[AMA] Sono trans, ask me anything.



arrivo in ritardo per dire che avevo letto un articolo dove si parlava del limite di 10 su non ricordo che valore (che è quello di cui parlavi tu per le donne trans), e che la semenya lo superasse.
Ecco tipo il doversi preparare tipico delle donne, passare dal noi ometti per cui il prepararsi per uscire consiste nel darsi un annusata all'ascella per constatare la situazione puzzifera e cambiare forse la mutanda al doversi truccare, piastrare etc. è stato stressante?
“Sto vent’anni in bagno,
penso che si chiava.
Dopo non si chiava
e non mi lavo più”




qual è il problema con le domande?
adesso bisogna concordare anche le domande con il CDA prima?

il TS non ha NESSUN problema a rispondere ne si sente sotto attacco
-e NON lo è sia chiaro- (da delle domande che esso stesso ha RICHIESTO - ama dopotutto)

daltronde la discussione serve a diffondere l'argomento e penso sia solo un bene, e aiuti a combattere quel clima che tanto viene criticato dai paladini

non penso che TS abbia bisogno di avvocati difensori e sappia benissimo avere una civile
discussione da sola.

detto questo, è veramente triste l'ultima frase della risposta sui bagni.


Si, ma è comunque inquadrabile nella casella "donna". (Il limite di 10 nmol/litro che è stato posto per le donne trans è comunque nella media delle donne cis.)



La parte difficile è il trucco ed i capelli. Diciamo che mi ci vuole un 15 minuti per la faccia, più un 5-10 per i capelli, ma forse aumenteranno con la lunghezza dei capelli. Si fa, basta pianificare i tempi.



In che senso?
I capelli quando si allungano diventano un time sink micidiale se vuoi tenerli in condizioni buone


*

Io ho pochi problemi (per ora) perché faccio molto esercizio (corsa). Quindi mi faccio la doccia quando rientro la sera, poi ci metto un 20 minuti per asciugarli ed sistemarli. Poi la mattina mi basta poco per spazzolarli e renderli presentabili.
Al di là del fatto che c'era la sensazione di disforia quando eri maschio, è meglio la vita da uomo o da donna? E per quali ragioni?

(per esempio mi scoccerebbe parecchio l'idea di perdere tempo a truccarmi)


Io sono assolutamente di parte, perché adesso che vivo come donna sto decisamente meglio che quando vivevo come uomo.

Però devo indubbiamente riconoscere che per gli uomini la vita è più semplice.

Ci sono molte meno cose a cui fare attenzione, molti piccoli dettagli che quando sei uomo pensi "e vabbè" ma ad una donna non vengono fatti passare. Le donne invece devono stare attente a molte più cose, soprattutto riguardo il loro aspetto. Ed a volte è un dito nel culo, se devo essere sincera
hai detto che col tempo hai capito di essere una donna in un corpo da uomo a causa della disforia in tante piccole cose: hai voglia di fare qualche esempio? con disforia intendi tristezza o quale altra sensazione?

cioè vedevi le donne che vanno a fare la manicure e ti veniva voglia pure a te di andare? perdona l'esempio idiota
La disforia può assumere tantissime forme diverse, e spesso è difficile riconoscerla come tale proprio perché non ha una serie di sintomi "tipici". A questo proposito, Zinnia Jones ha scritto un ottimo articolo intitolato "That was dysphoria?", nella quale analizza quelle che erano le manifestazioni della sua disforia che prima di cominciare la transizione non riconosceva come tali, ma con il senno di poi le sono sembrate ovvie.

https://the-orbit.net/zinniajones/2013/09/that-was-dysphoria-8-signs-and-symptoms-of-indirect-gender-dysphoria/

Per me la disforia è più che altro una disforia di tipo sociale: mi crea disforia il non essere riconosciuta come donna nelle mie interazioni quotidiane con le altre persone. Per me la disforia si è sempre manifestata come sensazione di generale malessere, con delle punte "acute" quando succede qualcosa di particolare; ad esempio se io vado fuori vestita completamente al femminile, vado a prendere qualcosa in un bar ed il barista mi dice "buongiorno signore, cosa prende?", mi fa stare male. (N.b.: in questo caso non è colpa del barista, perché lo fa in modo automatico e senza nessuna cattiveria.)

Per fortuna questo con il tempo (e gli ormoni) accade sempre meno spesso, anzi prima di cominciare ad essere me stessa a tempo pieno mi sono capitati diversi episodi di "male fail", ossia che ero fuori vestita al maschile e le persone automaticamente si rivolgevano a me al femminile.

Ho parlato in precedenza di "euforia di genere", che è esattamente l'opposto della disforia: una sensazione di benessere quando vengo identificata con il genere giusto: ecco, gli episodi di "male fail" mi davano una forte euforia di genere, ed anche adesso quando vengo "identificata" al femminile mi fa moltissimo piacere.

E che diavolo, avete letto fino a qui. Beccatevi un selfie


Spoiler


Assolutamente favorevole.

Esiste una cosa chiamata "minority stress", ossia lo stress subito da una persona per via del fatto che fa parte di una minoranza sottoposta a discriminazione. Questo per via di vari motivi, visto che in questo caso si tratta di turismo può tranquillamente essere la preoccupazione che se io arrivo alla reception di un hotel e capiscono che sono trans (il che accade al 100%, visto che devo dargli la carta d'identità che ha ancora il nome maschile e la M) si rifiutino di darmi una camera. Qui parlo della T perché mi riguarda di persona, ma ad esempio ci sono persone LGB che quando vanno in giro con i loro partner non possono chiedere una camera matrimoniale se no c'è il rischio che gliela rifiutino.

Se io posso avere una vacanza organizzata dove mi tolgono questo pensiero (o anche soltanto mi diano la garanzia di trovare un hotel dove non mi facciano storie) la mia risosta è assolutamente si, grazie.
Sta cosa che rifiutano le camere a coppie LGBT, o ai sol* T, mi fa incazzare parecchio.

A Padova e Genova i receptionist non diedero le camere prenotate con un mese di anticipo a noi pastafariani perché c'erano LGBT tra noi.
Assurdo.
Alla fine siamo stati ospitati, in entrambe le occasioni, da amici del posto.
A me e' successo a Napoli. Per altro la soluzione e' stata semplice, abbiamo molto visivamente attraversato la strada e preso una camera nell'hotel davanti a loro.


<3
@Whitetiger

Congratulazioni anzitutto per avere coronato questo sogno attingendo al coraggio che tutto questo comporta!

E infatti, a proposito di coraggio, ti pongo la seguente domanda:
mai pensato, nel corso della tua vita e scoraggiato dall'ondata di omofobia che a intermittenza attraversa il paese, di trasferirti in paesi più lgbt-friendly? Tipicamente nordeuropei, mi verrebbe da dire.

Congratulazioni ancora!
A proposito del flirting.

Mi pare di notare che generalmente il transessuale venga sessualizzato in maniera spropositata. Quello che intendo è che, è vero, alcuni uomini pensano che qualsiasi donna che scambi mezzo sguardo con loro abbia un impellente voglia di un coito (così come molti uomini sono l'esatto opposto e non si rendono conto di nulla nonostante i chiari segni espliciti di interesse). Eppure mi vien da chiedere se la situazione donna trans sia diversa da donna cis, overrossia che se già donna cis viene - generalmente - sessualizzata istantaneamente questo processo non si intensifichi nel caso di donne trans.

Anche perché anni fa si parlava di "moda" di "andare a trans" nel campo della prostituzione, cioè che molti uomini *etero* preferivano una prostituta trans che cis. Per riassumere, come i conservatori cattolici vedono nel mondo gay una ipersessualizzazione (per la quale sembrerebbe che una persona gay faccia sesso 24/h senza mai fermarsi e con i peggiori kink possibili) mi chiedo se nella donna trans, a livello sociale, non vengano più facilmente proiettate fantasie erotiche anche molto estreme (per via del mercato pornografico ecc..).

Poi non so se è già stata posta questa domanda o se me la sono persa ma, come hai detto giustamente, se un uomo *etero* vuole fare sesso con te rimane etero, perché sei di fatto una donna. La discrimante vera mi sembra il pene a quel punto e volevo chiederti cosa penseresti se un uomo fosse attratto da te ma si dovesse rifiutare di fare sesso con te qualora sapesse che NON hai il pene. Cioè un uomo attratto da una donna ma con il pene, cioè un uomo attratto dal pene e non a prescindere da chi lo porta ma specificatamente il pene in una donna.


Eccomi!
e la cosa più frustrante è quando qualcuno dopo tot salta fuori con "eh ma io con te ci ho provato per anni ma non ci sei stato"

[QUOTE=tennents;19840956]Eccomi!:dunnasd:
e la cosa più frustrante è quando qualcuno dopo tot salta fuori con “eh ma io con te ci ho provato per anni ma non ci sei stato” :wall:[/QUOTE]
poi ti parla dei suoi tre figli e capisci quanto culo hai avuto

:asd: