
Comunque, la storia è questa. Una ragazza di due anni più grande di me che conosco poco più che di vista da una vita a Giugno s'è lasciata in maniera abbastanza burrascosa dopo tre anni di rapporto (il povero ex è anche un mio amico

Da giugno ad agosto ha avuto altre due storielle estive finite tutte a fanculo vari, ed io ero sempre lì in maniera disinteressata (giuro

Ad agosto un mio amico abbastanza stretto viene in vacanza giù nel mio stesso paesino, e il contatto fra lui e lei è stato inevitabile. Il problema è che lui era convinto che io e lei stessimo insieme, e toccato il discorso m'ha pure detto che questa mia amica neanche le interessava per l'anticamera del cervello. Andando avanti agosto scopro che lui (l'amico) era geloso del tempo che io e lei passavamo soli insieme, chiedendo ad altri amici cosa facessimo e incazzandosi quando ce ne andavamo a fumare una sigaretta da soli o cazzate del genere.
Una sera lui la bacia a tradimento, almeno, lei mi disse così.
Qualcosa in me si rompe. Amici comuni mi garantiscono che lui fosse veramente convinto che io e lei stessimo insieme prima del misfatto, quindi mi incazzo come una bestia. Ovviamente il motivo è ipotetico: se lei fosse veramente stata la mia ragazza, lui avrebbe baciato la mia ragazza.
E non è tutto: passando i giorni inizio a provare qualcosa alla bocca dello stomaco che poi mi accorgo essere gelosia. Se provo gelosia evidentemente lei per me sta diventando qualcosa di più di un' amica.
Glielo faccio sapere, e lei mi dice che per lei sono solo l'unico vero amico che ha, che tiene a me e che sono l'unica persona importante nella sua vita. Va bene. Passo due giorni infernali torturandomi di pensieri assurdi.
Vengo a sapere che loro due si baciano anche il giorno in cui lui se ne torna al nord, e mi incazzo ancora di più, ma stavolta non con lui. Il giorno dopo lei mi chiama e passiamo tre ore al telefono, e tra un pianto e l'altro mi ribadisce che sono la persona più importante della sua vita e che la fa stare malissimo sapere che mi sto torturando per lei. Tutto questo mi ammorbidisce. La sera prima avevo deciso che quella telefonata sarebbe stata l'ultima fra me e lei, in quanto era certo che non avrei resistito ad altri flirt senza torturarmi, e non avevo il diritto di immischiarmi, per cui, forfait. Ma ovviamente non va così, e tornati entrambi in città continuiamo a sentirci.
Poco a poco la ferita si rimargina, finché ieri, cazzeggiando, le scappa che ha passato un pomeriggio in spiaggia col mio "amico" a fare petting aggressivo

Qualcos'altro in me s'è rotto e ho passato un altro paio d'ore decisamente brutte. Diciamo che sto "mettendo la testa sotto la ghigliottina (cit.)"

Consigli? Capisco che com'è scritto non si capisce un cazzo, spero che riusciate a intuire l'essenziale, meglio di così non riesco, al momento

Premetto che come amica è sempre stata perfetta, è una delle poche femmine al mondo che riescono a reggere un mio discorso in maniera egregia, è simpatica, di compagnia, intelligente ed è anche un discreto pezzo di femmina

Insomma, nei miei luridi panni, che fareste?