ormai ci sono abitutato, a una certa parte il "scusa...posso farti una domanda " e io "no non sono gay "
"ah ok "
Ma mi assumo tutte le colpe, obiettivamente certe volte era palesissimo. Certo pure ho amici che "aaah zi l'hai vista quella? Mi ha guardato per 0,00234 secondi, aaah quanto ne vuole!" e sinceramente non lo so. Diciamo che questa attitudine può rivelarsi fastidiosa per la controparte ma dal canto loro forse è più divertente
In quegli hotel\ostelli dove avviene, si va dalle occhiatacce, alle scortesie, alle irrisioni, alle provocazioni, alle derisioni, agli insulti. Motivo per cui è meglio un gay-village. Poi nei gay-village ci sono anche stati, in alcune occasioni, problemi di transfobia e bisex-fobia.
Succede. Non spessissimo, ma succede. Complice anche il fatto che ad oggi in Italia non c'è una legge che proibisca la discriminazione contro le persone LGBT+.
Per capirci: se un fascista picchia un nero per strada urlando "crepa negro", è un'aggressione aggravata dalla motivazione razzista; se un fascista picchia me per strada urlando "crepa frocio" (a parte che non sono frocio ma ci capiamo), è un'aggressione e basta, senza aggravanti.
Allo stesso modo, se un locale mette il cartello "vietato l'ingresso ai neri" è penalmente perseguibile, se mette il cartello "vietato l'ingresso ai gay" no.
Questo è un buco legislativo che bisogna riempire, ma finora da quando si è cominciato ad avere coscienza di questa necessità abbiamo avuto una sfilza di governi di destra o "di sinistra" (in realtà trasversali, con la sinistra ostaggio di una minoranza di destra che avrebbe fatto cadere il governo tempo zero se la sinistra avesse provato a fare una legge del genere).
Ci ho pensato.
Mia sorella vive in Inghilterra, in quella che è considerata "la città più gaia delle Isole Britanniche" , quindi ho sempre avuto il trasferirmi come piano B. Se con il coming out alla famiglia e sul lavoro fosse andato male avrei preso baracca e burattini e sarei andata a vivere da mia sorella fino a quando non avessi trovato un lavoro.
A parte che l'Inghilterra al momento ha dei seri problemi per quanto riguarda la transfobia nel "public discourse", ma quella è una cosa marginale.
E grazie per i complimenti
In effetti, purtroppo, è mentalità comune che le persone LGBT+ siano più "libertine" delle persone cishet (cisgender ed eterosessuali). Da questo il "mi ha sorriso = vuol dire che ci sta". E' una mentalità che per fortuna sta cambiando, mano a mano che nella società aumenta la conoscenza e la consapevolezza delle tematiche LGBT+. Lentamente, ma sta cambiando. (Uno dei motivi per cui faccio volontariato e mi "rendo visibile" è perché bisogna dimostrare che siamo persone come tutte le altre, solo che siamo trans / gay / lesbiche / bi / etc. Se ci "ghettizziamo" e non facciamo conoscere la nostra realtà all'esterno, la mentalità non cambierà mai.)
Riguardo alla seconda domanda, le persone che "vanno con le donne trans perché hanno il pene" non sono poche, tanto che hanno un termine specifico con cui vengono chiamate in gergo: "chaser".
Personalmente, i chaser possono anche andare al diavolo perché con il loro comportamento dimostrano che non vedono la donna trans come persona, ma come "fetish"; non cercano una persona con cui rapportarsi, vogliono, scusate la rudezza, fare sesso con una donna che ha il cazzo. Che vabbè, ad alcune donne trans può anche andare bene per farsi una scopata e via, ma a me essere vista solo e soltanto come oggetto del desiderio, solo per via di una mia peculiarità anatomica, mi fa un po' specie.
Allora, dal punto di vista mentale ho sempre avuto probabilmente una mentalità femminile; in genere si sente dell'uomo che vuole scopare, il resto è secondario, mentre la donna cerca una connessione emotiva. Ecco, diciamo che per me è sempre stato che non cerco una botta e via, se vado a letto con qualcuno deve esserci prima stato un processo di conoscenza, tre-quattro appuntamenti... Devo trovarmi bene con quella persona. Oddio non è che deve essere l'uomo (o la donna) della mia vita, semplicemente non mi piace andare con un perfetto sconosciuto.
Dal punto di vista "fisico", della libido, è cambiato decisamente con gli ormoni, soprattutto per quanto riguarda l'eccitazione ed il raggiungimento dell'orgasmo.
Per fare un paragone senza scendere nei dettagli scabrosi: l'orgasmo maschile è come un ottimo starnuto. Lo senti che sale dal fondo del naso, il pizzicorino, eccolo che arriva, eeee... eeEEE... EEEE... ECCI' eccolo, arrivato, tutto ok. Finita la questione.
L'orgasmo femminile invece sale più lentamente, fa più fatica ad arrivare, bisogna raggiungere il massimo, ma quando arriva cazzo se arriva e soprattutto la "discesa" dal massimo è molto più lenta, quindi se si vuole si è di nuovo pronti anche subito
Diciamo, per quelli che vogliono una mano a visualizzarlo, l'orgasmo maschile è come una curva gaussiana, anche abbastanza stretta; l'orgasmo femminile è come una curva logistica, seguita da una discesa linerare fino a zero. (Forse è un paragone troppo nerd, ma tant'è.)
Probabilmente e' solo una caratteristica puntuale di questa comunita', ma l'unica realta' gay che conosco molto bene - maschile, di Bruxelles - ha un livello di promiscuita' che quella etero non vedra' neanche tra 100 anni
Ho trovato questo articolo, che parlava dei bambini ma da alcune informazioni interessanti. Sembra che in realtà se parliamo di esercizi pubblici non si possa vietare l'ingresso a nessuno a meno di motivi di pubblica sicurezza, igiene o ordine pubblico, che mi sembra molto difficile giustificare nel caso LGBT
per me uguale,
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