Un viaggio con suo padre verso il paesino tra le Dolomiti da cui proviene la famiglia paterna sarebbe la scusa perfetta per capire meglio Genitore 2, ma Zerocalcare e suo padre sono incapaci di parlarsi di cose significative. Questo rende difficile la trasferta, quando si capisce che la loro famiglia non è vista di buon occhio – anzi, da alcuni è proprio odiata – in paese. Le radici dell’odio risalgono a prima della Grande guerra, e si intrecciano al mistero che circonda, da trentacinque anni, il giorno più misterioso ed emblematico della vita di Calcare, quello che lui fin da bambino ricorda come “Il giorno di Merman”.
Negli interstizi dei non detti, l’amore incrollabile di un padre per il suo unico figlio attraversa alcune delle pagine più buie della Storia del nostro Paese, silenziosamente coraggioso.
Ottima e graditissima segnalazione, è molto probabile lo possa acquistare, in un modo o nell’altro la narrativa di Zerocalcare risuona positivamente, percepisco nettamente la profondità dell’elaborazione del suo vissuto.
C’è da dire che Zero è veramente atroce a parlare, carisma zero e sempre con quello sguardo di uno che vorrebbe fuggire alla prima occasione, e lo dico da amante delle sue opere
Ma grazie al cazzo. Lui 1) non ci vuole andare a fare ste robe ma lo obbligano dalla casa editrice e lui ci va perchè “c’ha il mutuo” e 2) lo vedi quando parla che muove solo mezza faccia perchè gli hanno letteralmente sfondato la testa a manganellate a Genova nel 2001 al G8? Cosa cazzo pretendi?
A fuoco quelli della Bao che gli rompono il cazzo invece di baciarsi i gomiti che hanno il migliore autore italiano del decennio a contratto.