "Sputi o ingoi? ".
E se qualcuno fa notare che, insomma, magari in certi contesti la cosa è talmente fuori posto da sembrare più da mentalmente disadattati che da mattacchioni simpaticissimissimi, diventa automaticamente un white knight.


Ma l'idea che per criticare X devi per forza esplicitare "un'alternativa valida" è una cazzata eh

Anita(che tra l'altro non trovo particolarmente acuta e infatti molte delle sue critiche sono di una banalità disarmante) fa focus su una serie di problemi riguardanti il ruolo delle donne nei VG e nell'industria videoludica in generale.

Bhe? si parla di questo, tenendo presente che è un'industria dominata dai maschi under30 eterosessuali che non vedranno certe questioni come potrebbe vederle una donna(o un membro di una qualsiasi minoranza),sopratutto se la donna in questione ha una buona cultura e/o riferimenti culturali. Il bias è evidente e la reazione della comunità videoludica al video di Anita è la cosa più disgustosa che abbia mai visto da un pò di tempo a questa parte e dà solo credito alle critiche femministe ( ma in generale sul tremendo reazionarismo presente nella comunità videoludica su certi temi come femminismo e giustizia economica e sociale)


Ma anche su NGI, dove il livello culturale e intellettivo è superiore alla media, quando saltano fuori certo temi come il femminismo la reazione di molti è "hanno avuto la parità e ora vogliono dominarci!!" , poi gli chiedi che tipo di letteratura femminista abbiano letto e ti citano le Pussy Riots

eddaì


Eh adesso.
ma su allgamez abbiamo delle donne?


Il problema è che qua non c'è un sistema per downvotare i commenti dei disadattati

/poke-to-fusion-about-vbulletin5


Dipende
Ovviamente non ho campioni statistici ma a sensazione, quindi da prendere con le pinze a molla del dubbio +4, ho questa idea che le community inerenti i videogame tendano a non attirare la donne.

Ora sembra una battuta ma sono serissimo. Anche andando su un campione enorme e mondiale e sopratutto, non specifico per il gaming, come è Reddit, capitano post in cui è inerente alla discussione specificare se si è donna/uomo e sono veramente rari gli interventi di utenti donna in proporzione a quello di utenti uomo.

Così a caldo, senza pensare troppo che ho la cena sul fuoco, mi viene da pensare ai differenti interessi dell'utente medio (quindi non il gamer), nella adolescenza.
Un maschio è più normale (leggi: accettato) se bazzica computer e internet.
Una ragazza no. E non parlo di accettazione del gruppo ma di accettazione interiore.

Voglio dire, conosco un ragazzo, sui 25 che è tutto palestra, auto, etc. che però ha anche una passione per i videogame. Certo non è il tipo che si informa sugli indie ma più sul blockbuster o sull'erede di qualche gioco che ha giocato da più giovane (chessò, un hitman: absolution) e nonostante sia una roba lontanissima dal concetto di gamer come è la maggioranza che sta qua, non si sente a disagio a parlarne o a mostrare che gli piace l'argomento anche davanti a chi invece non ne capisce un'acca.

Una donna quante volte l'avete vista, nella vita reale, fare una roba simile con l'argomento videogame? Internet è solo il riflesso, anche se distorto o estremizzato a volte, della realtà.


Potrebbero esserci frasi ammezzate ed errori diffusi, il forno ha detto "DING".


Questo era un discorso corretto qualche anno fa, adesso "computer ed internet" sono da intendere anche come Facebook & Co. che non hanno particolari discrepanze di genere.
Va da se sottolineare che non è il gruppo "computer ed internet" di un tempo ad essere diventato permeabile, ma uno strato nuovo che si è andato a sovrapporre ad esso.

Per quanto riguarda l'ambiente del gioco, invece, è decisamente diverso, e vale ancora questo presupposto.
Converrai con me però che si tratta di un presupposto poco piacevole.

Perché le dirette conseguenze sono quelle che poi vai a toccare:



Ora, ovviamente io non ho la palla di vetro per leggere nell'anima delle ragazze che hanno problemi con le comunità di videogiochi.
Se però c'è un problema generico da parte di una categoria (in questo caso le donne) nell'essere o sentirsi accettate, qualcosa non torna.

In questo caso hai due strade:
a) Pensare che sia un problema implicito nell'essere una donna. E questo è discriminatorio, anche perché non ci sono basi per sostenerlo, anzi.
b) Pensare che possano esserci delle impostazioni e strutture sociali che guidano le donne ad avere una percezione particolare di determinati ambienti.

Questo sempre volendo tenere il discorso quanto più generico possibile.
Ora, queste impostazioni sociali hanno motivo d'esistere? Qualcosa ci indica che le donne si divertano di meno giocando?
Imho, proprio no. Sia a livello di logica, sia a livello d'esperienza personale.

Quel che ho detto ieri non è così distante da questo: il messaggio che è opportuno passi è che i giochi (così come i fumetti, o chissà quale altra "nerderia") sono cose per tutti.
Non mi pare proprio ci sia motivo di ritenerli più adatti a noi, o meno adatti a qualcun altro.

Se poi ne avete uno, lo ascolto volentieri.


Avendo avuto sia una donna che, scoperti gli anime o come cazzo si chiamano i fumetti giappi tipo Video Girl AI, è diventata una fanatica e la donna attuale che mi ha costretto a imparare a cucinare/rassettare tipo cenerentola perché praticamente sta più sui videogiochi di me, non posso che concordare.

Il problema è che appunto devi avere un carattere e una sicurezza interiore che ti permette di capire che non c'è niente di sbagliato.

Ma, tornando a bomba sulla questione Anita, non è "i videogiochi" o "i gamer" o ancora "i dev" che sono quelli che opprimono allora.

Questa anita, di cui onestamente ho seguito poco la storia personale, sembra scegliersi sempre i target più caldi del momento ma mai quelli reali.

E' come andare a dire merda di chi colleziona armi invece della società che associa le armi al cazzodurismo. Chiaro che il collezionista che magari invece è una persona acculturata per quanto riguarda la sua passione, si incazzi un po'.

E sia chiaro, per me i trogloditi che le augurano la morte non sono "appassionati" del nostro ambiente. Sono appunto trogloditi.
Era solo per far notare un'aspetto di questa Anita che mi ha portato a non considerare interessante quello che diceva. E non per l'argomento ma per come aveva impostato la questione.


Mi sembra di rivedere i discorsi che si facevano vent'anni fa quando ci trovavamo a doverci difendere perché videogiocatori o giocatori di ruolo.
Va benissimo, basta avere carattere ed essere sicuri, ed avere accesso a strumenti che ci consentano di sviluppare determinate attitudini.
Però sarebbe meglio se l'accessibilità fosse maggiore, ti pare? Anche perché vedere la questione accettata solo per alcune categorie è probabilmente peggio di quella che abbiamo vissuto noi.

Dopodiché, il problema di Anita non è quello che dice - che come ribadito più volte, è ampiamente criticabile sotto vari aspetti - ma la reazione assurda che ha suscitato, che poi è quello che mette in luce AJ.

Reazione che però - imho - al problema vero (che esiste) si può ampiamente ricollegare.