WW1: chi fu/furono il responsabile/i?

A cento anni di distanza dal suo inizio, la prima guerra mondiale continua ad essere uno degli argomento più interessanti e uno dei "campi di battaglia" più frequentati dagli studiosi che ancora si interrogano - e probabilmente non arriveranno mai ad una soluzione conclusiva e condivisa - sulle responsabilità dello scoppio del conflitto.
Il problema non è mai stato di facile soluzione: durante il conflitto e subito dopo, furono molte le Autorità che ebbero motivo o necessità di falsificare o addirittura far sparire i documenti che avrebbero potuto aiutare gli storici a far chiarezza. Von Bulow fu sicuramente uno dei principali responsabili del danneggiamento degli archivi tedeschi ma anche nei decenni successivi, durante l'ascesa e il dominio del nazionalsocialismo, i
documenti vennero pesantemente manipolati.
La contraffazione non colì solamente gli archivi tedeschi. E' provata un'azione simile, ma meno pervasiva, anche sugli archivi francesi, inglesi e britannici. Quelli russi vennero danneggiati durante la rivoluzione e attaccati nuovamente durante il periodo comunista. In pratica su quasi tutte le grandi potenze che presero parte al conflitto e che interagirono durante la crisi di luglio, sentirono la necessità di occultare o modificare i documenti. Ma perchè?
Secondo lo storico Fromkin, di cui parlerò dopo, il fatto stesso che gli archivi siano stati manipolati è un'indizio che si voleva nascondere qualche cosa. Un indizio non trascurabile.
E si torna quindi alla domanda iniziale:
Voi che ne pensate? Tra tutti gli storici che si chiesero di chi fosse la responsabilita' dello scoppio della guerra, secondo voi chi ha ragione? Ci fu un colpevole? E se sì, chi? Altrimenti: perchè la guerra scoppiò? Cosa la rese inevitabile?

Per intavolare la discussione farò una piccola carrellata delle teorie più accreditate inordine cronologico:

1) Prima teoria: La colpa è interamente della Germania. Alla fine del conflitto i delegati delle potenze vincitrici e quelle sconfitte sederono al tavolo al Congresso di Versailles. Il problema della responsabilità del conflitto era già avvertito come fondamentale e venne trattato. Ne scaturì l'articolo 231 del trattato che così recita:
"I governi alleati e associati affermano e la germania accetta la responsabilita' della germania e dei suoi alleati per le perdite e i danni causati ai governi alleati e associati e alle nazioni assoggettate come conseguenza della guerra imposta loro dall'aggressione della Germania e dei suoi alleati".
2)Tra gli anni 20 e gli anni 30 un'ondata di revisionismo, scaturito sopratutto negli Stati Uniti, ha portato diversi storici a valutare diversamente gli attori della prima guerra mondiale mettendo sullo stesso piano i membri dell'intesa e gli imperi centrali. Alcuni storici hanno poi messo in discussione la validità dell'articolo 231 e hanno portato a rivalutare la posizione della germania vedendola più come una vittima e gli alleati come aggressori.
Contemporaneamente a questi lavori, vennero pubblicate le memorie del Kaiser il quale dedicò un capitolo intero a dimostrare come le potenze dell'Intesa avessero preparato la guerra alla Germania rendendola obbligata al conflitto.
Parallelamente si affermava anche l'interpretazione comunista di Lenin che vedeva la Grande Guerra come una guerra imperialista, inevitabile e ovvio punto di arrivo per le economie capitaliste e colonialiste che dominavano la scena europea. Tutte queste interpretazioni puntavano a deresponsabilizzare la posizione tedesca e allo stesso tempo a caricare di nuove responsabilità le altre nazioni combattenti.
3)Alla vigilia della seconda guerra mondiale, un giornalista italiano, Luigi Albertini, pubblica uno studio sulla prima guerra mondiale. Albertini è l'ultimo storico che può lavorare direttamente con alcuni degli attori del 1914. Li intervista e va a cercare i documenti e per primo si accorge delle manomissioni. Nel suo lavoro sottolinea la responsabilità della Germania indicando il piano di guerra di Moltke come l'innesco della conflagrazione europea. Diversamente dagli altri paesi belligeranti, la Germania - secondo Albertini - disponeva di un piano di mobilitazione che necessariamente voleva dire guerra e guerra attraverso il paese neutrale del Belgio ( l'olanda venne esclusa all'ultimo minuto ) contro la Francia prima e poi il cambiamento di fronte contro la Russia. Gli altri paesi avevano dei piani di mobilitazione a scopo difensivo con piani di guerra offensivi. La germania aveva solo il piano di schlieffen. A supporto di Albertini arriva uno storico inglese, A.J.P. Taylor, secondo il quale l'obiettivo tedesco era l'egemonia sull'europa e la guerra il mezzo per ottenerla. Si torna a responsabilizzare la germania ma con lo scoppio della seconda guerra mondiale l'argomento viene messo da parte per un po.
3)All'inizio degli anni 60 accadono due cose: viene pubblicato il saggio "I cannoni d'agosto" di Barbara Tuchman e lo storico tedesco Fritz Fischer pubblica il primo dei suoi lavori basati sulla "Tesi Fischer".
L'opera di Tuchman ha un successo strepitoso. Vince il premio pulizer e viene venduta e letta in tutto il mondo. Persino il presidente degli stati uniti Kennedy ne viene influenzato al punto da sostenere che tutti gli ufficiali dell'esercito lo leggessero. Il successo de "I cannoni d'agosto" e' tale da influenzare la stessa crisi dei missili che l'anno successivo alla pubblicazione aveva portato il mondo vicino ad una nuova guerra.
Le tesi della Tuchman che tanto hanno colpito il pubblico portano ad una ulteriore deresponsabilizzazione tedesca. La guerra è fondamentalmente il risultato di una tragica serie di errori comuni a tutte le parti in causa: piani di guerra inflessibili, un sistema di alleanze troppo rigido, errori nel calcolare le conseguenze delle scelte diplomatiche, le nuove tecnologie applicate senza adeguato controllo ( accelerazione negli scambi di informazione da una parte grazie al telegrafo, ma sistemi di controllo e decisionali ancora arretrati ), troppa fiducia nelle capacità offensive degli eserciti, troppa fiducia nell'interdipendenza delle economie nel regime di libero scambio e altri ancora.
Fondamentalmente per la Tuchman, al di la di alcune peculiari responsabilità tedesche, il mondo è finito in guerra perchè trascinato dai meccanismi perfetti creati dagli apparati militari per combatterla. Messi in moto i meccanismi per prepararsi alla guerra, non restava altro che combatterla.
Una tragica serie di errori quindi.
Parallelamente al lavoro della Tuchman però si fa avanti il lavoro accademico di Fischer che riscuote meno successo - e meno notorietà - di quello della giornalista anche perchè la Tesi Fischer attribuisce precise e durissime responsabilità al governo tedesco. Secondo Fischer la guerra è stata scelta deliberatamente dal Governo tedesco già nel dicembre 1912 in una riunione in cui non solo venne deciso di preparare il paese ad una guerra ma si decise anche contro chi sarebbe stata combattuta e, con una certa approssimazione, anche quando. Il Kaiser e lo Stato Maggiore dell'Esercito - già comandato da Moltke - avrebbero voluto fosse entro l'anno. A questo però si oppose Tirpitz che chiese più tempo ( almeno fino al 1916 ) per poter preparare la marina per contrastare la flotta britannica. Gli schieramenti previsti nel 1912 erano quelli poi verificatisi nel 1914.
Ma la Tesi Fischer va ben oltre: lo storico giunge a tracciare una linea politica di continuità tra il governo gugielmino e quello nazionalsocialista. Questa linea è la ricerca dello spazio vitale ( Lebensraum ). La guerra scelta dal governo tedesco è necessaria per rompere l'accerchiamento imposto alla germania e al tempo stesso per fermare il processo di democratizzazione e il dissenso interno. le responsabilità, secondo Fischer, sono schiaccianti per coloro i quali ebbero il controllo del governo tedesco nel 1914.
4)Come era ovvio molti criticarono Fischer. Alcuni misero in discussione solo dei particolari della tesi. La storica inglese Mombauer per esempio diede maggiore responsabilità a Moltke ( fino a quel momento considerato più il responsabile della sconfitta sulla Marna per via della cattiva esecuzione dell'infallibile piano Schlieffen, piuttosto che il responsabile dello scoppio della guerra ) rivalutandone la figura sottolineando la sua capacità di manipolare il Kaiser e il Cancelliere e portare la germania in guerra pur intuendo molto meglio di altri suoi contemporanei il carattere del conflitto che sarebbe scoppiato e le sue conseguenze.
Altri storici attaccarono Fischer sulla cattiva ricostruzione della tempistica di alcuni eventi chiave come per esempio il piano di settembre elaborato da Bethmann. Secondo Fischer il Septemberprogramm è la prova dei propositi bellicosi della germania. Secondo i detrattori di Fischer, analoghi programmi di espansione vennero elaborati parallelamente dalle altre nazioni, piani che avevano poco a che fare con i motivi che avevano spinto inizialmente i paesi ad entrare nel conflitto. Questa scollatura tra i motivi per cui la guerra era iniziata e ciò che i governanti delle nazioni volevano ottenere per uscirne fu la causa del protrarsi della guerra per oltre 4 anni.
Uno dei maggiori detrattori di Fischer fu il connazionale Ritter - non lontano da avere simpatie nazionalsocialiste per altro - secondo il quale il principale obiettivo del governo tedesco era quello di puntellare l'Austria-Ungheria e non consentirne lo smembramento. Su questa base, il governo tedesco aveva appoggiato le rivendicazioni sulla Serbia all'indomani dell'assassino e, di fronte alla chiusura dell'Intesa, aveva promosso una guerra preventiva.
5)Successivamente a Fischer, sulla base del suo lavoro che nel corso degli anni si è imposto come uno dei più condivisi, altri storici hanno di volta in volta puntato il dito chi sul maldestro tentativo del governo tedesco di rompere l'Intesa spingendo l'Austria-Ungheria a forzare la mano in Serbia per far si che la Russia venisse lasciata sola da Francia e Inghilterra, chi su tutti ( il già citato Taylor nel 1969 giunse a dire che forze nessuna nazione aveva voluto la guerra ma che i governi si trovarono prigionieri dei loro piani di mobilitazione, una tesi molto simile a quella della Tuchman ), chi sull'Inghilterra ( rea di aver isolato e accerchiato la straripante germania per cercare di mantenere uno status quo che la vedeva come potenza dominante ma in decadenza ) e chi sulla Russia con la politica panslava promossa clandestinamente dal ministro Hartwig.
6)L'ho lasciato per ultimo perchè e' il mio preferito. David Fromkin, nel saggio "l'ultima estate dell'europa" elabora una teoria del tutto nuova, originale e molto suggestiva. Secondo Fromkin a distanza di 100 anni ancora non è chiaro di chi sia la colpa non solo perchè i responsabili hanno avuto modo di cancellare le prove ma perchè quella che noi chiamiamo la Grande Guerra non è un solo conflitto ma sono due conflitti distinti. C'e' il conflitto che l'Austria-Ungheria vuole fare con la Serbia per schiacciarla e c'e' il conflitto che la Germania vuole fare con la Russia per eliminarla dalle grandi potenze e affermarsi come potenza egemone dell'Europa e del mondo.
Secondo Fromkin il governo tedesco, sentendosi accerchiato e minacciato, aveva già deciso che una guerra ci sarebbe stata. Non potendo l'esercito tedesco combattere da solo su due fronti, e non potendo contare sull'inaffidabile Italia, la Germania aveva bisogno dell'Austria-Ungheria. Ma le crisi di Marocco avevano chiarto che l'Austria-Ungheria non avrebbe combattuto con la Germania per gli interessi dell'alleato. L'unico modo per averla al proprio fianco era trovare un interesse comune o cogliere la palla al balzo.
L'Austria-Ungheria vedeva come minaccia la Serbia e voleva schiacciarla, la Germania vedeva come minaccia la Russia. Entrambi gli alleati volevano fare una guerra preventiva ma temevano di trovarsi contro forze superiori.
Secondo Fromkin la responsabilità della guerra in serbia ricade su Berchtold e su Hozendorf che volevano un conflitto limitato convinti che la germania avrebbe tenuto fuori le altre potenze. Non sapevano però che l'assegno in bianco staccato da Moltke ( l'assicurazione che la germania avrebbe sostenuto l'Austria-Ungheria comunque, anche in una guerra iniziata dalla stessa Austria-Ungheria ) era un assegno che nons arebbe mai stato incassato perchè di fatto furono Moltke e Bethmann a spingere l'Austria-Ungheria ad entrare in una guerra ( quella con la serbia ) per poi trovarsi in una guerra mondiale e dover quindi cambiare obiettivi, mettere da parte il proprio conflitto nei balcani per combattere quello dell'alleato.
Fromkin parla di dirottamento, di due guerre e di due responsabilità. Tra l'altro il duplice raggiro che gli alleati si fanno l'un l'altro ( Berchtold e Hozendorf che dichiarano guerra alla serbia convinti che la germania avrebbe dissuaso le altre nazioni o almeno difeso l'austria-ungheria ad oriente nel tempo necessario per schiacciare la serbia, mentre al contempo Bethman e Moltke hanno spinto l'Austria-Ungheria ad entrare in guerra contro la Serbia per poter poi sicuramente contare sul loro appoggio nella guerra della germania alla russia e alla francia contando proprio sull'esercito Austro-Ungarico per contrastare quello russo nelle settimane necessarie a schiacciare i francesi ) è anche uno dei motivi del fallimento dell'offensiva in francia e della gravissima sconfitta austro-ungarica nella campagna di Leopoli.

Personalmente ho adorato la Tuchman ( il cui saggio oltretutto è estremamente coinvolgente e ben scritto ) ma da quando ho studiato Fromkin non riesco ad allontanarmi dalle sue tesi.
Voi che ne pensate?
Penso che la risposta sia molto semplice senza dover rivedere teorie su teorie, e sono i semplicissima fatti che mi pare riporti lo stesso Hobsbawm (o forse era un altro autore, dovrei rivedere).

Nel 1914 la tensione era nell'aria. In Europa c'è sempre stata rivalità (vedi al giorno d'oggi che anche in una unione europea preferiscono tutti cagarsi in testa che risolvere i problemi), nel 1914 era ancora peggio perché nessuno aveva mai sperimentato un conflitto dalla portata devastante quale fu la Grande Guerra - e per l'epoca fu un conflitto terribile, che ha lasciato cimiteri pieni di morti e lutti in ogni nazione e ha inferto ferite psicologiche ai soldati sopravvissuti.

Si arrivava da un "boom" tecnologico di armi moderne mai sperimentate tra grandi potenze (la mitragliatrice ha cambiato il mondo), nessuno sapeva o aveva idea di cosa sarebbe successo, il primo giorno di combattimenti sulla Marna mi pare che il BEF abbia perso 60 mila soldati o una cifra simile.
Il meccanismo delle alleanze rendeva impossibile non scatenare una guerra totale tra le nazioni. Non mi ricordo chi ha riportato la frase, ma pare che Guglielmo II chiese "se non si potesse dichiarare guerra solo alla Francia", e gli risposero picche.
Con la modernità si potevano arruolare nell'esercito una quantità di soldati che al confronto le guerre napoleoniche non erano nulla.
Si aggiunga il fatto che la rivalità tra nazioni si estendeva ai singoli elementi (basta vedere gli slogan e le locandine in cui si diceva che il prodotto industriale di questa o quell'altra nazione era meglio di questa o quell'altra); i singoli volevano andare a combattere contro i propri rivali.
Al giorno d'oggi chi avrebbe voglia di un conflitto tra europei?
Men che meno se ci chiedessero di andare a combattere i russi.
Si aggiungano i vari revanchismi nazionali Francia vs. Germania, Italia vs. Impero d'Austria-Ungheria, la polveriera dei Balcani.

E' come una scazzottata al bar, se tutti cercano il pretesto di menare le mani, dai la colpa a quello che ha tirato il primo pugno?
Meno male che qualcuno ha risposto
Guarda sul fatto che gli stati europei fossero dilaniati da sconvolgimenti interni e le nazioni fossero in rotta di collisione, non c'e' da discutere.
Il problema e' che nelle crisi precedenti al 1914 la soluzione negoziata/diplomatica aveva avuto la meglio. Come mai nel 1914 no? Il sistema di alleanze, che oggi consideriamo cosi' rigido da essere stato una delle cause principali della guerra, in realtà cosi' rigido non era.
Pensaci bene: nelle crisi marocchine l'austria-ungheria aveva lasciato da sola la germania e la russia aveva spinto la francia a negoziare. Nell'annessione della bosnia erzigovina da parte dell'austria-ungheria al contrario la francia aveva spinto la russia a tirarsi indietro ed accettare. Ma persino nel 1914, allo scoppio della guerra, nonostante l'adesione alla triplice l'italia si tiro subito indietro e si dichiarò neutrale mentre l'inghilterra si sentì in dovere di intervenire non a favore della francia ma perche' aveva garantito la neutralita' belga.
Le alleanze erano prettamente difensive e avevano azione frenante per gli avventurismi perche' nessuna nazione voleva andare a combattere la guerra dell'alleato senza un proprio tornaconto e quindi chi esagerava ( vedi il panther ad agadir ) si trovava isolato.

btw guglielmo II voleva dichiarare guerra solo alla russia. nel famigerato colloquio con moltke, visto che la francia pareva defilarsi e l'inghilterra - grazie ad un errore dell'ambasciatore tedesco a londra che aveva frainteso Grey - sembrava voler garantire la neutralità a patto che il belgio non venisse invaso, gugliemo secondo chiese di marciare solo ad est. Moltke gli disse che non era possibile ( barbara tuchman racconta benissimo il fatto che e' tragico e comico allo stesso momento ) immaginando il caos di migliaia di treni carichi di milioni di soldati già in marcia verso ovest per sferrare il colpo decisivo alla francia.
Questo dialogo secondo me indica non tanto che il sistema di alleanze rendeva inevitabile la guerra europea ma l'intento di moltke e del suo stato maggiore di fare la guerra preventiva e attenersi al piano ( piano moltke e non schlieffen ) anche a costo di forzare la mano alla politica e alla diplomazia.


Sì ecco ricordavo male l'aneddoto con von Moltke.

Per me qualunque ragionamento ci si faccia sopra, si ritorna sull'inevitabilità del conflitto. Cioè non erano più guerre di metà Diciannovesimo secolo, anche se la guerra civile americana ha dimostrato di poter lasciare sul campo una buona dose di morti, era una guerra con tecniche moderne.
Se avessero sperimentato una guerra su più piccola scala con le armi moderne, probabilmente sarebbero tutti arrivati a una risoluzione meno cruenta.
Per analogia si può ragionare con l'arma atomica: se non fosse stata usata su Hiroshima e Nagasaki portando all'attenzione del mondo quello che significava il dopo esplosione (non solo i vaporizzati dall'esplosione, i bruciacchiati e i morti di radiazioni, ma i sopravvissuti e le orrende ferite), ci saremmo trovati di fronte a un conflitto nucleare e alla fine della civiltà (e li avrebbero lanciati per primi gli americani, i nuke ). Allo stesso modo nessuno immaginava la portata del conflitto, tant'è che nel 1939 nessuno in Europa voleva tornare in guerra.
Ma se la guerra era inevitabile come sostieni tu, comunque di chi fu la colpa del suo scoppio? Di tutti? di nessuno? di qualcuno in particolare?

Perche' se guardi il primo conflitto mondiale, dal punto di vista francese era evitabile. In realta' il governo francese non ha avuto sentore della guerra imminente se non nel tardo mese di luglio e sono abbastanza chiare le disposizioni di poincaré: ritirarsi per 15 km dalla frontiera tedesca per evitare scontri accidentali. Eppure la dichiarazione di guerra tedesca è arrivata puntuale e preceduta anzi dall'invasione del lussemburgo.
Francia e belgio sono stati imho i due paesi che meno hanno cercato la guerra e incidentalmente ne hanno pagato di più le conseguenze. Sono stati attaccati e hanno dovuto difendersi per sopravvivere.
La russia in qualche modo se l'e' cercata grazie prima alla politica panslava e clandestina di Hartwig e all'incapacità di Sazonov di controllare i suoi agenti. per il resto anche la russia non voleva tanto entrare in guerra.
L'inghilterra è stato l'unico paese - oltre all'italia - che ha deciso di entrare in guerra volontariamente anche se non era legato da alcun trattato vincolante.

Punto di vista molto interessante, specialmente l'ultima parte
Non sono cosi' convinto sul conflitto localizzato che avrebbe impedito forse dei conflitti generalizzati successivi.
La prima guerra mondiale ha insegnato bene le potenzialita' distruttive delle armi moderne e ha segnato l'europa. Eppure venticinque anni dopo ci siamo fatti una seconda dose.


Sì ma per capire i due conflitti, bisogna vedere anche come ragionava l'uomo di strada, non i cervelli impagliati nella stanza dei bottoni.
Ho già esposto i fatti in sé sopra, forse manca ancora qualcosa.
Il conflitto è stato cercato, e al fronte, almeno nel primissimo momento, ci si andava volentieri. I tedeschi sicuramente volevano arrivare a Parigi. E i francesi si fiondarono anche in taxi a difendere le linee.

Poi si può dire tutto e il contrario di tutto e continuare ad analizzare per altri 100 anni i motivi per i quali è scoppiato il conflitto e se si poteva evitare.
In realtà era stato evitato negli anni precedenti, fino a quando gli interessi divergenti delle nazioni europee hanno condotto al tentativo di risolvere il problema con la guerra.
Chi ha tirato il primo pugno è irrilevante a questo punto, se tutti hanno voglia di menare le mani e non si tirano indietro.

La seconda dose del conflitto è il 2° round del primo, che si poteva evitare a detta di molti evitando di scaricare la colpa sulla Germania infliggendo le pesanti riparazioni di guerra richieste dal trattato di Versailles (insieme a tutto il resto).
Ma c'è anche da dire (qualcuno lo ha detto), viceversa se a vincere fosse stata la Germania, cosa avrebbe chiesto? E la Russia è stata vinta, e la Germania ha riservato il medesimo trattamento che avrebbe subito a suo volta gli anni successivi.



Oddio è anche vero che durante la crisi dei missili di Cuba, gli Stati Unti dal Signore i nuke li avrebbero fatti volare sul serio, al contrario dei russi che bluffavano.
Adesso pare ci stiano riprovando con Putin .
Dove c'è una stronzata di mezzo ci sono sempre loro .
e vero che il conflitto era nell'aria, e' vero anche che le alleanze rigidissime hanno causato una reazione a catena. Ma e' vero anche che i regnanti di tutta europa erano una serie di cugini, tutti in buoni rapporti fra di loro. Allo scoppio della guerra il Kaiser e re Giorgio stavano assistendo assieme ad una gara nautica.

Se vogliamo trovare un colpevole come stato....L'austria. E la sua testardaggine nel voler annettere la serbia.

Ma io darei molta piu' colpa ai vari regnanti che non han voluto evitarla.

Ps, se passata da Ginevra, andate a vedere la vecchia società delle nazione. La sala principale e' decorata da un enorme dipinto abbastanza inquietante, che voleva spingere i vincitori ad avere pietà dei vinti, senno questi, una volta rialzatisi, avrebbero cercato vendetta. Dipinto profetico


Scusami ma continuo a dissentire e in particolare su questo punto.
Una cosa che colpisce e' che le potenze belligeranti a parte casi estremi come la russia zarista ( seguita quasi a ruota dalla germania guglielmina ) erano tutte stati dotati di apparati democratici in alcuni casi abbastanza all'avanguardia ( repubblica francese in primis ) e abbastanza rodati ( la monarchia costituzionale inglese per esempio )
eppure l'opinione pubblica e' stata considerata irrilevante e la guerra è stata decisa il più delle volte solo alle alte sfere la cui unica preoccupazione fu poi quella di manipolare l'opinione pubblica per avere iul supporto interno.
Esempio?
Bethmann si è per esempio preoccupato di avere il supporto dei social democratici ( e quindi una sorta di conciliazione nazionale simile a quella francese ) sfruttando la mobilitazione russa.
In francia l'assassinio dell'anti militarista Jean Jaurès fu abilmente sfruttato per coagulare l'opinione pubblica a favore della guerra che, ripeto, la francia si trovò tra capo e collo senza averla cercata ( il governo francese infatti era rimsato completamente paralizzato dall'assenza del presidente e del primo ministro che durante buona parte della crisi di luglio erano in visita in russia e lungo la via del ritorno avevano avuto le comunicazioni radio disturbate da agenti tedeschi )
In italia le manifestazioni interventiste non furono contrastate dalla forza pubblica ( a parte l'arresto di Mussolini ) mentre quelle neutraliste vennero contrastate con un uso molto brutale della forza pubblica ( si vedano le accuse di turati alla vigilia dell'entrata in guerra ). Una minoranza ( gli interventisti ) fece pendere l'ago della bilancia scavalcando il volere della maggioranza neutralista.
In inghilterra ( e' il caso più interessante ) a decidere la guerra fu praticamente solo il gabinetto con l'appoggio del parlamento senza che nessuna delle autorità delle colonie venne minimamente interpellata: australia, canada e altre nazioni si trovarono in guerra dalla sera alla mattina senza che nessuno avesse potuto decidere alcun che'.
E quindi l'idea quale sarebbe, che l'opinione dell'uomo di strada che poi deve mettere l'uniforme non conta niente, e combatterà allo stesso modo sia che sia felice di farlo o scontento?
All'uomo di strada tedesco dissero che la russia aveva dichiarato guerra alla germania e che la francia aveva gia' invaso il territorio tedesco. Quindi i tedeschi furono - giustamente - ben contenti di mettere le divise e partire in guerra per difendersi.
Peccato che le cose stessero diversamente.



Ok, quindi mi hai bocciato in pieno la rivalità tra il lavoratore tedesco vs. qualunque altro, anche prendendo per buono che l'uomo di strada non conta una fava, dove andiamo a parare?

Comincio a non capire cosa vuoi dire in relazione alla domanda iniziale "di chi fu la colpa".

Se ritieni che la Grande Guerra fu solo causa di alleanze inscindibili, diamo la colpa ai timbri a questo punto?
Sostengo solo che non fu l'uomo di strada a decidere. il potere decisionale stava altrove e vi fu una fortissima manipolazione alla vigilia della guerra per poter avere il supporto popolare.
a tal proposito ti quoto molke alla riunione dell'8 dicembre 1912 ( non la ricodavo a memoria e l'ho ritrovata su wikipedia inglese quindi spiace ma e' in inglese ):
Gen. v. Moltke: "I consider a war inevitable—the sooner, the better. But we should do a better job of gaining popular support for a war against Russia, in line with the Kaiser's remarks." H.M. confirmed this and asked the secretary of state to use the press to work toward this end.
Il problema poi si pose durante la crisi di luglio quando hallweg osservò che la guerra non era popolare. il colonnello dello stato maggiore di ludendorff venne incaricato di provvedere e stese un rapporto falso circa uno sconfinamento francese in lussembrugo e uno russo in prussia. il primo serviva per giustificare l'occupazione del lussembrugo ( prevista dal piano molke di invasione della francia modificato per l'occasione visto che guglielmo II aveva negato a molke l'invasione dell'olanda ) e per l'opinione pubblica, il secondo solo per l'opinione pubblica.
E infatti esattamente 100 anni fa da oggi, l'altro ieri 24 giugno 1915 il giornale socialdemocratico Vorwarts pubblica un manifesto socialista contro la guera nel quale si chiede al governo tedesco di intavolare le trattative di pace contando sul vantaggio tattico degli eserciti della ormai duplice alleanza. Ecco cosa scrive il giornale:
Quando i Cosacchi dello Zar varcarono il confine, bruciando e saccheggiando, i socialisti hanno mantenuto la loro promessa data ai loro leader e si sono messi al servizio della Nazione votando per la sua difesa […] Nel nome dell’umanità e della civiltà, e riconoscendo la posizione favorevole raggunta dalle nostre truppe, reclamiamo che il Governo provi a mettere fine a questi sacrifici.”
Noti niente di strano?
Btw il giornale venne chiuso il giorno dopo dal governo.

Cmq come ho scritto nel post iniziale io appoggio la teoria di Fromkin e le tesi di Fischer sugli obiettivi tedeschi di egemonia mondiale. Altro che carte bollate e alleanze inscindibili. E poi del resto ho fatto tutto un post per dimostrare che le alleanze erano tutt'altro che rigide. Non capisco se mi son spiegato male o non mi hai inteso..
Quello che ho letto finora è che il kaiser beveva tequila sunrise mentre stava guardando una gara di motoscafi con suo cugino, e quando è scoppiata la guerra è tornato come D'Alema a dire che lui non sapeva niente e non capiva.
L'uomo di strada anche se a dover combattere e morire in trincea era sempre lui, contava come il due di coppe in briscola denari.
Francia e Inghilterra erano innocenti come Pacciani. La Germania doveva fare la guerra perché era scritto su un trattato e l'Austria è entrata in guerra perché un tizio ha sparato al principe ereditario.

Quindi non so, a questo punto la colpa della guerra sarà delle marche da bollo sui documenti delle alleanze .
Guarda ci rinuncio. Ho l'impressione che non ci stiamo capendo e non mi piace tantissimo il tuo modo di mettere sul ridere un argomento che volevo trattare seriamente.
Inoltre ritengo che certe affermazioni andrebbero quanto meno argomentate. Invece tu butti li il tuo giudizio senza farmi capire su che basi si fonda.
Non fare la primadonna del forum, su. Si può scherzare e dentonare su tutto.

Al di là di quello, quali affermazioni dovrei ulteriormente argomentare?
Guarda ci riprovo.

Piu o meno tutto quello che hai detto. Non voglio fare il puntiglioso ma basi i tuoi giudizi su una serie di informazioni sicuramente errate. Ti ho gia' corretto sulla citazione di moltke, non vorrei fare il pedante ma per esempio guglielmo secondo era in regata ( da solo, il cugino Giorgio V era in Inghilterra dove stava per scoppiare la guerra civile, altro che regata ) il giorno dell'uccisione di Francesco Ferdinando ma rientrò immediatamente.
Conferì con Hallweg e, infuriato per l'uccisione dell'amico arciduca sul quale per altro aveva basato quasi dieci anni di diplomazia con l'austria-ungheria, e diede carta bianca al supporto all'alleato contro la serbia.
La linea che prevalse all'indomani dell'attentato, era quella di spingere l'austria-ungheria ad un colpo di mano rapido per mettere l'europa difronte al fatto compiuto.
E' per questo motivo che poi se ne tornò nuovamente in crocera: l'austria-ungheria doveva lavorare segretamente per colpire la serbia e punirla senza che la tensione intanto crescesse. quando poi tornò a metà luglio si trovò di fronte al fatto che l'austria non s'era mossa per niente, l'esercito era fermo al palo per il raccolto del grano, la diplomazia internazionale si era mossa più velocemente di vienna e stava cercando la pace.
L'ultimatum venne recepito malissimo dal Kaiser ma quando la serbia accettà buona parte dei punti Gugliemo II fece marcia indietro e disse a Hallweg che non c'era motivo di proseguire: la serbia aveva accettato sostanzialmente tutto e non si doveva fare più la guerra.
E' a questo punto che il cancelliere insieme allo stato maggiore dell'esercito fecero il tiro basso a gugliemo II e ignorarono le disposizioni del kaiser di comunicare a vienna che si doveva trattare e che l'appoggio tedesco ( assegno in bianco ) era stato annullato. Vienna continuò per la sua strada e gugliemo II nemmeno si rese conto che lo stavano ignorando.
Il resto credo tu lo sappia.
Dici che francia e inghilterra eranoinnocenti come pacciani. Non capisco. E' una tua affermazione? argomentala. Stai dicendo che io lo sto sostenendo? Ti sbagli.

E cmq il problema non sono tanto le battute quanto il fatto che a volte ho la netta sensazione che tu non legga quello che scrivo. Continui con lo scherzo delle carte bollate. Io sono stato chiaro: le alleanze non erano per me rigide. La colpa sta in seno al governo tedesco e austro-ungarico.
Per me il problema è che continui a ribadire che ciò che dico è sbagliato. Quindi anche se ti dico che del re di questo o quell'altro stato, alla gente non frega un cazzo e non è mai fregato un cazzo nella storia, se non era compiacente con il potere e le sue decisioni (con buona pace dei poteri assoluti) - con conseguenze diverse a seconda dei casi - mi rispondi che ho informazione errate, ergo non ha senso parlarne.

A me sembra che tu basi tutto quello che sai sul fatto che l'ha detto uno o l'altro autore. Io preferisco ragionarci sopra e trarre le conclusioni da me, poi amen, saranno errate.
Quindi il tuo sistema di argomentazione basato su "ci ragiono sopra" e' da preferire al mio basato su informazioni di cui ti posso dare ( e l'ho quasi sempre fatto ) la fonte?
ok.